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Autore: ScandalousLaRabiosa    10/01/2013    2 recensioni
Dedicata alla passione per questo anime mia, di Sutcliffe_Beast e di Cyborg18 Fanning. Mi scuso, ma l'ho cancellata per sbaglio! :P
Fede, Elena e Marta vengono erroneamente catapultate nel mondo di Dragon Ball e dovranno mettercela tutta per tornare nel loro mondo, ovviamente con l'aiuto dei nostri eroi! ;D
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non poté fare a meno di darsi della stupida.

Per colpa di una semplice noncuranza nelle sue osservazioni, aveva fatto in modo che tutta quella faccenda si prolungasse, rendendo il loro debole e vigliacco nemico potentissimo e minaccioso.

Avrebbe dovuto pensarci prima, così almeno ora quei due sarebbero stati sistemati e lei e le sue amiche si sarebbero ritrovate a casa.

E invece, il classico che il nemico sembrava sconfitto ed invece si era rialzato più potente in ogni singola saga di Dragon Ball, si era manifestata anche in quel caso.

Quell'ammasso di muscoli che fino a pochi istanti prima era un alieno poco più alto di un metro e cinquanta lanciò una risata con una voce doppia e gutturale che le fece ghiacciare il sangue nelle vene, e dalle espressioni attonite dei suoi compagni, capì che su di loro aveva avuto il medesimo effetto.

-Ammirate la mia potenza impareggiabile!- gridò, dipingendo nell'aria una parabola invisibile con il braccio, che non poté fare a meno di andare in direzione di Vegeta e Marta.

La ragazza si parò le mani davanti al viso per istinto, mentre Vegeta si mise in difesa di fronte a lei. Non servì a fermare il possente colpo, infatti i due vennero scaraventati da una parte all'altra della grande stanza.

Vegeta, appena toccato il terreno, fece una capriola indietro e si ricompose, pronto ad un qualsiasi movimento dell'avversario, mentre Marta venne presa al volo da Elena, evitandole un brutta caduta.

Il principe dei saiyan sputò un altro grumo di sangue. Era più forte di quanto avesse creduto.

Si voltò verso la ragazzina castana e minuta.

-Perchè non me l'hai detto prima che quello sgorbio stava azionando il macchinario?!- urlò.

Marta si rimise in piedi e a quella domanda chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, cercando evidentemente la calma interiore. Che però parve non trovare.

-Io ho cercato di dirtelo, Vegeta...- iniziò con un tono spaventosamente calmo:- Però tu eri impegnato a deridere il nostro nemico, che tra l'altro finora non ha fatto altro che farvi il mazzo, per ascoltarmi!- finì con una voce collerica che raramente Fede ed Elena le avevano sentito utilizzare.

-Quindi evita di scaricarmi le colpe addosso: perchè è solo colpa tua che non mi hai ascoltato! Quando ti deciderai a dare ragione alla gente?! Non è la prima volta che fai una cosa del genere: devo ricordarti di chi è stata la colpa se Cell ha raggiunto la forma perfetta? E non osare incolpare Crilin, perchè tu sei colpevole almeno quanto lui!

Gli occhi del principe si ridussero a due fessure, ma Marta non ne sembrò intimorita e sostenne il suo sguardo con fierezza. Ormai conosceva bene Vegeta e sapeva come fronteggiarlo anche senza forza fisica.

Prima che quei due si scannassero a vicenda, Fede si mise in mezzo.

-Evitiamo di litigare in una situazione simile! Non voglio lasciarci le penne soltanto per colpa di una discussione fra compagni!

-Ma è colpa sua!- dissero comicamente in coro Vegeta e Marta, indicandosi anche reciprocamente.

-Peggio dei bambini...- borbottò Elena a bassa voce.

Non era tempo di distrarsi.

Infatti avevano temporeggiato troppo: il loro nemico per una parte del battibecco tra il principe e la ragazza era rimasto ad osservarli, quasi a voler vedere quale sarebbe stata la loro prossima mossa, ma, dato che non avevano fatto niente di irrilevante, si era deciso ad attaccare.

Era velocissimo.

In un secondo fu addosso a tutti.

Con una manata spinse via il principe con la stessa facilità con cui si scaccia un moscerino, il quale andò addosso a Marta, la quale rimase senza fiato per una buona porzione di secondi, dall'impatto con il corpo massiccio di Vegeta.

I due strisciarono sul pavimento per qualche metro e, appena furono immobili, il saiyan si alzò di scatto, si passò una mano sul fianco e sul braccio destro per verificare i danni e poi si voltò verso Marta, come se si fosse improvvisamente reso conto di averla travolta.

Era per terra, il viso atteggiato ad una smorfia di dolore, una tempia che sanguinava vistosamente, ma che nonostante ciò cercava in tutti i modi di rialzarsi.

A quella vista non riuscì ad impedirsi di ringhiare sommessamente, gli occhi neri che ardevano di ira.

Forzò il suo collo di voltarsi verso quell'abominio del loro avversario: per colpa sua Marta era per terra ferita.

L'alieno sembrava essersi accorto della rabbia di Vegeta ed iniziò a ridere divertito, fissandolo con sguardo derisorio, probabilmente considerandolo un debole per arrabbiarsi per una fragile umana.

Nel frattempo Fede era corsa da Trunks, che stava ancora cercando di svegliare Goten, invano.

-Ma che cosa è successo? La sua aura è aumentata di colpo vertiginosamente!- esclamò il glicine non smettendo di scuotere l'amico.

-Un errore di distrazione. E ora è cento volte più potente di prima...- spiegò rapidamente Fede, pensando ad un modo veloce per sottrarre Goten ai suoi dolci sogni: se fosse rimasto lì a dormire non sarebbe stato molto utile e probabilmente avrebbe rischiato grosso.

Come si poteva svegliare un saiyan con un sonno più pesante di un pianeta?

Improvisamente le venne in mente l'episodio dove i due bambini venivano portati al Palazzo del Supremo e i due si svegliavano dopo che tutta la compagnia era stata riunita. Sapeva che fare.

Scosse piano il bambino, con fare affettuoso, e dolcemente disse:

-Goten, svegliati: è ora di colazione!

Quelle parole ebbero un effetto immediato sul bambino, che balzò in piedi con un sorriso a trentadue denti.

-Che bello! Si mangia!

Trunks guardò stupito, con una punta di divertimento, prima l'amico poi la ragazza.

-Dovrò ricordarmene quando dovrò svegliarlo.

E te ne ricorderai, pensò Fede.

Si risvegliò come da un trance e si ricordò che erano nel bel mezzo di una battaglia: non potevano permettersi distrazioni.

Ebbe giusto il tempo di finire quel pensiero che venne afferrata da Trunks per un braccio e tirata via, ma non abbastanza in fretta perchè un enorme ki-blast rosso sangue centrasse in pieno il muro e prendendo di striscio loro tre con l'onda d'urto.

Vennero sbalzati da un lato all'altro della sala, rotolando per una buona manciata di metri.

Appena fu ferma, si soffermò un secondo a constatare i danni mentalmente subiti sul suo corpo: le facevano un po' male le scapole, e in alcuni punti aveva picchiato abbastanza forte, e sentiva caldo alla gamba sinistra. Un momento...

All'improvviso si mise a sedere e andò a controllare la gamba: la stoffa dei jeans si era bruciata, ma il fatto che fosse umida non aveva reso il danno grave. Eppure in alcuni punti il pantalone era più bruciato e la pelle doleva. Probabilmente stava già sanguinando.

Spense con le mani quelle scintille che avrebbero potuto accrescere il dolore e la gravità della gamba.

Non era piacevole, ma ce l'avrebbe fatta a muoversi, munita di buona volontà.

-Stai bene, Fede?- le domandò Goten, di fianco a lei.

Anche lui aveva una manica della tuta abbrustolita; mentre Trunks, di fianco a lui, in piedi, sembrava in perfetta forma. Okay, a dire il vero non sembrava aver subito altri danni, oltre a quelli che gli aveva inferto l'orso mutante.

-Si, niente di rotto.- girò la testa verso il nemico, il quale aveva spostato la sua attenzione su Gohan, Elena e Piccolo.

Il mezzosangue, insieme al nammecciano, iniziò ad attaccarlo come meglio poteva, con raffiche di pugni e calci; all'attacco si unì anche Vegeta, prendendolo alle spalle.

Ma, purtroppo, sembrava che nulla potesse scalfire la pelle del loro avversario.

In un attimo velocissimo, non visibile ad un occhio allenato, sbattè con un piede a terra Piccolo, creando un cratere intorno al suo corpo, e, dall'espressione impregnata di stupore e dolore del nammecciano e dal rumore di alcune sue ossa che venivano incrinate, se non rotte, la cosa non doveva essere stata affatto piacevole.

Tossì a terra sangue viola, che andò ad incastrarsi nelle crepe della pietra.

E l'alieno non sembrava aver intenzione di mollare la presa sul suo corpo.

Elena indietreggiò, davanti ad una scena così sconvolgente.

-Piccolo!- gridò Gohan, dirigendosi verso la gamba del suo nemico, intenzionato a fargliela spostare per far riprendere il suo amico.

-Gohan, attento!- gridò Elena, cercando, con quelle semplici parole, di non fargli abbassare la guardia.

Purtroppo il ragazzo era troppo altruista per ricordarsene.

L'alieno approfittò del suo fianco scoperto e lo colpì alla schiena con gli artigli di cui ora erano munite le sue mani.

Le unghie lacerarono la tuta viola, penetrarono la carne e fecero schizzare sangue, tanto sangue, ovunque.

La traiettoria che il saiyan aveva descritto venne così deviata, facendo rotolare Gohan agonizzante per terra.

Allora il loro nemico tornò ad occuparsi del suo obbiettivo principale: Vegeta.

Staccò il piede da Piccolo, che gemette, tossendo altro sangue.

Nonostante il nammecciano cercasse di alzarsi, non sembrava riuscire molto nel suo intento.

-Ora è il tuo turno, scimmione. La mia vendetta sarà completa, con te.- disse l'alieno rivolto al principe.

-E, dopo di te, finalmente potrò avviare la conquista di questo pianeta!

-Tsk, io non ci conterei tanto!- rispose il principe sicurissimo di sé.

Vegeta assunse una posa apparentemente di difesa e, con un urlo basso, si trasformò.

I suoi capelli diventarono biondi e ancora più dritti, i suoi occhi, prima neri come l'oblio più profondo, si schiarirono di colpo, fino a diventare azzurri come due turchesi. Il suo corpo sembrava dotato di una propria luce dorata: la sua aura, visibile dalla grande potenza.

-Il super saiyan...- mormorò Elena a bassa voce, senza fiato da tale spettacolo.

Eppure l'alieno non sembrò turbato da tale cambiamento dell'avversario.

-Pff. E credi che cambiare colore di capelli ti basti per tenermi testa? Non farmi ridere!

In un secondo, appena finita la frase, il saiyan gli fu addosso ed iniziò a prenderlo a pugni sull'addome, lasciando qualche secondo l'avversario senza fiato, per il dolore e per la sorpresa.

Quando si fu ripreso, iniziò a contrattaccare, trovandosi più volte a colpire le braccia in parata di Vegeta.

Le capacità combattive del saiyan erano notevolmente aumentate.

Dopo una serie di colpi alla pari, Vegeta riuscì a sbaragliare la sua guardia e a lanciargli un potentissimo Big Bang Attack sulla cassa toracica.

L'alieno indietreggiò goffamente, tastandosi il petto ustionato e sanguinante con uno sguardo furente.

-Ora non fai più tanto il duro, eh?- lo beffeggiò Vegeta con il suo solito ghigno.

Ma lo sguardo del suo avversario non divenne meno iracondo.

Con uno scatto della testa improvviso, gridò:

-Seconda dose!

In un secondo, il suo servitore, ancora al comando della macchina, lanciò un altro raggio, che colpì il suo padrone, rimarginando in pochissimo tempo la grave ferita.

Dopo essere stato colpito, sembrava ancora più grosso e feroce.

-Credevi fosse così facile, vero, saiyan?

Davanti a tale domanda derisoria e superiore, Vegeta ringhiò sommessamente e strinse i pugni.

Per quanto lo detestasse. Doveva dare ragione a quella ragazzina: quando si sarebbe deciso a non cantare troppo in fretta vittoria, beffeggiando l'avversario?

-Dannazione: l'energia di quei Soli fa in modo che le ferite si rimarginino e che la potenza non venga abbassata...- ragionò ad alta voce Fede, scambiandosi un'occhiata d'intesa con Elena: anche lei aveva pensato la stessa cosa.

-Vegeta, fai attenzione: il suo servo mantiene attivo il raggio! In questo modo, anche se ripetutamente attaccato, potrà tornare illeso come prima!- lo avvertì Fede.

-Già, quei due Soli, me ne ero dimenticato...- mormorò il principe.

Appena il saiyan si rimise in guardia, inaspettatamente, venne colpito in pieno addome dall'avversario, lasciandolo stordito.

Appena esso si allontanò per riprendere fiato e prepararsi ad un nuovo colpo, l'alieno alzò una mano di fronte a se stesso, in direzione di Vegeta, e lanciò le sue letalissime unghie in un gran numero.

Alcune il principe dei saiyan riuscì a pararle e a respingerle, ma la maggior parte lo ferirono, anche se non in modo gravissimo. Alcuni aculei si conficcarono nella carne di Vegeta, facendogli soffocare più volte un gemito: non si sarebbe mai mostrato in difficoltà di fronte all'avversario.

Marca male, dobbiamo trovare un modo per riprendere il vantaggio... Pensò Fede, immobile a fissare lo scontro, come i due bambini al suo fianco.

Appena finì quel pensiero, il nemico scomparve, senza però perdere quel suo sorriso malefico e trionfale, quasi smaterializzandosi.

Dov'era finito?

Vegeta iniziò a guardarsi intorno in maniera un po' agitata.

Anche lui iniziava a comprendere la potenza del nemico.

-Dove sei, codardo? Vieni fuori!- urlò all'aria.

-Non si sente neanche più la sua presenza...- disse Elena.

Da quando aveva imparato a volare aveva anche iniziato a capire cosa intendevano Goku e gli altri per “avvertire l'aura”, ed il fatto che ora quella del loro nemico fosse scomparsa non rendeva la situazione molto rilassante.

-Se ha assorbito tutta l'energia del Micro-Sole, vuol dire che ha anche le stesse capacità degli animali.- disse Fede ai due bambini, mettendosi anche lei in guardia.

-Quindi starà usando la super velocità del lupo...- disse Trunks, mettendosi schiena contro schiena con Goten.

-ELENA, ATTENTA!

A lanciare quell'urlo, inaspettatamente, fu Marta, ancora sdraiata per terra, con tutto un lato della faccia rosso di sangue. Si era ripresa.

Tutti si voltarono verso la ragazza chiamata dall'amica, la quale si voltò di scatto, per trovarsi la figura gigante dell'alieno che, fino a qualche minuto prima, era più basso di lei, con in volto un ghigno pazzo e sadico e una delle mani artigliate alzata, pronta ad ucciderla. 

  
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