Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: chasingusall    11/01/2013    3 recensioni
La pioggia picchiettava violentemente sui finestrini dell'autobus, quasi come volesse cancellare tutto. Lo strazio, il dolore, il sangue.
Il mio subconscio cercava di nascondere il ricordo delle ultime ore, quel tormento che, a quanto pare, non voleva darmi pace.
"Tanto è tutto finito", pensai. "È tutto finito."
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


La pioggia picchiettava violentemente sui finestrini dell'autobus, quasi come volesse cancellare tutto. Lo strazio, il dolore, il sangue.
Il mio subconscio cercava di nascondere il ricordo delle ultime ore, quel tormento che, a quanto pare, non voleva darmi pace.
"Tanto è tutto finito", pensai. "È tutto finito."

 

"Evelyn, so che non è il momento adatto, ma visto che sta succedendo tutto questo volevo che tu sapessi..."
"Paul, attento!"
Fu un attimo. Un colpo di pistola e il cervello di quella 'cosa' era schizzato via, lasciandola esanime a terra.
"Ce ne sono altri." Sussurrai, mentre altre decine di sagome sbilenche si avvicinavano verso la nostra direzione. Corremmo più veloci che potevamo, ma in qualche modo, quei mostri erano sempre dietro di noi.
"Guarda Evelyn, lì!" Esclamò, indicandomi un garage con la saracinesca semi-aperta.
Ci fiondammo dentro, e lui chiuse la serranda con forza, proprio mentre gli zombie stavano per raggiungerci.
Zombie. Era così che tutti li chiamavano. Sembrava un cazzo di film dell'orrore, ma era tutto dannatamente reale.
Mi sedetti a terra con la schiena contro il muro, cercando di respirare in modo regolare, mentre Paul si guardava attorno. Sembrava sconcertato.
"Che succede?"
"Qui non c'è nulla, non vedi? Nè cibo, nè acqua, nè armi. E la pistola ha quasi finito i colpi. Non possiamo restare qui per sempre. Devo tornare fuori per cercare delle provviste."
"NO!" Mi alzai di scatto. Lui non sarebbe tornato in quell'inferno.
"Evelyn, Evelyn, calmati, okay? Devo farlo, o moriremo qui dentro invece che uccisi da quelle cose."
Sapevo che aveva ragione, ma avrei preferito morire lì piuttosto che rischiare di perderlo. Tuttavia, sapevo che non avrebbe cambiato idea.
"Prendi questo, potrebbe servirti nel caso arrivasse qualche zombie. Tornerò presto."
Mi baciò, lasciandomi in mano un coltellaccio affilato.
Assaporai le sue labbra dolci con le lacrime agli occhi, poi lui fece scorrere lentamente la porta del garage, per controllare che la zona fosse libera.
Poi sparì.
Io non riuscivo ancora a credere che tutta quella situazione fosse reale.
Prima le tv nazionali che annunciavano l'arrivo di una strana malattia contagiosa, e poi, il caos. Esseri malati che mangiavano le persone, sembrava un incubo. Anzi, lo era. Avevo visto persone che conoscevo morte, uccise dai militari, senza più nessuna ragione per vivere.
Io, al contrario, avevo Paul. Mi domandai per quale motivo tutto questo doveva succedere a noi. Sentii di nuovo il leggero rumore della saracinesca, e mi voltai di scatto.
Era lui. Era salvo.
Mi mostrò delle buste di plastica contenenti delle provviste, alcune pistole (probabilmente raccolte dai cadaveri di qualche poliziotto), vestiti e coperte.
"C'era un supermarket proprio nel quartiere vicino." Disse mostrandomi un sorriso, che presto si trasformò in una smorfia di dolore.
"Paul? Stai bene?"
Mi prese saldamente la mano, per poi tirarmi a sè in un abbraccio. Io non capivo, e lo guardai in viso.
Solo in quel momento mi accorsi che era in lacrime.
"Paul..."
"Mi hanno morso, Evelyn. Mi hanno morso."
Fu come ricevere un botto nel petto, così forte da far fermare per un attimo il cuore.
"Co-cosa?" Mormorai con la voce rotta dai singhiozzi.
"Adesso ascoltami bene, okay? Sto per morire, lo sappiamo entrambi. Perciò voglio che tu continui a lottare. Dovrai farlo per me. Anche quando ti sembrerà tutto perduto, tu dovrai trovare un modo per uscirne, perchè non si sa mai, magari troveranno una cura e tu sarai salva." Il mio volto ormai era ricoperto di lacrime, non avevo più la forza nemmeno di respirare.
"N-non puoi lasciarmi, Paul, non p-puoi farlo..."
"Non ti sto lasciando, piccola. Non lo farò mai. Ho fatto tanti errori nella mia vita, ma tu sei stata sicuramente il più bello sbaglio che mi potesse mai capitare."
Non riuscivo a connettere più il cervello, e il cuore stava smettendo di avere una ragione per cui battere.
"
Ti amo, Evelyn. Era questo che volevo dirti prima. Ti amo, e lo farò per sempre."
Anche lui in lacrime, strinse la pistola che teneva in mano, e se la puntò alla tempia.
"
No! Paul, non farlo, non farl-"
"Mi dispiace."

Boom.

Quello che accadde dopo fu così veloce che a stento ricordavo tutto quanto.
Paul a terra, con il crano fracassato da un proiettile, il sangue che aveva ricoperto il pavimento, e il mio corpo tremante, che non rispondeva più ai miei comandi (anche perchè non ce n'erano).
La porta del garage che si aprì con forza, e due voci che mormoravano con sgomento frasi incomprensibili.
Poi il vuoto.

 

In quel momento, mentre mi guardavo attorno con più attenzioni, notai che ero in un camper, e non un autobus. Il divanetto in cui ero sdraiata non era affatto comodo, ma quello era il mio ultimo pensiero al momento.
Feci per asciugarmi le lacrime, ma mi accorsi con stupore che erano tenute ferme dietro la schiena da un paio di manette.
"Che... che diavolo di scherzo è questo?" Esclamai con voce rauca.
Subito dopo il camper frenò bruscamente, facendomi quasi cadere a terra. Sarebbe stato meglio rimanere zitta.
Infatti, da un'altro scompartimento apparvero tre figure che non avevo mai visto: un giovane asiatico, poteva avere al massimo una ventina d'anni, insieme ad una ragazza della stessa età e un ragazzino.
"Voi chi siete?"
"Tranquilla, sei salva ora." Mi rassicurò lei.
"Sei stata morsa?" Aggiunse il ragazzo.

Abbassai lo sguardo, ripensando a Paul, e mormorai un "no" sommesso. Lui si avvicinò e mi liberò dalle manette, permettendomi di asciugare le lacrime che, ahimè, avevano iniziato a scendere.
"Maggie, Carl, pensateci voi, io devo guidare."
"D'accordo." Risposero i due in coro, e l'asiatico sparì dalla mia vista.
Lei si sedette di fronte a me, posando una mano sulla mia, con dolcezza.
"Andrà tutto bene."
Non risposi, e mi limitai ad annuire. Cosa poteva saperne lei di cosa sarebbe o non sarebbe andato bene? Niente.
"Hai fame? Ti va qualcosa da mangiare?" Aggiunse, ed io scossi la testa.
"Un po' d'acqua, per favore."
"Certo. Torno subito." Mi sorrise e si alzò, dirigendosi vicino a degli scaffali che mi impedivano di osservarla.
Il ragazzino era stato tutto il tempo a fissarmi, e solo in quel momento aprì bocca per parlare.
"Come ti chiami?"
"Evelyn."
"Io sono Carl."
Gli sorrisi, anche se l'unica cosa che volevo fare era piangere.
La ragazza tornò con un bicchiere d'acqua, che scolai in men che non si dica.
"Dove stiamo andando?" Le domandai poco dopo.
"Al rifugio. Chiederemo a Rick se puoi unirti al nostro gruppo."
"Sì, è mio padre!" Sorrise Carl. Era davvero un bel bambino, e se stava sopravvivendo a tutto quell'inferno, doveva essere anche molto forte.
Sembravano delle brave persone, potevo fidarmi di loro.
Anche perchè cos'avrei potuto fare altrimenti? Ero sola ormai, e questo 'rifugio' era la mia unica speranza di restare viva.
E avevo fatto una promessa. Dovevo restare viva.

 

 

 

 

 

Nota autrice.

Salve a tutti!
Questa è la prima ff che scrivo su The Walking Dead, però siate spietati con le recensioni.
Non ho riletto il capitolo, quindi mi scuso per eventuali errori di ortografia.
La storia inizierà da poco dopo la morte di Lori, quindi ambientata durante la terza serie.
Ringrazio tutti quanti in anticipo e, che dire, buona lettura (anche se avete appena finito di leggere, ma okay).
-Anna.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: chasingusall