Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: highfivekeats    13/01/2013    6 recensioni
Qualsiasi ragazza sarebbe gasatissima al fatto di avere Justin Bieber praticamente installato in casa, ma non me. Odio quel ragazzo. È antipatico, scorbutico e il peggio? Crede che tutte le ragazze – compresa me – cadano ai suoi piedi. Poco montato mi dicono.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicembre.
 
Sentii bussare alla porta, lasciai la tv sul canale dello sport e andai ad aprire.
«Indovina chi è tornato?» disse Justin, sorridendo.
Un sorriso a trentadue denti si fece spazio sul mio volto, mentre mi fiondavo tra le sue braccia.
Justin, a settembre, era partito per il suo tour, e, anche se l’avevo visto ad ottobre, lui mi telefonava spesso e ci mandavamo messaggi su messaggi, vederlo di persona era tutt’altra cosa. Solo in quel momento mi accorsi di quanto mi era mancato quel coglione coi capelli sparati in aria – capelli che oggi mi sembravano più sparati in aria del solito.
«Idiota – dissi, affondando la testa nel suo petto – Mi sei mancato.»
«Mi sei mancata anche tu, rompipalle – disse lui, trascinandomi dentro – C’è Niall?» mi chiese poi, quando sciogliemmo l’abraccio.
«No, è da Selena. Aspetta, aspetta, tu sei venuto qui, dopo tre mesi che non ci vediamo, e mi chiedi se c’è Niall?» gli chiesi, incrociando le braccia al petto.
Justin rise. «Volevo salutarlo. Sai, Vans, la mia vita non gira tutta intorno a te.» soffiò nel mio orecchio, con voce maliziosa.
Gli feci un’occhiataccia, che lo fece ridere ancora di più. «Non ridere.» lo minacciai, pizzicandogli il braccio.
Justin si ricompose. «Scusa, scherzavo. C’è Chester, almeno?»
«No, in verità sono da sola...» dissi vaga, sistemandomi i capelli.
Lo sguardo di Justin si fece malizioso. «Sola, sola?»
«A meno che non abbia altri fratelli o questa casa sia infestata dai fantasmi, sì. Sono sola.»
Justin si avvicinò a me, mi baciò con foga. «Allora, stavo pensando... io e te abbiamo molto tempo da recuperare.» disse, fra un bacio e l’altro.
«Mh, da cosa vuoi iniziare?» gli chiesi, sapendo ovviamente dove voleva andare a parare.
In fondo, Justin pensava solo a quello. Ma che possiamo farci? È un ragazzo, i ragazzi sono tutti così. Anche se, Justin s’era dimostrato molto dolce come ragazzo.
Justin mi prese in braccio, cominciò a salire le scale lentamente.
«Avrei un’idea.»
 
«Come ho detto prima – dissi, stampando un bacio sul petto di Justin – Mi sei mancato.»
Justin rise, prese ad accarezzarmi i capelli. «Ti sono mancato io, o Jerry?» mi chiese, ridacchiando.
Alzai gli occhi al cielo, mi appoggiai su un gomito per guardarlo. «Posso sapere perché hai dato un nomignolo al tuo... salsicciotto?»
«Non lo so. Volevo dargli un nome.»
Scossi la testa, per poi ridere e stampargli un bacio sulle labbra.
«Sai di essere bellissimo?» sbottai all’improvviso, dopo alcuni minuti di silenzio.
«Certo che lo so, piccola. Grazie per avermelo ricordato.» disse lui, sorridendo.
«Sempre il solito fastidiosissimo carattere.» mugugnai io, sarcastica.
«Dovevo dirti che non lo sapevo solo per farti piacere? – si difese lui, alzando le braccia – Comunque, anche tu sei bellissima.»
Ignorai il suo complimento, e presi il suo cellulare dalla tasca dei jeans, che giacevano accanto al letto. «Mi faccio un po’ i fatti tuoi, ok?» gli dissi, notando la sua occhiata interrogativa.
Aprii la cartella dei messaggi.
Dovevo ammetterlo, ero gelosa. Molto. Anche se, la mia gelosia può essere giustificata da due fattori: l’ultimo fidanzato che ho avuto mi ha tradita e Justin è bellissimo e famoso e può avere tutte le ragazze che vuole. In più, la mia autostima sotto lo zero mi fa dubitare di tutto.
«Perché sei così gelosa?» si lamentò Justin. Lo vidi alzare gli occhi al cielo con la coda dell’occhio.
«Sta zitto – dissi, con lo sguardo concentrato sui messaggi, che erano in prevalenza miei e dei suoi amici che non mi aveva ancora presentato – Se tu fossi me, faresti lo stesso.»
Mi fermai ad un messaggio di Alfredo, che mi fece raggelare il sangue nelle vene.
“Allora, alla fine te la sei fatta... come si chiama? Ah, si, Barbara”, diceva.
Mi alzai, dando le spalle a Justin, e tenni gli occhi fissi sul messaggio.
«Amore, che c’è?» mi chiese, circondando il mio ventre con le braccia.
Mi venne voglia di staccargli le mani a morsi. «Non chiamarmi amore! – esclamai, togliendomelo di dosso – Chi cazzo è Barbara?!»
Vidi Justin diventare pensieroso, prese a grattarsi il mento.
«Rispondi!» lo esortai, puntandogli un dito sul petto.
«Barbara è una modella.» disse, alzando le spalle.
Lo guardai male. «E me lo dici così, come se fosse una cosa normale?!»
«Ehi, ehi, calmati! Cosa pensi che abbia fatto con Barbara?»
«Oh, credimi, è meglio se non te lo dico – sbuffai, a braccia conserte. Justin prese il cellulare, lesse il messaggio e fece una risata – E non ridere!»
«Sei gelosa.» disse Justin, tra le risate.
«Cosa c’entra questo?» chiesi, sentendomi gli occhi pizzicare.
Non avrei sopportato di essere stata tradita un’altra volta.
«Sei gelosa!» ripeté, continuando a ridere.
«Dio, non ti sopporto.» sbuffai, mentre una lacrima mi rigava la guancia.
Ok, ora perché sto piangendo?
Justin si ricompose, mi guardò per poi asciugare la scia creata dalla lacrima. «Io e Barbara non abbiamo fatto niente.»
«Non ti credo!»
«Allora leggi gli altri messaggi.» disse, porgendomi il cellulare.
Lo presi, e lessi tutta la conversazione. «Oh.» riuscii a dire soltanto, mentre Justin mi accarezzava la testa.
«Visto? Non devi dubitare di me.»
«È solo che... io sono insicura, lo sai. E tu sei...»
«Io sono Justin – disse, interrompendomi – Il tuo ragazzo, che ti ama e non ti tradirebbe neanche se Beyoncé gli si presentasse nuda davanti. Ok, forse no... ma il punto è che ti amo. E basta.»
«Ma tu...»
«Ma io niente! Credi che farei sesso con chiunque mi capiti avanti?»
«Beh... tu mi hai fatto capire che... sì, lo faresti.»
Justin scoppiò a ridere. «Tu sei proprio scema.»
«Cosa c’entro io ora?»
«Non hai ancora capito che dicevo quelle cose per farmi bello davanti a te? Insomma, io sono uno che certe cose non le prende mica alla leggera.»
Lo guardai confusa, per poi tirargli una sberla sul braccio. «Ma... Justin! E io in tutto questo tempo ho pensato che eri chissà quale puttaniere... sei un idiota!»
«Perché?» mi chiese, confuso davanti alle mie parole sconnesse.
«Perché se non ti fossi atteggiato così forse io e te staremmo insieme da più tempo!»
Justin si batté una mano sulla fronte. «Dimmi che scherzi.»
«Non scherzo.»
«Allora hai ragione, sono un idiota – disse, baciandomi – È per questo che mi ami?»
Sorrisi, e ricambiai il bacio. «Sì. Sei irritante, idiota, montato e, soprattutto, fastidioso. È proprio per questo che ti amo.»



«Can I steal you one minute?
Ebbene sì, è finita per davvero.
Non posso credere di averla finita (ç___ç), soprattutto perché, quando la iniziai, non avevo la più pallida idea di come continuarla, e pensavo l'avrei cancellata dopo poco per mancanza di idee, e invece... l'ho finita.
E, ovviamente, vi ringrazio. Grazie per aver seguito la mia storia (e per avermi sopportata lol), grazie a chi ha recensito e anche a chi ha letto in silenzio. Davvero, grazie.
E adesso, un annuncio *rullo di tamburi* Ho postato un'altra storia :3
Se vi va di pasare, vi lascio il link:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1533693&i=1
Spero che questa storia vi sia piaciuta.
Baci, Teresa.

Ah, mi scuso per gli orrori ortografici che avrò sicuramente commesso nei vari capitoli. lol.

  
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