Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Alys_90    15/01/2013    3 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! :-) Come potete vedere aggiorno quasi ogni giorno! Sarà perché è la mia prima Fanfic o perché non vedo l’ora di farvi sapere come andrà, che non riesco a smettere di scrivere!
Ritaglio un piccolo spazietto per rispondere alle vostre recensioni!
Per Jeess: ci saranno ancora momenti di tensione e molte sorprese! Grazie infinite se continuerai a seguire la storia! :-)
Per Sana-chan: purtroppo si, Akito fuma! Chiedo perdono per gli errori presenti ;-) Non sono ancora molto pratica :-)
Per quanto riguarda il manga non so, perché non l’ho letto :-( Scrivo in base a quello che è accaduto nell’anime! (Ti ringrazio ancora per il consiglio, ma qui ho dimenticato di ingrandire la scrittura, accidenti!)
Per Dalmata: grazie per il tuo complimento sul capitolo ♥  Eh, chissà se ci sarà un lieto fine! :-)
 
BUONA LETTURA ♥
E ancora grazie a chi recensisce e a chi legge soltanto ♥
 
 
I giorni passavano inesorabilmente lenti. Non ero più me stessa.
Stare lontano da Akito per un mese e dieci giorni aveva semplificato notevolmente la voglia di rialzarsi e di non cadere più. Ma vederlo mi era insopportabile. I ricordi venivano a galla e mi facevano male; un male che oltrepassava anche il più intenso dei dolori.
A scuola ci incrociavamo spesso pur non essendo nella stessa sezione. A pranzo con gli amici, eravamo seduti agli estremi opposti e nessuno dei due si azzardava a proferir parola o a prendere l’iniziativa per iniziare una conversazione. Zero totale. Da quando ci eravamo lasciati non avevamo più trattato l’argomento. Era finita e stop.
Per la mia pura avarizia, per la mia sfrenata sfacciataggine, a detta sua. Ma secondo me c’era molto di più.
 “Stupida Sana”. Avrei dovuti smetterla con questi pensieri, altrimenti il mio cervello prima o poi sarebbe esploso.
Era meglio dedicarsi alla pulizia della mia camera, in disordine e polverosa. Tirai fuori dall’armadio i vestiti, i maglioni, le scarpe, i cappelli e mi concentrai a spruzzare un po’ di detergente profumato sul ripiano. -Che noia..- sussurai. Strofinai per bene e poi riposi tutto com’era prima. Aprii i cassetti per controllare se c’era qualcosa da buttare, rovistai tra i giornali, le riviste, i libri, e sentii un pezzo di carta lucido e dalla forma quadrata che premeva contro le mie dita, incastrate tra pagine ammuffite.
Lo presi e lo guardai. Un tonfo a quel muscolo. Al muscolo dei sentimenti. Ritraeva me e Akito l’ultimo Natale, al parco, sorridenti e innamorati. Eravamo andati a fare una passeggiata dopo il grande pranzo di mezzogiorno con i parenti.
Erano state le festività natalizie più belle della mia vita.
 
Inizio flashback

-Prova questo-disse Akito porgendomi un abito di seta color rosso.
-Sai benissimo che odio il rosso!-ribattei, guardandolo torva.
-Sei sempre la solita!-
-Hey, che vuoi dire?!-lo apostrofai, voltandomi verso di lui con le mani sui fianchi.
-Dico solo che non mi vuoi mai ascoltare! Questo vestito ti starebbe benissimo.. Il rosso è il colore ideale per questo periodo!.. E poi è lungo!-sentenziò Hayama.
-Ma Aki! Allora, per prima cosa, anche se siamo quasi a Natale non significa che mi debba per forza vestire di rosso e seconda ma non meno importante cosa: non essere geloso!-
-Io geloso?! Stai scherzando spero!-
-No, non scherzo affatto!-risposi sorridendo e saltandogli testualmente addosso.
-Adoro quando lo sei..-gli dissi baciandolo sulle labbra.
Lui mi abbracciò forte e portò le mani sui miei capelli. -Ti amo Kurata-ribadì poi, staccandosi e fissandomi.
-Anch’io ti amo, e non sai quanto-
-Sicuramente io ti amo di più-
-Ma smettila!-proferii, picchiettandolo sul petto.
Lui sorrise e mi offrì di nuovo il vestito. -Dai, provalo. Fallo per me- dichiarò facendo una dolce smorfietta.
-E va bene. Però in cambio tu provi lo smoking!-
Akito si incupì ed io entrai nel camerino divertita.
 
Fine flashback
 
Inizio flashback

Eravamo tutti a casa mia per festeggiare il Natale. La signora Shimura aveva preparato un ottimo arrosto con patate, oltre a frutta caramellata, dolci, panettoni eccetera. In pratica la tavola era completamente imbandita.
Akito sedeva accanto a me e teneva la mia mano. Eravamo felici come non mai.
-Signori, buon Natale a voi!-pronunciò mia madre alzando il calice. Gli invitati la imitarono, compresi io ed Hayama.
-Auguri stella splendente-mi sussurò Akito.
-Auguri Aki-gli diedi risposta.
-Ti va una passeggiata?-
-Si, volentieri-ribattei.
Ci scusammo con gli altri, dicendo di voler prendere una boccata d’aria e uscimmo.
Nevicava e c’era freddo. Presi Akito a braccetto e camminammo così, incollati l’uno all’altra.
-Sana hai freddo?-mi chiese Hayama, vedendomi tremare.
-Oh no, non preoccuparti-
-Invece si che mi preoccupo!-replicò togliendosi il capotto e posandolo sulle mie spalle.
-Sei pazzo? Gelerai!-esclamai scostando il giaccone e facendogli notare che ora indossava solo una felpa.
-Ci sei tu che riscaldi il mio cuore-
Mi zittii. Akito era diventato un incredibile romantico.
-Gr.. Grazie-risposi arrossendo.
Arrivammo al parco, deserto. -Guarda, non c’è nessuno-sentenziai.
-Meglio, sarà tutto per noi-obiettò lui. Appoggiò la testa sulla mia e rimanemmo in quel modo per minuti..
-Hayama, Sana! Che ci fate qui?- La voce di Tsuyoshi interruppe il nostro appassionato momento.
-Che ci fai TU qui? Oh, ciao Aya!-
Mi scostai e la vidi. -Ciao Aya, tutto bene?-
-Certamente, e a voi?-
-Alla grande!-disse Akito.
-Noi stavamo facendo un giro a piedi dopo l’abbuffata di prima, vero orsacchiottina?-articolò Tsuyoshi.
Nel pronunciare quel termine io e Akito ci guardammo di soppiatto. Ma quanto erano sdolcinati? Fin troppo.
-Si cucciolotto-confutò Aya.
-Idem noi-dissi. -La signora Shimura ha preparato una grande quantità di portate e volevamo smaltire qualcosina!-
Tsuyoshi rise. -Ragazzi che ne dite di una gara di palle di neve? Come quel giorno di quinta elementare, vi ricordate?-
-Eccome! Ci sto!-esclammo io, Hayama e Aya all’unisono.
E così dicendo iniziò una battaglia nevosa a suon di pluf e plaf.
Era bello trascorrere il tempo con le persone più care.
 
Dopo vari tentativi di battere Akito, Tsuyoshi si arrese. -Non ce la faccio più, sei imbattibile!- esclamò cadendo a terra sfinito.
-Amoruccio ti senti male?-gli chiese prontamente Aya.
-No no bambolina, sono solo distrutto per colpa di Hayama-disse alzandosi.
-Povero caro..-
Per evitare altre smancerie, chiesi ad Aya se poteva fare una foto a me e ad Akito.
-Arrivo-
Hayama ed io ci mettemmo in posa: lui braccio attorno alla mia vita e io mani sul suo torace caldo.
-Dite cheese..-
-Cheeseee…-
Cic. -Ecco fatto-affermò Aya restituendomi la macchinetta fotografica.
E dopo aver chiacchierato del più e del meno, ci dirigemmo verso il bar del centro.

Fine flashback.
 
Che grande nostalgia. Di Akito, dei nostri momenti.
Da un lato si intravedeva uno scorcio del pupazzo di neve che ormai da sei anni mi regalava. Passato, nient’altro che passato.
-Sana! Sbrigati, è pronta la cena!- sentii mia madre urlare dal piano di sotto.
-Arrivo subito mamma!-
Scesi e trovai mamma e Rei ad attendermi in sala da pranzo.
-Rei! Sei qui!-urlai dalla gioia, precipitandomi tra le sue braccia.
-Ciao Sana-rispose, ricambiando l’abbraccio. -La signora Misako mi ha invitato e non potevo rifiutare-
-Allora tesoro, che ci racconti? Novità?- chiese la mamma, sedendosi comodamente a tavola, nel mentre anch’io e Rei ci stavamo accomodando.
-Nessuna nuova notizia.. A scuola va come al solito-
Mamma sapeva che non stavo passando un bel periodo, anzi.
-E con Hayama?- Trattenni il respiro. Quel poco di sushi che avevo sulla bacchetta, mi cadde ancora nel piatto. Tremavo. Mia madre non mi aveva mai chiesto di lui da quando era iniziata la scuola, molto probabilmente per non farmi soffrire. Ma ora leggevo nei suoi occhi inquietudine e nervosismo.
-Bè.. Come puoi immaginare.. Cioè.. Lui..-. Cavoli! Rei era rimasto di stucco alla domanda che mi era stata posta.
-Lo ami ancora, vero?-
Rei cadde dalla sedia. Era così buffo. Un sorriso mi scappò dalle labbra. Una frazione di secondo, poi tornai a concentrarmi sulla risposta che dovevo dare.
-Io… Credo..-
-Ti capisco, figlia mia-
La guardai. E lei fece lo stesso. Mi sorrise. Grazie mamma, grazie davvero.
 
***
 
Più tardi salii in camera. Dovevo finire alcuni compiti e poi mi sarei messa a dormire. Ne avevo davvero bisogno.
Trintrin-trintrin. Oh no, il telefono! Presi il cellulare dal comodino e lessi il nome. Fuka.
-Pronto Fuka!-
-Ciao Sana! Scusa se ti ho chiamata così all’improvviso!-
-Figurati! Ma è successo qualcosa?-
-No, tranquilla. Volevo chiederti se giovedì verresti con me, Aya e Hisae al “Pulsar”-
-Intendi la discoteca che hanno appena aperto?-
-Si, proprio quella! Ti va di venire?-
-Non so..- Oggi era martedì. Avrei avuto verifiche o interrogazioni per venerdì? No. E poi una lampadina si accese nella mia testa: se ci fosse stato anche Akito?
-Dai Sana, non farti pregare! Ci divertiremo, vedrai-
In fondo un po’ di divertimento mi ci voleva. -Ok Fuka! Sono dei vostri!-
-Perfetto, a domani-
-Ciao, a domani-dissi e riattaccai.
“Sarà una bella serata, sì”. Mi gettai sul letto e fu così che mi addormentai, ignara che la mattina seguente avrei preso una nota per “Mancanza di responsabilità”.
 
 
***
 
 
Ero in riva al mare, sdraiato sulla sabbia. Il sole stava tramontando e i gabbiani volavano liberi sopra l’acqua a caccia di cibo.
Mi rizzai a sedere e vidi accanto a me una lunga chioma rossiccia.
-Scusami, chi sei?- chiesi intimorito anche se aveva qualcosa di familiare.. “Oddio si, è Sa..! Non feci in tempo a dirlo che quella si voltò. Aveva il viso segnato dal tempo, quasi consumato. Le lacrime le sgorgavano sulle gote arrossate e due occhiaie profonde e scure le coprivano il viso. A ben vedere, i capelli erano secchi e striati.
Mi allontanai bruscamente. Lei allungò una mano verso di me e disse con voce roca “Akito, non te ne andare..”
I miei occhi si impietrirono. -Sana, ma che ti è successo?-
“Sei stato tu..”
-NO!!!-
Mi alzai di botto dal divano, sudato e intorpidito. -No..-. Era stato solo un brutto incubo.
Ancora agitato lanciai il cuscino che avevo avvinghiato alla pancia e mi diressi in cucina. Aprii il frigorifero, presi la caraffa di spremuta e la versai in un bicchiere.
Bevvi in un sol sorso. Poi ripensai a quello strano sogno.
Sana stava davvero così male in realtà? Sicuro, non l’avevo cancellata dalla mia vita, sarebbe stato irrealizzabile, però era arrivato l’istante in cui ci eravamo detti addio. Io, precisamente, avevo deciso di andarmene. “Chissà che cosa sta facendo ades..”.
DLIN DLON. Il campanello di casa mia mi distrasse dalle stupide riflessioni che stavo cercando di fare.
Corsi allo specchio nel corridoio e mi sistemai alla bell’e meglio. Camicia a posto, giacca a posto, cravatta a posto. Ogni tanto l’eleganza era d’obbligo.
Andai ad aprire alla porta, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi. -Ciao Seka-.
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Alys_90