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Autore: Leoneghiro    16/01/2013    1 recensioni
la mia prima fanfiction. wow. mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuta o no. ;) "Non importa quanto tempo possa passare, anche se il tuo aspetto cambierà nel corso dei secoli, e se da uomo che sei ora diverrai donna, o se da donna che sarai diventerai nuovamente uomo, io troverò sicuramente la tua anima. Tu sei la mia unica ragione di vivere. Non dimenticarlo mai". parole dolci di un sogno. ma saranno mai state vere? e chi sono Laila e Calion?
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kanata Wakamiya, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuki Sakurai, Zess/Luka Crosszeria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Signori, ecco la mia prima fanfiction. Spero che vi piaccia. Vedrò di pubblicare al più presto il nuovo capitolo ;) Ma voi, mi raccomando ..... RECENSITE!!! mi farebbe tanto piacere sapere se vi è piaciuta o meno. GRAZIEEEEEE!!!! 


Io ti troverò sempre, se sparirai

Yuki stava dormendo nell'enorme letto a due piazze della sua stanza.La luce della luna si inoltrava nella camera dalle vetrate delle grandi finestre, rischiarandola appena. Accanto al letto era seduto, immobile come una statua, Luka mentre il tenero draghetto, Sodom, pisolava sulla sua spalla. Il demone continuava ad osservare il giovane sdraiato sotto le lenzuola: la sua pelle candida, le labbra delicate appena aperte, i morbidi capelli color nocciola, le fini ciglia che carezzavano le gote, il suo profilo aggraziato, le mani eleganti, chiuse a pugno accanto al capo. L'opast non poté evitare, mentre lo osservava, di provare uno spasmo di dolore e rimpianto, anche se venne prontamente soffocato. Il ragazzo addormentato si mosse, inqieto, tra le lenzuola e l'espressione serena venne sostituita da una tormentata. Luka non reagì. Anche se ogni fibra del suo essere demoniaco gli gridava di fare qualcosa, sapeva perfettamente che se ci avesse provato, non avrebbe comunque potuto migliorare la situazione, almeno, non fino a quando Yuki non avrebbe ricordato il loro passato assieme.
 
Sapeva che era un sogno, non poteva essere altrimenti: si trovava in un immenso prato fiorito e un vento gentile gli accarezzava i capelli, portando con sè alcuni petali dei fiori che spargevano un delicato profumo tutt'intorno. Volgendo poi lo sguardo per osservare meglio il luogo in cui si trovava, notò tre bambini che correvano, allegri, verso di lui. Inconsapevolmente, sorrise teneramente e si chinò per parlare con loro, prima di ricordarsi che, in quel sogno, non potevano vederlo e si tirò su, un pò triste. Quella lieve malinconia svanì non appena i tre bambini si trovarono a correre vicino a lui e poté, così, osservare bene com'erano. Uno dei tre, il più alto, aveva la pelle color del cioccolato, i capelli bianchi come la neve, gli occhi color oro liquido, come i suoi, che rilucevano, fieri e luminosi come stelle. Aveva il passo sicuro del guerriero e la corporatura, forte e scattante, da combattente. Il secondo, una bambina lievemente più bassa del primo, aveva invece la pelle candida come la neve, gli occhi azzurri che brillavano come il sole, allegri e dolci allo stesso tempo, morbidi capelli color miele. Aveva una corporatura elegante, ma agile, da corridore e il passo delicato come il tocco di una farfalla. L'ultimo al centro, il più piccolo tra i tre, lo sorprese perché riconobbe chi era. Era lui da piccolo. Ma dopotutto è un sogno, si diceva, probabilmente un ricordo di quando giocava con i bambini dell'orfanotrofio. Improvvisamente, una delicata voce femminile trillò nell'aria tranquilla. "Yuki! Laila! Calion! Venite qui!". Yuki grande si voltò nella direzione di quel suono e vide una donna che assomigliava incredibilmente a sua madre. Anzi, era proprio lei. Il giovane la vide abbracciare quei tre bambini con dolcezza e stringerseli al petto con delicatezza, come se fossero delicati. Si sbalordì quando, infine, sua madre alzò il capo nella sua direzione e sorrise, come se potesse vederlo. Poi tutto si fece bianco.
 
Una lacrima silenziosa iniziò lentamente a scivolare lungo una guancia morbida e bianca. Luka la notò e con un dito l'asciugò delicatamente, prima di portarselo alle labbra per assaporarle. Non era salata. Aveva un sapore incredibilmente dolce, come se fosse cioccolato. Il demone si ritrovò a sorridergli inconsciamente con tenerezza. Anche una cosa del genere era da Yuki. Tutto in lui era dolce e delicato, come se avesse paura che, mostrando un lato più forte di sé, gli altri ne sarebbero rimasti feriti. Scosse la testa a quel pensiero. Nonostante le apparenze, il ragazzo sapeva essere forte quando era necessario; forse era il suo stesso potere a renderlo così. "Madre". Un mormorio quasi impercettibile, ma che Luka sentì benissimo. Si alzò e si sedette sul letto, accanto al ragazzo che amava, e si chinò per sussurrargli "sono qui, Yuki. Non avere paura". Il viso del ragazzo sembrò rasserenarsi, mentre al naso del demone giungeva il profumo delicato di camomilla del ragazzo. Un timido raggio di sole iniziò a farsi vedere dalla finestra.
 
Si sentiva bene. Sapeva che era un ricordo e che presto si sarebbe svegliato, ma non poté non desiderare con tutto il cuore che quel ricordo continuasse all'infinito. Sentiva baci delicati che gli percorrevano il viso e il collo. Mani forti, ma incredibilmente calde, che lo accarezzavano in ogni punto del corpo. Braccia poderose che lo stringevano gentilmente, come a proteggerlo da qualche pericolo. Sentiva una voce simile a quella di Luka che continuava a ripetere il suo nome con adorazione. Avvertì che il suo corpo si muoveva sotto quelle carezze, stringendo a sua volta, con ogni forza che aveva, quello robusto dell'altro, le labbra che rispondevano timidamente a quei baci, la sua voce che chiamava, quasi disperata, il nome di Luka mentre tiepide lacrime gli scendevano dalle guance. I suoi videro che la persona che lo stava coccolando era proprio Luka che aveva iniziato a mormorargli all'orecchio "non piangere. Anche se in questa battaglia il tuo corpo morirà, io cercherò la tua anima ovunque e staremo ancora insieme. Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno.Non importa quanto tempo possa passare, anche se il tuo aspetto cambierà nel corso dei secoli, e se da uomo che sei ora diverrai donna, o se da donna che sarai diventerai nuovamente uomo, io troverò sicuramente la tua anima. Tu sei la mia unica ragione di vivere. Non dimenticarlo mai". Una luce accecante lo portò nuovamente via e Yuki aprì gli occhi.
 
La prima cosa che vide fu il viso di Luka illuminato dalla luce del sole. quando si accorse che il giovane si era svegliato, questi si voltò a guardarlo e gli sorrise. Uno di quei sorrisi che raramente gli concedeva. "Stai bene?" chiese. Yuki annuì e scese con un fruscio dal letto per andare a recuperare la divisa da indossare. Mentre Sodom svolazzava intorno alla porta, uggiolando per la fame, e lui finiva di mettersi a posto la giacca, domandò all'opast che stava guardando il mondo fuori dalla finestra "nelle mie vite precedenti sono mai stato uomo, almeno una volta?". Luka si diresse verso la porta della stanza, senza dire una parola. Il giovane, temendo di averlo offeso, si affrettò a scusarsi. "Mi dispiace" disse, abbassando il capo "ho solo fatto un sogno strano e mi chiedevo...". "La prima volta" lo interruppe il demone "la prima volta che sei nato, sei nato come uomo. E già allora tutto di me ti apparteneva". Luka chiuse silenziosamente la porta della camera, lasciandovi  Yuki, ancora una volta stupito da quanto il demone sapesse su di lui, triste per la sua improvvisa freddezza, e tormentato nuovamente dai dubbi sul suo passato.
  
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