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Autore: Alaska Shine    17/01/2013    3 recensioni
Lei Bella.
Lui Edward.
Lei sedicenne.
Lui ventunenne.
Lei che non crede più in niente e che ormai sembra aver perso se stessa.
Lui che, sicuramente non è il classico bravo ragazzo, vorrebbe accontentarsi semplicemente del suo semplice sesso e dell’alcol, ma che in verità cerca molto di più.
Lei che da nemmeno i suoi genitori riesce a essere capita , e che pensa di essere solo quei graffi che le ricoprono alcune parti del corpo.
Lui che l’amore vero non l’ha mai nemmeno assaggiato.
Lei, invece, che forse l’ha assaggiato con troppo dolore per la sua giovane età.
Lui che certe volte non capisce nemmeno se stesso, ma che forse riuscirà salvare lei dal limbo in cui è caduta.
Tra problemi, dolori, gioie e affetti ecco che tra le strade di Forks la vita di due ragazzi sta per cambiare per sempre…
Nelle speranza di avervi incuriosito vi auguro una buona lettura,
Ally salvatore.
NB: Presenti alcuni argomenti abbastanza delicati come per esempio l’autolesionismo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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SEMPLICEMENTE LA PERFEZIONE

Capitolo 2

 

L’ora di storia sembrava sempre infinita: La campanella era più un’immaginazione nella mente di noi studenti che aspettavano il suo suono con impazienza e le lancette dell’orologio sembravano essere sempre troppo immobili.

Questa solfa si ripeteva tutti i giorni e in tutte le ore, ma l’ultima ora del venerdì sembrava far aumentare ancora di più quest’agonia.

Poi fu questioni di pochi secondi, forse solo uno, che tutti gli studenti che mi circondavano si alzarono, cominciarono a uscire e a riunirsi con gli altri loro amici, alcuni forse anche con i loro fidanzati, nei corridoi già affollati della scuola.

Io invece, come succedeva sempre, mi stiracchiai lentamente sul mio banco e mi alzai con calma…Tanto non c’era nessuno che mi aspettava, o almeno nessuno di tanto importante da  essere in grado di farmi fare una maratona.

Quando usci dalla classe il mio sguardo cominciò a vagare per i corridoi nella speranza di riuscire a vedere Rose e Jasper, ma di loro non sembrava esserci nemmeno l’ombra.

“ Cercavi noi Bellina? “ la voce di Jasper mi arrivò alle spalle obbligandomi così a voltarmi: Davanti a me Jasper e Rosalie mi sorridevano in tutta la loro bellezza.

Se di Rosalie si poteva dire che fosse bellissima non di meno si poteva dire anche di Jasper.

Jasper era un ragazzo alto e slanciato, dal fisico asciutto, con un paio di occhi verde chiaro, quasi smeraldo, e i capelli di un biondo chiaro. Era sicuramente un bel ragazzo, ma era anche caratterizzato da una bontà quasi unica.

“ Io, in verità, cercavo solo Rose, e ci tengo a rimarcare solo, Jasperino mio “ dissi con tono scherzoso sapendo già che lui sarebbe stato al gioco “ così mi ferisci dolcezza “ “ c'est la vie “ e tutti tre a quelle parole scoppiammo a ridere.

Noi eravamo sempre stati così: ridevamo a volte senza nessun motivo, o forse lo facevamo solo perché tra di noi stavamo semplicemente bene.

“ Bene Jasper per oggi hai rotto abbastanza, puoi andare ora “ questa volta fu Rose a parlare, ma con ancora con il sorriso sulle labbra “ ma io qua ci sto così bene! Nah credo che resterò qui ancora un po’ “.

“ Ma tu non hai proprio una ragazza da cui andare? Perché non vai a cercatene una? “ chiese Rosalie ricaricando la dose, ma sempre con tono scherzoso.

“ Non ho bisogno di cercarle care mie, sono loro che vengono da me “ oltre a essere bello era anche molto modesto “ beh questa è una cosa positiva…Non dovresti avere problemi a trovare qualcun’altra a cui rompere l’anima “ se Rose non stuzzicava Jasper almeno una volta al giorno non credo che sarebbe andata a dormire tranquilla la sera seguente “ non sono il mio genere le ragazze di questa scuola. Sembra di essere in un allevamento di oche “ rispose Jasper con fare ovvio ed io a quel punto mi sentii tirare in causa.

“ Stai forse dicendo che io e Rose siamo delle oche? “ chiesi cercando di apparire la più seria possibile “ escluse voi due ovviamente, ma, senza offesa, non siete proprio il mio tipo “ mi rispose Jasper alzando le mani come a volere indicare la sua innocenza “ e neanche tu il nostro “ risposi con fare ovvio “ lo so. È anche per questo che siamo amici, no? “

“ Bene Jasper adesso puoi veramente andare…devo parlare da sola con Bella “ e mentre Rose diceva quelle parole, mi prese sotto braccio.

“ Dai Rose ci siamo sempre detti tutto, cosa cambia ora? “ disse insistendo lui “ Jasper dobbiamo parlare di cose da donne e da quel che so tu non sei…” ma Jazz la interruppe prima “ OK, OK, STOP! Mi sono appena ricordato che ho un impegno, quindi vi lascio alle vostre cose da donne che è meglio. Ciao ciao bella gente “ e mentre diceva quelle parole, ci fece l’occhiolino per poi disperdersi anche lui nella folla del corridoio.

Come fare scappare un uomo: dire “ cose da donna “ presi appunto tra me e me nella mia testa, per poi riportare la mia attenzione su Rosalie.

“ Credi che crescerà mai? “ mi chiese in tono scherzoso rivolgendosi chiaramente a Jasper e al suo modo di salutarci “ credo di no “ risposi io, ma sapevo anche che non era quello il vero motivo per cui Rose voleva parlarmi in privato.

“ Dimmi pure, è successo qualcosa? “ chiesi seriamente interessata “ Mike! “ e a quell’esclamazione tutto il mio interesse scemò all’improvviso.

Mike era uno studente dell’ultimo anno, il capitano della squadra di football e il ragazzo più ambito da almeno la metà del corpo studentesco femminile.

Sinceramente non era mai stato il mio tipo, mi metteva troppo in soggezione anche la sua singola presenza, ma Rosalie non sembrava mai essere stata del mio stesso parere: Dal primo momento in cui Rose l’aveva visto, infatti, si era subito interessata a lui e da allora, ogni giorno, sperava che tra loro potesse succedere qualcosa.

“ MIKE MI HA CHIESTO DI USCIRE “ e mentre diceva quelle parole ci mancò poco che non cominciò a saltare per tutti i corridoi a causa di tutta gioia che stava provando in quel momento.

“ Che cosa carina “ mi sforzai di mettere il più enfasi possibile in quelle parole, ma il risultato non fu esattamente quello desiderato.

“ Che cosa carina? La tua migliore amica ti dice che esce con il tipo di cui è innamorata da un anno e tu dice semplicemente che cosa carina? Scusa se te lo dico, ma questo non è carino “ il suo tono di voce era un po’ alterato, ma io di certo non volevo litigare con una delle poche persone care che avevo.

“ Si, scusa hai ragione, ma la notizia mi ha lascito solo un po’ senza parole ” non mi piaceva mentirle, ma non vedevo altre vie d’uscita dalla sua ira “ sono veramente felice per te, so quanto hai aspettato questo momento “ e così mi sforzai di mostrarle il sorriso più sincero che potessi fare.

“ Quand’è allora il grande giorno? ” il mantenere in vita la recita messa in atto per farmi vedere felice da lei comportava anche  il fare la così detta – grande amica curiosa -, ma sinceramente di tutti i dettagli di cui mi mise al corrente subito dopo non m’interessava più di tanto.

Ascoltavo senza capire e annuivo senza sapere, ma la sua ultima frase mi fece risvegliare dallo stato di letargo in cui ero caduta.

“ Adesso Bella dobbiamo solo trovare qualcuno per te “ quelle parole fecero lo stesso effetto di una sveglia “ NO “ esclamai quasi urlando.

“ Si, invece, cara mia. Bella veramente fidati di me, innamorarsi è una cosa bellissima “ disse con occhi sognanti “ si, si come no. Una meraviglia “ la nota di sarcasmo nella mia voce era più che evidente “ come l’ultima volta “ conclusi quasi sussurrando, ma Rosalie sembrò capire lo stesso e il suo sguardo si addolcì.

“ Bella non puoi continuare così, ti stai rovinando la vita per uno stronzo qualsiasi. La vita è tua e non puoi permettere che un fantasma del passato condizioni il tuo futuro “ erano belle parole quelle di Rose, ma sapevo anche che erano semplici frasi di circostanza alle quali né chi le diceva né chi le ascoltava ci credeva veramente.

“ è più facile a dirsi che a farsi, ma grazie comunque Rose “ risposi per poi continuare a camminare nei corridoi dirigendomi così verso l’uscita della scuola.

“ Bella facciamo il giro per andare a prendere il pullman “ disse Rose improvvisamente afferrandomi per la mano “ siamo praticamente già arrivate, allunghiamo la strada e basta se facciamo come dici tu “ dissi, anche se non capivo ancora bene il motivo del suo comportamento “ ho visto Mike andare da quella parte, ti prego accompagnami “ quasi mi supplicava, ma nel suo sguardo leggevo qualcosa in più.

“ Ok, hai vinto te per questa vol…” una voce m’interruppe “ Bella vieni qua, ti stavamo aspettando “ la voce stridula di Jessica mi arrivo forte e chiara, ma quando mi voltai, ritornai nell’incubo in cui ormai ero solita caderci:

Jessica, in tutta la sua arroganza, era attaccata a Jacob e mi guarda sorridendo come a volermi dire “ ti piacerebbe essere al mio posto vero? “ .

Gli occhi quasi automaticamente cominciarono a  pizzicarmi e il respiro mi si mozzò in gola, ma né a Jacob né a lei sembrava interessarli, anzi Jessica ne sembrava quasi felice.

“ Jacob ed io stasera volevamo andare al cinema a Port Angeles, ti va di unirti a noi? “ la sua proposta nella mia mente fu recepita come un alleluia cantata dagli angeli: Una serata con Jessica voleva dire una serata con Jacob, e solo quello mi avrebbe fatto andare a letto la sera seguente con la certezza che non avrei avuto gli incubi.

“ Certo a che ora? “ chiesi guardando Jacob nella speranza che fosse lui a rispondermi “ alle 8.30 ti passiamo a prendere “ le mie preghiere erano state esaudite. La sua voce mi faceva impazzire ed era proprio come lui: calda e sensuale.

Mi ero già voltata quando mi venne in mente che dovevo chiedere Jake un’altra cosa, o forse volevo dirgli qualcosa tanto per trovare una scusa per parlarci ancora un secondo in più, ma quando mi voltai Jacob e Jessica erano già impegnati a baciarsi, non era un bacio dolce o di comunque due innamorati, ma avrei dato comunque oro per esserci io al posto di Jessica.

Il viaggio sul pullman fu terribile, era difficile combattere contemporaneamente con le lacrime che minacciavano di uscire da un secondo all’altro e con le mani che sembravano essere impazzite nel tentativo di arrivare prendere con violenza a graffiare qualcosa, ma non potevo cedere così davanti a metà del liceo e così dovetti solo resistere.

Quando arrivai alla porta d’ingresso di casa mia pensavo che tutto fosse finito e che finalmente avrei potuto rinchiudermi in camera mia cercando di calmarmi, ma questo purtroppo quel giorno era destinato a restare solo un sogno.

“ ISABELLA MARIE SWAN VIENI IMMEDIATAMENTE QUA“ la voce di mia madre arrivò furiosa alle mie orecchie.

“ Cosa significa questo? Me lo spieghi “ mia madre sbatte sul tavolo della cucina il mio ultimo test di matematica con violenza, mentre mio padre mi guardava torvo e arrabbiato dall’altro angolo della cucina.

Guardai il foglio bianco del test di matematica sul quale la scritta rossa 3- padroneggiava e saltava subito all’occhio “ che ho preso 3- in matematica, forse? “ risposi con arroganza, ma il giorno che avevano scelto per urlarmi dietro, come sarebbe avvenuto da lì a poco, non per niente quello giusto.

Mia madre stava per rispondere, ma mio padre la sovrastò “ NON DEVI RISPONDERE COSì NE A TUA MADRE NE A ME CI SIAMO CAPITI? INSOLENTE CHE NON SEI ALTRO “ mio padre era già fuori da qualsiasi grazia, provai a ribattere, ma lui non me ne lasciò il tempo.

“ io e tua madre facciamo dei sacrifici per mandarti a scuola? E tu cosa fai? Non t’impegni nemmeno. Sei un’ingrata che non sa assumersi la responsabilità delle sue azioni. Non ti vergogni nemmeno, dopo tutti i nostri sacrifici, di questo 3-? NO, NON TI VERGONI NEMMENO, perché IL VERGOGNARSI RICHIEDE UN MINIMO DI INTELLIGENZA , CHE TU DA QUANTO DIMOSTRI NON HAI…DOVRESTI VERGONGNARTI ANCHE DI ESSERE NATA! “

Quando sentii quelle parole qualcosa in me scattò, quello era troppo anche per me “ DOVRESTI  VERGOGNARTI TU INVECE, DIRE CERTE COSE ALLA PRORPIA FIGLIA FA SCHIFO, TU FAI SCHIFO, VOI FATE…” non feci in tempo a finire di parlare che la mano di mio padre mi arrivò dritta sulla guancia destra.

Faceva male, bruciava, ma era soprattutto dentro che sanguinavo “ VATTENE VIA DA QUESTA STANZA ORA MOCCIOSA E CERCA DI RECUPERARE QUEL CAZZO DI 3 CON LA TESTA CHE TI RITROVI “ non volli sentire altro che corsi su per le scale.

Mentre correvo piangevo, ma soprattutto pregavo di arrivare presto in camera mia dove finalmente avrei potuto dare sfogo al mio dolore e soprattutto alla mia anima.

Mi chiusi la porta alle spalle e le mie mani finalmente poterono raggiungere quello che sul pullman gli era stato negato.

Le ferite dell’animo erano incurabili, per quelle della pelle bastava del semplice cotone intinto nel disinfettante.

_-_-_-_-_

Le 8.30 erano arrivate lente e scandite dal dolore ed io finalmente ero fuori da quella maledetta casa: Quando ero uscita i miei non si erano nemmeno accorti di me, erano troppo impegnati a gridarsi contro su chi aveva torto e chi ragione, ma per quella volta decisi di non ascoltare e di andare a vivere la mia vita.

Le mie braccia, che erano state accuratamente nascoste dalle maniche della mia inseparabile felpa nera, anche se ormai erano passate più di cinque ore bruciavano ancora, ma forse era quello che mi meritavo.

Se una persona deve vergognarsi di vivere, non può far altro che meritarsi un po’ di  dolore era il pensiero che durante tutto il pomeriggio mi aveva attanagliato la mente, pur non sapendo con precisione da dove venissero quelle parole…O forse si? Non era il momento di pensarci, Jessica e Jake erano arrivati.

Il viaggio a Port Angeles fu silenzioso, o almeno lo fu per me.

 Jessica e Jake continuavano a parlare tra di loro, anch’io avevo provato due o tre volte a immettermi nel discorso, ma ero sempre stata prontamente interrotta da Jessica.

Più gli guardavo, invece, più mi convincevo che erano la coppia perfetta: Lui bello, lei bella, lui simpatico, lei simpatica, lui intelligente, lei intelligente, lui buono, lei buona.

Lui si meritava una ragazza come lei affianco, non una povera ragazza problematica!

Il film era cominciato ed io mi sentivo sempre più come un’intrusa in un quadro perfetto mentre gli guardavo, dalla loro destra, scambiarsi tenere effusioni …quelle che da sempre avrei voluto fossero rivolte a me.

Gli unici momenti di gioia erano quando Jacob alzava gli occhi su di me e mi chiedeva “ Bella, mi vai a prendere i popcorn? “ o “ Bella, mi vai a prendere l’acqua? “ o ancora “ Bella la volevo frizzante l’acqua. Valla a cambiare “ di nuovo “ Bella, Jessica ha voglia di caramelle vagliene a prenderne un po’ “ e per ultimo “ Bella mi vai a prendere le sigarette? “ ed io mi ritrovai così ad accettare per l’ennesima volta.

Quella sera le temperature non superavano quasi sicuramente i cinque gradi ed io stavo letteralmente congelando, ma non potevo tornare  indietro senza quelle maledette sigarette, come potevo avere qualcosa da lui, se io mi dimostravo sempre irriconoscente e incapace di portare a termine dei piccoli favori che mi si chiedevano?

Avevo già preso le sigarette dal piccolo distributore automatico quando un’auto passò e catturò la mia attenzione.

Era una semplice volvo argento metallizzata, ma fu il suo conducente che catturò la mai attenzione.

I finestrini erano aperti il che mi permise di guardarlo ancora meglio:

I capelli rossicci spettinati erano ancora più belli di quanto gli ricordassi, gli occhi concentrati a guardare la strada lo rendevano ancora più affascinante ai miei e le mani strette sul volante mi facevano desiderare che quelle fossero, invece, sul mio corpo, ma non per stringerlo fino a lasciare dei segni, ma per lasciare delle carezze delicate.

Quelle labbra che si muovevano velocemente, stava parlando al telefono, mi fecero immaginare immediatamente queste schiacciate sulle mie e la voce…La voce era qualcosa d’indescrivibile: Calda, sensuale, allegra, melodica o più semplicemente indescrivibile.

Le ultime parole che sentii furono “ ok mamma, ma solo perché ormai mi hai già messo in questo casino e non voglio farti fare una così detta figura di merda con la tua amica….” e poi l’auto, che prima era ferma al rosso, sfrecciò via fino a scomparire dalla mia vista.

Un brivido mi percorse la schiena.

Ritornai verso il cinema ancora scossa, la mia mente non riusciva ancora a formulare un pensiero di senso compiuto e tutto improvvisamente mi sembrava più bello e semplice.

“ Ecco le tue sigarette Jacob “ le mia mano nel consegnarli il pacchetto sfiorò le sua, ma non arrivò nessun brivido “ era ora, ce ne hai messo di tempo. Meno male che sei arrivata! Visto che sei in piedi non è che potresti andarmi a prendere una coca per favore? “ adesso era troppo anche per me, mi aveva seriamente stancato “ Jacob Dio ti ha donato le gambe, quindi ora alzi il culo, le usi un po’ e ti vai a prendere quella coca-cola “ e mente dicevo quelle parole mi sedevo finalmente sulla mia poltrona.

Quella sera nessun senso di colpa mi attanagliò l’anima per la risposta che gli avevo dato: una parte di me aveva la consapevolezza che avevo fatto bene a rispondere così, che era ora, che Jacob se lo meritava, ma ancora non riuscivo a capire da dove avessi tirato fuori coraggio per parlagli in quel modo.

Quella notte la mia mano non trovò motivo di distruggermi la pelle, quella notte mi addormentai senza lacrime a solcarmi il viso, quella notte non fu Jacob a popolare i miei sogni, bensì quello sconosciuto di cui non sapevo nemmeno il nome.

“ Bella svegliati “ no, ancora cinque minuti, il sogno era quasi giunto al termine “ forza Bella “ ormai le mie labbra stavano per unirsi alle sue…. “ SVEGLIA “ mia madre urlando mi aveva scosso per obbligarmi ad aprire gli occhi.

“ Che vuoi? È anche sabato, lasciami dormire in santa pace “ dissi con voce ancora impastata dal sonno “ no, signorina tu ora ti alzi che forse ho trovato la soluzione al tuo problema: ripetizioni di matematica! “ a quelle parole scattai a sedere sul letto.

“ Ripetizioni di matematica? “ quasi urlai “ hai capito benissimo. Ieri sono uscita con una mia amica e parlando è salto fuori del tuo 3 in matematica e che suo figlio è uscito da ragioneria con il massimo dei voti…” non la lasciai finire che la interruppi “ fammi indovinare, è il figlio che mi darà ripetizioni vero? “la risposta di mia madre bastò a confermare i miei sospetti“ preparati, ti aspetta alle undici “.

La giornata era iniziata nei peggiori dei modi, ma ormai ero nella merda e tanto valeva cercare di uscirne il più velocemente possibile.

Quando arrivai davanti a quell’enorme villa fatta principalmente da pareti di vetro e stavo per suonare il campanello, sperai solo che quelle due ore passassero il più velocemente possibile per poi ritornare a casa per dormire, ma soprattutto per potere risognare il più presto possibile quel misterioso principe azzurro dai capelli ramati.

 

 

Buona sera a tutte!!!!!

Ecco qua il secondo capitolo della mia piccola avventura.

Che ne pensate? Vi è piaciuto? Aspetto con grande ansia pareri e consigli.

In questo capitolo ho cercato di approfondire e concentrarmi su tutto quello che Bella pensa e prova, e spero sinceramente di aver trasmesso anche a voi lettori un’immagine chiara di lei.

Come magari alcune di voi avranno notato l’autolesionismo di Bella non è solo legato a Jacob, ma è anche dovuto all’atmosfera che è costretta a respirare in casa sua ogni giorno.

Per quanto riguarda Charlie e René non gli ho immaginati come due genitori che odiano la figlia, bensì come due genitori un po’ all’antica e incapaci di gestire la pressione che grava su di loro.

Beh nel prossimo capitolo andremmo a conoscere anche un altro personaggio, anzi IL personaggio (: sinceramente non vedo l’ora di cominciare a lavorare anche su di lui.

Beh ragazze ora vi lascio che devo andare a ripassare per la verifica di Latino che mi aspetta domani (ti prego neve scendi giù e fammi stare a casetta), nella speranza che vi sia piaciuto,

Ally Salvatore.

PS: Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno inserito nelle seguite, chi nelle ricordate, chi nelle preferite, chi legge soltanto e soprattutto loro: pattinsonstewart, Veronika Susan Cullen, _Eleonora cioè le fantastiche ragazze che mi hanno recensito!!

NOTIZIE PROSSIMO AGGIORNAMETO:

Causa simpaticissime verifiche di fine quadrimestre l’aggiornamento potrebbe variare dalla settimana prossima a inizio di quella che la segue, ma chi lo sa? Io prometto di cercare di pubblicare il prima possibile.

   
 
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