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Autore: Alaska Shine    11/01/2013    6 recensioni
Lei Bella.
Lui Edward.
Lei sedicenne.
Lui ventunenne.
Lei che non crede più in niente e che ormai sembra aver perso se stessa.
Lui che, sicuramente non è il classico bravo ragazzo, vorrebbe accontentarsi semplicemente del suo semplice sesso e dell’alcol, ma che in verità cerca molto di più.
Lei che da nemmeno i suoi genitori riesce a essere capita , e che pensa di essere solo quei graffi che le ricoprono alcune parti del corpo.
Lui che l’amore vero non l’ha mai nemmeno assaggiato.
Lei, invece, che forse l’ha assaggiato con troppo dolore per la sua giovane età.
Lui che certe volte non capisce nemmeno se stesso, ma che forse riuscirà salvare lei dal limbo in cui è caduta.
Tra problemi, dolori, gioie e affetti ecco che tra le strade di Forks la vita di due ragazzi sta per cambiare per sempre…
Nelle speranza di avervi incuriosito vi auguro una buona lettura,
Ally salvatore.
NB: Presenti alcuni argomenti abbastanza delicati come per esempio l’autolesionismo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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SEMPLICEMENTE LA PERFEZIONE

Capitolo 1

 

“ Temperature da record sono previste. I meteorologi hanno annunciato questo inverno come uno dei più freddi degli ultimi vent’anni, ma andiamo a sentire gli esperti…” spensi la televisione quasi innervosita, come se non fossi in grado di accorgermi da sola che fuori dalla porta di casa mia c’era freddo.

Eravamo solo alla fine di Settembre ma le temperature che si registravano erano già paragonabili a quelle di Novembre inolttrato.

I miei occhi caddero sull’orologio:7.15.

Presi velocemente lo zaino e quasi senza accorgermene dalla fretta sbattei la porta, ma non me ne preoccupai più di tanto, probabilmente i miei genitori erano troppo impegnati a litigare per accorsene.

Cominciai a correre nella speranza di non perdere il pullman, non avevo proprio voglia di farmela a piedi la strada quella mattina e così mentre camminavo a passo fin troppo veloce per i miei gusti, mi persi nei miei pensieri.

Mi presento: Mi chiamo Isabella Swan, ho sedici anni e sono la persona più noiosa che possiate incontrare.

Si, sono noiosa, e ammetto anche che certe volte mi annoio perfino da sola.

Il mio aspetto era normale, anzi quasi banale, appena sopra gli 1.60, cappelli di un semplice color mogano che ricadevano in semplici boccoli appena accennati sulla schiena.

Il viso per i miei gusti era fin troppo semplice: Due occhi grandi di un marrone banale, un piccolo naso e tratti talmente delicati da togliere due anni alla mia giovane età.

Su quest’ultimo punto ormai ci avevo fatto l’abitudine:

Quando avevo dieci anni, ne dimostravo otto, quando ne avevo dodici, ne dimostravo dieci, e ora che ne avevo sedici, ne dimostravo quindici appena compiuti.

Anche la mia vita era banale:

I miei genitori si potevano semplicemente definire con la parola “ antichi ”, erano legati alle regole in modo quasi ossessivo e se per sbaglio una volta sgarravi, potevi essere certo che ti sarebbe toccata una sfuriata, lunga dalle tre alle quattro ore, e un castigo a tempo indeterminato…In casa mia c’era ben poco che potevi fare di testa tua.

Volevo bene a Charlie e René, ma loro non mi capivano...

I miei amici, invece, si limitavano a una ristretta cerchia di persone.

La mia “ migliore amica “, in questo caso nemesi, era Jessica, mentre il mio migliore amico, da me considerato più un fratello, era Jasper*.

Poi naturalmente c’era anche Rosalie* e lei sicuramente era quello che avevo che si avvicinava di più a una vera migliore amica

Jessica era sicuramente una delle ragazze più belle di Forks. Il fisico di Jessica era perfetto, le curve tutte al posto giusto, lunghi capelli color castano chiaro e due occhi di colore verde messi sempre in risalto da un paio di lunghissime ciglia di un nero intenso.

La sua bellezza l’aveva portata ad avere i ragazzi più belli di Forks e dei dintorni, mentre io ai sedici anni non avevo neanche mai baciato un ragazzo.

Sicuramente il fatto di non avere mai avuto il ragazzo non era dovuto al fatto che io non lo volessi, ero semplicemente che io che non piacevo, o come diceva Jessica “ è semplicemente mancanza di fascino, bisogna saperli conquistare gli uomini hahahahaha “ seguita da una risata semplicemente da oca.

Era sempre andata così: Milly piaceva ed io no, ormai ci avevo fatto l’abitudine!

Anche con Jacob era andata così…

Jacob era un nostro compagno d’infanzia, e da io sempre gli ero stata molto affezionata, ma in dieci anni questo mio sentimento non era mai stato ricambiato.

Jacob con il tempo diventò un bellissimo ragazzo, era tutto quello che una ragazza potesse desiderare: Alto, fisico statuario, capelli neri corti, occhi anch’essi di un nero profondo, labbra carnose, simpatico e intelligente.

Ben presto, ormai due anni fa, capii di essermi innamorata di lui, ma tanto per cambiare i miei sentimenti non fuorno ricambiati.

Furono di sicuro gli anni più brutti della mia vita, tutto era buio, non c’era colore, c’era solo dolore, solitudine, lacrime, rimorso e dolore, ma presto tutto questo si tramutò in rabbia.

Era il mio sedicesimo compleanno quando Jacob e Jessica si misero insieme.

La verità fu che dovetti ingerire quel boccone amaro, Jessica la conoscevo da ormai tredici anni e c’ero affezionata e mi permetteva di restare vicino a lei e così automaticamente a Jacob.

Jacob, invece, quando seppe che mi piaceva si allontanò da me quasi immediatamente, neanche lui naturalmente voleva aver vicino una ragazza sciatta come me quando poteva avere Jessica.

Per Jacob stavo ancora male, non me l’era dimenticato, il suo sorriso era ancora capace di farmi stare bene e darmi la pace almeno per una giornata intera, era ancora il mio ossigeno, ma quando arrivava la sera, ed io rimanevo sola con me stessa, nuove lacrime mi solcavano il viso.

Però una cosa Jacob me l’aveva regalata: La paura di amare e di affezionarmi a qualcun altro.

Ormai era così che la gente mi chiamava: Cinica, stronza, insensibile e forse era veramente così…Ormai non speravo più in niente, non credevo più in alcuna gioia.

Preferivo stare sola con me stessa, con l’unica persona che non potesse ferirmi, che legarmi di nuovo a qualcuno.

Ormai avevo paura di riaffezionarmi a qualcuno perché c’era sempre una vocina nella mia testa che mi diceva “ nessuno ti vorrà, succederà come con Jacob…Tu lo amerai, lui si allontanerà e tu starai male “.

Parallelo alla mia cotta per Jacob, dire amore mi faceva paura, c’era l’invidia per Jessica.

Jessica aveva sempre avuto tutto: Da piccola i giochi più divertenti, da bambina i vestiti più belli e da adolescente i ragazzi più desiderati.

Era nel suo carattere, le cose più belle dovevano essere di sua proprietà, e ben presto questa legge si espanse fino a toccare Jacob.

Ne ero certa: Lei non amava Jacob, era solo il suo ultimo obiettivo per dimostrarmi quanto lei fosse migliore di me, e forse aveva anche ragione.

L’unica persona che mi consolava e mi capiva veramente era Jasper.*

Jasper lo consideravo quadi come mio fratello, di lui mi fidavo più di me stessa, e anche lui come me non aveva una grande stima per Jessica.

Infine, ma non perché meno importante, c’era Rosalie.

Lei a parer mio era veramente una bellissima ragazza, sicuramente mille volte più di Jessica, ma lei sicuramente non passava il tempo a tirarsela come se ce l’avesse d’oro.

Oltre a essere una ragazza con la testa sulle spalle era veramente simpatica e disponibile, e per me fu quasi automatico legarmi a lei quando, circa un anno fa, arrivò a nella piccola e affollata scuola di Forks.

Abbassai gli occhi sul mio polso per vedere l’ora e quello che vidi mi causò di nuovo un colpo al cuore.

Sulla mia pelle bianca quasi come il latte i segni rossi erano ancora ben visibili, ma sapere che ero stata io stessa a procurarmeli mi fece stare ancora più male.

Non so quando successe precisamente, ma mi ricordavo solo che una sera dopo aver passato il pomeriggio a piangere per Jacob mi ritrovai dei graffi sul polso e le dita, della mano opposta a quella del polso, arrossate come se avessero appena fatto una grande pressione.

Ci misi qualche tempo a capire da dove provenivano quei continui graffi , all’inizio non collegai tutti gli indizi, ma quando una mattina mi ritrovai con le unghie delle mani sporche di sangue e la pelle del polso graffiata fino in profondità capii tutto.

Sapevo che non era giusto ciò che facevo, che era sbagliato, ma non riuscivo più a smettere ormai…Era diventata la mia droga nei momenti bui, la mia ancora di salvezza nella tempesta della mia vita.

Stavo ancora facendo il resoconto della mia vita, quando, una mattina di fine Settembre arrivai alla fermata del bus, dovevo aspettare Jacob, Jessica e Jasper, lo vidi per la prima volta:

Era il ragazzo più bello che avessi mai visto…Era alto, dal fisico statuario messo in evidenza da una semplice camicia celeste e da quel paio di jeans che sembravano essergli stati dipinti addosso.

Il viso era dai lineamenti delicati, le labbra erano carnose e incorniciate da una leggera barbetta curata che riprendeva il colore dei capelli castano ramati un po’ spettinati., ma che a parer mio gli davano ancora un tocco in più di speciale. Gli occhi erano di un verde profondo paragonabile solo a quello dei pini di montagna.

Era di sicuro il più bel ragazzo che avessi mai visto!

Avrà avuto minimo vent’anni e la sua bellezza non era lontanamente paragonabile a quella di Jacob, si poteva solo mettere a confronto con un angelo o comunque a uno di quei modelli che pensi di poter vedere solo sulle riviste di moda più prestigiose.

Era semplicemente la perfezione!

Non so cosa successe precisamente in quel momento, ma sentì chiaramente il mio cuore aumentare i battiti all’inverosimile e tutte le energie, che pensavo essermi state rubate da Jacob negli ultimi due anni, ritornare a farmi sentire viva.

Il respiro sembrava essere qualcosa di solleticoso e mi provocò un sorriso appena accennato sulle mie labbra, e il peso degli ultimi due anni sembrò alleggerirsi.

Quando salii sul pullman, lui aspettava quello dopo, cominciai a ripetermi “è solo un bel ragazzo, è solo un bel ragazzo “ e volevo veramente che quelle parole fossero vere, ma il destino non sembrava essere dello stesso parere.

 

Ecco qua il primo capitolo di questa mia nuova pazza avventura…

Che e ve ne pare? Cosa ne pensate? Devo buttare dentro o continuare? Fatemi sapere voi.

Lo so che come primo capitolo non è niente di speciale, ma prometto che cercherò di fare del mio meglio nel prossimo.

Come avrete già capito la storia andrà a trattare anche argomenti delicati ( vedi per esempio l’autolesionismo )e spero solo di essere in grado di trattarli…Come prima volta voi che ne dite?

Naturalmente non scenderò mai a descrivere questi troppo nei dettagli per il semplice motivo che non credo di essere la persona più idonea a parlarne, ma almeno voglio provarci.

Ora lascio a voi l’ultima sentenza e nella speranza di sentirvi presto vi ringrazio già in anticipo anche solo per avere letto fino in fondo questo primo capitolo.

A presto ,

Ally salvatore

*Nel mia ficcy Rosalie e Jasper non sono imparentati e nessuno dei due centra niente con la famiglia Cullen.

 

   
 
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