Non
sono solo una Caposcuola…
“Ti prego Lily…solo per questa volta…in fondo me lo devi!!!!” piagnucolò Hailie per l’ennesima volta, appoggiando
bruscamente la matita sul tavolo legnoso della biblioteca.
Lily alzò gli occhi al cielo. Era tutto il giorno che la sua
amica continuava con quella storia e lei iniziava quasi a cedere.
“E perché te lo dovrei? Insomma
Hay-Hay…sono una caposcuola non posso permettere che accadano certe cose.” rispose Lily guardandola un po’
dispiaciuta. Le dispiaceva dirle di no, in fin dei conti era
del suo compleanno che stavano parlando. Ed effettivamente Lily doveva tanto all’amica. Hailie
era come lei di grifondoro, dello stesso anno, ma avevano iniziato ad andare
veramente d’accordo solo durante il terzo anno delle ragazze.
Lily, prima di conoscerla veramente, vedeva Hailie come la
solita ragazzina viziata. Non era particolarmente bella,
capelli castani, occhi verdi, piuttosto alta. Non dava molto
nell’occhio, se non per il caratterino che si ritrovava. Aveva sempre la
risposta pronta, persino con i professori. Sapeva
stare con i ragazzi, non si vergognava mai di quello che faceva. Divertente, simpatica, allegra solo con chi decideva lei.
Dal’altro canto anche Hailie, all’inizio, non aveva avuto
una buona impressione di Lily. Certo, era carina sia
di fisico, capelli rossi, occhi verdi, che nei modi, sempre a dire grazie e per
favore. Ma era troppo secchiona per i suoi gusti. E poi aveva un bel ragazzo come Potter che gli sbavava
dietro dal primo giorno del primo anno e lei continuava a rifiutare. Non era
certo una persona normale secondo Hailie.
Poi un giorno, del loro terzo anno appunto, un gruppo di
spocchiosi serpeverde avevano iniziato a prendere in
giro Lily per il suo sangue e Hailie, stranamente l’aveva difesa. Solo dopo
Lily scoprì che anche Hailie era una mezzosangue, come venivano
definite dai serpeverde.
“Eddai Lily…ti prego!! Perché non vuoi far felice una tua amica?” chiese con
espressione da cucciolo bastonato.
“Io voglio far felice una mia amica, ma la mia amica mi sta
chiedendo troppo!!” disse la rossa chiudendo il libro
che aveva di fronte. Aveva capito che per quel pomeriggio studiare era
impossibile.
“Lo so, lo so…ma è solo per una
volta…giuro che se ci scoprono mi prenderò tutta la responsabilità io, dicendo
che tu non ne sapevi nulla e che mi hai scoperta in quel momento, allora?”
provò per l’ennesima volta la buna un po’ più speranzosa.
“Hailie non ti crederebbero mai…”
“Dai conosci le mie abilità di attrice…tipregotipregotipregotipregotiprego!!!”
Lily la guardò titubante. Si stava facendo convincere e non
era una buona cosa. Se qualcosa fosse andato storto
sarebbe stato un bel casino. Però…però era il
compleanno della sua migliore amica e per una volta poteva anche fare uno
strappo alle regole.
“E va bene…” disse infine. Hailie
sorrise raggiante. Saltò su dalla sedia, fece il giro del tavolo e abbracciò
l’amica, saltellando di qua e di là.
“Sì ma datti una regolata altrimenti ci cacciano!!” rise Lily. Sapeva che accettare l’idea della sua amica era rischioso. Insomma stavano parlando di
organizzare una festa in piena regola nella Stanza Delle Necessità per
il compleanno di Hailie, non di una passeggiata in riva al lago.
“Adesso bisogna vedere chi invitare e chi lasciare
fuori…allora, per iniziare direi che Potter e la sua combriccola possono andar
bene…” iniziò Hay-Hay pensieroso, guardando fuori dalla
finestra.
“Potter????” chiese Lily con il
tono di voce leggermente più acuto del normale. Hailie la guardò un paio di
secondo, poi le si dipinse un’espressione sul viso tra
l’euforico e il meravigliato, infine il suo sorriso si tramutò in un ghigno.
“Esatto…”disse tranquilla, con quel sorrisino beffardo che
non accennava ad andarsene “ …lo sai che se non viene
lui non viene neanche Black…”
“Ma non vedo perché devi invitare
anche Potter se il tuo obiettivo è solo Sirius Black…” si agitò la rossa.
“Lily, non iniziare…è la mia festa e gli invitati li decido
io! Stop, capitolo chiuso!!!”
“E va bene…” sospirò Lily.
*** *** *** *** ***
Lily stava tranquilla nel suo dormitorio a leggere
l’argomento della prossima lezione di Aritmanzia, che
si sarebbe tenuta dì lì ad un quarto d’ora, sperando che il professore non
avesse preparato un altro compito a sorpresa. Questa volta non si sentiva
pronta come sempre. I preparativi per la festa di compleanno
di Hailie, le avevano occupato gran parte del suo tempo libero in quei due
giorni, e l’amica come sempre era stata in grado di trascinarla anche nelle
idee più impensabili. E proprio mentre chiudeva
gli occhi ripensando alla mattinata occupata a fare la lista di chi tenere
fuori e chi dentro dalla Stanza delle necessità, Hailie si affacciò alla porta
del dormitorio.
“Ah, bene, non stai dormendo…dai preparati che andiamo!” le
disse tranquillamente per poi girarsi e mentre stava chiudendo la porta sentì
Lily dire “Andiamo dove? Manca ancora un quarto d’ora
alla lezione di Aritmanzia…”
“Sì infatti, ma noi non stiamo
andando a lezione, andiamo a dare i primi inviti!!” rispose Hailie euforica.
Lily si passò una mano sulla faccia.
“Da chi stiamo andando?” chiese Lily, seguendo l’amica che
la stava conducendo verso l’aula di Divinazione. La rossa grifondoro aveva
capito da chi stavano andando, ma speravo in fondo di sbagliarsi.
“Iniziamo da Potter…” le rispose Hailie senza guardarla. Poi
sorrise e si fermò. Lily la guardava in segno di supplica.
“Tranquilla, parlo io…tu mi fai da spalla ok?” e poi
ripresero a camminare.
Giunte fuori dall’aula di
divinazione, attesero in silenzio che gli studenti del settimo anno uscissero. Quando lo fecero, passò poco prima che non distinguessero
Potter e combriccola.
Hailie gli si fece incontro, seguita
da una riluttante Lily. I ragazzi rimasero di stucco nel vederle arrivare nella
loro direzione.
“Ciao James…Sirius…Remus, Peter” salutò Hailie, soffermandosi
un secondo in più su Sirius. Cosa che non sfuggì di certo
all’affascinante Black. “Sentite, domani do una festa per il mio
compleanno nella Stanza delle necessità…mi farebbe piacere se voi volete unirvi
a noi…” ed indicò lei e Lily. James guardò Lily sorridendo divertito. Una
caposcuola come lei che organizza festa del genere, ci
si poteva aspettare veramente di tutto dalla vita.
Sirius sorrise ammiccante verso Hailie poi rispose “Perché
no…”. Allora era proprio vero, Sirius Black non se ne faceva
scappare proprio una. Forse proprio il fatto che aveva iniziato Hailie quel
gioco di sguardi ammiccanti, lo incuriosiva ancora di più.
La bruna grifondoro sorrise di rimando, poi preso una mano
di Lily e se ne andarono.
*** *** *** *** ***
Il giorno dopo passò molto velocemente, e il momento per
prepararsi alla festa giunse in un baleno.
Lily era esasperata. Aveva tirato fuori di tutto dal suo baule ma non era ancora riuscita a trovare nulla di
soddisfacente.
Hailie usci dal bagno già truccata e
preparato e guardò Lily sbalordita.
“Perché ancora in accappatoio?” le chiese
sedendosi sul letto dell’amica, tra un vestito e l’altro.
“Non ho nulla da mettermi…insomma non frequento molte feste
io!!!” si accasciò per terra.
“Ma dai Lily, qualcosa avrai di
sicuro, e poi che differenza fai che faccia come ti vesti…mica devi fare colpo
su qualcuno in particolare o sbaglio forse?” ghignò Hailie.
“Hay-Hay…io ti uccido!”
“Dai, vedrai che gli piacerai comunque
tu sia vestita…Potter ti farebbe la corte persino se ti presentassi con un
pastrano…”
“Peccato che io non mi voglia presentare con un
pastrano…voglio fargli capire che anche una secchiona
come me sa divertirsi…” e iniziò a svuotare anche il baule di Hailie, lanciando
i vestiti che non la convincevano in aria. Hailie la guardò stizzita, poi con
una smorfia disse “Fai pure come se fosse roba tua!
Tanto dopo sistemi tu…”.
Finalmente dopo vari vestiti lanciati in aria, Lily riuscì a
trovare qualcosa che le andasse bene e le ragazze si
diressero verso la Stanza delle Necessità.
*** *** *** *** ***
La Stanza delle Necessità era piena di gente che ballava al
ritmo di musica babbana, scatenandosi senza ritegno. L’alcool scorreva a fiumi
e le persone iniziavano a vacillare. Era l’una di notte e la festa era iniziate alle dieci e mezzo.
Hailie si stava scatenando su uno dei cubi posti al centro
della stanza con un ragazzo di Corvonero non troppo lucido da come barcollava.
Lily era seduta su un divanetto, con un
bottiglia di birra babbana in mano rifiutando di tanto in tanto gli
inviti che le venivano posti.
Hailie ogni tanto le lanciava occhiate
furtivo fino a che non parti la loro canzone, quella che nel dormitorio
ballavano senza ritegno. La bruna si avvicinò a Lily.
“Avanti questa la devi ballare con
me sul cubo. Al diavolo Potter…l’ho invitato e lui non è venuto…affari suoi!!” e poi la trascinò sulla pista da ballo. Si avvicinarono
al cubo occupato ancora dal ragazzo ubriaco di Corvonero. Hailie lo trascinò
giù e poi salì, porgendo la mano a Lily. La giovane grifondoro non se lo fece
ripetere due volte. Buttando all’aria tutti i suoi
doveri da caposcuola salì anche lei sul cubo.
Dopo un quarto d’ora di puro divertimento sul cubo, Lily
ridendo come una matta si guardò intorno.
E fu allora che lo vide.
Bello come sempre se non di più. I capelli
spettinati, gli occhi marroni che la fissavano stupefatti come se vedessero la
realizzazione di un sogno. Era seguito dai suoi fedeli amici, i
Malandrini, come si facevano chiamare.
Hailie si girò verso l’oggetto dell’interesse di Lily e
sorrise. Prese Lily per una mani e scesero dal cubo
per raggiungere i nuovi arrivati.
“La festa iniziava alle dieci e mezzo…” disse Hailie
cercando di sovrastare il rumore della musica.
“Saremmo venuti prima se questo zuccone qui non avesse
iniziato ad avere problemi esistenziali su come doveva vestirsi…” rispose
Sirius guardandola quasi famelico.
“Bene, allora James non ti dispiace se ti affido Lily mentre io rubo il tuo migliore amico per ballare?”
chiese Hay-Hay rivolgendosi a James, ma guardando Sirius.
“Nessun problema..” rispose il ragazzo.
Hailie prese Sirius per una mano e lo portò al centro della
pista.
*** *** *** *** ***
“Avete organizzato proprio una bella festa…” disse James per
interrompere quell’imbarazzante silenzio che si era venuto a creare dopo che
Remus e Peter avevano affermato di avere sete ed essersene andati.
“Ha pensato a tutto Hailie, io le ho solo dato una mano..”rispose Lily imbarazzata. James annuì silenzioso e poi si
volse a guardare gli altri invitati che ballavano.
Riconobbe Sirius ed Hailie un po’ in disparte. Lei appoggiata al muro, lui di fronte a lei, una mano appoggiata al
muro di fianco al viso della ragazza. Sirius si era sporto fino a dirle
qualcosa nell’orecchio. Vide Hailie guardare Sirius, lo vide
avvicinarsi per baciarla, ma lei gli aveva morso il labbro inferiore. Rise
soddisfatta, mentre Sirius si leccava la parte lesa. Poi lei gli mise una mano
dietro la nuca e lo avvicinò per baciarlo. Sirius la guardò
sospettoso, infine la baciò.
James staccò lo sguardo. Sempre il solito Sirius.
Iniziò a fissare il pavimento fino a che non decise di parlare.
“Senti io…” ma a quanto pare si
erano decisi insieme.
“Inizia tu…” disse James sorridendo affettuoso. Lily si
sciolse.
“Ecco…”cominciò lei “…James, in questi
anni io ti ho sempre trattato male, ma tu mi hai sempre chiesto di uscire…come
mai?” finì lei guardando il suolo.
“Perché mi piaci.” Rispose
semplicemente lui.
Lei lo guardò un attimo perplessa.
Si era aspettata discorsi da megalomane. Invece aveva
ricevuto solo tre parole. Tre parole che le avevano scaldato
il cuore.
James si voltò a guardarla.
Lily lo fissava. Non ci pensò su molto. Si avvicinò
lentamente. Il cuore batteva a mille, quasi a voler scoppiare. Sembrava che
superasse perfino il volume della musica.
E poi si toccarono, le loro labbra.
Dapprima un semplice contatto, poi qualcosa di più profondo. Non si resero bene
conto di quanto tempo passò, ma quando si staccarono avevano il fiatone.
Lily guardò James, che le sorrise, sapendo di essersi
veramente innamorata.
***THE END***