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Autore: Cinnamon Nya    19/01/2013    9 recensioni
Urania sospirò.
Era partita il giorno precedente dall'aeroporto di Yangon, in Birmania, per raggiungere la capitale greca. Nella sua mente ormai galoppavano pensieri di ogni tipo, misti ad un profondo senso di inquietudine che le stava attanagliando la bocca dello stomaco... Non tornava ad Atene da dieci lunghi anni, e la cosa la stava agitando non poco. Chissà quante cose erano cambiate, in tutto quel periodo. Chissà se avrebbe rivisto i suoi amici d'un tempo, se erano tornati anche loro dagli allenamenti... chissà se erano ancora vivi.
Accenni a Episode G e Lost Canvas - Non tiene conto di gran parte dell'anime (salvo alcune eccezioni), di Saint Seiya Omega, di Saint Seiya Next Dimension e dell'Ipermito.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Camus, Leo Aiolia, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap 444

Love will keep us alive. ~ 

Avrei voluto dare spazio anche alle altre fic... ma no, un po' la voglia di scrivere questa, un po' le idee pazze che mi son venute, un po' i millemila commenti postivi ricevuti, mi hanno spinto a iniziare questo quarto capitolo. Non mi aspettavo così tanto successo! Grazie a tutti quanti, sono commossa (seriamente!).
Come si concluderà la pazza missione in Sicilia del nostro atipico e sfortunato gruppetto di eroi (eroi... DeathMask... eroe... pffffff *non ci crede manco lei*)?
Lo scopriremo in questo capitolozzo!
Chiedo perdono in anticipo ad Aldo (Mr_Mumu) perchè so già che anche questo capitolo sarà chilometrico. Ma non posso dividerlo in due ç_ç dal prossimo cercherò di accorciarli.
Un dolcissimo ringraziamento a: Ishy_Sama, che si è posta mille domande (eheh bene! Mi fa piacere suscitare la curiosità!), Mr_Mumu, la cui recensione ho apprezzato in maniera particolare (e spero di non essere la causa della perdita della tua vista T_T), Light upon us, la quale si è divertita con il mio DM Siculo DOC (mi fa piacere XD), JaneJ, che coi suoi complimenti m'ha mandata seriamente nel pallone (perchè so che sono sinceri, e per me valgono tanto!), Shuratheavenger, che vede porn anche in Urania e Retsu che cascano (pervertito XD),  Luana Degel Chan, che mi rompe le scatole per farsi Deathmask (abbi pazienzaaaaa! XD), _Sherry_, dolcissima come sempre, che mi fa andare in brodo di giuggiole (non mi fare così tanti complimenti che poi ci credo davvero! XD) e Gemini_No_Sabriel che mi appoggia sempre in tutto ciò che faccio! 
E, come sempre, grazie a chi l'ha messa fra le preferite / seguite.
Arigatou Gozaimasu!

Cap.4
First mission: alle pendici dell'Etna [part 2].


Aphrodite sbatté le palpebre ripetutamente, cercando di togliersi la sabbia e il terriccio che gli erano entrati negli occhi.
<< Oh cielo! >> esclamò guardandosi le mani impiastricciate di terra << Che orrore! Il mio povero viso! >>
Si pulì disgustato il volto, ancora incredulo per quello che era successo. Aveva battuto la testa, ma ricordava bene il terribile terremoto che aveva squarciato il suolo e li aveva fatti precipitare in quella rovinosa caduta nel vuoto.
Si guardò attorno, mentre i suoi occhi lentamente si abituavano al buio: era piombato in quella che, a prima vista, aveva tutta l'aria d'essere una grotta.
Alzò gli occhi verso l'alto, per capire quanto fosse caduto in profondità: non si vedeva nemmeno il cielo, ma solo le pareti rocciose che si stagliavano verso l'infinito. Sospirò, rassegnato, e si alzò in piedi. Un dolore acuto lo fece ricadere in ginocchio, mentre le sue mani scattavano verso la caviglia sinistra.
Accidenti... devo aver preso una storta cadendo... pensò, socchiudendo gli occhi sofferente.
Tentò nuovamente di alzarsi, questa volta con più cautela, spostando il peso sulla gamba sana e reggendosi saldamente a una delle pareti di roccia della grotta.
<< Deathmask? Urania? Retsu! >> provò a chiamare, ma l'unica risposta che udì fu l'eco della sua voce.
Si rese allora conto che si trovavano davvero nei guai: non solo si erano divisi, ma aveva anche avvertito un Cosmo minaccioso nelle immediate vicinanze.
Che fosse lo Spectre che erano andati a cercare?
Poteva essere plausibile; effettivamente l'oscurità presente in quella forza misteriosa era seriamente molto elevata. Ma qualcosa non gli quadrava: perché mai il Gran Sacerdote avrebbe dovuto mandare ben sei persone per un solo e unico Spectre?
Aveva davvero così scarsa fiducia in loro?
Aphrodite si mordicchiò il labbro inferiore, pensieroso. No, non aveva senso: quando ancora erano dei ragazzini avevano affrontato i Titani e Chrono, sconfiggendoli con ardore e immenso coraggio; non li avrebbe mai sottovalutati così.
Ci doveva essere qualcos'altro sotto, qualcosa di cui erano ancora all'oscuro.
Non ha senso rimuginare così adesso. Cerchiamo Deathmask e gli altri... e vediamo come uscire di qui... pensò Se... se sono ancora vivi, ovviamente.

<<
Nobile Urania?! Nobile Urania vi prego... aprite gli occhi! >>
<< Retsu, non la scuotere così! Stai tranquillo, è viva... respira >>
Urania sentì delle voci che la chiamavano... cercando di farsi forza, si mise a sedere per terra, toccandosi la testa con aria dolorante.
<< Oh accidenti... che... che è successo? >> borbottò massaggiandosi una tempia.
<< Nobile Urania! State bene! Mi ero spaventato tantissimo! >> esclamò Retsu saltandole al collo, mentre la ragazza arrossiva per l'imbarazzo.
Sentì delle risatine alle sue spalle e si voltò: dietro di lei c'era Mei, sporco di terra fino alle punte dei capelli, ma lo stesso sorridente.
<< Dove... dove sono gli altri? >> chiese Urania guardandosi attorno.
<< Non lo sappiamo. Noi tre siamo caduti vicini; quando mi sono svegliato ero accanto a Retsu che stava ricominciando a riprendere i sensi, e poco lontano da noi stavi tu svenuta. Ma del maestro, di mia sorella e del Sommo Aphrodite... nessuna traccia >> spiegò Mei stringendosi nelle spalle.
In quel momento, Urania si rese conto di essere in un luogo del tutto sconosciuto, con un possibile Spectre nei paraggi, e che lei, in quanto Silver Saint, era attualmente la persona di rango più elevato del suo gruppo. Era rimasta sola con un Bronze Saint e una recluta che ancora non aveva terminato il suo addestramento... insomma, erano seriamente nei guai.
Se lo Spectre li avesse attaccati, probabilmente per loro non ci sarebbe stata alcuna possibilità.
Rabbrividì a quel pensiero, stringendosi le braccia con le mani.
<< Dai, alzati... non è il caso di stare qua a non far niente. Io conosco alla perfezione il Cosmo del mio maestro e di mia sorella, posso provare a percepirli e guidarvi da loro >> mormorò Mei porgendole la mano per aiutarla.
Urania rimase sbigottita a guardarlo: mentre lei si stava già scoraggiando dandoli per spacciati, Mei aveva mantenuto la calma e aveva ragionato a mente lucida su come tirarsi fuori da quell'impiccio. Si vergognò immensamente di se stessa: infondo lei era una Sacerdotessa Guerriero d'argento e avrebbe dovuto dare il buon esempio, non abbattersi alla prima difficoltà.
Accettò l'aiuto di Mei a rialzarsi, e quando furono in piedi mormorò:
<< Riesci a sentire la presenza di tua sorella o del Sommo Deathmask? >>
Mei chiuse gli occhi, assumendo un'espressione di profonda concentrazione. Rimase così per qualche interminabile minuto, poi sbatté le palpebre ripetutamente e sospirò.
<< Credo di aver avvertito il Cosmo del maestro. Ma è molto lontano. Non capisco... non so perché non riesco a percepire quello di Soul Eco... >>
Oh Athena, ti prego... fa che non le sia successo niente... pensò abbassando lo sguardo, mentre una fitta al cuore gli mozzò il respiro.
<< Ci fai da guida, Mei? >> chiese Retsu, sgranando i suoi grandi occhioni rossicci e puntandoli sull'interpellato, il quale annuì con convinzione.
<< Seguitemi... per di qua... >> fece loro un gesto con la mano, mentre si inoltrava nell'oscurità di quella caverna.
<< Non riesco a credere che sia successa una catastrofe naturale del genere... >> singhiozzò Retsu << Insomma, è assurdo che per un terremoto siamo sprofondati in questo modo sotto terra... >>
<< Bravo, hai detto una cosa sensata... >> mormorò Mei senza smettere di camminare << Un fenomeno naturale non avrebbe mai arrecato tali danni al paesaggio... da farci addirittura crollare sotto terra! Qua sotto c'è qualcosa che si sta muovendo... probabilmente sarà opera degli Spectre, e noi dobbiamo scoprire cosa stanno macchinando >>
I due Saint annuirono, convinti, mentre si inoltravano sempre di più in quella caverna buia e umida.
Dopo aver imboccato uno stretto cunicolo che li vide costretti ad abbassarsi (malgrado nessuno dei tre fosse particolarmente alto), sbucarono in una specie di grotta circolare dal soffitto molto elevato, dalla quale si poteva uscire solo imboccando un'altra serie di cunicoli sempre più stretti.
<< Ma bene... e adesso? Da che parte andiamo?! >> esclamò Urania con un sospiro.
Le scelte sembravano infinite, e la percezione che Mei aveva del Cosmo del suo maestro era così fievole che non avrebbe mai trovato la direzione precisa da seguire. Rimasero per un po' spiazzati, a guardarsi fra loro, senza sapere cosa fare.
Poi, d'un tratto, furono scossi da un brivido che li percorse lungo la schiena, ghiacciando loro il sangue nelle vene.
<< Q... Questa sensazione... >> balbettò Retsu << E'... così opprimente! >>
Le ginocchia di Mei, il quale non era protetto da nessun Cloth, cedettero, facendo letteralmente crollare il ragazzo a terra. Urania gli corse incontro per aiutarlo a rialzarsi, quando una voce alle loro spalle li fece sobbalzare.
<< Una Silver Saint, un Bronze Saint e un... ragazzino? Stiamo forse scherzando?! >>
Si voltarono, e nell'istante in cui i loro occhi si posarono sulla persona che aveva parlato, i loro sguardi si riempirono di terrore.
<< Credevo d'esser stata mandata qui per adempiere ad un compito onorevole... e invece mi trovo davanti un branco di insulsi Saint... e nemmeno del rango più elevato. Questo è un insulto alla mia persona... >>
La donna che si ergeva di fronte a loro aveva un aspetto a dir poco spaventoso.
Indossava un'armatura nera come una notte senza stelle, che la avviluppava in tutto il corpo come una seconda pelle, lasciando scoperto solo il volto e le punte delle dita. La corazza aveva una linea semplice, fatta di enormi squame sovrapposte; l'unico dettaglio che la rendeva anomala era lo spallaccio sinistro, che prendeva la forma della testa d'una bestia cornuta e dagli occhi fiammeggianti.
Assottigliò lo sguardo, fissando i tre ragazzi con aria truce.
<< Non parlate? Siete forse terrorizzati? >> ghignò.
<< Q... Quello è... >> balbettò Retsu.
<< Uno Spectre... sì, abbiamo trovato la ragione della nostra missione... >> sussurrò Urania senza staccarle gli occhi di dosso.
<< Uno Spectre? >> rise la donna << No miei cari, io non sono uno Spectre qualunque. Il mio nome è Violate di Behemoth, stella della Solitudine Celeste, comandante in seconda dell'armata infernale del grande Aiacos di Garuda! >>
I piccoli occhi neri di Violate si posarono su quelli inespressivi della maschera Urania, facendola sussultare.
<< Oh... >> rise, come se avesse potuto vedere il terrore negli occhi della ragazza << Ti faccio così tanta paura, vero, povera piccola? >>
Si mise ad avanzare verso di loro, con passo lento e deciso. Ogni volta che poggiava il piede per terra, accorciando le distanze, i tre percepivano il suo soverchiante Cosmo farsi sempre più oscuro. Non riuscirono a fuggire, ne' a muovere un singolo muscolo: erano come schiacciati da quella forza opprimente e così nera da far impallidire perfino il pozzo più profondo.
<< Vi dirò... >> mormorò la donna scostandosi una ciocca di capelli dal viso << Voi non eravate davvero l'obiettivo della mia missione. Sono stata spedita qui con l'ordine di uccidere... ma non di certo dei Saint >>
Ma di che diavolo sta parlando?! pensò Urania, turbata.
<< Ma visto che ci sono... al Sommo Aiacos non dispiacerà se porterò al suo cospetto la testa di qualche microbo! >>
Così dicendo, batté i pugni insieme, generando un'onda d'urto pazzesca che quasi li sbalzò via.
<< Siete pronti... a morire? >> ghignò balzando in avanti per attaccare.

<< D... Dannazione! >>
La voce di Deathmask riecheggiò fra le pareti di roccia.
L'uomo si stava frugando sotto l'armatura, in evidente stato di allarme. Alla fine, quando le sue ricerche si furono dimostrate del tutto vane, si lasciò cadere a terra con un tonfo, ringhiando.
<< Non posso crederci... durante la caduta, ho perduto le sigarette! Quando sono nervoso, io ho bisogno di fumare... E ora sono molto nervoso! >>
Inspirò profondamente, cercando di recuperare la calma e di studiare la situazione, anche senza l'ausilio delle sue sigarette che lo aiutavano a distendere i nervi. Si trovava solo, in un'area imprecisata della caverna sotterranea in cui erano sprofondati a seguito del tremendo terremoto che aveva squarciato la terra a metà, e non aveva la più pallida idea di dove si trovassero i suoi compagni.
Per un attimo, gli sembrò di aver avvertito in lontananza il Cosmo di Mei e quello di Soul Eco. Si alzò di scatto, deciso a seguire quella pista, ma qualcosa di inaspettato catturò la sua attenzione.
Q... Questa energia spaventosa... si tratta forse di... un Cosmo?
Qualcosa, intriso di una straordinaria potenza, si stava avvicinando a gran velocità verso di lui, e l'avrebbe raggiunto nel giro di pochi secondi.
Che sia lo Spectre che stavamo cercando?
Deathmask ghignò, voltandosi verso quella sorgente smisurata di potere.
<< Vieni avanti, lurido verme! Vieni a giocare con Deathmask del Cancro! >>
Non appena ebbe finito di pronunciare quella frase, ci fu un boato assordante, così fragoroso che costrinse il Saint a coprirsi le orecchie con le mani.
<< Come osi... tu, sporco essere umano, chiamare me, una divinità, con una nomea simile? Hai idea del peccato che hai commesso? >>
Una voce potente ed innaturale riecheggiò nella grotta. Deathmask si guardò intorno, cercando di capire da dove provenisse.
<< Una divinità? Ma che diavolo stai farneticando? Fatti vedere, se ne hai il coraggio! >> gridò.
<< I tuoi modi di fare sono quanto di più sgarbato io abbia mai udito. E sia, mi mostrerò a te, ma non per gentilezza, perché creanza tu non conosci e creanza quindi non meriti, ma per punirti io stesso della tua blasfema boriosità! >>
All'improvviso, una parete della caverna esplose, inondando l'area con un'accecante luce rossa, come se qualcuno avesse posto davanti ad un faro un gigantesco rubino sanguigno. Facendosi schermo agli occhi con una mano, Deathmask cercò di capire cosa diamine gli si fosse parato davanti.
Vide un uomo... o forse era una donna? Non riuscì a capirlo: l'essere di fronte a lui aveva fattezze androgine sia nei tratti del viso che del corpo, lunghi capelli neri che gli avvolgevano le spalle come un mantello di pece e profondi occhi bianchi, privi d'iride e di pupilla, che avrebbero gelato il sangue nelle vene anche al più coraggioso dei guerrieri. Il suo corpo era ricoperto da un'armatura cremisi, le cui trasparenze lasciavano in bella mostra il fisico di quell'essere, completamente privo di disformismo sessuale, e la delicata pelle bianca come la luna.
<< C... Cosa diavolo sei?! Non sei uno Spectre... >> esclamò Deathmask spalancando gli occhi per la sorpresa.
Non aveva mai visto nulla di più raccapricciante in vita sua.
<< Uno Spectre? Vuoi scherzare, spero. Mi paragoni a quegli esseri privi di grazia e nobiltà? Davvero stolto da parte tua... hai forse intenzione di provocare la mia ira? Ci tieni davvero, a morire così in fretta? >> sibilò l'essere con la sua voce mostruosa.
Un rivolo di sudore colò lungo la fronte del Cavaliere del Cancro che, malgrado tentasse di mantenere la sua aria spavalda e sicura, aveva cominciato a tentennare. Non immaginava davvero di imbattersi in una entità a loro del tutto sconosciuta, in quella missione.
<< Mi sembra di essere anche troppo cortese, con un pusillanime come te... Io mi sono presentato, mentre tu ti ostini a non volermi dire chi diavolo sei >>
L'essere socchiuse le palpebre, indignato.
<< E sia >> disse infine << Ti rivelerò il mio nome. Mi chiamo Alastor, e sono uno dei grandi Screamer del cielo >>
Deathmask fissò il suo interlocutore con aria sorpresa. Aveva capito bene? Alastor... uno Screamer?
Ma che diamine sta farneticando questo esaltato?!

Soul Eco era seduta per terra, con le gambe incrociate, e se ne stava immobile e in silenzio.
Aveva avvertito un Cosmo spaventoso avvicinarsi sempre di più, e ormai si era rassegnata a quell'inevitabile incontro.
Vieni avanti, Spectre maledetto, non ho paura di te...
Socchiuse gli occhi, concentrandosi per raccogliere le ultime energie.
<< Chi osa profanare questo luogo sacro?! >>
Una voce mostruosa squarciò l'aria: sembrava appartenere ad un altro mondo, tanto era profonda e greve.
<< C... Chi sei?! >> domandò guardandosi attorno.
Avvertì una presenza alle sue spalle e, quando si voltò, rimase completamente senza fiato. Davanti a lei stava un essere, ne' uomo ne' donna, ricoperto da una pesante armatura rossa come un rubino. I lunghi capelli bianchi gli avvolgevano le esili spalle e creavano un macabro contrasto con gli occhi, che parevano due placche gialle, poiché privi di pupilla e di iride, ma il cui bulbo aveva assunto un innaturale colore paglierino.
<< C... Che individuo abominevole! >> esclamò disgustata << Chi diavolo... anzi no... cosa diavolo sei?! >>
<< Modera il linguaggio, essere inferiore >> l'ammonì la belva, perentoria << Cosa ci fai qua? Che sei venuta a fare? >>
<< Ma certo >> sbottò Soul Eco incrociando le braccia al petto << Io ti faccio una domanda e non ottengo nessuna risposta... e poi dovrei rispondere ai tuoi, di quesiti? Ma non hai capito proprio un accidente! >>
Si sistemò in posizione d'attacco, rimanendo però vigile e con gli occhi puntati sull'essere.
<< Dovrò insegnarti le buone maniere a quanto pare. Mi presento a te: il mio nome è Peina, e sono uno degli Screamer del cielo... abbi la cortesia di fare altrettanto >>
Soul Eco inspirò profondamente, poi esclamò:
<< Chi sono io? Il mio nome è Soul Eco, Silver Saint del Camelopardalis... dici di provenire dal cielo? Bene... vorrà dire che sarà lì che ti rispedirò, ma a suon di calci! >>

Violate schizzò in avanti, tentando di colpire Retsu al viso con un pugno.
Il Saint della Lince, agile e scattante come un vero felino, riuscì a schivare quell'attacco proprio pochi secondi prima che il colpo della donna lo investisse in pieno volto.
<< Nobile Urania! State attenta! >> gridò il ragazzo.
Cambiando completamente bersaglio, Violate sferrò un calcio diretto nella pancia del Saint della Gru, colpendola di sorpresa e facendola rotolare per alcuni metri addietro, finché non andò a schiantarsi contro la parete rocciosa dietro di lei.
<< Urania! >> esclamò Mei correndo ad aiutarla.
<< Dove credi di andare, tu?! >>
La velocità dello Spectre era impressionante. In un battibaleno, si parò fra Mei e Urania, colpendo il ragazzo allo stomaco con una ginocchiata.
<< Sarà più facile del previsto... >> esclamò ridendo di gusto << Siete così patetici... ma davvero la ragazza è un Silver Saint? Mi sembra così incapace... >>
Urania si mise in ginocchio, tremando. Quelle parole le avevano colpito l'anima, trapassandola da parte a parte: lo Spectre aveva ragione, non si stava dimostrando assolutamente degna della sua armatura. Che ne era stato del suo orgoglio? Che ne era stato degli insegnamenti del suo maestro?
Strinse forte gli occhi per resistere al dolore lancinante alla schiena e si rialzò in piedi.
<< Mei... >> mormorò avvicinandosi al ragazzo << Ti prego, stai da parte... >>
<< Ma cosa... >> balbettò lui, tentando di rialzarsi a sua volta.
<< Io... sono un Silver Saint. E' mio compito e ruolo proteggere chi mi è inferiore di rango, e soprattutto i civili come te >> spiegò. Tentò di rivolgergli un sorriso triste, ma sapeva bene che tutto ciò che Mei avrebbe visto era solo la fredda espressione della sua maschera.
<< Oh, ma che nobiltà d'animo >> la derise Violate << Peccato che i tuoi poteri siano così... insignificanti... >>
Urania si morse il labbro inferiore, tesa come una corda di violino.
<< Vuoi vedertela con me? Ti accontento subito... Brutal real! >>
Lo Spectre batté violentemente un piede al suolo, mandando in frantumi l'intera pavimentazione. Rocce di dimensioni gigantesche si staccarono dal terreno, andando a schiantarsi addosso ai due Saint, fino a sommergerli completamente.
<< Patetici... >> sussurrò Violate storcendo la bocca << Voi Saint di Atena... siete così patetici! Senza le vostre Cloth sareste veramente inutili >>
Urania e Retsu riuscirono ad uscire da sotto la catasta di massi che li aveva ricoperti, ansimando. Entrambi erano feriti e sporchi di sangue, e tremavano come foglie per l'orrore.
Q... Questa donna... è forse un mostro?! pensò Urania scioccata.
<< Tsk. Tremate per così poco? La mia forza vi ha sbalorditi, non è così? Beh, siate onorati di morire per mano mia... >>
La donna si lanciò verso Retsu, il quale stavolta non riuscì a muoversi per il terrore. Con la mano guantata, afferrò il volto del ragazzino, trascinandolo con se e portandolo fino a schiantarsi nel muro dietro le sue spalle. Le urla di dolore del Saint della Lince riempirono la grotta, mentre un rivolo di sangue gli colava giù lungo la fronte.
<< R... Retsu... >> sussurrò Urania sconvolta, senza riuscire a staccare gli occhi da quella terribile scena.
Violate lo staccò violentemente dal muro, gettandolo poi via come se fosse stato un rifiuto.
<< Non è morto... merito del Cloth che indossa, probabilmente... >> mormorò Violate leccandosi via il sangue dalle mani << Beh, almeno è svenuto. Non mi darà fastidio per un po' mentre farò a pezzi i due rimanenti... >>
Urania osservò il corpo di Retsu che giaceva a terra, inerme, mentre una rabbia improvvisa le annebbiava i sensi.
<< Non... Non osare mai più toccare i miei compagni! >> gridò lanciandosi in avanti per attaccare. Cercò di colpire lo Spectre con un calcio, ma questi fermò tranquillamente il suo attacco utilizzando l'avambraccio come scudo.
<< Patetica! >> urlò poi, investendola con una spallata nel petto.
Non... non posso crederci... non ho davvero speranze, contro di lei? pensò Urania, cadendo in ginocchio per terra.
Violate le si avvicinò lentamente, ghignando divertita.
<< Questa stupida maschera mi impedisce di vedere il tuo bel volto intriso di terrore... perché non la togliamo? >> ridacchiò chinandosi di fronte a lei.
L... La maschera! No... così Mei e Retsu... vedrebbero il mio viso...
Lo Spectre afferrò saldamente l'ovale di metallo che copriva il volto della ragazza.
Non... riesco a muovere un muscolo... che umiliazione...
<<
Vediamo un po' la tua splendida espressione sgomenta... >> sibilò Violate.
<< Piranhan Rose! >>
Una rosa nera colpì la mano della donna, facendogliela ritrarre di scatto per il dolore allucinante.
<< C... Chi è stato?! >> gridò lei, guardandosi attorno.
Una cascata di petali di rose rosse danzò nell'aria, mentre il loro avvolgente profumo inebriava le narici dei presenti.
<< Che essere ripugnante... >> sussurrò un uomo dall'armatura dorata facendosi lentamente avanti << La sgradevolezza dei tuoi movimenti e dei tuoi modi di fare mi disgusta, Spectre... >>
Non potevano credere ai loro occhi: Aphrodite si avvicinava lentamente verso di loro, portando con sé un Cosmo di proporzioni gigantesche.
La sua bellezza poteva essere comparata solo a quella del purpureo fiore che stringeva fra le dita, mentre le sue labbra rosee si incurvavano in un languido sorriso. Il cuore di Urania si riempì di gioia, rendendosi conto che non tutto era perduto: era sbocciata la speranza, ed era armata di spine.
<< S... Sommo Aphrodite... >> sussurrò con gli occhi pieni di lacrime << State bene per fortuna! >>
<< Urania... chi è questo essere immondo? >> il suo sguardo si posò poi su Retsu, a terra esanime << E' morto? >> chiese poi, indicandolo.
<< No, è solo svenuto... >> mormorò Urania mentre gli sollevava teneramente la testa da terra.
Aphrodite annuì.
<< Essere immondo? A me? Hai idea di chi hai di fronte?! >> urlò Violate, riprendendosi dallo stupore iniziale.
<< Sì, ho di fronte uno sporco Spectre che non merita neppure d'esser ferito dalle mie splendide rose... ahimè, spero che le mie bambine mi perdonino, ma dovrò usarle per sconfiggerti... >>
Violate scoppiò a ridere, gettando la testa all'indietro.
<< Sei pazzo, Saint di Athena! >> gli urlò << Non ti sarà così semplice sconfiggere me, Violate di Behemoth, Stella della Solitudine Celeste! Ti ridurrò quel bel faccino in poltiglia! >>
La donna si lanciò all'attacco nel tentativo di sferrare un pugno al viso di Aphrodite, ma questi sollevò la sua rosa nera e con essa si fece scudo, bloccandola. Sconvolta, Violate balzò all'indietro, fissando incredula i petali del cianotico fiore.
<< Piranhan Rose... >> sussurrò Aphrodite << La Rosa Nera che uccide fra indicibili sofferenze... le sue spine sono come denti d'un piranha, e divoreranno te e la tua armatura, distruggendoti! Avrei potuto regalarti una morte dolce, con le mie Royal Demon Rose... ma non è ciò che merita un essere come te! >>
<< Distruggere la mia Surplice?! >> ringhiò Violate << Ti sfido a farlo, dannato! >>
<< E sia! Piranhan Rose! >>
<< Brutal Real! >>
Il colpo della donna si scontrò con la Rosa Nera di Aphrodite, distruggendola e spargendo i suoi petali per terra. Aphrodite cercò di balzare di lato per evitare di essere travolto dalla furia dello Spectre, ma il dolore alla caviglia gli bloccò i movimenti e lo tenne inchiodato sul posto. Chiuse gli occhi, preparandosi a ricevere il colpo... ma l'impatto non arrivò.
<< Che diavoleria è mai questa?! >> ringhiò Violate, colta di sorpresa.
Aphrodite guardò la scena che gli si parava davanti, sbigottito: lo Spectre era completamente avvolto in una stola rossa, che gli aveva impedito ogni movimento. Dietro di lei stava inginocchiata Urania, con le braccia tese in avanti e i muscoli contratti per lo sforzo. Fu allora che la riconobbe: era la stola che il Saint della Gru portava sulle sue spalle! Credeva che fosse un semplice ornamento, ma Urania la stava utilizzando come una vera e propria arma... che fosse una parte integrante della sua armatura, allora?
<< C... Come diavolo fa questa sciarpa insulsa a stringermi in questo modo? Non posso muovermi! E'... è rigida! >> gridò Violate << Possibile che abbia vita propria? Si... si è mossa da sola! >>
<< Il tessuto non ha niente di speciale... >> mormorò Urania ansimando per l'evidente fatica << Ma posso muoverla a mio piacimento grazie alla psicocinesi... ed essa riproduce vento o calore a seconda di come brucio il mio Cosmo! >>
Violate gettò un urlo di dolore, mentre la stola gli si stringeva ancora di più attorno al corpo.
<< Sto... sto andando a fuoco! >> ululò gettandosi in ginocchio per terra << Devo liberarmi da questa robaccia, dannazione! >>
Le braccia di Urania vacillarono, mentre lo Spectre iniziava la sua controffensiva: la sua forza era devastante, non avrebbe retto per molto. Malgrado Nikol, suo maestro e discendente dell'antica etnia Mu, le avesse insegnato i segreti della psicocinesi, non era ancora abbastanza forte per contrastare uno Spectre di tale potenza come lo era quella donna del Behemoth.
<< Ti ridurrò in briciole... maledetta sgualdrina! >>
Arrivata al culmine dello sforzo, Urania perse la concentrazione, e la stola si accasciò ai piedi dello Spectre, inanimata.
<< Ebbene, cos'hai risolto con questa tua geniale trovata? >> sibilò Violate << Morirete lo stesso tutti adesso! >>
<< Ha risolto che ti sei distratta! E adesso... ne subirai le conseguenze... Bloody Rose! >>
La donna si voltò di scatto, in tempo per vedere una rosa bianca correre nella sua direzione... l'avrebbe colpita, se non fosse stato per una potente energia oscura che la avvolse, distruggendo il fiore e salvandole la vita.
Un nuovo Cosmo, ancora più opprimente di quello di Violate, li investì in pieno, come se una freccia li avesse trapassati da parte a parte. Alzarono lo sguardo, e videro sopra le loro teste un secondo Spectre, anche lui vestito con una spaventosa Surplice nera.
<< Dei Saint? Qui dentro? Mi chiedo davvero che cosa ci facciano qua... >> sussurrò l'uomo scrutandoli con i piccoli occhi blu che facevano capolino da sotto l'enorme elmo che indossava << Violate, che sta succedendo? >>
La donna impallidì, guardando l'uomo che l'aveva salvata con orrore.
<< S... Sommo Aiacos... io... >> balbettò.
<< Va bene, ho capito. Per adesso... ci ritiriamo. Seguimi. >> le disse, allontanandosi in uno dei cunicoli.
Violate si alzò, grugnendo, e gettò un'occhiata di sbieco verso Urania.
<< Non è ancora finita... >> sibilò prima di fuggire via.

<< Allora, devo spedirti veramente giù negl'Inferi o vuoi finalmente parlare? >>
Alastor era terrorizzato. Lui, una divinità, si era ritrovato inerme davanti ad un uomo qualunque? No, non poteva crederci. Non poteva essere vero. Eppure...
Eppure quel Gold Saint lo aveva costretto in ginocchio, a terra, incapace di contrastare il suo potere.
<< Non parli? Vorrà dire che metteremo fine a questa storia, allora... >> ghignò Deathmask alzando un braccio.
<< A... Aspetta! E va bene... parlerò... >>
<< Ma bene... sono tutto orecchie! >>
Alastor deglutì, puntando i bianchi bulbi oculari negli occhi cerulei del Saint.
<< Come ti avevo detto... >> iniziò << Il mio nome è Alastor... e sono uno Screamer. Sono una divinità minore, e faccio parte delle Personificazioni. Per la precisione, sono la Personificazione delle lotte familiari... >>
<< L... Le Personificazioni?! >> balbettò Deathmask, stupito. Alastor annuì.
<< Esattamente... noi Screamer siamo tutte Personificazioni, in realtà. Siamo diventati Screamer quando lei ci ha assoldati, portandoci via dal nostro eterno anonimato, e ci ha conferito queste armature, le Sacre Polemos >>
<< Ehi, ehi, ehi. Frena. Assoldati? Lei? Chi sarebbe questa lei? >> lo interruppe il Saint.
<< La nostra signora... colei che ci ha promesso di farci diventare i reali dominatori della Terra, una volta conquistata! La nostra amata Dea... Enio, l'Urlo della Guerra! >>
Deathmask spalancò gli occhi per lo stupore. Quindi, quella divinità minore non aveva nulla a che fare con Hades e la sua armata di Spectre? Questo significava che non vi sarebbe stata un'unica minaccia, ma ben due, a gravare sulla Terra?
<< Sai... non so davvero chi sia questa Enio, ma deve essere proprio una Dea infima per essere così sconosciuta >> ghignò << In ogni caso, ti ringrazio, adesso so cosa riferire al Gran Sacerdote. Ora puoi anche morire... >>
<< M... Ma... avevi detto che mi avresti risparmiato, se avessi parlato! >>
Deathmask scoppiò a ridere sguaiatamente, scuotendo la testa.
<< E tu ci hai pure creduto? Per essere una divinità, non sei per niente sveglio... Preparati a sprofondare nello Yomotsu Hirasaka! Sekishiki Meikai Ha! >>
Deathmask puntò un dito verso il suo avversario, dal quale scaturì un'onda a spirale che ben presto lo avvolse immobilizzandolo.
<< C... Cos'è questa roba? Non riesco più a muovermi! >>
<< Che divinità deludente... >> sbuffò Deathmask annoiato << Presto ci sarà un'altra testa nella Casa di Cancer... >>
In quel momento però, con grande sorpresa del Gold Saint, Alastor scoppiò a ridere sguaiatamente.
<< Cosa ti diverte tanto, folle?! >>
<< E' vero, mi hai sconfitto, ma io sto per prendermi qualcosa di più prezioso per te della tua stessa vita...>> ghignò la divinità.
<< Di che diavolo stai... >>
<< Proprio adesso, uno dei miei compagni sta affrontando la tua cara allieva... da soli. Sono troppo lontani perché tu possa arrivare in tempo, non potrai mai salvarla >>
Lo sguardo di Deathmask lampeggiò d'ira, mentre abbassava lentamente il dito puntato contro Alastor verso il terreno. La divinità prese ad urlare, mentre il suo corpo iniziava a sprofondare sotto terra. Poco prima che sparisse del tutto, Deathmask gli si avvicinò e gli posò un piede sulla testa, spingendolo verso il basso.
<< Il tuo compagno è solo? Con Soul Eco? >> mormorò scoppiando a ridere << Poverino, non vorrei essere nei suoi panni. Tu forse ignori una cosa importante... quella non è una donna, è un demonio... >>

In un altro punto imprecisato della grotta, Soul Eco e Peina si apprestavano a iniziare il loro scontro.
La ragazza scattò in avanti, tentando di colpire con un calcio il suo avversario che però fu più veloce e scomparve della sua vista, riapparendo dietro di lei e sferrandole una gomitata nella schiena. Rotolò per qualche metro atterrando poi in ginocchio; si rialzò subito dopo partendo con un nuovo attacco, che fu però schivato nuovamente della divinità.
<< Povera illusa, non potrai farmi neppure un graffio! >> le gridò Peina sogghignando << Preparati ad una morte lenta e dolorosa... >>
<< L'unico ad illudersi qui sei tu! >> gridò la donna puntandogli un dito contro << Io mi sto solo scaldando! Il bello deve ancora venire! >>
Soul Eco si inginocchiò per terra, poggiando entrambi i palmi delle mani al suolo e ghignando.
<< Preparati... questo è uno dei colpi più potenti del Saint del Camelopardalis! >>
La terra fu come scossa da un sussulto, mentre intorno a loro diventava tutto nero. Peina si guardò i piedi inorridendo: non aveva più la roccia sotto di sé, ma solo... il vuoto. Era come se stesse fluttuando nel nulla...
<< Vacuum Stars... >> mormorò Soul Eco ghignando << Devi sapere che il Camelopardalis è una costellazione maledetta. L'area di cielo che occupa appare come un grande spazio vuoto privo di stelle, a causa dei bassi livelli di magnitudine presenti nelle aree urbane. Preparati a subire tutta l'energia di queste stelle dannate! Vacuum Stars! >>
Improvvisamente, nello spazio vuoto s'accesero una moltitudine di astri lucenti: ad uno ad uno, gli astri si schiantarono contro il corpo di Peina, esplodendo all'impatto con un boato fragoroso e alzando una quantità smisurata di polvere.
Soul Eco si rialzò in piedi, ansimando.
L'ho... l'ho sconfitto? pensò speranzosa.
<< Piccola insolente! >>
La tenebrosa voce di Peina scosse l'aria circostante. Fu un attimo, e la divinità balzò fuori dal polverone, afferrando la ragazza per la gola e portandola a schiantarsi nel muro dietro lei. L'essere era fuori di sé dalla rabbia, e gocciolava copiosamente sangue.
<< Sciocca ragazzina! >> tuonò << Tutto ciò che i tuoi miseri poteri possono fare è scalfire il mio corpo... Vedi mia cara, assieme alle nostre Sacre Armature Polemos, la nostra amata Dea ci ha conferito anche degli involucri umani con cui discendere sul vostro mondo... Ma anche se il mio corpo è umano, sono comunque una divinità e non puoi sperare di sconfiggermi così facilmente! Tuttavia... >> Peina la lasciò andare, facendola rovinare al suolo, e si leccò il sangue che dalla tempia gli cadeva sulle labbra << Tuttavia mi hai ferito, e questo non posso perdonartelo. Morirai fra atroci sofferenze... Io, Peina, sono la Personificazione della Fame. E questo... è il mio colpo più potente! The Infinite Hunger! >>
Posò un dito sulla laringe della donna e un raggio di luce rossa la passò da parte a parte. Soul Eco si sentì mancare il fiato e si portò istintivamente le mani alla gola, colta alla sprovvista: non avvertì però alcun dolore, il che la lasciò completamente esterrefatta.
Poco dopo però, il suo stomaco si contorse come se fosse stato colpito da un violentissimo calcio. Si accasciò a terra, gridando per il dolore, mentre Peina scoppiava a ridere sguaiatamente.
<< The Infinite Hunger >> ripeté << E' la tecnica per la quale la persona che la riceve si ritrova a patire i morsi della fame come se il tuo corpo non assumesse cibo da sei mesi. Hai capito bene... non è possibile che un corpo umano possa resistere a tale supplizio, quindi morirai fra pochi istanti, divorata da questo dolore insopportabile! >>
Soul Eco urlò, tenendosi lo stomaco con le mani nel vano tentativo di arrestare quel dolore incredibile. Non aveva mai provato niente del genere: era come se il suo corpo fosse divorato dall'interno da un mostro, come se un veleno la stesse distruggendo progressivamente. Lo Screamer aveva ragione: non avrebbe resistito ancora a lungo; sarebbe impazzita per il dolore e morta per gli stenti, se non si inventava subito qualcosa.
Con uno sforzo immane, il Saint del Camelopardalis si alzò in piedi, barcollando: si portò una mano al viso e si tolse la maschera, gettandola via.
<< Cosa diavolo pensi di fare? >> le domandò Peina, sorpreso.
<< Vedi... >> spiegò Soul Eco << Per noi Sacerdotesse Guerriero è una grave onta che qualcuno veda il nostro volto. Solo due cose possiamo fare, dopo che ciò è avvenuto: amare la persona che ci ha viste... o ucciderla. Questa è la mia personale dichiarazione di guerra, Peina >>
Sul suo viso, fra le smorfie di dolore, si dipinse un sorriso convinto che fece sussultare lo Screamer.
<< Io sono Soul Eco, allieva del grande Deathmask del Cancro! Ti farò pentire di aver scelto me come avversaria... >> puntò un dito di fronte a sé, chiudendo gli occhi per concentrarsi << Sekishiki Meikai Ha! >>
Lo stesso raggio a spirale usato precedentemente da Deathmask per sconfiggere Alastor avvolse anche il corpo di Peina, immobilizzandolo. Accadde però qualcosa di strano: l'anima della divinità iniziò a staccarsi dal suo contenitore, apparendo alle spalle di quello che ormai, privato della sua essenza, sembrava un fantoccio con delle fattezze umane.
<< Questo è il colpo segreto del mio maestro >> sorrise Soul Eco << Io non sono ancora in grado di usarlo al meglio e di mandare le anime nello Yomotsu Hirasaka... ma non importa... >>
Poggiò i palmi delle mani a terra, come quando aveva usato l'attacco del Camelopardalis.
<< Anche se la mia tecnica è incompleta, ho diviso la tua anima divina dal tuo corpo mortale... senza quello sei vulnerabile, giusto? Mi basterà distruggerlo per renderti completamente innocuo! Vacuum Stars! >>
Il colpo del Camelopardalis si schiantò contro il corpo ormai vuoto della divinità, disintegrandolo.
Soul Eco gettò un sospiro di sollievo mentre avvertiva il suo stomaco distendersi e tornare alla normalità: aveva annullato gli effetti del The Infinite Hunger di Peina, sconfiggendolo. Dell'anima della divinità, non vi era più alcuna traccia.
I...Io... ce l'ho fatta! pensò, raggiante.
<< Ben ti sta, stupido Screamer! Mai mettersi contro di me! Questa è la fine che meritano quelli che... >>
Ma non finì la frase, perché qualcosa la colpì alla testa e la fece stramazzare al suolo per il dolore. Alzò lentamente lo sguardo e si trovò davanti un essere viscido e ripugnante che la guardava ghignando soddisfatto.
<< Ma bene! >> rise questi << La battaglia è finalmente finita! Sono stato proprio furbo a restarmene nascosto finché non si fosse conclusa. Certo, chi si aspettava che avrebbe vinto proprio la ragazzina? Oh beh, non importa! Io, Zelos di Frog, Stella della Terra Sinistra, prenderò la tua testa e la porterò a sua Eccellenza Pandora come trofeo! >>
Non riesco... a muovermi... pensò Soul Eco La battaglia contro Peina mi ha debilitata troppo...
<<
Sparisci, verme! >>
Un lampo di luce colpì lo Spectre, incenerendolo. La donna alzò lentamente lo sguardo e vide Deathmask, il suo maestro, correrle incontro.
<< Soul Eco... >> mormorò prendendola in braccio.
<< M... Maestro... >> balbettò lei socchiudendo gli occhi per la vergogna << Sono riuscita a battere uno di quei mostri... ma sono ancora tanto ingenua. Mi sono lasciata cogliere alla sprovvista da quello Spectre, e... >>
<< Luana... >> la interruppe Deathmask con voce perentoria << Ti prego, non parlare. E' tutto finito... >>
<< No, maestro... non mi chiamate più così! Il mio nome è Soul Eco, adesso... >> sussurrò lei.
<< Se le cose stanno così... >> mormorò il Saint stringendola al petto << Prova ad ascoltare l'eco della mia, di anima. La senti? Questa è l'anima di un maestro fiero della sua allieva. Torniamo a casa... >>
La strinse forte a sé, mentre si avviava nella direzione in cui avvertiva il flebile Cosmo di Mei.
<< Però... >> mormorò d'un tratto << Sei veramente una cretina. Si accussì cretina ca ti pigliassi a pagnittuna a dui a dui finu ca diventanu dispari! >>


Cap.4 - The End.
To Be Continued...


Perdonatemi in anticipo... questo capitolo è chilometrico. E l'ho pure scorciato! Chiedo umilmente perdono, ma non volevo proprio dividerlo... prometto che i prossimi saranno un pochetto più brevi, lo giuro >.< (ci proverò almeno...) Ok, premetto che sono ancora scettica sul risultato: è un capitolo difficile, ci sono svariati combattimenti e c'è una piccola presentazione dei nemici (anche se molto confusa, ma non mi va di svelarvi tutto subito!). Ecco le solite spiegazioncine di rito...
Avendo letto Lost Canvas, ho notato che il personaggio di Violate di Behemoth non appariva nella serie classica: l'idea di questa Spectre dalla forza paurosa mi era piaciuta troppo e ho voluto riproporla. Arriviamo quindi ai poteri di Urania che, come il suo predecessore Yuzuriha, è capace di utilizzare la Psicocinesi, tipica del popolo Mu. E' stato infatti Nikol ad insegnarle a controllare tali poteri, essendo lui un discendente di tale etnia (e questo viene spiegato da Urania stessa). Ed eccoci ai "cattivi alternativi", Alastor e Peina. Ho scelto le Personificazioni perchè sono divinità minori e dimenticate, e ho pensato che sarebbe stato plausibile vederle riunirsi per cercare di conquistare prestigio fra gli altri Dei. Chi le comanda è un'altra divinità minore, Enio, l'Urlo della Guerra... scopriremo qualcosa di lei più avanti. Come Hades ha i suoi Spectre, Poseidon i Mariners e Athena i Saints, Enio ha gli Screamer (chiamti così visto che Enio è "l'urlo" della guerra...) e le sue armature invece di chiamarsi Cloth o Surplici sono le Polemos ( traduzione di "guerra" in greco). Chiarita questa cosa, mi spiace di aver saltato lo scontro fra Alastor e DM, ma non ce l'avrei mai fatta a finire questo capitolo altrimenti... spero che non mi lincerete per questa scelta stilistica! Per quanto riguarda Peina invece, è la personificazione della fame: il nome Peina l'ho inventato (invece Alastor è il nome originale) perchè si chiamava semplicemente Fame e non mi piaceva. In ogni caso, Peina significa appunto fame, in greco.  Per quanto riguarda  l'attacco del Camelopardalis invece, ne vado tremendamente fiera!  Ho studiato a fondo la Costellazione e non è stato facile. Insomma, voi che attacco avreste messo alla Costellazione della giraffa? Mi aveva mandata un po' in crisi... dopo varie ricerche ho scoperto questa particolarità del "cielo senza stelle" (spiegato da Soul Eco, ma se non avete capito date una sbirciata a Wikipedia e vi sarà tutto più chiaro!).
Bene, direi che per stavolta ho scritto anche troppo, ma ci tenevo a precisare alcune cose! Non vi ho voluto svelare tutto, perchè volevo lasciare qualche alone di mistero... e non mi resta che dirvi: alla prossima! 
   
 
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