Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: needsrauhl    20/01/2013    2 recensioni
«-Ascolta ragazzo, devi stare alla larga da lei, chiaro? -Io la amo. -Non mi interessa, so che tipo di persona sei, ero come te alla tua età, ma mia figlia è tutto per me e non deve essere vicino a persone come te, non voglio che le accada nulla. -Lei non mi conosce. -E non è mia intenzione conoscerti, ora sali su quella macchina,sparisci e non tornare mai più, perché se lo farai, sarà molto pericoloso per te. -Che avrà intenzione di fare? -Ucciderti. »
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro.


 
"Fate silenzio! Sedetevi subito!"
Si spalancò velocemente la porta della classe, la professoressa entrò con rapidità urlando quelle parole.
La classe non esitò a rimettersi ai propri posti, Miss. Wilson si diresse subito verso le finestre e abbassò le tabbarelle con più velocità possibile, fuori c'era ancora la polizia e l'ambulanza.
C'era paura nell'aria.
"Professoressa, ma Justin? E' sparito!" si sentì la vocina di un ragazza, partire dal fondo.
Mi voltai verso questa ragazza, mi chiedo con che coraggio si possa fare una domanda simile. Tutti sanno che Justin, in qualche modo, c'entra con la scomparsa di alcune ragazze, si sa che è opera sua tutto quello che sta succedendo a scuola.
 "Più lontano sta da questa scuola meglio è!"urlò la Wilson.
Si vedeva dal volto quanto questa situazione stesse diventando ingestibile, preoccupante. Tremava.
"Ma.."
La mia compagna cercò comunque di fare un'altra domanda, ma fu subito interrotta.
"Basta! Vi è stato severamente vietato di impicciarvi!" 
La professoressa andò a sedersi dietro la cattedra, coprendosi gli occhi con entrambe le mani ed iniziò a piangere.
Tutti eravamo sconvolti, tutti si guardavano preoccupati.
Io ero lì, ferma ed ascoltavo i singhiozzi di Miss. Wilson, iniziai a rendermi conto di quanto quel ragazzo potesse essere pericoloso per tutti.
Ma perchè la scuola, il preside lasciava accadere tutto questo? Perchè nessuno lo ferma?
La campanellà suonò.
Miss Wilson si asciugò il viso e fece un respiro profondo, ci fece segno di andare.
La classe uscì con calma.
Camminando nel corridoio si vedeva gente che bisbgliava tra do loro, che piangeva. Stava diventando un inferno.
Io non volevo pensarci più di tanto, non volevo spaventarmi, anche se lo ero, specialmente dopo l' incontrato dell'ora prima.
Andai al mio armadietto e iniziai a frugarci dentro nella speranza di trovarci qualcosa di commestibile.
Instintivamente alzai il capo e guardai alla mia destra, vidi lui, Justin, appoggiato al suo armadietto, poco più distante dal mio, con le braccia incrociate, il viso abbassato.
Lo guardai restando quasi incantata, in quel momento non pensavo ad altro tranne  a quanto cavolo fosse bello.
Quell'aria da duro, quella cannottiera che lasciava in bella vista le sue braccia perfette, i suoi pantaloni bassi, quei capelli a mo' di cresta: ogni singolo dettaglio lo rendeva perfetto e mi mandava su di giri tutto questo, era impossible resistere. Dopo tutto chi non lo trovava affascinante? Ma era pericoloso.
Mi svegliai appena notai che anche lui mi stava guardando, chiusi l'armadietto di scatto e mi appogiai su di esso guardando di fronte a me.
Mi passò davanti, mi guardò per qualche istante e poi proseguì a camminare.
Feci un respiro, per ripendere il controllo di me stessa, chiusi un attimo gli occhi, ma fui interrotta da una mano che si posò proprio di fianco alla mia testa. Riaprii gli occhi.
"Sei tu Madison vero?" 
Girai leggermente il volto e mi ritrovai Justin a nemmeno venti cenimetri da me.
"Si perchè?" risposi un po' fredda e mantenendo le distanze il più possibile.
"Sei in detenzione con me oggi, ricordatelo." mi fece un sorrisetto e se ne andò.
Tutti mi stavano fissando stupiti, mi si avvicinò subito Beth.
"ODDIO COSA TI HA DETTO?!" bisbigliò velocemente guardandosi attorno.
Alzai le spalle.
"Nulla, oggi sono in detenzione con lui."
Mi prese la testa fra le mani.
"Soli?!" mi guardò sgranando gli occhi, io annuì solo e mi liberai dalla sua presa.
"Mad, scopatelo da parte mia." Disse abbassando ancor di più la voce e facendo una risata ironica.
"BETH!" urlai dandole una pacca sulla spalla.
D'un tratto tornò seria.
"Madison, fai solo attenzione." mi disse.
Io non avevo paura, risi solamente e me ne andai.
Non ero terrorizzata da morire da Justin come lo era l'intera scuola, non mi ha mai considerata in quattro anni, le ragazze che sono state uccise, lui e il suo gruppetto, le conoscevano, quindi di cosa dovrei preoccuparmi?
Finirono le tre ore successive di lezione e suonò la campanella. Se ne andarono tutti via, io invece ero costretta a restare per un'altra ora, per lo più in compagnia del "serial killer" di zona.
La scuola vuota mi metteva parecchia agitazione, anche perchè di Justin non si intravedeva nemmeno l'ombra. Restai ferma di fianco all'aula appoggiata al muro, mi guardarii intorno.
Era tutto completamente deserto.
D'un tratto si chiuse una porta, mi salì il cuore in gola. Mi girai di colpo e feci un respiro di sollievo quando vidi che era solo la bidella. Chiusi gli occhi poggiandomi una mano sul petto e accennando una risata per lo stupido spavento che mi ero presa.
Mi rigirai dalla parte opposta per rientrare in classe ma andai subito a spattere contro qualcuno, il che mi fece prendere un altro infarto.
"Justin!" urlai leggermente spaventata, lui rise soltanto.
Cercai di andarmene, ma mi blocco appoggiando la mano sul muro e mettendosi proprio davanti a me.
"Hai paura di me, Cooper?" bisbligliò portando il suo viso a pochi centimetri dal mio e lasciando scivolare la sua mano lungo il mio braccio.
No, non avevo paura, ero terrorizzata, ma questo terrore in un certo senso mi portava piacere.
CIAO A TUTTE!
INIZIO CON IL DIRE CHE MI DISPIACE PER L'ATTESA, MA NON HO AVUTO TEMPO.
VI RINGRAZIO PER LE RECENSIONI, SIETE DAVVERO DOLCI E GENTILI.

AL MOMENTO HO POCA FANTASIA, QUINDI VI DOVETE ACCONTENTARE LOL.
SPERO VI PIACCIA COMUNQUE.
VOGLIO AUGURARVI BUON ANNO A TUTTE ANCHE SE SONO IN RITARDO.
GRAZIE ANCORA. SDFGHBGVB
  
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