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Autore: Bellatrix_ Black    20/01/2013    6 recensioni
Nuova vita. Nuovo lavoro. Nuova casa. Nuova città. Cambierà qualcosa? L'orgoglio si può perdere? E se si perde lo si può ritrovare?
Estratto dal capitolo 8:
-'' No Bridgette! È schifosamente schifoso! Come potrei mettermi... questa cosa? ''- Presi il pomposo e orribile abito e lo gettai in un angolo sotto il furioso sguardo dell'ossigenata commessa.
Chiedevo così tanto?
-'' Aspetta Gwen! Era bellissimo e poi ti stava d'incanto! Non fare così! ''-
-'' No Bridgette! Forse quello era il tuo stile! Non il mio, cavolo! ''-
-'' Signorina, se vuole... -''
-'' No! Non voglio un accidenti e arrivederci! ''- Mi rivestii velocemente e trascinai fuori Bridgette da quella sottospecie di... Argh! Lasciamo stare, non ne vale la pena.
-'' Senti Gwen, mi dispiace! Ti va di andare a provarne qualcun altro? Magari da un'altra parte, eh? ''- Mi sorrise gentilmente; quella ragazza riusciva sempre a farmi stare calma.
-'' Sì, però prima devo andare da una persona! Non che tu non fossi abbastanza, ma lei potrebbe sicuramente aiutarmi a trovare quello che cerco! ''-
*STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA*
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale, A tutto reality - Il tour
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Incidenti Parte II


Una Domenica di Inverno, mi svegliai, ma non il solito risveglio normale e noioso, un risveglio particolare come se avessi il presentimento che oggi succederà qualcosa... avete presente quando vi svegliate e dovete prendere l'autubus, ma c'è qualcosa che vi turba e alla fine lo perdete? Ecco, quella mattina mi sentivo più o meno così, e il bello, o meglio il brutto, era che non sapevo il perché.
Mi stiracchiai le braccia e poi il corpo, sorrisi spontaneamente. Un giorno mia madre mi aveva detto che quando mi stiracchiavo così assomigliavo ad un cucciolo di gatto. Non so perché mi venne in mente mia madre, ma oggi sento che sarà una giornata...strana!
Mi diedi velocemente una lavata di faccia e denti, mi vestii, semplicemente e pesantemente siccome eravamo ancora in inverno. Misi dei pantaloni aderenti neri con delle ballerine dello stesso colore ma con lievemente del tacco, il tutto lo abbinai con una maglia bianca semplice di manica lunga e sopra una giacca verdognola, molto chic. Mi spazzolai i capelli, ero innamorata dei miei capelli, i miei capelli che si intonavano perfettamente ai miei occhi leggermente a mandorla color ebano e al color olivo della mia pelle curata e abbronzata, niente a confronto di quella diafana di quella darkettona inutile; molti forse mi considereranno una persona egocentrica e maniaca della perfezione. Non li biasimo, chiunque vorrebbe essere come me.
Scesi per andare in salotto e passando per la cucina per andare sgranocchiare qualcosa, notai un biglietto giallo, era la calligrafia di mamma.

-" Sono andata a prendere il pane e il latte, tornerò fra un po'. Ah, e ho preso la tua bici, la mia aveva una gomma bucata. Ps. Tuo padre è andato a togliere un po' delle sue cianfrusaglie in azienda e anche lui tornerà fra poco. Un bacio Mamma. ''
Mi era passata la voglia di mangiare, e non ne avevo la più pallida idea.
Andai in salotto e accesi la tv, con fare annoiato girai canale, girai canale, girai canale e infine girai ancora canale fino a che qualcosa di blu non attirò la mia attenzione: Una Gwen, o meglio un'anitra tinta, si presentò annunciando...cosa? No, impossibile! Lei e Duncan si sposavano, fra circa tre mesi. Sentii una stretta allo stomaco e per poco mi sentii svenire, spensi la tv velocemente per non dover subire ancora quella sua vocetta insopportabile da depressa. Mi alzai e andai alla finestra, dovevo, volevo distogliere quei pensieri dalla mia testa. Fui attratta da un corvo, un corvo in mezzo alla strada fredda e polare del mio vicolo. Spostai dolcemente la tenda di velluto grigio opaco, legata al centro da un cordone ricamato color bianco, tutto ciò si abbinava perfettamente con tutto il resto della casa. Pulii lievemente il vetro appannato della grande e imponente finestra, causato dal freddo; il corvo era lì, lì a fissarmi come se mi dovesse dire qualche cosa. Non ci avevo mai pensato ai corvi e solo ad adesso mi sono resa conto che sì, pur essendo animali inquietanti erano anche, come dire...affascinanti! Il corvo. Simbolo di un presunto presagio di morte, era quello che si diceva di quelle creature nere come la pece; ma io non tenevo conto a queste cose particolarmente superstiziose. Distolsi lo sguardo un attimo, come se volessi vedere se c'era qualcos'altro di più importante intorno, ma ovviamente non c'era nient'altro che meritava di più la mia attenzione se non quel corvo che amava fissarmi. Chiusi gli occhi e quando li aprii non ebbi il tempo di contare neanche fino a tre, che ad un tratto un rumore attirò la mia attenzione, che fino a poco prima era rivolta al corvo. Infatti il corvo era stato investito. Feci un balzo per la scena raccapricciante che vidi dopo, e per l'orrore per poco non svenni. Mi appoggiai al bracciolo del divano in pelle bianco e pian pianino mi sdraiai sperando che tutto quello che avevo visto finora, fosse solo un sogno, o meglio uno stupido incubo.


§§§



Passarono circa due ore presumo, guardando l'orologio, quando mi svegliai. Mi alzai e mi sistemai i capelli e mi diressi in cucina, lì trovai mio padre con la testa tra e mani seduto sul tavolo. Aveva un aspetto pessimo.
Spiaccicai un sorriso e iniziai con qualche parola affettuosa.

- '' Ciao pà la...'' non feci in tempo a finire che venni interrotta subito da la voce straziante di mio padre.
-'' Courtney, tua madre...tua m-adre è stata investita ed è... morta''
Sentivo che c'era qualcosa che non andava ma non pensavo, che-che mia madre... e le lacrime iniziarono a scendere senza che me ne accorsi. Presi la rincorsa e mi buttai addosso a mio padre e lo abbracciai, rimanemmo lì per quanto tempo bastò, piangendo, consolandoci a vicenda.
A suivre...
  
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