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Autore: Vanilla_91    21/01/2013    8 recensioni
[REVISIONE GRAMMATICALE IN CORSO]
In un luogo e in un tempo imprecisato gli umani sono costretti a sottomettersi ai demoni che regnano incontrastati..Una vita in schiavitù, è questo il destino che attende ogni umano..ma se qualcuno trovasse la forza di cambiare questa situazione?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Principe-
Quella parola mi uscì dalle labbra come un bisbiglio, ma mi rimbombò nella mente come se l’avessi urlata. Mi guardai intorno e notai che tutta l’attenzione era concentrata su me e Inuyasha. Tornai a guardarlo e lui era lì immobile a fissarmi. Mi inginocchiai, mentre mentalmente continuavo a darmi della stupida. Lui mi si avvicinò, delicatamente mi prese un polso e mi fece alzare,ma mi sentivo una stupida e non avevo il coraggio di guardarlo in volto.
- Lasciateci!- ordinò a tutti i presenti.
- Aspetta, Inuyasha, la sua guancia. Se non vuoi che continui a gonfiarsi dovrebbe metterci qualcosa di fresco, dovrei avere qualche unguento specifico.- disse Kaede.
- Ma che diavolo stai dicendo, Kaede? Dovremmo preoccuparci per una guancia gonfia? Lei dovrebbe essere uccisa subito per quello che ha fatto.- si lamentò Yura.
-Adesso basta! Fa silenzio Yura,mi sono stancato di sentirti parlare. Kaede, va a prendermi ciò che serve e cerca di fare in fretta. Riguardo a te Yura, se osi ancora aprire bocca quando la tua opinione non è stata espressamente richiesta sarai tu a passare qualche guaio, e ringrazia che non combini la tua faccia come tu hai conciato la sua. - le disse con tono duro.
- Ma Inuyasha io. – tentò di dire.
- Ti ho detto di tacere, Yura. E’ un ordine! E adesso prima che io perda la pazienza sparisci di qui-
La demone lo guardò per un attimo e si affrettò a fare come lui le aveva ordinato. Kaede tornò poco dopo e consegnò a Inuyasha un piccolo contenitore. Inuyasha annuì, afferrò il mio polso e mi portò fuori di li.
Salimmo ai piani superiori del palazzo, mi fece entrare in una camera e sedere sul letto. Fino a quel momento nessuno di noi due aveva parlato, sapevo che dovevo dire qualcosa ma mi sentivo così stupida. Cosa mai avrei potuto dirgli?
- I..io- cominciai esitante, ma lui non mi lasciò continuare
- Parleremo dopo.  Ora lasciati aiutare se non vuoi che la tua guancia continui a gonfiarsi.-
- Non è necessario, posso fare anche da sola.-
- Lo so, ma lo farò io.- mi disse con voce decisa.
Spalmò l’unguento delicatamente su tutta la zona colpita, e la frescura di quel balsamo placò almeno in parte il bruciore. Quando ebbe finito, posò il contenitore su un mobile al suo fianco, si voltò verso di me e mi intrappolò, poggiando entrambe le mani ai lati del mio corpo e incatenando i miei occhi ai suoi. Arrossì per quella vicinanza e lui sorrise compiaciuto.
- Allora, cos’è che volevi dirmi? -
Cercai di allontanarmi un minimo, per riprendere lucidità, ma capì di essere bloccata. Abbassai lo sguardo per riordinare le idee, ma lui non me lo concesse e preso il mio mento tra le sue dita mi costrinse dolcemente a sollevare il volto. Perché doveva rendere tutto ancora più complicato?
- I..Io vi chiedo perdono- dissi esitante. Poi feci un bel respiro, raccolsi il coraggio e continuai spedita -Vi chiedo perdono, non potevo immaginare chi voi foste. So che questo non mi giustifica perché io sono non solo umana, ma anche una schiava e voi prima ancora che un principe, un mezzo demone. Sono davvero mortificata, e so di non avere scusanti,  so anche perfettamente che chiunque altro al vostro posto mi avrebbe ucciso già da tempo, non solo per il mio comportamento, ma anche per i miei poteri..-
- Vedi, Kagome, in realtà non credo tu debba chiedermi scusa di nulla.- lo guardai allibita.. -quando ti ho incontrato la prima volta, e ho visto il modo in cui mi parlavi e in cui mi fronteggiavi, ho capito immediatamente che tu non avessi la minima idea di chi io fossi. Avrei potuto dirtelo in quel momento, ma non ne vedevo la necessità, prima o poi l’avresti comunque scoperto. Come immagini essendo un principe, sono ben pochi quelli che mi trattano nello stesso modo in cui hai fatto tu, con spigliatezza e confidenza, potrei contarli sulle dita di una mano, e un po’ tutto questo mi angustia, non avere qualcuno con cui essere semplicemente te stesso e non solo e soltanto il principe. Di solito, non sono il tipo di persona che si apre o che ama parlare, ma non so perché Kagome con te mi riesce naturale. Sarà per la tua ingenuità e la tua vivacità, ma con te ci riesco e questo mi piace, ogni tanto ho bisogno di staccare, di smettere di essere il principe e tornare ad essere semplicemente Inuyasha.- disse senza staccare gli occhi dai miei.
- Mi capisci?-
 Mi limitai ad annuire.
- Perfetto, non voglio allora che le cose cambino.-
- Ma cosa dite? Voi siete un principe, non dovreste nemmeno parlare con me, figuriamoci se io posso continuare a trattarvi nello stesso modo in cui facevo prima.- dissi quasi urlando, e quando mi accorsi della mia reazione arrossì. Ma quando avrei imparato a controllarmi?
- Vi chiedo perdono, non avrei dovuto alzare la voce, sono proprio un caso disperato, non penso mai prima di agire.-
 Continuavo a sproloquiare e lui mi guardava sempre più sconvolto. Ero sicura che adesso mi avrebbe preso per pazza, e mi avrebbe ucciso e invece lui scoppiò di nuovo a ridere.
- Ecco vedi, non ho mai riso tanto in vita mia, quanto in questi tre giorni a causa della tua goffaggine.. –
 Gof..goffagine? Mi stava dicendo che ero goffa? Gonfiai le guance indispettita e scattai in piedi.
- Io non sono affatto goffa-
Quando ci calmammo entrambi, per fortuna un po’ di tensione era stata stemperata.
- Mi dispiace che a causa mia abbiate dovuto discutere con Yura- dissi con tono sommesso e lui mi guardò incredulo.
- Ti dispiace? Ti rendi conto che se non fossi arrivato quella pazza ti avrebbe colpito di nuovo?- mi chiese aggrottando le sopracciglia.
- Beh, avevo dimenti..-
- Ferma, ferma, aspetta! Non mi dirai che la stai giustificando?! Ti rendi conto di cosa stai dicendo?- mi chiese incredulo.
- Non la sto giustificando ,mio signore, non aveva certo bisogno di una giustificazione o di una motivazione per picchiarmi. Io sono una schiava, sono un’umana e lei è un demone.- dissi tentando di sottolineare bene la cosa, per ribadire ancora una volta il concetto.
- Anche mia madre era umana, Kagome, e io l’ho amata moltissimo-
- Voi l’avete conosciuta? - chiesi sorpresa.
I mezzi demoni, così come i demoni, erano considerati creature superiori. Quando un’umana restava gravida di uno di loro, il bambino le veniva tolto alla nascita e allevato dai demoni.  
- Si.. - sorrise malinconico -Sai che un’umana, che da un figlio a un demone ha diritto di vivere liberamente la propria vita senza diventare una schiava, ma che il bambino le viene strappato subito dopo il parto, vero?-  annui -Io sono stato fortunato.  Mio padre, era davvero innamorato di mia madre. Prima di lei era già stato sposato con una demone, la madre di mio fratello maggiore, ma purtroppo lei morì dando alla luce Sesshomaru;dopo di lei mio padre non aveva voluto più prendere nessuna in moglie. Fu poco dopo che gli umani cominciarono ad essere schiavizzati che conobbe mia madre. Lei fu portata qui insieme ai primi schiavi e mio padre non seppe resistere alla sua bellezza, se ne innamorò perdutamente e dal loro amore siamo nati io e mio fratello Inuki. Ovviamente non ha mai potuto né sposarla, né ufficializzare la loro unione, ma tutti sapevano di loro due. Ha fatto in modo che noi crescessimo con lei, con entrambi, e l’ha voluta al suo fianco fino al suo ultimo giorno.. - disse sorridendo malinconicamente.
- Mi dispiace, non volevo farvi rattristire.-
- Non sono affatto triste, sono passati molti anni ormai dalla sua morte, e poi conservo un bellissimo ricordo di mia madre – disse prima di sbadigliare.
- Con il vostro permesso io andrei via, immagino vogliate riposare-
- Niente da fare. Tu rimani qui.- dichiarò.
 Lo guardai stranita.
- Prego?-
-Stai forse contestando un mio ordine?-
 Mi agitai.
No..ecco, cioè io.. >> Lui scoppiò a ridere ancora una volta.
- Calma, Kagome, calma stavo scherzando..- mi disse e io mi tranquillizzai.
- In questo caso vi auguro la buonano..-
- Non è su quello che stavo scherzando, Kagome. Passerai la notte qui. Non mi fido di Yura, sarà sicuramente furiosa e potrebbe fare qualche sciocchezza. Quindi starai qui, nelle mie camere dove potrò tenerti sotto controllo. -
Divenni livida dall’imbarazzo. Avrei dovuto passare la notte lì con lui?
- Cos’è hai paura che io ti salti addosso?- mi stuzzicò.
- No, so perfettamente che non dovrei opporre resistenza. dissi con voce rotta.
Mi si avvicinò.
- Non ti toccherò, Kagome, non se non vuoi. Con me sei al sicuro-
 Lo guardai allibita.
- Perché fate tutto questo per me?-
- Te l’ho già detto prima:non so spiegarti il perché, ma credo che tu sia speciale. Ora vieni andiamo a letto-
- Do..do..dovremmo d..dormire nello stesso letto?- chiesi con gli occhi sbarrati.
- Ti sconvolgi per così poco?- mi canzonò.
- Non potrei dormire per terra?-
 Lo avrei preferito pur di evitare una situazione tanto imbarazzante.
- Certo che no- esclamò lui.
- Su Kagome, sarebbe anche ora di fare qualche esperienza. Non potrai certo rimanere una bambina per sempre.. - mi disse con tono beffardo.
Per l’ennesima volta arrossì fino all’inverosimile e lui ghignò. Il mio caratteraccio tornò ad irrompere.
- Chi vi dice che io sia ancora così innocente come credete?-
Lui sorrise sicuro.
- Il tuo odore, è perfettamente integro, non è mischiato con nessun altro. Questo può significare solamente una cosa: e cioè che sei pura.-
Mi aveva scoperta e ammutolita. Imbarazzata distolsi lo sguardo dal suo e lui sorrise vittorioso.
- Avanti, andiamo a letto.. ti ho già detto che non ti toccherò- mi disse avviandosi verso il letto e aspettando che io facessi lo stesso - non stasera almeno..- mi disse per provocarmi e ancora una volta io arrossì. Mi feci coraggio e mi avvicinai anche io al letto, dal lato opposto al suo, e mi ci infilai velocemente, tentando di calmare il battito irregolare del mio cuore. Cercai di coprirmi il più possibile e di non entrare in contatto con il suo corpo, ma lui non sembrava pensarla come me. Mi afferrò per un polso e mi tirò più vicino a lui, facendo toccare la mia schiena contro il suo petto, e fasciando con un suo braccio la mia vita. Arrossì e mi irrigidì immediatamente.. che intenzioni aveva?
-Calmati. Rilassati Kagome, non ti farò nulla, voglio solo tenerti stretta.- mi sussurrò tra i capelli, e io fui scocca da un brivido. Le sue parole mi calmarono immediatamente, e pian piano mi rilassai, lasciandomi andare contro di lui. Non riuscivo a spiegarmi perché, ma stare tra le sue braccia per la prima volta in vita mia mi fece sentire protetta, e quella sensazione mi piaceva davvero. Sorrisi.
- Su, è ora di dormire, combina guai. Buonanotte, Kagome-
- Buonanotte- risposi già mezza addormentata.
Quando mi svegliai fu a causa della percezione di un pericolo. I miei sensi di sacerdotessa non avevano mai sbagliato. Ancora intontita dal sonno feci correre lo sguardo su ciò che mi circondava, ma quella camera non mi era familiare. Cercai di alzarmi a sedere, ma un braccio mi stringeva la vita e mi teneva ancorata a un solido petto. Arrossì e ricordai tutto,mi trovavo nella camera di Inuy… ehm del principe, e avevamo dormito abbracciati. Non era quello il momento per questi pensieri, dovevo cercare di capire cosa stesse succedendo. Cercai di staccare delicatamente il braccio di Inuyasha dalla mia vita, ma lui non sembrava intenzionato a lasciarmelo fare. Ma quanta forza aveva? Ci riprovai esercitando una maggiore forza, ma ottenni il risultato opposto: lui mi strinse più a sé.
-Dove stai cercando di andare, Kagome? Torna a dormire-
- No, Inu..cioè volevo dire mio signore, sta per accadere qualcosa..- dissi svelta. Lui si sollevò a sedere, e io feci lo stesso.
- Cosa stai blaterando, Kagome?-
 Potevo dirgli di aver percepito qualcosa, no? Del resto lui era già a conoscenza dei miei poteri di sacerdotessa.
- Lo percepisco. Un pericolo è in avvicinamento-
 Lui mi guardò stranito, rizzò l’orecchio e annusò l’aria.
- Ti stai sbagliando, Kagome, se qualcuno di estraneo si stesse avvicinando al castello riuscirei a sentirlo.-
- Vi scongiuro, dovete credermi. Quando ho queste sensazioni non sbaglio mai-
- Queste sensazioni, Kagome, dovrebbero essere causa dei tuoi poteri spirituali. Ma tu mi hai detto di non saperli usare, non è vero?- mi chiese fissandomi severo.
Io, veramente, non avevo mai detto nulla del genere, avevo ammesso solamente di avere poteri spirituali non di non saperli usare. Era lui che si era convinto di quello. Ma in quel momento percepivo chiaramente qualcosa di oscuro e pericoloso che si stava avvicinando, cosa dovevo fare? Dirgli tutta la verità o no? A sollevarmi da questa difficile decisione, Furono dei colpi alla porta che mi fecero sbandare.
-Miroku, cosa vuoi? Non è proprio il momento..-
- Inuyasha, non fare lo stupido e aprimi questa porta, devo parlarti di una cosa importante..-urlò, poi ebbi un’illuminazione.
La prima volta che avevo incontrato Miroku, avevo percepito anche in lui un grande potere spirituale;capì che anche lui doveva aver percepito il pericolo in avvicinamento.
-Apritelo! Deve aver percepito qualcosa anche lui, e forse a lui darete ascolto.- dissi rapida. Inuyasha mi guardò scocciato.
- Spero per voi che si tratti di una cosa seria, e che non può essere rimandata a domani mattina, perché stavo dormendo beatamente. - disse avvicinandosi alla porta e aprendola. Miroku entrò con in viso un’espressione allarmata. Inuyasha accese una luce e fu in quel momento che Miroku notò la mia presenza. Arrossì immediatamente, quella situazione era imbarazzante! Come se mi avesse letto nel pensiero Inuyasha si affrettò a parlare.
- Non è come credi ,Miroku, tra noi non è successo nulla. E’ qui per un altro motivo che ti spiegherò domani. Tu invece cosa ci fai qui a quest’ora?-chiese con voce annoiata.
- Ero venuto qui, proprio per parlarti di lei.- disse indicandomi.
Di me?
- E sentiamo cosa devi dirmi di così irrimandabile? -
-Lui sta tornando, lo percepisco perfettamente e lei nasconde un segreto-
Sbiancai, che avesse scoperto qualcosa? La situazione si complicava.
La testa prese a martellarmi, quel senso di inquietudine e pericolo non voleva andare via. Inuyasha si accorse del mio malore e mi si avvicinò.
-Cosa c’è, Kagome? Non stai bene? -
- M…Miroku, lo senti anche tu vero?Quello che si sta avvicinando è un qualcosa di pericoloso-
- E’ vero ciò che dice, Miroku?-
Miroku ci guardò allibiti.
- Tu sai che lei ha poteri da sacerdotessa?-
- Si, ma non è questo il momento di parlarne.. cosa potrebbe essere questo pericolo in avvicinamento?- chiese guardando Miroku.
- E’ un demone. O meglio sono molti demoni. Ma l’aura ostile che percepisco appartiene solo ad uno di questi. Con loro c’è anche qualche umano, ne percepisco l’energia vitale-
-E’ esatto. Naraku sta tornando- confermò Miroku.
Chi era quel Naraku? Mi sembrava di aver già sentito quel nome.
- E voi mi avete fatto alzare solo per questo? Sapevo perfettamente che Naraku sarebbe tornato stasera. Sembra che la caccia ai ribelli abbia dato ottimi risultati.-
Sbiancai.
- Caccia ai ribelli? - chiesi tentennante.
- Ti spiegherò tutto dopo, Kagome. Ora il problema è un altro- intervenne Miroku.
- E cioè, Miroku? Quale sarebbe il problema?-chiese Inuyasha.
- Lei, Inuyasha.- disse indicandomi -Sai perfettamente che Naraku ha la capacità di percepire il potere spirituale,e il suo è enorme. Sono sicuro che lo abbia già percepito. In più con loro Inuyasha, ci sono anche Inuki e Koga, sono partiti oggi pomeriggio perché era giunta notizia che tra i nostri c’erano stati molti feriti, quindi sarebbe meglio organizzarci per il loro arrivo.-
- D’accordo, raduna tutti gli uomini e le donne capaci di curare.. tu Kagome te la senti?-
-Certamente, sarò felice di essere d’aiuto. Miroku, anche Sango e le altre se la cavano con le arti mediche, potrebbero essere d’aiuto.-
 -Bene, va a chiamarle allora Kagome. Vi aspetteremo davanti alle cucine.- Mi inchinai, usci dalla camera di Inuyasha e corsi verso quella che condividevo con le mie amiche. Bussai forte e ad aprirmi la porta fu Rin.
- Kagome, che fine avevi fatto? Eravamo tutte preoccupate. Ma cosa hai fatto alla guancia?-
- Sango, Alissa svegliatevi e ascoltatemi bene- urlai senza prestare troppa attenzione alle domande di Rin.
Dopo qualche minuto erano tutte sveglie e curiose di sapere cosa avevo da dire loro
 -Le domande rimandiamole a dopo, ho avuto un litigio con Yura e per protezione ho dormito nella camera di uno dei principi-
 Loro sgranarono gli occhi, ma non dissero nulla.
 -Vi giuro che non è successo assolutamente nulla, dopo vi racconterò tutto, ma ora dovete ascoltarmi. Ho percepito chiaramente un’aura ostile avvicinarsi e anche Miroku, e mi ha detto che alcune truppe che erano partite per dare la caccia ai ribelli erano di ritorno- tutte sbiancarono preoccupate -al loro comando c’è Naraku. Inizialmente non ricordavo dove avessi già sentito questo nome poi ho ricollegato, Naraku sarebbe il generale delle truppe. Lo stesso generale che odia tutti gli esseri umani e lo stesso generale che.. beh lo sapete bene quanto me quello che ha fatto.-
- Kagome, è pericoloso! Sai perfettamente che lui riesce a percepire la forza spirituale negli esseri umani, e un potere potente come il tuo lo avvertirà immediatamente.- mi disse Sango.
- Non preoccuparti per me, Sango, sai che so badare a me stessa. Tra le truppe ci sono molti feriti, e in più ho percepito l’energia vitale di alcuni esseri umani. Devono aver fatto dei prigionieri e temo che non siano ridotti bene.- dissi deglutendo -Miroku mi ha chiesto di dare una mano a medicare i feriti. Ve la sentite di aiutarmi?-
- Certamente! Credi davvero che ti lasceremmo da sola? E in più questa sarà un’ottima occasione per tentare di scoprire qualcosa.- disse Alissa.
- Dobbiamo stare attente, Alissa. Se ci scoprissero passeremmo dei guai.-
- Bene, andiamo allora. Miroku ci aspetta nelle cucine.-
Tutte insieme ci avviammo alle cucine, dove ad attenderci c’erano Kaede, Miroku e altre donne e uomini.
Uscimmo tutti fuori e lì trovammo Inuyasha e un altro demone che davano ordini.
- Sesshomaru- sussurrò Rin.
Compresi che quindi quello doveva essere l’altro principe, il fratello maggiore di Inuyasha.
I due demoni presero ad avanzare verso di noi, e tutti quanti ci inchinammo.
- Alzatevi, non abbiamo tempo da perdere con queste sciocchezze.- sibilò una voce gelida. Sesshomaru posò per un momento il suo sguardo su Rin, poi tornò a guardare la folla. -Non sappiamo con precisione quanti siano i feriti,quando arriveranno date la precedenza ai casi più gravi. È chiaro?-  Qualcuno si limitò ad annuire, qualcun altro a rispondere un “si” più o meno convinto. Miroku si avvicinò a noi.
- Quanto ne capite di erbe e arti mediche? - chiese rivolto a nessuna di noi in particolare .
- Nel villaggio dove abitavamo eravamo noi a prenderci cura dei malati. Quindi direi abbastanza.. – rispose Alissa.
-Perfetto!- disse assumendo un’aria pensierosa.
- Kagome, dimmi, sei capace con i tuoi poteri di curare almeno le ferite più facili? Non è difficile e la cosa ci aiuterebbe molto-
L’attenzione ancora una volta si spostò su di me. Mi stavo mettendo nei casini da sola, ma come avrei potuto non aiutare qualcuno in difficoltà?
- Si, Miroku, qualcosa riesco a farla, ma non molto.- optai per una mezza verità.
-Bene! Allora Kagome tu e Sango verrete con me, ci occuperemo dei feriti più gravi.. Alissa, Rin voi..-
-No- lo interruppe Sesshomaru  -Lei viene con me.- disse rivolto a Rin -ci occuperemo di dividere i feriti in base alla gravità della situazione e di organizzarli in modo che vengano curati prima i più gravi.-
Prese Rin con se e andò via.
- Alissa, vieni anche tu con noi allora.. Inuyasha tu che fai?- chiese Miroku.
- Vengo con voi anche io.-
Le truppe arrivarono e ,per fortuna, la situazione non era così grave come avevamo immaginato. I feriti gravi erano davvero pochi e furono portati subito dove ci trovavamo Io, Sango, Alissa e le altre donne più esperte.
Sango e Alissa si occuparono di fermare l’emorragia di un demone , mentre io cercai con i miei poteri di purificare un demone lupo, rimasto ferito da qualcosa di velenoso. Appena poggiai le mani sul suo petto, il demone catturò il mio braccio in una stretta micidiale e mi ferì con gli artigli.
- Cosa stai facendo, umana?- mi chiese con tono duro nonostante le sue condizioni.
- Io stavo solo cercando di purificare il veleno- dissi tentando di trattenere un gemito di dolore.
- Purificare? Sei una sacerdotessa, maledetta? Preferirei morire piuttosto che essere toccato da un essere immondo come te-
 Mi allontanai scioccata. Il demone si voltò e chiamò uno dei feriti meno gravi, che si trovavano lì in attesa del proprio turno per essere curato.
-Riuji, va subito a chiamare il generale. Digli che ho un bel regalo per lui qui, una sacerdotessa.-
Molti demoni sentito quello che aveva praticamente urlato il demone lupo, si girarono a guardarmi minacciosi. Indietreggiai guardandomi intorno sperando di trovare Miroku, ma incontrai solo una serie di sguardi minacciosi. Sango e Alissa  mi affiancarono immediatamente.
- Non c’è bisogno di venirmi a cercare Riuji, resta pure dove sei. Sono già arrivato. Ho sentito da lontano il suo potere spirituale. – intervenne quello che compresi doveva essere Naraku.
Con una mossa rapida mi fu davanti. Sango e Alissa fecero per intervenire ma due demoni le bloccarono immediatamente. Lui cominciò a girarmi intorno e mi venne voglia di purificarlo all’istante ma compresi che avrei solo peggiorato le cose.
- Sei molto bella, eliminarti adesso senza averti nemmeno assaggiata è un peccato, ma non si può fare altrimenti. Il tuo potere spirituale è talmente forte che l’ho percepito da lontano. Mi chiedo come sia stato possibile sopravvivere per te fin’ora senza essere scoperta.-
- Allontanatevi da lei ,Naraku, non toccatela- ordinò Miroku.
- Oh, sommo Miroku, ecco un altro essere umano con un forte potere spirituale. Certo, per ordine del re non posso toccare voi, ma la stessa cosa non vale per questa schiava.-
-E invece non la toccherai, Naraku.- disse una voce dura.
Sentire la sua voce fu un vero sollievo, quasi mi venne da piangere per la gioia.
- Inuyasha, che piacere rivederti. Dimmi perché non dovrei ucciderla? Conosci anche tu la legge, gli esseri umani dotati di poteri spirituali dovrebbero essere uccisi sin dalla nascita. E lei mi sembra sia nata da diversi anni-
-Ti ho detto che non la toccherai, Naraku. Nessuno di voi lo farà o ne risponderete a me. Lei è sotto la mia protezione- disse con voce possente.
 
   
 
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