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Autore: madelifje    21/01/2013    5 recensioni
Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Audition

 


You burn with the brightest flame 
And the world's gonna know your name 
And you'll be on the walls of the hall of fame
the Script ft. Will.i.am. Hall of Fame

 




La radio trasmetteva  un’intervista pallosissima ad un vecchio che collezionava francobolli. Dopo un quarto d’ora rischiai di sclerare sul serio.
Provai a cambiare stazione, ma le mani mi tremavano troppo e non riuscivo a premere i pulsanti.
Dannata ansia.
-Tutto bene? –chiese Niall.
-Oh, benissimo. –risposi ironica.
Mi rivolse un sorriso incoraggiante e continuò a guidare. Non ce la potevo fare. Sarei morta di crepacuore ancora prima di mettere piede a Londra.
Ed il fatto che fossimo imbottigliati nel traffico non aiutava.
-Cazzo. Cazzo! Adesso prendo un bazuka e glielo ficco...
-Amy!
Sbuffai, tornando a contemplare l’orologio digitale della macchina di Niall. Mia madre e mio fratello si erano offerti di accompagnarmi all’esame ma io avevo rifiutato. Avevo l’intenzione di andarci da sola, ma Niall si era presentato fuori da casa mia alle sette e mezza del mattino e non c’era stato verso di mandarlo a casa.
-Sto per impazzire –annunciai.
-Lo so –replicò lui –pensa ad altro.
Pensa ad altro.
La prima cosa che mi venne in mente fu forse la più idiota di tutte.
-Tre lunghi mesi di pura vacanza e poi ricomincia la scuola, sembrerebbe davvero una grave mancanza sprecare il tempo che vooola. –canticchiai.
-Oh no, Amy!
-Potremmo,  vedere Marte, trovare una mummia o fare un’arrampicata!
-Scovare una specie che ancora non c’è, lavare una scimmia imbranata! –continuò Niall.
-Cavalcare il surf, creare chissà che o perdere un grosso cervello!
-Scovare rarità, dipingere città o fare il bravo fratello!
-Approfittiamo in attesa che il prof ci metta tutti ko! Restate qui con Phineas e Ferb comincia il loro show! Restate qui con Phineas e Ferb comincia il loro show!
Finimmo in coro la sigla e scoppiammo a ridere.
-Ok, siamo due idioti.
 
L’auto di Niall si fermò davanti al Royal College of Music. Con le gambe che tremavano aprii la portiera e scesi dalla macchina. Ero arrivata. Entro pcoche ore avrei tenuto il mio esame. E mi sarei giocata tutto. Sentii lo stomaco annodarsi e deglutii.
Poi diedi un’occhiata al College.



In quel momento capii cosa voleva dire sentirsi una merda.
-Oh, no! -urlai.
Niall, pochi passi dietro di me, mi lanciò un’occhiata perplessa.
-Non ce la posso fare! Non posso suonare lì dentro, mi ficcheranno un biglietto con la scritta “Datti all’ippica” su per il..
-Amy! Ce la farai. Ne sono sicuro, o non ti avrei permesso di fare domanda.
-No. Ti dico che non posso. –Il mio coraggio era andato a farsi benedire e l’unica cosa che volevo fare era girare i tacchi e tornare indietro.
-No. È la tua unica possibilità!
-Appunto!
Provò a tirarmi ma io mi ancorai ad un lampione. A quel punto Niall sospirò, si tirò su le maniche della camicia e mi sollevò da terra. Mi ritrovai appoggiata ad una spalla, a fissare la sua schiena, mentre lui mi teneva per le gambe.
-A mali estremi… -si giustificò il biondo.
Gli tirai dei pugni sulla schiena.
-Ma non puoi! Niall, mettimi giù!
Lui finse allegramente di non sentirmi e continuò a camminare. Non poteva portarmi fino alla porta. Non ce l’avrebbe mai fatta.
Ed invece ce la fece.
Imprecai e protestai per tutto il viaggio, mentre le persone intorno ci indicavano e ridacchiavano. E dire che non volevo passare inosservata. Niall fischiettava come uno dei sette nani. Una parte di me lo amava per quello che stava facendo, un’altra avrebbe voluto ucciderlo con del filo interdentale.
Toccai terra solo dopo che lui ebbe varcato l’enorme portone d’ingresso e gli rivolsi un’espressione imbronciata. Una signora dietro una scrivania ci sorrise e ci venne incontro con un portablocco.
-Buongiorno! Lei è…?
-Anne Smith, violino.  –dissi io.
-Si chiama Aubree Emily Styles  e suona il pianoforte. –replicò Niall tirandomi una gomitata.
La signora mi guardò confusa e controllò il suo elenco.
-Ah, eccola qui! Benvenuti al Royal College of Music! Vi accompagno all’ala delle audizioni. Lei, signorina Aubree, dovrà aspettare in corridoio fino a quando non chiameranno il suo nome.
Ci scortò per un numero interminabile di corridoi, ci fece salire per non so quante scale ed aprì una decina di porte. Ci ritrovammo in un piccolo atrio con dei divanetti, sui quali erano sedute famiglie numerose, genitori e fidanzati. Notai due macchinette ed il mio stomaco mi ricordò che non avevo fatto colazione.
-Lei deve aspettare qui –disse Miss Portablocco a Niall.
Impallidii. Ero fottuta, senza Niall mi sarebbe venuta una crisi di nervi.
Lui mi abbracciò velocemente e mi sussurrò un “In bocca al lupo”.
Poi la signora mi trascinò nel corridoio vicino.
-Eccoci qua! Buona fortuna, Aubree.
La ringraziai e mi lasciai cadere sulla sedia.
 
Come ammazzare il tempo prima dell’esame d’ammissione più importante della tua vita – A cura di Aubree Emily Styles.
•Fischiettare la sigla di Phineas e Ferb.
•Cercare di contare le mattonelle del pavimento e rinunciare a 153.
•Assaggiare il latte alla fragola delle macchinette.
•Rovesciare il latte alla fragola nel vaso di un bonsai e pregare per la sopravvivenza di quell’albero.
•Fissare lo spartito del Cigno Nero per tre minuti.
•Osservare gli altri ragazzi.
•Venire scoperta mentre si fissa intensamente qualcun altro e fingere uno spiccato interesse per il summenzionato bonsai.
 

Dopo quarantacinque minuti il display del cellulare si illuminò. Un messaggio di Niall.
Fai il culo a tutti ♥
Sorrisi. Digitai un “Sissignore” in risposta ed inviai.
-Aubree Emily Styles?
-ECCOMI! –Balzai in piedi ed entrai nella stanza fingendo di sapere quello che facevo.
La sala in cui mi ritrovai era immensa. Le pareti erano giallo chiaro e delle finestre enormi la rendevano molto luminosa. Il pavimento era in parquet lucidissimo. Nove persone erano sedute intorno ad un tavolo a forma di ferro di cavallo. Ma la cosa che catturò maggiormente la mia intenzione fu il pianoforte a coda al centro della sala.
Una donna sui quaranta che indossava un tailleur grigio mi consegnò due fogli da firmare. Le mani tremavano così tanto che mi uscì uno scarabocchio a zig-zag. Perfetto, non solo avrei suonato malissimo ma mi sarei ritrovata anche con una firma da ritardata mentale.
-Buongiorno, signorina Styles. –disse il tizio seduto al centro. –cosa ci fa ascoltare?
Dissi il nome ed il numero dello studio di Schumann e mi sedetti al piano.
Feci passare le mani sudaticce sui jeans, sperando che non lo notassero. Inspirai ed espirai più volte, poi iniziai a suonare.
Andò tutto bene fino alla penultima battuta. Poi suonai un do invece di un si ed andai nel panico. Continuai come se nulla fosse successo anche se avevo una gran voglia di piangere. O urlare.
Gli esaminatori, però, rimasero impassibili.
-A… adesso suonerò i…il Cigno Ne…nero di Tchaikovsky.
Una donna con i capelli grigi mi rivolse un sorriso incoraggiante, ma non servì a nulla. Mi risedetti al pianoforte.
Calma.
Hai detto a Niall che avresti fatto il culo a tutti e devi assolutamente mantenere quella promessa. Perché Horan si fida di te, intesi?
Fissai l’immagine di Niall nella mente ed iniziai.
Era la parte classica del Cigno Nero, la più famosa. Immaginai che in quella sala ci fossimo solo io e Niall. Suonai quel pezzo per lui. E dopo qualche riga mi dimenticai degli esaminatori, del Royal College of Music e di quello sgabello comodissimo. C’eravamo solo io, il pianoforte e Niall.
Quando finii rimasi per un paio di secondi a fissare le mie mani. Poi mi voltai verso gli esaminatori.
La signora di prima sembrava stupita, gli altri erano ancora di ghiaccio.
-Molto bene. Davvero molto bene –disse il più giovane di tutti.
-Grazie -risposi alzandomi.
Quando mi congedarono, sentii l’adrenalina abbandonarmi ed uscii dalla stanza con le gambe molli.
Finendo dritta tra le braccia del biondo.
-Dio, Amy! Sei stata fenomenale! Ce l’hai fatta, Styles, hai fatto un esame degno di un applauso!
Dietro di lui c’era Miss Portablocco. –Ho provato ad impedirgli di origliare… non ci sono riuscita! –esclamò. Considerando che sarà stata un metro e cinquanta per trentacinque chili, la cosa non risultava così inverosimile.
Niall la ignorò beatamente e mi trascinò  per i lunghi corridoi (sì, si ricordava tutto il tragitto alla perfezione.) fino alla porta d’ingresso. Era davvero raggiante. Come si faceva ad essere così felici per un’altra persona?
-Mi concedi l’onore di portarti in macchina in braccio? –chiese con uno sguardo da cucciolo.
-NO. –risposi secca.
-Perfetto!
C’è bisogno di dire che mi sollevò e mi portò fino alla macchina canticchiando, mentre io minacciavo di rifilargli un calcio laddove non batte il sole? Immagino di no.
Niall accese la radio e canticchiò allegramente Payphone dei Maroon 5.
-Ce l’ho fatta –dissi dopo un po’.
-Ce l’ho fatta davvero.
-Sì! Credimi, se non fossimo in autostrada ti bacerei. Dobbiamo assolutamente festeggiare!
Lo guardai male –E come?
-Vieni da me. Stamattina Liam andava a comprare dei dolci e lo champagne…
-Mi hai convinto alla parola dolci –ammisi sorridendo. Non avevo nessuna voglia di tornare a casa e subire il quarto grado di mia madre. Perché me l’avrebbe fatto di sicuro. Così accettai e mi lasciai portare a casa di mio fratello e dei suoi amici.
La trovammo deserta.
Niall mi spiegò che Zayn era uscito con Bella (a quanto pare il primo appuntamento era andato bene), Harry era dalla sua fidanzata e Liam giocava a Fifa con Louis nell’appartamento comunicante.
In parole povere, avevamo la casa tutta per noi.
Niall mi portò i famosi dolci e lo champagne.
-Al tuo esame! –disse alzando il bicchiere pieno.
-Cin-cin –dissi io sorridendo.
La torta era buonissima. Amavo la panna montata con le fragole. Anzi, amavo qualsiasi tipo di dolce. Soprattutto le torte. Soprattutto quella torta. Divorai la prima fetta e mi versai un altro bicchiere. Continuammo così per circa un’ora, scherzando, imitando Miss Portablocco, imitando la vicepreside Jekins, mangiando un po’ di pasticcini e soprattutto bevendo lo champagne.
-Niall, ti devo ringraziare. In queste settimane mi hai aiutato tantissimo con il pezzo, senza di te l’avrei suonato tipo robot…
Lui mi sorrise imbarazzato –Accidenti, sei ubriaca? O mi stai davvero ringraziando?
-Idiota –dissi dandogli una sberla sul braccio –Stavo cercando di fare un discorso serio…
-Chiedo scusa. –si sporse in avanti per darmi un bacio a stampo. In poco tempo mi ritrovai in braccio a lui, le mie mani nei suoi capelli e le sue sulla mia schiena. Continuammo a baciarci fino a ritrovarci distesi sul divano. Ci stavamo avvicinando ad un campo minato e lo sapevamo entrambi. Forse quello champagne era un po’ troppo forte, sta di fatto che nessuno dei due voleva tirarsi indietro.
-Amy, non dobbiamo… -mormorò.
-Lo so. Semplicemente, non credo di voler smettere.
L’ultima cosa che ricordo sono le sue braccia che mi sollevano delicatamente.
Pensai di essere in paradiso.
 
 
-Niall? Horan, ci sei?
Era… la voce di Harry?
Aprii lentamente gli occhi. Cosa ci faceva Harry a casa mia? E perché cercava Niall qui?
Misi a fuoco la stanza in cui mi trovavo.
Non era la mia camera.
Ero coperta da delle lenzuola blu, in un letto a due piazze.
Niall dormiva da parte a me.
Eravamo entrambi completamente nudi.
Mi portai una mano alla bocca.
-Niall! –la voce di Harry (e il suo proprietario) si stava avvicinando.
Oh, merda.
 


On the next

-Quello che è successo dovrà rimanere fra noi, ok?

                                                                                                                                      ***

-Bella, Amy… vi devo parlare –disse Sue, seria 
***
-Mioddio, non vedo l’ora di rivederti! –Jules era felicissima. Non le risposi. Un sospetto atroce si era insinuato nella mia mente.
 



HOLA!

Come avrete capito, aggiorno una volta a settimana lol Devo pensare anche a I’m not who you think I am…
NOVE RECENSIONI!!!! NO-VE!!!! Mi è venuto un infarto quando l’ho letto… io vi amo tantissimo, lo sapete? ♥
Ok, adesso passo a questo capitolo lunghissimo. Spero che non abbiate rinunciato a metà, perché ho cercato di mettere un colpo di scena finale u.u
Il prossimo capitolo sarà pieno di colpi di scena… ci sarà una svolta nella storia ^^
Ok meraviglie, vi lascio in pace
Tantissimi baci,
Gaia




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