Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Cara_Sconosciuta    13/08/2007    3 recensioni
Ho fame. Ho fame e sete. Tanta sete. Per quanto non lo voglia, ho bisogno di carne e sangue e la luna piena alta nel cielo significa che questa notte la mia fame assurda sarà placata con il sangue di qualche animale innocente.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’ULTIMO PLENILUNIO

 

DISCLAIMER: Tutti i personaggi non mi appartengono e sono nati dalla fantasia di J.K. Rowling.

 

      Ho fame.

      Ho fame e sete.

      Tanta sete.

      Per quanto non lo voglia, ho bisogno di carne e sangue e la luna piena alta

      nel cielo significa che questa notte la mia fame assurda sarà placata con il sangue di qualche animale innocente.

“Certo che è proprio deserta questa foresta! Credo proprio sia colpa del caldo. È estate, vero? A uscire solo una volta al mese si perde un po’ la cognizione del tempo. Però sì, deve essere estate. L’estate più calda che abbia mai visto. Ho bisogno di mangiare…”

“LO HAI GIÁ FATTO.”

“Taci, umano. Questo corpo è mio solo una volta ogni trenta giorni, accontentati di avere per te tutto il resto dell’anno. Questa è la mia notte e nella mia notte di va a caccia.Tre miseri conigli sono tutto ciò che ho potuto toccare fino ad ora. Ho bisogno di una preda più sostanziosa, magari un tuo simile, che ne dici, umano?”

“NON LASCERÓ CHE TU MI FACCIA UCCIDERE QUALCUNO. NON DI NUOVO.

“Ricordati che è con te stesso che stai parlando. Io e te siamo un’unica creatura con due diversi volti. I miei pensieri sono i tuoi pensieri e se io uccido è perché anche tu lo vuoi.

“NON È VERO, IO NON SONO TE. IO NON SONO UN ASSASSINO.”

Improvvisamente  comincio a correre. L’altro me deve aver sentito qualcosa.

Vorrei fermarlo ma non posso.

Odio sentire in bocca il sapore del sangue ma, allo stesso tempo, è come se non potessi farne a meno.

Ma che cos’è questo odore? Lo sento forte e chiaro attraverso i sensi del lupo ma non riesco proprio a capire a che animale appartenga.

CHE COSA HAI FIUTATO, LUNASTORTA?”

“Non riconosci nemmeno l’odore dei tuoi simili, Remus?”

“UN ESSERE UMANO? CHE COSA CI FA UN UOMO NELLA FORESTA PROIBITA IN PIENA ESTATE?”

“Non ne ho idea e non mi interessa. A me basta che sia abbastanza lenta e abbastanza stupida da farsi catturare da noi.

“LENTA? STUPIDA? È UNA DONNA?”

“Sì, almeno a giudicare dall’assurdo profumo di fiori che si porta addosso…Eccola!”

Una sagoma compare poco lontana da me, seduta sul bordo del Lago Nero. Mi dà la schiena ma ciò non mi impedisce di riconoscerla subito.

La luce della luna, infatti, la staglia inconfondibile contro l’acqua scura, illuminando appena i suoi lisci capelli rosa.

No… Non lei…

“FERMATI, LUNASTORTA!” quasi grido nella mia mente, mentre mi avvicino sempre di più alla mia preda.

“Smettila, Remus! Ho trovato un’umana in una notte dove si fatica a veder volare una mosca e non me la lascerò scappare solo per evitare all’altra, frignosa parte di me di soffrire di sensi di colpa.

“NON LA PUOI UCCIDERE! NON LEI…”

“Capisco…” Risponde Lunastorta, rallentando l’andatura. “La conosciamo, vero?”

“IO LA CONOSCO. TU CON LEI NON DEVI AVERE NULLA A CHE FARE.

“Ci mettiamo anche a dare ordini, ora? Resta al tuo posto, umano. Questa è la mia notte, come ho già avuto modo di ricordarti.

“NON MI IMPORTA! HO GIÁ UCCISO MIO FRATELLO A CAUSA TUA, NON LASCERÓ CHE UN’ALTRA PERSONA CHE AMO MUOIA PER MANO MIA!”

Mi fermo, mentre una risata roca, molto simile ad un guaito, esplode nella mia testa.

“Sentivo che ultimamente c’era qualcosa di diverso in noi! Innamorato! Proprio non capisco cosa ci troviate voi umani in quest’assurdità che chiamate amore. Chi è lei? La nostra compagna? Che cos’ha di tanto speciale?”

Già…bella domanda. Che cos’ha Ninfadora di speciale?

È solo una ragazzina di dieci anni più giovane di me che si è presa una cotta per un suo superiore.

Perché allora tengo così tanto a lei?

Una sorta di amore paterno?

No… non credo che un padre sogni ogni notte la propria figlia e immagini come potrebbe essere baciarla ogni volta che la guarda negli occhi….

Lunastorta ha ragione: devo davvero essermi innamorato.

Mi serviva una stupida notte di luna piena per capirlo…

“NON LO SO, LUNASTORTA. NON SO COSA ABBIA DI SPECIALE. FORSE NULLA, FORSE TUTTO. NON È NECESSARIO AVERE DEI PARTICOLARI MOTIVI PER AMARE UNA PERSONA… PER RISPONDERE ALL’ALTRA TUA DOMANDA, NO, LEI NON È LA MIA COMPAGNA. È SOLO UNA RAGAZZA SCIOCCA CHE SI È INNAMORATA DELL’UOMO SBAGLIATO E NON VUOLE VEDERE LA REALTÁ CHE STA DIETRO A QUELL’UOMO.”

E questa realtà sarei io, giusto?”

“ESATTAMENTE”

Sto riuscendo a prendere un po’ di tempo…Vattene, Ninfadora, ti prego…

Ascolta, nel tuo bel discorsetto hai detto un’infinità di volte la parola amore. Facciamo così: tu mi spieghi che cos’è questo amore e, se riterrò la tua risposta soddisfacente, la tua bella sarà salva.”

Oh, Merlino!

Come si spiega l’amore ad una belva che ha a cuore solo la felicità del proprio stomaco?

E poi, sono davvero così sicuro di sapere cosa dire?

Io non so che cosa sia il vero amore, che forma abbia il suo sorriso, che sapore le sue labbra…

Ma che cosa ho da perdere?

“BEH, LUNASTORTA… L’AMORE  È QUALCOSA CHE TI STRINGE LO STOMACO IN UNA MORSA E TI FA BATTERE IL CUORE COSÍ FORTE CHE TI SEMBRA DEBBA SCOPPIARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO. SE NON È RICAMBIATO TI FA SOFFRIRE COME NEMMENO LA MORTE CI RIESCE MA SE LO È ALLORA…ALLORA…”

“Allora?”

“IO…NON LO SO.” Mi vedo costretto ad ammettere. Prima di Ninfadora mai nessuna si era innamorata di me… “CI SEI SEMPRE STATO TU AD IMPEDIRMI DI VIVERE A PEINO LA MIA VITA E I MIEI SENTIMENTI. POSSO SOLO IMMAGINARE CHE COSA SIGNIFICHI TROVARE QUALCUNO CHE RICAMBI CIÓ CHE PROVI.”

“Affascinante, davvero affascinante, Remus, complimenti. A me, però, questo amore sembra tanto una brutta malattia che rende l’uomo debole e privo di difese e non credo valga la pena di saltare un pasto come questo solo perché tu ti sei ammalato. Mi dispiace, vedrai che guarirai.”

Senza altre parole, riprendo a camminare silenziosamente verso Ninfadora.

“NO!” Grido, cercando con tutte le mie forze di contrastare i movimenti che Lunastorta impone al mio corpo.

È tutto inutile.

Io sono qui, relegato in un angolo della mia stessa mente e qui devo rimanere.

Non ho scelta.

Tra poco vedrò l’unica donna disposta ad amarmi per quello che sono morire, uccisa dalla furia di un corpo che questa notte non mi appartiene.

Vorrei poterlo impedire… ma come posso fare in modo di non farle del male se nemmeno riesco a smettere di camminare?

Forse dovrei semplicemente rassegnarmi e lasciare che succeda ciò che deve succedere

Ad un tratto un rumore leggero squarcia il silenzio assoluto della notte…un rametto spezzato dalle mie zampe…

“Maledizione!” Impreca Lunastorta, mentre Ninfadora si volta, tranquilla.

Remus! Ce ne hai messo di tempo a trovarmi! Sono qui già da due ore!” Dice, sorridendo, comE se davanti a lei ci fossi io nel mio solito aspetto e non una bestia pronta a sbranarla da un momento all’altro.

Che cosa vuol dire che è qui da due ore?

Mi stava aspettando?

Anche Lunastorta sembra stupito dallo strano comportamento della nostra preda e si blocca.

“Perché non ha paura, umano?”

“NON NE HO IDEA…”

Ninfadora si alza, lentamente, quasi avesse paura di spaventarmi…che cosa hai in mente, stupida ragazza?

Scappa! Scappa, prima che tu non ne abbia più la possibilità!

“Malocchio dice che tu non puoi sentirmi ma io non ci credo e volevo fare almeno un tentativo. Ho letto un libro, Remus… uno di quelli che Hermione mi ha mandato. Parlava di quelli come te… dei lupi mannari…”

La sua voce è sicura ma non priva di un leggero tremore.

Ha paura, anche se lo nasconde bene.

Lunastorta lo sa… lui fiuta la paura…sento tendersi ogni muscolo del mio corpo, pronto a saltare su di lei quando meno se lo aspetta.

“NON LO FARE”

“Oh, sì che lo farò, ne puoi star certo. Non ho mai trovato preda più facile… eccetto, forse, il nostro caro fratellino…Sai, comincio a credere che gli esseri umani non siano poi cos’ intelligenti… prima di ucciderla, però, voglio sentire che cosa ha da dirci di tanto importante.”

Ho fame.

L’eccitazione della caccia riempie ogni fibra del mio essere e la paura di Ninfadora non fa che alimentarla…

Ti  basta agitare quella bacchetta, Ninfadora. Un solo movimento e sarai in salvo lontano da qui….

Perché non ti muovi?!

“C’è un modo, Remus, in cui tu puoi smettere di essere un lupo mannaro, in cui puoi liberarti. Devi opporti a lui, lottare fino a che la tua volontà non prevarrà sulla sua. So che lui sta per attaccarmi…”

Perché parla di lui come se fosse un’altra creatura?

Non lo capisce che siamo una cosa sola?

“Potrei smaterializzarmi, potrei sparire e avere salva la vita ma non lo farò. Non lo farò perché mi fido di te. So che sei lì, Remus e so che mi ami, anche se non lo vuoi ammettere. Hai tanta paura di potermi fare del male, vero? Bene, ora solo tu puoi salvarmi da te stesso. Stanotte qui io vivrò o morirò: dipende solo da te. Però cerca di non uccidermi… non voglio morire in una bella notte d’estate come questa…” Così dicendo, getta la bacchetta lontano, nel fitto della foresta.

Sento una certa inquietudine farsi strada dentro di me e ad un tratto Lunastorta scoppia a ridere nervosamente.

“Certo che ne ha di fantasia la tua amica, eh, umano?”

Il suo tono è strafottente ma sento che nasconde un’insicurezza non indifferente.

“LEI HA RAGIONE, VERO?”

“Non dire idiozie! Certo che no!”

“SÍ, INVECE! NINFADORA HA RAGIONE: IO POSSO CACCIARTI DAL MIO CORPO! NON AVRESTI COSÍ PAURA SE NON SAPESSI CHE È VERO!”

“Io non ho paura.”

“OH, SÍ, INVECE. RICORDATI CHE SIAMO UNA COSA SOLA, LUNASTORTA: LE TUE EMOZIONI SONO LE MIE EMOZIONI!”

“Beh, forse è vero, hai la possibilità di cacciarmi ma devi comunque riuscire a farlo!” Così dicendo, parto al galoppo verso Ninfadora, che trema sulla riva del Lago Nero, senza però spostarsi minimamente.

“NO, LUNASTORTA, FERMATI! TU NON PUOI UCCIDERLA! FERMATI!”

Lunastorta non sembra ascoltarmi ma io non posso lasciare che succeda.

Lui… io non devo uccidere Ninfadora!

Spicco un salto verso di lei…

“NO!”

All’improvviso mi sento stordito.

Non vedo dove sono né cosa sto facendo.

Sento un ululato sofferente e un grido spaventato.

Poi più niente.

 

 

 

Qualcosa di morbido e umido mi accarezza delicatamente il viso che, sento subito, non è più coperto di pelo e ha ripreso la sua forma normale.

È già mattino?

Non ricordo molto della notte scorsa… dopo quel salto, anzi, la mia memoria è scura come l’acqua del Lago Nero

All’improvviso un pensiero mi colpisce come uno Schiantesimo in pieno petto: Ninfadora!

Non ho il coraggio di aprire gli occhi per paura di trovarmi davanti il suo corpo, dilaniato dai miei stessi denti.

Un’altra fredda carezza mi sfiora la fronte.

Che Hagrid mi abbia trovato e stia cercando di svegliarmi?

Muovo appena una mano, cercando l’ingombrante guardiacaccia vicino a me, stando sempre bene attento a tenere gli occhi chiusi.

Invece della ruvida e grossolana tela dei suoi abiti, però, le mie dita trovano una stoffa bagnata, ma più liscia e delicata, molto simile alla seta grezza utilizzata per confezionare le vesti da strega.

Remus…”

Una voce che conosco bene risuona molto vicino a me, costringendomi ad aprire gli occhi.

Lei è lì, sorridente e più viva che mai, il viso reso ancora più bello nel suo biancore di porcellana, dalla tenue luce della luna piena che risplende sopra di noi.

Mai ho visto qualcosa di più simile a un angelo…

Un momento…

Luna piena?

Non è mattino come avevo pensato…ma allora perché non sono più un lupo?

E perché lei non è morta?

“Tu…non ti ho uccisa?”

“A quanto pare no.” Risponde, sempre sorridendo e passandomi un panno umido sul viso. “Anche se per un momento ho temuto davvero che lo avresti fatto.

Ma…io ricordo chiaramente di aver spiccato un salto verso di te…”

“Oh, sì, ricordi bene. E mi avresti anche centrata in pieno, se non mi fossi spostata. Devo aver lanciato un urlo spaccatimpani quando, indietreggiando, sono scivolata nel lago. “

Ecco spiegati gli abiti ancora umidi…

“Come vedi, al massimo potrai sentirti in colpa per avermi fatto prendere un bel raffreddore, anche se non credo proprio che succederà, con questo caldo assurdo. Sai,…”

Tonks…” La interrompo, mettendomi a sedere. Lei mi guarda con aria interrogativa. “Che cosa è successo questa notte? Insomma, il sole non è ancora sorto… perché sono già tornato normale?”

“Scusa, Remus, hai ragione. Sai, quando inizio a parlare è difficile fermarmi, soprattutto considerato che non più di tre ore fa ho rischiato di non poter più aprire bocca per più o meno tutta l’eternità…”

Tonks!”

Ops… L’ho fatto di nuovo, eh? Allora…vuoi sapere cosa è successo stanotte, giusto? Beh, è successo esattamente quello per cui sono venuta qui, Remus: l’hai battuto!”

Che cosa… come….”

“Non lo so… È accaduto tutto talmente in fretta… Un momento prima mi stavi volando addosso con aspetto piuttosto animalesco e quello dopo te ne stavi lì, disteso a terra, svenuto ma vivo e decisamente umano.” Si ferma, vedendo la mia espressione perplessa. “Non ti ho chiarito molto le idee, vero?”

Scuoto la testa, cercando di ricordare qualcosa di più, mentre lei mi sposta una ciocca di capelli da davanti agli occhi.

“Sai, io ho sempre creduto in te. Nemmeno quando sembrava che stessi per uccidermi ho pensato che non ce l’avresti fatta. Sei un uomo forte….è solo che spesso te ne dimentichi.

“Perché sei venuta qui, Tonks? Hai rischiato di morire, te ne rendi conto?”

“Lo so benissimo, Remus.” Risponde lei, smettendo di sorridere. “Sono un’Auror, confrontarmi con la morte è il mio mestiere… e poi ero stufa. Conclude, abbandonandosi contro il tronco di un albero, allontanandosi da me.

L’assenza del suo tocco mi lascia uno strano senso di vuoto….

“Beh, se eri stufa di vivere potevi anche cercare un modo di suicidarti che non implicasse il farmi sentire in colpa per tutta la vita.” Replico con un’amarezza che non mi appartiene.

Lei mi guarda, gli occhi sgranati.

“Io non ero stufa di vivere, Remus! Semplicemente non sopportavo più che il tuo essere un lupo mannaro per te contasse di più di ciò che provi per me!”

Apro la bocca per rispondere ma lei mi blocca.

“E non provare a dire che non sei innamorato di me! Vedevo come mi guardavi, sai? Non sei  bravo a nascondere i tuoi sentimenti, Remus Lupin. Mi hai sempre detto di essere troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso… ora che il troppo pericoloso non può più essere menzionato non avrai problemi a stare con me, giusto?”

Il silenzio che cade tra di noi le fa perdere un po’ di sicurezza.

“Giusto, Remus?”

“Come fai a sapere che ha funzionato, che non mi trasformerò mai più?” Chiedo, evitando accuratamente la sua domanda.

Hermione ne è più che sicura.”

Hermione può sbagliare.”

“Ti risulta che l’abbia mai fatto?”

Non rispondo.

Ha ragione, accidenti: è molto difficile che Hermione sbagli.

“Credimi, Remus, non ti trasformerai più L’hai cacciato, lui non è più dentro di te.

“Anche ammettendo che sia così, rimangono i due problemi del troppo vecchio e troppo povero.”

Lei mi guarda con aria di sfida.

“I miei genitori hanno vent’anni di differenza, eppure non ho mai visto una coppia più affiatata di loro. Per quanto riguarda il troppo povero, io come Auror  guadagno piuttosto bene e, ora che non hai più quel problemino con la luna piena, sono sicura che Siente sarà più che felice di riaverti a Hogwarts.”

Il suo entusiasmo mi fa quasi sorridere, malgrado la situazione.

“Hai pensato proprio a tutto.”

“Già… è un bel po’ che ci penso….”

Perché proprio io, Ninfadora? Ci sono tanti uomini che sarebbero felici di stare con te…” Continuo, ignorando la sua aria scettica. “Che cos’ho io di speciale?”

Solo dopo aver parlato mi rendo conto che, poche ore prima, la parte di me che non esiste più mi ha posto esattamente la stessa domanda.

“Primo, non chiamarmi Ninfadora. Secondo, ti amo, Remus, è così e basta. Mi serve forse un motivo?”

Rabbrividisco, sentendole dare la mia stessa risposta.

Ma se io lo volessi? Se mi servisse sapere perché ti sei innamorata di me?”

Sembra rifletterci sopra.

Il suo viso, così concentrato, è talmente bello che devo fare un enorme sforzo di volontà per non mandare a quel paese tutte le mie stupide paure e darle un bacio.

“Beh… immagino che se proprio volessi un perché, ti direi che ti amo perché, malgrado la tua vita non sia mai stata facile, non ti sei mai lasciato trascinare dal male e sei rimasto fedele ai tuoi principi…e poi non mi hai mai preso in giro per la mia ehm… leggera sbadataggine…Mi hai sempre trattata come una donna, mai come la ragazzina che spesso mi sembra di essere e…”

“Nemmeno Malocchio e Kingsley ti hanno mai presa in giro.”

“Sì, ma spesso e volentieri mi guardano male e a volte mi trattano come una cretina. Tu questo non lo hai fatto mai. E poi, beh, sei il mio esatto opposto… Sei sempre così calmo, non ti arrabbi mai e hai sempre il controllo su quello che succede intorno a te…”

Sì, un controllo che in questo momento mi sta velocemente abbandonando.

“...e questo a me non capita quasi mai. Mi sento sicura con te vicino…anche se sei troppo vecchio e troppo povero per stare con me.”

Tonks…”

“Lasciami finire, Remus, io…”

Ninfadora, stai zitta!”

Esclamo, afferrandole entrambi i polsi con le mani.

“Stai zitta, una volta tanto…”

Avvicino il mio viso al suo, fin quasi a far sfiorare le punte dei nostri nasi.

“Ma io volevo solo dire che…”

Copro in un lampo anche l’ultimo rimasuglio di spazio tra le nostre labbra e la bacio come sogno di fare da quando l’ho incontrata per la prima volta.

Sento le sue braccia stringersi intorno al mio collo e le sue labbra schiudersi al contatto con le mie…e all’improvviso so che sapore ha il vero amore.

Sa di felicità.

Quando ci separiamo, i suoi occhi scuri brillano di gioia e il suo sorriso è più splendente della luna, che ancora ci guarda dall’alto di questo stupendo cielo estivo.

Tutto mi sembra bellissimo, questa notte.

Tutto, a partire dalla donna che mi sta di fronte.

Remus, io…”

Alzo gli occhi al cielo, ridendo.

Da quanto non mi capitava di ridere in una notte di luna piena?

E io che pensavo di averti zittita!”

“Non ci riuscirai mai…” scherza, sfiorando la punta del mio naso con la sua. “E comunque io devo ancora dirti una cosa.”

Parla, benedetta ragazza, parla!”

Lei sorride di nuovo e porta una mano ad accarezzare i miei capelli.

“Non chiamarmi Ninfadora!”

 

Fine (3.093 parole)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cara_Sconosciuta