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Autore: Lost Girl    23/01/2013    0 recensioni
Ha qualcosa in meno di noi, Jim, ma molte cose in più. Parla con il vento, per esempio. Sa correre nonostante sia costretto a sognare il percorso dove i suoi piedi toccano. Sfugge alla realtà, immaginando il nostro mondo così bello, più pulito di com'è, più fantastico.
Ha qualcosa in meno di noi, Jim. Ma è straordinario!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-Shot: A Black, Beautiful World.

 

Non mi ricordo di aver mai parlato di qualcuno riguardo a come mi sento. Mi sento, bene, però. Perché spesso sento gente che mi dice che è stufa di guardare in faccia alla realtà. Non ho di questi problemi.

Sento sempre il vento scompigliarmi i capelli, il sole arrossarmi il viso e le mani gentili di chi ama e finché avrò tutto questo, la mia realtà sarà meravigliosa.

Adesso che ci penso, non so nemmeno come sono fatto. Non ricordo di aver mai visto nulla, a parte il buio. In compenso, sogno. Sogno un pianeta splendido, semplicemente incredibile e, chissà, che non sia come dico io.

Quando il vento inizia a farsi forte, so che poco lontano c'è un enorme drago bianco che si sgranchisce le ali, quando nevica significa che Dio vuole far giocare un po' i bambini. I bambini. Loro sono meravigliosi.

Quando vedono il mio bastone mi chiedono tanti perché. Perché non vedo? Perché se non vedo, non me ne sto a casa? E gli occhiali? Sono così sinceri. Li ammiro per la loro saggezza. Gli adulti preferiscono additarmi e compatirmi. E anche alcuni ragazzi della mia età. Dicono che sono down e che un giorno arriverà un cane a rosicchiarmi il bastone.

Non ho mai visto nulla, ne sono certo. Non posso dire quale sia il primo viso che io abbia mai visto, cosa mi sia piaciuto di più delle foto, non ho un colore preferito e sento più il vento che le persone.

Il vento lo sento mio amico. E' così gentile, soffice, leggero. E' buono e sembra un piccolo bambino che ha solo voglia di divertirsi. Spesso sento che mi sfiora il viso e mi sussurra parole gentili all'orecchio, mentre altre volte si arrabbia perché qualche stupido lo ha stuzzicato. Grazie a lui, so che profumo hanno i fiori, so che i miei capelli non sono tanto lunghi e posso riconoscere le persone senza toccarle. Ognuno di noi ha un profumo diverso, personale e non ce ne sono mai due uguali. Se sento un profumo di viola, per esempio, so che è la mia mamma. Se c'è puzza di sudore, la mia sorellina è appena tornata dal parco giochi. E così via, potrei elencarvi tantissime persone, antipatiche e simpatiche. So sentire il mondo, anche senza guardarlo.

Spesso mamma mi dice che sono speciale. Credo sia per il fatto che riesco a correre. Ovviamente, non un percorso tortuoso, ma se devo percorrere una strada per tracciata o un viottolo, se ha poche curve riesco a sentirle. Mi sento un po' un pipistrello e il mio amico vento mi aiuta. Mentre corro, di solito ho il vento alle spalle, e quando mi torna indietro vuol dire che davanti a me c'è qualcosa e allora giro dalla parte dove sento che non c'è nulla. E' bellissimo correre, sentirsi libero, oltre qualsiasi idiota pregiudizio. Ho smesso di curarmi delle persone e ho smesso di dare ascolto ai pettegolezzi.

Tal dei tali dice che sei scemo” Mi dice spesso qualcuno. Ma non ci credo mai veramente. Vado da questo in questione e glielo chiedo. Se risponde con una bugia, inizia a tremargli la voce e si agita, sorridendo. Quando invece è la verità, resta tranquillo e si preoccupa di chi avesse messo in giro quella voce. E' facile riconoscere certa gente.

Forza, vieni” Mi mormora la mia insegnante privata di educazione fisica. Amo lei e la materia.

Ora c'è una via tracciata da qui a lì e sono una sessantina di metri. A circa metà c'è una piccola curva a sinistra. Stai a-”

Ma non finisce mai le frasi. Parto subito e sento lei che mi urla mille raccomandazioni. Inutili. Non sono scemo, stupido o idiota. Sono solo cieco, ma ho la stessa mente degli altri, gli stessi muscoli e lo stesso scheletro. Cosa c'è di diverso? Perché non dovrei riuscire a correre? Mi fido del vento e mi fido di me.

Solo una volta successe un casino. Era metà novembre e stava piovendo. Era una di quelle pioggerelline che si sente solo un lieve ticchettio.

Guarda che nuvoloni, oggi non puoi correre, Jim” Sospirò la mia professoressa.

No, ti prego, sono sicuro di farcela”

Non possiamo.”

Il vento mi aiuterà”

Oggi il vento è arrabbiato, Jim, non puo' aiutarti” Cercò di fermarmi. Sfortunatamente per lei e per me, la nostra classe era al piano terra e bisognava fare solo pochi metri per uscire. Il vento infuriava, era vero, ma non mi avrebbe mai tradito.

Sono qui. Tu ci sei?” Mormorai.

Un brontolio arrivò in risposta.

Non mi tolsi la felpa, mi stiracchiai un po' e posai il bastone su un tronco. Su quello che credevo un tronco.

No, aspetta! Hai-” Ma nemmeno quella volta completò la frase. Urlò il seguito, veramente, ma il vento la coprì. Credevo fosse un segno che non dovevo sentirla.

Quando una folata di vento mi soffiò sul viso, freddo e tagliente, svoltai a destra. In quella pista c'era la curva da quella parte. Ma, quel giorno, non c'era. Sbattei lo stomaco su uno spigolo e le gambe sul muro, cadendo all'indietro e battendo la testa. Divenne tutto più nero di prima, perché mi sentivo tradito. Il vento... perché aveva soffiato al contrario se non c'era nulla?

 

Mi risvegliai in ospedale qualche tempo dopo. Chissà se ore, giorni o settimane. So solo che avevo una gamba e la testa fasciate.

Mamma?” Mormorai.

Oh, tesoro, ti sei svegliato!” Mi baciò lei.

Mamma, cosa succede?” Le chiesi. Non potevo guardarmi intorno, non potevo sapere se sorrideva o se era triste, se i medici erano preoccupati o no, se c'erano dei medici o quant'altro. Ed ero terrorizzato.

Tutto tranquillo. Hai solo una commozione celebrale e una gamba rotta, ma si aggiusteranno presto” Mi accarezzò la mano. Ma io non ero tranquillo.

Perché mi ha tradito?”

Chi, tesoro?”

Il vento”

La sentii sospirare.

Vedi, le forze della natura non stanno ai nostri comodi. Quel giorno, era successo qualcosa e il vento si è arrabbiato. E non risparmia nessuno”

Ma io sono suo amico”

Lo so, ma ha già trovato il modo di farsi perdonare”

Mi mise qualcosa di morbido sulla mano. La strofinai per un po', poi la portai al viso, incuriosito. Erano i petali di un fiore.

Giglio!” Esclamai. Era il mio fiore preferito. Quello di cui credevo e speravo di avere l'odore.

Petali di giglio, tesoro. Li ha portati il vento sul nostro davanzale il giorno dopo” La sentii sorridere e ricambiai, continuando a strofinare quei lievi prodotti della Natura.

 

No, non ho mai visto nulla, eccetto il nero. Nero, nero, sempre nero. Ma il vento aiuta. E, anche se a volte infuria, mi vuole bene quanto io ne voglio a lui.

Non mi tradirà mai più. Lo so. Me lo ha detto lui.

  
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