Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Saphira_chan    24/01/2013    8 recensioni
- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Una nuova vita

 

- Mai una volta che arrivassero puntuali! – brontolo io.
Ho una fame che non ci vedo e mi tocca pure aspettare gli altri per mangiare.
Kikyo aveva avuto la brillante idea di invitare a pranzo i miei amici e loro avevano accettato.
Certo, ne sono felice, ma potrebbero almeno arrivare puntuali!
- Uffaaa! Qui se stiamo ad aspettarli, va a finire che non mangiamo nemmeno noi! – riprovo, sperando che prima o poi, stanca delle mie lamentele, mi dia la mia razione di cibo.
Ovviamente questo non accade.
- Inuyasha non essere infantile! Sono in ritardo di, si e no, 10 minuti! Vedrai che arriveranno! Il riso è sempre caldo non ti preoccupare! - mi rassicura lei con parole gentili.
Le rispondo con un ‘Fhè’ e incrocio le braccia, girando la testa verso la porta.
Spero proprio per loro che non arrivino quando il riso si è ghiacciato!
Con la coda dell’occhio, però, osservo la mia donna cucinare contenta.
E’ sempre così quando gli altri vengano a trovarci…
Adora fare queste ‘uscite a quattro’ … soprattutto perché in questi momenti, non nasconde a loro di essere la mia donna.
Solo i miei vecchi compagni di viaggio sanno della nostra storia…
Vabbè, bastano e avanzano, no?
E poi… anche se non me l’ha mai detto… credo che voglia entrare a fare parte del nostro gruppo, se cosi si può dire…
Prendere in pratica il posto di Kagome…
Appena mi rendo conto di aver di nuovo pensato a lei, scuoto la testa energeticamente e mi rimprovero mentalmente.
‘Basta pensare a quella ragazzina! E’ solo una stupida viziata!‘ , mi autoconvinco io, non accorgendomi che i miei amici, assieme a Shippo, sono appena entrati in casa.
- Buongiorno a tutti!!! – Saluta gioioso il monaco.
- Buongiorno un corno! Quando pensavate di arrivare?? – sbotto io incavolato nero.
- Sei insopportabile Inuyasha!! – mi urla in faccia quel ragazzino irritante e appena io mi alzo per assestargli un bel cazzotto in testa, ecco che si nasconde dietro le spalle della sterminatrice.
Fifone!
- Scusatelo, stamani è un po’ irrequieto… Venite. E’ già tutto pronto! – dice Kikyo agli ospiti, non facendo caso alla mia faccia contrariata.
Li fa accomodare in casa e comincia a servire il pasto.
Finalmente!

Mangiamo e chiacchieriamo per una buona mezzoretta, finché le gemelline di Sango non iniziano a urlare alla mamma di voler giocare con le mie orecchie.
Sono forse un giocattolo??
- No bambine… adesso non date noia a Inuyasha! Potrete giocarci quando avremo tutti finito di mangiare! – dice amorevolmente Miroku alle due piccole pesti, mentre io lo guardo truce.
- Da quand’è che decidi pure cosa farò io dopo pranzo?? –
- Eheh.. scusa Inuyasha ma è stato più forte di me! Lo sai che non posso dirgli di no quando mi fanno gli occhioni! – tenta lui, ma io non ci casco.
- Fhè! La verità è che oltre ad essere un uomo depravato, sei anche debole! –
- Io lo chiamerei piuttosto “amore paterno”… -
- “Amore paterno” un tubo! Io non mi faccio tirare le orecchie per farti contento! Falle giocare con la neve! –
- Ma fai felici le bambine! –
- Non cambio idea! –
- Inuyasha… perché sei così insensibile con le bambine? –
- Perché non vado molto d’accordo con i mocciosi! – rispondo io stizzito.
Shippo, che aveva parlato poco, stranamente, alla fine decide di intervenire, spiazzandoci tutti.
- Allora menomale che non hai avuto dei figli come Sango e Miroku! Altrimenti non avrei voluto essere nei loro panni! – esclama lui innocentemente.
Il silenzio cala nella stanza.
Cerco di nascosto lo sguardo di Kikyo, per vedere la sua reazione, ma non riesco a leggere niente nei suoi occhi.
Sta guardando senza interesse un angolino della stanza, come se quel discorso non la riguardasse minimante.
Volto scocciato la testa in direzione opposta a lei, in parte arrabbiato con me stesso, per il fatto di aver sperato che anche lei sia frustata per la situazione in cui viviamo.

Non ho figli perché le possibilità che lei rimanga incinta, sono davvero poche... dato le pochissime volte in cui lo facciamo.
Ogni notte di luna piena, per essere precisi, quando Kikyo mi permette di giacere con lei, come solo un uomo e una donna possono fare.
Solo in quei momenti, mi sento normale e accettato, e la mia condizione di essere un mezzo demone viene a meno.
So che ho sempre infamato Miroku, per la sua irrefrenabile voglia di portarsi a letto ogni ragazza… ma adesso… quasi mi vergogno ad ammettere che sono quasi arrivato a i suoi livelli…
Che aspetto con ansia la luna nuova, per appagare i miei desideri carnali e per potermi sentire uomo.
Per sentirmi amato.

Mentre rifletto, il mio amico capisce la situazione immediatamente e si affretta a risolvere la faccenda.
- Shippo non ti sembra di essere troppo piccolo per questi discorsi? – gli dice scherzosamente scompigliandogli i capelli, forse per allentare la tensione che si era venuta a creare – e poi… chi ti dice che saranno belle e dolci come le mie bambine? Sapendo che sono di Inuyasha, potrebbero anche essere infantili e scorbutici! –
- E’ vero…! – ammette Shippo pensando attentamente a quello che gli ha detto il monaco – Speriamo allora che non prendano praticamente niente da te! – mi dice lui, facendomi la linguaccia.
Io reagisco prontamente, afferrandogli la coda e sbatacchiandolo in qua e là.
- Cosa hai detto moccioso??? –
- Che sei uno stupido ecco! –
- Stupido a chi?? –
- A te, SCEMOOOO!! – e dopo avermi gridato in faccia, si libera dalla mia presa e si mette a correre per tutta la stanza, per cercare di sfuggirmi.
Le gemelline subito si mettono a ridere e vengono seguiti a ruota dai loro genitori, mentre Kikyo guarda divertita la scena.

Per lo meno, adesso non c’è la tensione di prima…

Il piccoletto, nel tentativo di sfuggire ai miei pugni, esce dalla casa, dandomi per l’ennesima volta dello stupido.
Se pensa di cavarsela così, si sbaglia di grosso.
Ma appena arrivo fuori, vedo uno Shippo impaurito corrermi incontro e nascondersi dietro le mie spalle.
- Ma che diavolo… ? –
Non faccio in tempo a finire la frase che un monaco calvo, seguito da altri quattro, si avvicinano a me, con l’intenzione di parlarmi.
Quando ce l’ho davanti, mi rendo conto di averlo già visto, qualche anno fa, durante la ricerca dei frammenti della sfera.
Lui e tutti i suoi servitori, avevano salvato un gruppo di ragazzini da un grosso demone e avevano poi cercato di convincere Rin, a non seguire più Sesshomaru…
Cosa che ovviamente lei non fece.


- Parla mezzo demone! Cosa ci fai tu in un villaggio umano? – mi domanda altezzoso e serio.
Io non gli rispondo subito e in quell’arco di tempo, lui sembra ricordarsi di me.
- Ma tu sei… quel mezzo demone che viaggiava assieme a quella sacerdotessa, vero? – mi chiede adesso più curioso, mentre io arriccio il naso contrariato per avermela fatta ricordare di nuovo – Che cosa ci fai anche in questo villaggio?? –
Alla fine decido di rispondergli:
- Non sono affari tuoi bonzo! E comunque sia… io ci abito qua! –
- Abitare? In un villaggio?? –
Sto per annuire, ma la voce di Kikyo mi ferma.
- Venerabile Ungai! Sono onorata di incontrarla! – lo saluta, accennando ad un inchino. – A cosa devo questa visita? –
Il monaco scruta me e poi anche gli altri, rimanendo in silenzio, facendo intuire che avrebbe preferito parlare in privato.
- Non si preoccupi, sono miei amici, potete parlare liberamente. – continua lei, ma Ungai continua a non essere convinto.
- Non si tratta di fiducia o meno… Si tratta di un pericolo imminente, che potrebbe scatenare il panico nei villaggi… Quindi, saggiamente, io e i miei compagni, abbiamo deciso di riferire e mettere in guardia solo ogni sacerdotessa di ogni villaggio da questa sciagura… ma preferisco non cadere nei particolari di fronte a dei cittadini – spiega lui, ignorandoci completamente con lo sguardo.
- Mi perdoni Ungai-dono, - interviene Miroku, chiamandolo rispettosamente – ma come vede, anche io sono un monaco, quindi non vedo nessun problema se lei ne parla anche con me di questo male! –
Il monaco studiò attentamente il mio amico, per decidere se trasgredire o meno l’ideale di parlare solo con la persona religiosa più importante del villaggio.
- Inoltre.. questa è mia moglie Sango. E’ una sterminatrice di demoni e il suo aiuto può essere prezioso… Sapremo mantenere qualsiasi genere di segreto che ci svelerete! – concluse Miroku, cingendo la vita della moglie.
Dopo averci pensato un attimo, annuisce con il capo.
Poi improvvisamente, il suo sguardo cade su di me e il suo viso si contrae in una smorfia.
- E tu? Qual è il tuo motivo per voler assistere a quello che dirò? – mi chiese, squadrandomi da capo a piedi.
Provo a rispondere, ma sempre Kikyo mi batte sul tempo.
- Lui è sotto la mia protezione. O meglio, lavora per me e mi aiuta nei momenti più difficili… Garantisco io per lui. –
Io annuisco non troppo convinto.
Devo accettare questa condizione.
E’ inutile che la trovi ingiusta…
E’ così e basta.
Punto.
- Va bene… vi spiegherò tutto… Qualche giorno fa, una persona ha trovato un’ antica reliquia in una caverna e, per sbaglio, l’ha aperta… Purtroppo al suo interno, vi era uno spirito maligno che si è subito impossessato del suo corpo.
Noi eravamo di passaggio in quel villaggio, quando avvenne ciò… Capimmo che c’era bisogno di un esorcismo, poiché lo spirito dentro quell’uomo, lo stava privando di tutte le sue energie. Andammo a cercare la reliquia, per incatenarci il demone all’interno, ma quando ritornammo dall’uomo, capimmo che era troppo tardi. Lo spirito aveva già assorbito tutta la linfa vitale di quella persona… -
- Quindi ve lo siete fatto scappare in poche parole… - mormoro io, in maniera accusatoria, beccandomi una gomitata da parte di Miroku e un’occhiata inteneritrice da parte del monaco straniero.
- Purtroppo, senza la reliquia dalla quale è uscito il demone, non è possibile effettuare esorcismi… - continua lui.
- Perciò, state dicendo che se una persona nel villaggio venisse “posseduta”, non ci sarebbe nulla da fare? – domanda preoccupata Kikyo
- E’ per questo che stiamo girando di villaggio in villaggio… quello spirito potrebbe essere ovunque adesso… Se dovesse comparire da queste parti, vi prego di portarci al nostro tempio situato sulla montagna dietro il fiume, la vittima dello spirito e noi, utilizzando la reliquia, esorcizzeremo e cattureremo quel demone! –
Miroku aumentò la presa sui fianchi di Sango, la quale strinse più forte le gemelline che guardavano curiose i loro genitori preoccuparsi.
Io, del resto, anche se volessi abbracciare la mia donna, per trasmetterle sicurezza, non potrei.
- D’accordo. Grazie, venerabile Ungai… Se riuscissi a scovare questo spirito maligno, mi recherò da lei e dai suoi compagni. – li congeda Kikyo, inchinandosi ancora una volta, prima che loro se ne andassero.

Shippo, che per tutto il tempo era rimasto nascosto dietro le mie spalle, saltella sulla staccionata a me vicina e ci chiede curioso:
- Ma allora questo demone potrebbe impossessarsi di chiunque? –
Io non lo ascolto nemmeno e osservo i miei amici abbracciati amorevolmente.
Non so perché, ma un moto di gelosia si impossessa di me e mi fa cambiare umore.
- Esatto mostriciattolo! Specialmente i ragazzini noiosi e petulanti come te! –
Non volevo riprendermela con lui, ma ormai il danno è fatto.
- CHE COSA?????? – esclama impaurito lui, iniziando a correre disperatamente su e giù per la staccionata.
Io con un pugno lo faccio cadere in terra.
- Smettila di frignare! Mi dai sui nervi!! – sbotto io e con un salto mi avvio verso il Goshinboku, lasciando uno Shippo piangente, stravaccato al suolo.
Lì almeno posso starmene in santa pace!

Passo tutto il pomeriggio seduto ai piedi dell’albero, fino a che Kikyo, all’ora di cena, mi viene a cercare.
- Eccoti finalmente! – fa lei per iniziare discorso, ma io le rivolgo solo un’ occhiata critica.
- Inuyasha? C’è qualcosa che non va? –
- No… niente… - le rispondo io poco convinto, dopo qualche secondo.
Lei, non ci crede e mi si siede accanto.
- Vuoi dirmi cos’è che ti affligge? –
- … -
- Avanti Inuyasha… a me puoi dire tutto tesoro… -
A quell’appellativo, arrossisco leggermente.
Mi sento a disagio quando mi chiama così… sono così rare le volte in cui mi chiama “tesoro” che devo sempre farci l’abitudine.
- Guarda che le coppie si danno questi soprannomi! Non c’è bisogno di vergognarsene! – mi spiega lei cordiale, come se mi avesse letto nella mente.
- Ma noi non siamo una vera coppia Kikyo… - le dico subito e solo più tardi mi rendo conto di quello che ho appena detto.
La vedo stringere i pugni e abbassare il capo colpevole.
Sono sicuro che se non le chiedo scusa, starà tutta la sera in quella posizione senza fiatare.
- Scusa.. – è come un sussurro, ma è l’unica cosa che mi è venuto…
Per cosa dovrei scusarmi?
Per aver detto la verità??
Lei sorride amaramente, continuando a fissare il terreno.
- No… dovrei essere io a chiedere scusa a te… forse… staresti meglio se avessi un’altra donna accanto, piuttosto che una donna inutile come me… -
- Ma che dici Kikyo?? – la rimprovero io, scattando in sua direzione – non ho mai detto che sei una donna inutile!! –
- Ma staresti sicuramente meglio con un’altra… -
- No! Smettila! – la prendo per le spalle severo, facendola girare verso di me – sei la mia donna Kikyo! Io voglio stare con te! E’ solo… che mentire su di noi… alcune volte mi fa arrabbiare… -
Ecco. Finalmente gliel’ho detto.
Lei mi guarda sconcertata.
- Oh Inuyasha… allora è per questo che avevi quel comportamento oggi? –
Io non rispondo e lei lo prende come un silenzioso “si”.
- Allora so come farti stare su di morale.. – afferma con un mezzo sorriso stampato sulle labbra, mentre si alza in piedi.
Mi offre la mano e io, tra il confuso e il curioso, l’afferro e mi tiro su anche io.
Siamo faccia a faccia.
- … purtroppo non fosso farci nulla sulla faccenda del mentire di noi due, però… -
- Però? – la incito, sperando che quello che mi dirà, dia una svolta alla nostra storia, troppo complicata per i miei gusti.
- … però… stasera potremo passare una bella serata non trovi? –
- … -
Non ho capito niente.
- Eh? –
La vedo ridere appena e poi appoggia le sue mani sulle mie spalle.
- Possiamo fare quello che fanno le vere coppie stasera… - mormora lei con uno sguardo seducente.
- Vuoi dire che possiamo farlo anche se non sono umano?? –
Quasi non ci credo.
Se davvero ho capito bene, la riempio di regali per un mese intero.
Finalmente posso amarla anche nella mia vera natura.
- Non… non avevo pensato a quello in verità tesoro… - mi corregge mortificata e tutta la mia euforia se ne va via in un secondo.
‘Devo smetterla di sperare cose inutili’ mi dico mentalmente, ma sotto sotto, ci sono rimasto veramente male.
- Ah… e a cosa avevi pensato allora? – le chiedo in maniera atona.
- Beh… potremo amoreggiare un po’ di più stasera… -
Tutto qui?
- Cosa ne pensi? – mi domanda lei a pochi millimetri dalle labbra – Così mi farò perdonare per quello che è successo oggi… -
Io sono ancora arrabbiato in verità.
Ma d’altra parte… che cosa devo fare se non accettare la sua proposta?
Non ho nessuno se non lei.
- D’accordo… - le dico più convinto possibile, facendola sorridere vittoriosa.
- Ne sono lieta Inuyasha! –
Mi da un dolce bacio a fior di labbra.
- Anzi… potremo iniziare proprio qui… - mi sussurra lei, prima di baciarmi di nuovo, con più passione, facendo scorrere la sua lingua sulle mie labbra, come per volermi invitare a quell’antica danza.
Non rispondo subito al bacio.
Volevo che questa serata finisse diversamente.
Non è cambiato niente da oggi pomeriggio.
Dovrò comunque mentire e accontentarmi di andare a letto con lei nella mia forma umana.
Niente.
Non cambierà niente!
Perché diavolo non riesco ad accettare tutto questo???
Spinto da questi pensieri, afferro prepotentemente la schiena di Kikyo e l’avvicino a me con un movimento deciso, tanto che lei dovette reggersi alle mie spalle per non cadere.
Infilo la lingua nella sua bocca con arroganza e dopo la intrappolo tra il Goshinboku e il mio corpo.
Lei sembra felice di tutte queste attenzioni.
Continuo a baciarla con prepotenza, fino a quando, senza rendermene conto, faccio scivolare la mia bocca sul suo collo bianco.
- No Inuyasha! Potresti lasciarmi dei segni con i tuoi canini! –
Io mi fermo di botto, irritato, e rifletto su quello che mi ha detto.
Le persone del villaggio avrebbero fatto due più due, alla vista dei segni rossi sul suo collo.
Torno di nuovo ad appropriarmi della sua bocca, mordendola con tenacia.
Alcune volte la sento dire “Ahi! ”, ma non l’ascolto e continuo a torturare le sue labbra.
Se non sto attento, stasera potrei farle proprio male… sono troppo frustrato in questo momento per darmi una regolata.
Mi stacco da lei confuso e, respirando a fatica, tento di allontanarmi da lei.
Ovviamente Kikyo, non vuole che io mi fermi e tirandomi per la veste mi riavvicina a lei.
Senza rendercene conto, ci troviamo seduti.
Lei sempre attaccata con la schiena all’albero, e io in ginocchio davanti a lei.
Ho in testa una confusione tale da non rendermi nemmeno conto che lei si è di nuovo avvinghiata alla mia bocca.
Dopo qualche minuto passato in quella posizione, Kikyo sembra soddisfatta e si ferma, appoggiando la testa al Goshinboku e cercando di regolare il suo respiro.
Io invece, sono rimasto nella stessa posizione e oltre che regolare il mio respiro, sto tentando invano di riordinare la miriade di sensazioni contrastanti che sono esplose nella mia mente, per ritrovare un minimo di lucidità.
Poi, improvvisamente si alza, sgusciando via dal mio abbraccio.
- Beh… è stato bello no? – mi chiede aggiustandosi i capelli e arrossendo leggermente – Adesso però andiamo a casa, sennò chi la prepara la cena? –
Sorride mentre me lo dice.
Per lei questa situazione è normale.
Anche se ci vorrà parecchio, devo seguire il suo esempio.
Non ho altra scelta.
Mi alzo silenziosamente e mi affianco a lei.
Kikyo mi prende la mano e insieme, ci avviamo verso casa.






Angolino dell’autrice

Ciao!! Finalmente sono riuscita ad aggiornare! XD
In verità questo capitolo l’ho diviso in due, perché stava venendo troppo lungo…
Quindi a momenti metterò anche il prossimo, visto che l’ho quasi finito! ;)
Grazie mille a tutti :)
Ciao ciao!

Saphira_chan
  
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