Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Alys_90    25/01/2013    5 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hola! :-)
Capitolo 9 prontissimo! :-) Ed anche molto triste :’-(
Nel prossimo si verrà a conoscere finalmente la verità!
Grazie per le recensioni e per le numerose visite ♥
Alla prossima! Un bacione! ♥
P.s.: non so se aggiornerò domani o martedì pomeriggio/sera. Lunedì e martedì, appunto, ho gli esami, quindi in questi ultimi giorni sarò impegnata a ripassare (oltre alle varie uscite del weekend!). Scusate se per il capitolo 10 vi farò attendere più del solito! Spero che continuiate a seguirmi ♥
 
SPAZIO RECENSIONI:
Per Dalmata: definizione azzeccata! “Capitolo di transizione”era proprio ciò che volevo far intendere ai lettori ♥
L’amicizia per me è molto importante, quindi ho voluto raccontare le preoccupazioni degli amici che Sana e Akito hanno in comune, per descrivere le loro opinioni riguardo questa storia.
Per quanto riguarda Naozumi leggi proprio qui e capirai! :-)
Grazie per recensire ♥
Per vale 89: ma grazie! *-* Troppo gentile! ♥ Il segreto di Hayama sta per venire a galla!
Per porpetta: tra le storie preferite?! *-* Ti ringrazio tanto! ♥ *-* Certamente, la finirò tutta! ♥
Non posso dirti nulla per quanto concerne il motivo che sta dietro alla rottura del loro rapporto, ma nel capitolo 10 lo saprai! :-) Porta ancora un po’ di pazienza! :-)
Grazie di nuovo ♥
 
Il forte mal di testa che avevo da ieri persisteva incessante. Quella mattina non me l’ero sentita di andare a scuola, perché quasi sicuramente l’avrei rivisto e non avevo nessuna intenzione di affliggermi ancora.
Stavo coricata nel letto, con le finestre che proiettavano il chiarore del sole sul lucido pavimento.
La serata in discoteca era stata un disastro e mi sentivo piuttosto in colpa per averla rovinata alle altre. Mi avevano invitata per far si che mi svagassi un po’ ed io avevo mandato tutto in fumo. E solo per una ragione di nome Akito.
Vederlo con quella ragazza mi aveva causato una fitta nello stomaco e in ogni altro organo del corpo. Le orecchie avevano iniziato a fischiare fragorosamente e le gambe a tremare in modo notevole. Per non parlare del cuore, che sembrava scuotersi nella cassa toracica.
La delusione travagliata che avevo tenuto dentro fin a quel momento, mi scorse lungo le vene e mi atrofizzò. Ciò nonostante, avevo recuperato da non so dove la mia dose di audacia e avevo deciso di andare da lui. Il bisogno di conoscere la verità predominò. Hayama accettò e mi sorprese. Poi, l’impensabile. Lei ci impedì di parlare; meglio, impedì a me di sapere com’erano andate realmente le cose.
“Sana, basta. Ora lo devi lasciar perdere”. Era la risposta più giusta.
Presi il telecomando dal comodino e accesi la televisione. Sul canale 6 trasmettevano un film romantico. Mi fermai pochi secondi poi cambiai subito. Non ero dell’umore adatto per dichiarazioni d’amore melense.
“Toc-toc”. -Avanti-
Mia madre entrò con un gigante vassoio. -Piccola mia, ecco la tua colazione-
C’erano un bicchiere di latte, due fette di crostata alla marmellata e pane tostato.
-Grazie mamma-. Si preoccupava sempre per me e quando si trattava di Hayama, era pronta a dispendiarmi consigli, facendo riferimento alle sue esperienze passate.
Si sedette sulle calde coperte e mi accarezzò le gambe, ricoperte dal pigiama corallo che tanto adoravo.
-Tesoro, come ti senti?-chiese.
-Come se un treno in piena corsa mi avesse travolto-risposi, sospirando. Avevo raccontato tutto a Mama di ciò che era successo.
-Sana non demordere. La vita ti riserverà brutte sorprese e dovrai scontrarti con un gran numero di fatti imprevedibili, ma devi andare avanti, coraggiosamente-
-Fosse facile mamma-
-Lo è. Devi solo trovare la forza. Poi vedrai che tutto si sistemerà-ribattè, dandomi un veloce bacio sulla fronte.
Mama sapeva come risollevarmi quando cadevo. -Ora riposati-proferì, alzandosi ed uscendo.
“Sarà meglio che dorma, visto che questa notte l'ho fatta in bianco” pensai.
Mi coprii con le lenzuola e spensi la tv. Volevo assoluto silenzio.
Guardai la sveglia. Le nove. Un paio d’ore di riposo mi avrebbero fatto bene.
Appena chiusi gli occhi,  mi ritrovai nel mondo dei sogni.
 
***
-Ragazzi avanti! Muovetevi! Su e giù, su e giù.. Forza!-
Il giovane professore di educazione fisica, stamane, aveva voluto farci fare gli addominali. Molti si lamentarono.
-Ma sono faticosi..-
-E stancanti..-
-Avanti signorine! Niente storie!-aveva esclamato il coach.
E ci ritrovammo sul pavimento della palestra, con un tappetino sotto la schiena.
Mi appoggiai comodo sulla superficie piana e fredda del linoleum e mi misi all’opera.
-Uno, due, tre..-
-Caspita! Sei un portento!-strepitò Tsuyoshi, osservandomi raggiante.
-Dopo è il tuo turno-gli dissi, sorridendo.
Tsu non era molto portato per la ginnastica o per gli sport in generale. Odiava tutto ciò che era violento.
Lui mi guardò turbato e continuò a tenere il conto. -Stop!-gridò l’insegnante.
-Wow! Cento in un minuto!-
Orgoglioso di me stesso. -Bravo Hayama-
-Grazie professor Dokuohtei-
-Tsu tocca a te!-enfatizzai, ghignando.
-Caspita..-
-Sono degli addominali!-proferii, sottolineando il termine “addominali”.
-Si, ma..-
-Non fare storie!-
Tsuyoshi si sdraiò al mio posto ed io mi collocai al suo fianco, pronto a conteggiare.
Iniziò ad alzarsi ed abbassarsi lentamente, sbuffando.
-Hayama, ho saputo di Sana..-
Il mio respiro si fece irregolare. -E allora?-
-E’.. stata male.. a vederti con Seka..-
-Non sono più il suo ragazzo..-replicai prontamente. Mi distruggeva saper che Sana si annullava per me, per quello che aveva visto e vissuto.
Tsuyoshi si alzò e la sua occhiata era fortemente torva. -Anche se non se state più insieme, dovresti comunque portarle rispetto. Eri la sua metà e ti sei separato da lei mostrando una totale indifferenza. Anche il più imperturbabile uomo della Terra, non raggiungerebbe mai i tuoi livelli-.
-Non m’importa..-
Seguì un attimo di silenzio, interrotto da una frase di Tsu che mi lasciò un segno indelebile dentro.
-Akito, se la ami ancora riprenditela, prima che sia troppo tardi-
Mi voltai dall’altra parte, con le mani dentro le tasche.
-Non sono io quello che può dirti quello che devi fare o no, ma.. dammi retta. Non buttare via tutto, se non ne sei sicuro-
La mia rabbia interna crebbe a dismisura.
-Hayama per favore, ragiona. Sana non ti ha scordato, sai? Lei ti vuole bene.. Si è affezionata a te morbosamente.. E non vuole lasciarti sfuggire.. Devi..-
-Non posso!-
La collera che aveva ribollito nel sangue, esplose e fuoriuscì dalle mie labbra.
-Tsu, non posso!-ripetei. -Non avrei le forze di..-
-Di?-
-Non puoi capire-
Tsuyoshi si zittì. Mi girai e lo vidi giocherellare con le dita. -Se tu solo mi dicessi cos’è che ti affligge.. forse potrei aiutarti-
Le mie pupille presero fuoco. -No! Nessuno mi può aiutare! Capito?!-
L’allenatore si avvicinò nervoso. -Hey, che succede?-
-Ci scusi-asserì imbarazzato Tsuyoshi.
-Continuate con gli esercizi-
-Sì-
Io e Tsu riprendemmo la nostra attività.
-Ne verrò a capo Akito. Costi quel che costi-
“Lo impedirò. Non rivelerò mai il mio segreto”speculai.
 
***
 
-Mmm..-mugolai aggranchita. Mi sdraiai e alzai le braccia. -Che dormita!-
Mi sentivo meglio. Dopo la nottataccia trascorsa, avevo avuto l’enorme necessità di riposare.
Mi rizzai in piedi e rifeci il letto. “Sono le undici e trenta! Due ore e mezza di sonno!”
Presi il telefonino dal comò e controllai eventuali chiamate ed sms. In effetti, un messaggio c’era. Lessi il mittente: Naozumi.
“Che vuole?”
“Sana.. perdonami. Non so che mi sia preso l’altra sera. Ti prego, vediamoci. Ho bisogno di parlare con te. Naozumi”.
Non mi soffermai più di tanto su ciò che dovevo scrivergli.
“Addio. Una semplice parola per descrivere la fine della nostra amicizia. So che penserai che per uno stupido bacio me la sia presa in maniera esagerata, ma ti sei servito della mia sofferenza, ed hai agito nell’attimo meno opportuno. Non cercarmi più”.
Sapevo benissimo che l’avrei ferito e che avrebbe esternato la sua sensibilità piangendo, ma avevo scelto di troncare definitivamente con lui. E dovevo farlo anche con Akito.
Lo inviai, coscienziosa di aver massacrato interiormente Nao.
Mi tolsi il pigiama e presi la tuta, poggiata sull’appendiabiti. Odorava di pulito.
Feci per andare in bagno, ma il cellulare squillò.
-Pronto?-
-Ciao Sana!-
-Oh, ciao Aya!-
-Come stai? Ti sei ripresa?-
-Sì sì. Mi sono appena svegliata e sono in gran forma-. “Non esagerare Sana”.
-Mi fa piacere. Senti, che ne dici di un pomeriggio di shopping? Viene anche Fuka. Hisae, come sai, deve lavorare-
Non sapevo che fare. La sera prima non era andata come speravo e non volevo che succedesse ancora. Ma se la mia logica era quella non sarei più uscita di casa.
“Akito odia lo shopping”riflettei.
-Sana? Ci sei?-
-Sì, scusami. Va bene!-enfatizzai.
-Grandioso! Ci troviamo alle tre e trenta direttamente all’entrata del centro commerciale, alla fontana-
-Ok, a dopo Aya-
Dopo essermi lavata e cambiata corsi giù a pranzare.
Avrei comprato un nuovo vestito. “Giusto per consolazione”.
 
***
Tre e quaranta. Puntualmente in ritardo. Parcheggiai nel parking sotterraneo e risalii a piedi la rampa.
-Che sfortuna. Qui sopra è tutto pieno!-imprecai.
Aya e Fuka erano davanti alla fontana. -Ciao ragazze!-
-Dieci minuti. Facciamo progressi!-disse sarcasticamente Fuka, guardando l’orologio.
-Entriamo?-chiese Aya.
-Andiamo-
Il centro commerciale era gigantesco. C’erano tre piani e qualsiasivoglia negozio. C’erano anche quattro ristoranti, due fast-food e una gelateria.
-Cominciamo da qui?-
La botique notata da Fuka vendeva abiti e scarpe a volontà.
-Volevo acquistare qualcosa..-dissi.
-Che ne dici di questo?-. Aya mi mostrò un vestito lungo e nero, di seta.
-Bello, ma costerà l’occhio della testa!-
-In effetti..-affermò Aya, controllando il tagliandino.  
-Sana, guarda!-. Fuka teneva in mano un mini dress fucsia, con una cintura in vita argento.
-Ha pure un buon prezzo. Dai, provalo!-
Accettai. Andai nel camerino più vicino e tolsi la felpa e i jeans, salticchiando convulsamente.
-Sicura che sia la taglia giusta?-
-Sì, una S-
Mi vestii, legai la fascia e feci un fiocco. Il colore risaltava sulla mia pelle abbronzata.
-Esco-
-Fatti vedere!-
Aya e Fuka rimasero a bocca aperta. -Sana.. sei..-
-Cosa?-
-Meravigliosa-
Mi esaminai allo specchio. La gonna ricadeva sulle gambe allungate, le spalle erano scoperte e il seno sembrava più prosperoso.
Mi piaceva. Mi sentivo sexy.
Comperai anche un paio di scarpe della stessa tonalità, ricoperte di brillantini.
Dopo varie e rocambolesche visite alle botteghe più cool, andammo a prenderci un gelato.
-Un cono con panna e cioccolato-
-Tradizionalista la nostra Aya-
-Sempre stata Fuka!-
-E lei signorina?-mi interpellò il gelatiere.
Diedi un fugace sguardo alle vaschette tinteggiate ed optai per nocciola e stracciatella.
-Per me fragola e banana-
Dopo aver pagato, ci sedemmo nella panchina al centro dell’atrio.
-La prossima uscita serale, tu lo indosserai!-gridò Fuka, indicando l’esorbitante sacco posato a terra. -Con le relative decolté, ovviamente-
Risi. -Ti accontenterò-
-Sana, quando partirai per l’Italia?-
-Fra non molto, Aya. A fine ottobre. Ho davvero l’urgenza di staccare-risposi.
Aya mi poggiò un braccio attorno al collo e Fuka appoggiò la nuca alla mia.
-Niente tristezza. Ne ho già sperimentata a sufficienza. Continuiamo il nostro tour di compere!-strillai.
Le mie due best friends mi presero per mano e mi trascinarono nella profumeria di fronte.
 
***
 
In seguito all’ennesimo giro del terzo piano, decidemmo di andare.
-Sono già le sei. Dove hai l’auto?-
Con il dito, puntai verso il basso.
-Ecco i risultati di chi è in ritardo!-
-Che simpatica Fuka!-insinuai, ironica.
-Grazie per la bella giornata-
-Grazie a voi. Ci vediamo domani a scuola!-
-Ci vieni?-
-Si Fuka. Devo-
Lei mi scrutò dolcemente. -Se hai bisogno, io ci sono-
-Anch’io Sana-disse Aya.
-Amiche!-. Le abbracciai entrambe.
Dopo i saluti, andai alla macchina ed uscii. Il traffico a quest’ora era intenso. Nonostante i semafori, le code non esitavano ad esserci. Alcuni automobilisti, impazienti, inveirono, scendendo dall’automobile, ma era assai inutile.
Non appena giunsi nella strada principale che portava a casa mia, mi rilassai. Potevo guidare tranquilla.
Avevo una voglia sfrenata di doccia. Calda e rilassante.
Ripensai a Kamura e alle parole che gli avevo ritorto contro. Probabilmente ero stata crudele, ma se l’era meritato. Avevo creduto di potermi fidare di lui; mi ero sbagliata anche sul suo conto.
Passai davanti allo “Young Cafè” e vidi due persone che avrei riconosciuto anche nella nebbia. “Sta succedendo ancora.. Non è.. possibile!”.
Accostai dall’altro lato della strada.
Akito stava seduto fuori, in un tavolino a fianco del vetro, con un bicchiere di non so quale bevanda nei palmi e, di fronte a sé, lei. Seka.
Non potei non osservarli. Questionavano animatamente, gesticolando.
Però non sembrava stessero litigando. “Perché Hayama? Perché mi fai ques..”
Ed accadde il peggio possibile. Fu una frazione di secondo. Lei si alzò di scatto e le sue labbra si unirono a quelle di lui. Lui non si staccò e non accennava a farlo. Rimase immobile. Lei aumentava la foga, la voglia di quel bacio da tanto bramato. Già, perché quella ragazza aspettava solo Akito.
Nessuno dei due mi vide, troppo presi dalla situazione. Forse avrei voluto che si accorgessero di me, del mio passaggio, dell’espressione sul mio volto, del dolore che mi contorceva le budella.
Lacrime salate mi scesero sulle guance e, in fretta, mi bagnarono i pantaloni.
-Non è.. giusto..-. Presi il volante e ripresi la guida. -Aki..-
Un rimbombante suono di clacson mi distrasse. Mi ritrovai nella corsia opposta, contromano. Cercai di riportare il controllo sull’abitacolo ma non ce la feci.  
Un paio di luci azzurrine mi puntarono addosso. Quattro ruote enormi e una grande massa grigia catturarono la mia attenzione.
Dopo, più nulla.
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Alys_90