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Autore: kary218    25/01/2013    3 recensioni
In un Mondo Magico che ha appena assistito alla scomparsa misteriosa di Lord Voldemort, mentre la caccia ai Mangiamorte si fa spietata, due coppie opposte si ritrovano, loro malgrado, a condividere una mattinata che condurrà tutti e quattro a riflettere sul significato dell'amore e su tutto ciò che quella guerra si è portata via.
Arthur e Molly, Lucius e Narcissa.
Vite parallele, su fronti opposti della battaglia, accomunate da quello che, per tutti loro, è il tesoro più prezioso: la famiglia.
Tra battibecchi, risate, amarezze e gelosie, uno slice of life di quattro vite che si incrociano, riflettendo su quello che davvero conta e su ciò che ormai è perso per sempre.
Dalla storia:
"È una squilibrata!"
"LO SO CHE È UNA SQUILIBRATA!" gridò Narcissa, mentre le lacrime le rigavano il viso, per poi concludere in un sussurro: “Ma è mia sorella...”
[...]
“Weasley, che sta succedendo? È un manufatto babbano quello?”
“Già, Weasley” enfatizzò Lucius, gioioso: “Che sta succedendo?”
[...]
Lucius la amava davvero, o la sfoggiava soltanto, al pari di un anello od un
bracciale?
[...]
Cos'altro aveva visto Arthur in lei per amarla così tanto?
"Guarda qui che smagliature..."
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Cornelius Caramell, Lucius Malfoy, Molly Weasley, Narcissa Malfoy | Coppie: Arthur/Molly, Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Ciao a tutti, rieccomi, dopo otto lunghissimi giorni di studio e scrittura! Visto che la pubblicità occulta fa sempre bene vi segnalo la mia long su tre ragazzi ad Hogwarts e la mia one-shot a rating rosso su Bellatrix ed i suoi rapporti con l'amore, suo marito e l'Oscuro Signore.
Poi, alla fine di questa storia, voglio scrivervi due appunti sul perché di alcune frasi, scene, su cosa mi ha ispirata e sulle motivazioni di alcune scelte ^^ Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia, l'hanno recensita, l'hanno inserita tra le seguite/ricordate/preferite... Accidenti se siete tanti! Ne sono molto lusingata, davvero <3 Per tornare a questo capitolo, dopo Narcissa, ora anche Molly avrà i suoi bei dubbi, anche se in modo ovviamente opposto! Che sarà successo alla Tana? E, soprattutto, la suddetta Tana sarà ancora in piedi, o ne troveranno solo le fondamenta? Qui sotto, inoltre, si parla un po' di Gideon e Fabian Prewett, i due fratelli di Molly, appena citati nei libri e quasi mai nelle fanfiction... Mi sembrava carino dar loro un pochino di spazio, visto che dovrebbero essere morti da poco. Grazie ancora a tutti, un bacione, spero vi piaccia e che continuerete a seguirmi! (:



5. Sette figli, tutti sui fianchi

 

Molly riemerse per prima nel camino della Tana e ad attenderla trovò il disastro più completo: il salotto era totalmente sottosopra, un denso fumo nero proveniva dalla cucina, Ron piangeva disperato, da qualche parte, e Bill reggeva i gemellini tra le braccia, gli occhioni blu spalancati e lucidi.

 

Praticamente la sua visione dell'Apocalisse che diveniva realtà.

 

“Mamma!” esclamò Charlie, correndole incontro: “Meno male!!!”

Anche suo marito comparve tra le fiamme verdi, esclamando orripilato: “Per le mutante di Merlino!”

Fred e George levitarono fino a raggiungere le braccia del loro padre, che li afferrò prontamente, mentre il maggiore dei loro figli diceva: “Papà, mi dispiace! Non so com'è successo!”

“Dov'è Percy?” chiese subito la signora Weasley, tenendosi sempre Ginny stretta al petto e guardandosi intorno, frenetica: “E Ron?!”

“In cucina!” piagnucolò Charlie, stringendosi alle gambe di Arthur: “Ci dispiace!”

“Resta con loro” disse la strega a suo marito, mollando in braccio a Bill la piccola Ginevra e fiondandosi nell'altra stanza: “Vado a prenderli!”

La cucina era totalmente pervasa da un fumo scuro, l'odore di bruciato era forte ed il pavimento era ricoperto di posate cadute da chissà dove, ma la signora Weasley non era tipo da farsi prendere dal panico: con un colpo di bacchetta aspirò la coltre nera, spalancando all'istante tutte le finestre.

All'interno del camino che usavano per cuocere i cibi vide un grande pentolone, che capì subito essere la fonte dell'intero disastro, così lo fece levitare fino a poggiarlo nel loro ampio lavatoio, per poi versarci sopra una quantità spropositata di acqua.

Merlino! Temevo fosse un incendio!

Tirò un lungo sospiro di sollievo, poi finalmente riuscì a scorgere i suoi due figli mancanti, rannicchiati sotto al tavolo, tremanti.

“M-mamma...!” riuscì a dirle Percy, in lacrime: “Scusa!”

Molly prese Ron e aiutò l'altro bambino a rialzarsi, per poi tornare in salotto, dove tutti parevano aspettarla con la medesima espressione terrorizzata.

“Spiegazioni” disse semplicemente, in tono quasi militaresco, dopo che ebbe fatto schierare tutti i suoi figli in grado di camminare, per poi aggiungere, ancora più minacciosa: “Ora

Silenzio.

“Bill?” incalzò suo marito.

“A-andava tutto bene” cominciò il ragazzino, incerto: “...P-per un po'. Poi io e Charlie abbiamo sentito dei rumori, i gemelli erano volati sulla libreria e non sapevamo come farli scendere!”

“Ci siamo arrampicati!” confessò il secondo nato, tenendo lo sguardo rivolto al pavimento: “E il mobile è venuto giù...”

Molly si portò una mano alla bocca, in segno d'orrore, pensando a cosa sarebbe potuto capitare se fossero rimasti schiacciati: a quanto pareva, invece, la pesante libreria era caduta contro il loro vecchio divano, lasciando uno spazio tra essa ed il pavimento, dove i due bambini erano finiti, mentre Fred e George, che stavano in cima, erano ruzzolati sul divano stesso, che aveva attutito l'impatto.

“Non lo so perché c'era fumo!” continuò Bill: “Mi sono rialzato e non si vedeva più niente!”

Gli occhi della strega si spostarono su Percy, indagatori.

“Ron aveva fame” disse il piccolo, pasticciandosi le manine: “Volevo fargli da mangiare come fai tu, mamma! Te l'ho visto fare tante volte, pensavo che ero abbastanza grande... Ma non lo so perché ha iniziato a bruciare tutto...”

“Volevamo chiamarti prima, papà!” si giustificarono ancora i due primi nati, cercando nel loro vecchio una qualche forma di aiuto: “Ma sembrava tutto a posto!”

A quelle parole, Molly zittì tutti, furiosa.

“Sono molto delusa!” esclamò, le mani sui fianchi: “Da tutti voi! Bill, avresti dovuto chiamarci subito e tenere più d'occhio i tuoi fratelli, l'anno prossimo andrai a Hogwarts, santo cielo! E tu, Charlie, non sei tanto più piccolo, possibile che neanche tu abbia un po' di sale in quella zucca?! Percy, non ti permettere più di giocare col fuoco, avresti potuto fare un danno grandissimo, te ne rendi conto?!”

Percival sembrava quello che l'aveva presa peggio, sentiva più degli altri di aver perso la sua prima occasione per dimostrare il suo valore, era semplicemente avvilito ma si sforzava di non piangere, non voleva fare la figura del moccioso ancora di più.

“E in quanto a voi” proseguiva intanto la donna, sculacciando sonoramente i gemellini: “Non si sale così in alto, potevate farvi molto male!!!”

Non appena ebbe finito con le ramanzine, Arthur le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla, forse con l'intento di farle forza, non potendo prevedere che quel gesto tanto innocente avrebbe scatenato di nuovo la furia di sua moglie.

“Quanto a te!” sbottò infatti Molly, puntandogli un dito contro: “Arthur Weasley! Come hai osato portare di nuovo con te un congegno babbano modificato! Avrebbero potuto licenziarti! Sei un irresponsabile!”

Perché non aveva mai un attimo di pace? Che aveva fatto di male per meritarsi un marito e dei figli così?!

“Nessuno mi ascolta, in questa casa!” esclamò ancora: “Sono stanca, me ne vado di sopra, occupati dei tuoi figli!”

 

Era salita in camera sua, al terzo piano, sbattendosi la porta alle spalle: com'era possibile che per lei non esistesse mai una giornata tranquilla?

Sono così stanca...

Si stese sul letto a fissare il soffitto, contando le macchie di umidità, finché lentamente non le tornarono alla mente i ricordi di quella stessa mattina. Narcissa Malfoy era una donna stupenda e sembrava sempre così calma, fatta apposta per stare con suo marito: era semplicemente il suo equivalente al femminile, non c'era ombra di dubbio, sia per i modi di fare schizzinosi e presuntosi, sia per l'aspetto, dato che erano entrambi biondissimi, alti, con gli occhi di ghiaccio ed il portamento fiero. Non la invidiava per la sua ricchezza, non era mai stata abituata all'agiatezza né ne sentiva la mancanza, però si ritrovò a pensare che un po' era gelosa della sua bellezza, Lucius la teneva per mano come fosse stata una principessa e di certo aveva ragione... Cos'era lei, Molly, in confronto? Ci aveva riflettuto anche mentre mangiavano, come poteva Arthur amarla, nonostante fosse di aspetto più che modesto, nonostante le loro giornate fossero frenetiche e piene di problemi?

Si fermò a riflettere su come era nata la sua relazione con l'uomo che poi avrebbe sposato.

Così diversi...

Fin dai primi anni ad Hogwarts, erano sempre stati opposti: bassa e cicciottella lei, alto e magro come un chiodo lui, irascibile ma timida lei, sempre bonario, frizzante e con la fissa dei Babbani lui.

Una coppia che scoppiava, insomma! I primi tempi non lo trovava neanche simpatico, era una matricola chiacchierona e decisamente strana, amico e coetaneo sei suoi fratelli, mentre lei era di un anno avanti. In realtà era stato proprio per colpa, o per merito, di Gideon e Fabian se l'aveva conosciuto meglio: quei due erano gemelli, proprio come Fred e George -a cui avevano dato apposta le medesime iniziali- ed erano, come loro, dei vulcani di marachelle, alle quali Arthur spesso e volentieri partecipava con fervore.

Chissà come, pian piano, loro si era avvicinati, fino ad uscire insieme la notte, per poi fidanzarsi, ma cosa ci aveva mai visto in lei? Davvero non aveva ripensamenti? Era sempre stata certa che sarebbero stati insieme per la vita, scelti quasi dal destino, ma ora non le sembrava di essere più così sicura, dopotutto si erano sposati così giovani... I Mangiamorte uccidevano persone pressoché ogni giorno, non c'era certezza del domani, si ricominciava solo da qualche mese a vivere davvero in serenità, così erano andati all'altare appena finiti gli studi per godersi ogni attimo di vita insieme, consci del fatto che ogni singolo istante avrebbe potuto essere l'ultimo.

Alla fine loro se l'erano cavata, anche se i suoi fratellini non avevano avuto la stessa fortuna: una notte erano stati attaccati e non avevano avuto via di scampo.

Frugò nel cassetto del suo comodino ed estrasse una loro foto: identici, potevano avere sì e no quindici anni e si guardavano intorno, con espressione sicura. Sfiorò con le dita i contorni della fotografia, mentre i due ragazzi le sorridevano; Gideon era sempre stato quello più spigliato, estroverso, quello combattivo, mentre Fabian era più timido, ma non per quello meno disposto a combinarne di tutti i colori!

Alastor Moody aveva detto che ci erano voluti cinque Mangiamorte per sconfiggerli, ma questo non le era stato di grande consolazione; anche se sapeva che, in quanto membri dell'Ordine della Fenice, al fianco di Silente e di molti Auror, erano a conoscenza del grande rischio che correvano, perdere gli ultimi rappresentanti della sua famiglia d'origine era stata per lei una freccia al cuore.

Arthur era un uomo così buono, così frizzante, così intelligente! ...E se avesse continuato a tenerla con sé perché non se la sentiva di darle altri dispiaceri?

Si chiese anche come sarebbe stato se invece di sposarsi fosse fuggita in qualche posto lontano, portando con sé Gid e Fab... Forse avrebbe potuto costruirsi qualcos'altro, altrove. Forse non avrebbe dovuto assistere alla morte di tanti amici e persone speciali.

Non avrebbero mai smesso di lottare per ciò che ritenevano giusto e neanche io sarei mai potuta fuggire, dopotutto...

Nella sua mente continuava a delinearsi un solo volto, quello del suo Arthur, l'unico uomo che aveva sempre amato, accanto alle mille immagini dei suoi bambini, che adorava e avrebbe sempre adorato anche più della sua stessa vita.

Non rimpiangerò mai niente, nonostante tutto quello che è successo... Ma anche per lui sarà così?

Era l'unica nota negativa dello stare con qualcuno che non vorrebbe mai ferirti: non essere mai certa davvero che ti stia dicendo la verità.

Si guardò allo specchio, con espressione mogia; aveva partorito sette figli, l'ultima da pochi mesi, ed i segni si vedevano tutti.

Sette figli, tutti sui fianchi!

Non aveva mai avuto chissà quale fisico, però ora si sentiva più brutta e sformata che mai, le pareva quasi di vedere accanto a lei la signora Malfoy, con quel suo corpo così perfetto.

Davvero mi ama? Come può?

Aveva decisamente il morale a terra, lo spavento che si era presa poco prima non giovava di certo, così si risedette sulle lenzuola e tornò a fissare malinconica la fotografia, ripensando ai suoi fratellini perduti.

 

Anche i Malfoy erano Mangiamorte, non importava quanti soldi potessero elargire, in fondo tutti l'avrebbero sempre saputo, eppure non li odiava, neanche suo marito provava un vero e proprio odio per Lucius, era più un'aspra rivalità. Dopotutto, proprio perché li aveva conosciuti, era certa che non avessero mai compiuto chissà quali atrocità, più che altro cavalcavano la corrente per ottenere posizioni di spicco, ma sotto sotto non si potevano definire strettamente fedeli a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Si ricordò dell'espressione assente che aveva Narcissa Black quella mattina e se ne chiese il motivo: non poteva solo trattarsi di nostalgia per il figlioletto, quello era un sentimento che anche lei conosceva bene, ma le era sembrato allo stesso tempo qualcosa di troppo intenso perché potesse spiegarsi con il semplice risentimento verso suo marito per qualcosa che le aveva fatto.

Quindi cosa?

Poteva anche essersi fatta suggestionare, ma le era sembrato di vedere la donna sussultare al sentir nominare Crouch, il giudice del tribunale magico...

Era ovvio che non l'avrebbe mai saputo con certezza, ma forse si trattava di qualcosa legato a sua sorella Bellatrix, catturata dopo che aveva torturato fino alla pazzia Frank e Alice Paciock, due Auror e loro cari amici, ed ora in attesa di processo.

Quell'assassina.

Ecco, per quella donna provava odio, in lei rivedeva i colpevoli della fine di Gideon e Fabian, in lei vedeva la follia distruttrice.

Meritava di morire ad Azkaban, ne era certa.

Come si potrebbe provare pena per una come quella?

Era senza dubbio la Mangiamorte più famosa, quella che tutti temevano di più, ricordata con terrore per la passione malata e viscerale con la quale procurava dolore alle proprie vittime, in nome del suo Signore, certo, ma anche per il suo personale divertimento.

L'aveva conosciuta, tra le mura di Hogwarts, aveva due anni meno di lei ed era la Caposcuola di Serpeverde, la ragazza che incuteva paura e timore reverenziale; già allora la sua anima nera era evidente ai più, come quella di molti altri futuri seguaci dell'oscurità.

Per un attimo si disse che qualcuno avrebbe dovuto e potuto fermarli tutti allora, quando erano solo ragazzi, ma poco dopo si riscosse da quelle idee tanto assurde, non si poteva punire chi ancora non aveva commesso crimini e, senza ombra di dubbio, Silente, l'allora preside Dippet e tanti altri professori avevano cercato di riportarli sulla retta via, anche se invano.

Tornando ai Malfoy, era comunque vero che Lucius si divertiva a mettere suo marito in difficoltà ogni volta che ne intravedeva l'occasione e quella mattina avrebbero potuto anche loro coprire di vergogna i coniugi biondi, rinfacciando le loro infami parentele e rendendo loro pan per focaccia, eppure non aveva detto nulla lei, così come era stato zitto Arthur, persino quando Caramell aveva fatto dei riferimenti ai processi in atto.

A volte sentiva di essere davvero troppo buona, forse avrebbero dovuto cogliere l'occasione ed infierire.

Eppure...

Eppure, una piccola parte di lei -piccolissima- comprendeva la signora Malfoy. Bellatrix Lestrange era pur sempre parte della sua famiglia: aveva visto le tre sorelle Black insieme qualche volta, per quel che poteva ricordare sembravano molto unite, al di là delle apparenze e delle arie che si davano tutte, fatta eccezione per quella di mezzo, Andromeda, che infatti era finita dopo poco tra i rinnegati, proprio come era successo a sua suocera.

No, non era mai giusto far soffrire qualcun altro, come non era giusto far vergognare qualcuno di fronte ad altri, avevano fatto la scelta giusta a non mettersi al loro livello, ne era certa.

Ecco, forse era proprio quello che aveva accomunato lei ed il suo Arthur, quella voglia di fare del bene, di vivere la propria vita, magari in condizioni modeste, ma sempre con la coscienza pulita.

Ma era sufficiente quella caratteristica a giustificare i suoi mille difetti?

Che altro aveva visto in lei per amarla così tanto?

Guarda qui che smagliature...

Aggiunte note finali: A grande richiesta (??) mi sento in dovere di spiegare una cosa. È vero che la Molly che conosciamo nei libri quasi certamente non si farebbe scalfire dalla bellezza di Narcissa, però mi piaceva proprio l'idea di due coppie 'giovani' meno mature... Mi sono chiesta 'Come sono diventate così affiatate e forti, come famiglie?' e mi sono risposta che senz'altro avranno avuto anche loro delle piccole crisi, perché non proprio in questo periodo così stressante e cupo della Storia Magica? Quindi mi piace immaginare una Molly di quindici anni più giovane che, come tante di noi, sanno in cuor loro che la bellezza vera ce l'abbiamo dentro, ma alle volte si intristiscono lo stesso a vedere ovunque modelle strafighe (: A questo va ovviamente aggiunto lo stress dell'aver trovato la casa quasi in fiamme ù.ù Mi sembra sia umano e credo che proprio incertezze superate come quelle l'abbiano portata a diventare la donna forte e sicura di sé che conosciamo nei libri della Rowling! Lo stesso valeva lo scorso capitolo per Narcissa, che troviamo molto legata a Lucius, anche se in modo meno plateale: anche per lei ho pensato ad un momento di dura crisi in cui l'atteggiamento di suo marito (che, da bravo aristocratico, difficilmente mostra i suoi sentimenti, preferendo il 'muso duro' a cui sarà da sempre stato abituato in famiglia) le fa avere dei dubbi. Non vuole essere una storia complicata, ma solo un racconto allegro di un 'momento di vita' di queste coppie, per provare un po' a capire come siano diventate quelle che sono ^^ Ecco, fine delle spiegazioni ù.ù

  
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