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Autore: LucieLupin    16/08/2007    5 recensioni
Fanfic scritta per il concorso del sito boy-toy.org ed arrivata *si inginocchia e ringrazia* al secondo posto (grazie grazie grazie ancora *_*) scritta dal punto di vista di Remus in una notte senza luna a Grimmauld Place ^_^
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer: I personaggi non mi appartengono sono bensì proprietà di JK Rowling. Io li uso solo a scopo fangirlistico ^_^

Sleep

Di

Lucie_Lupin

Siamo vicini come non lo siamo mai stati nei quattordici anni appena passati. Lo sento respirare, muoversi nel sonno tra incubi tremendi e sento il suo cuore accelerare e rallentare a ritmo con i suoi movimenti senza pace. Non si sveglia, non lo fa mai. E’ come se fosse incapace di sottrarsi alla sofferenza che ha accompagnato più di un terzo della sua vita. Sono io a svegliarlo, solitamente, a ricordargli che deve aprire gli occhi anche se il giorno che ha davanti sarà dolorosamente irritante, non mi illudo di essere così importante da determinare i suoi ritmi vitali ma… credo di essere comunque d’aiuto.

Mi volto nel buio di questa notte che dovrebbe essere fortemente rilassante per me, data l’assenza della luna, e riesco a distinguere i tratti del suo viso, ho un vista spaventosamente acuta nel buio. Talvolta, tuttavia, preferirei privarmi di questa capacità. Odio avere la possibilità di analizzare con cura il suo viso, di notare ogni nuova ruga, ogni osso troppo in evidenza, ogni piccolo nuovo tratto del suo viso che lo rende diverso da come lo ricordavo.

Era bellissimo, tanto da togliere il fiato, probabilmente quello che lo rendeva tanto speciale era il fatto che sembrasse così perfetto per caso. Sirius non passava ore in bagno, o meglio… non le passava sistemandosi i capelli, nascondendo eventuali brufoli…

Un leggero sorriso mi increspa le labbra a questo pensiero. Quante volte ho dovuto seppellirmi sotto un cuscino per poi rassegnarmi a praticare un incantesimo che impedisse a quei dannati suoni imbarazzanti di raggiungere le mie orecchie, caste e pure. Condividere il dormitorio con altri tre ragazzi adolescenti è piuttosto imbarazzante e ti tempra per la vita. Non smetterò mai di ripetermelo.

Sospiro rivolgendo nuovamente lo sguardo verso il soffitto. Se non fosse successo a noi… tutto sarebbe così diverso e stupendo. Sono sicuro saremmo le persone più felici del mondo.

Lily e James sarebbero i migliori genitori dell’universo, io forse… forse avrei trovato il modo di sopportare per tutta la vita questo ventenne casinista troppo cresciuto e… e forse Peter non sarebbe quel lurido bastardo che è diventato a causa dell’odio che ci ha divorati un po’ tutti durante la guerra.

Odio ripensare a quel periodo così lontano ma che nel mio cuore sento vicinissimo. I ricordi bruciano e mi tormentano come se non avessi passato dodici anni della mia vita a piangere ed a rimpiangere. So che la colpa di tutto non può essere mia, so che dovrei essere arrabbiato con Sirius, James e Lily visto che nonostante fossi stato loro amico per più di sette anni non esitarono ad additarmi come loro principale sospetto. Ma come posso prendermela con una coppia di genitori che non hanno visto loro figlio crescere e con la persona che ho amato di più al mondo?

Sirius ha ricevuto tutto il mio odio per troppo tempo, anche se… nel mio cuore, là, in un angolino c’è sempre stato quel folle barlume di speranza che non mi ha consentito di dimenticarlo. Mi sono comportato come un ragazzino alla prima cotta due anni fa quando gli sono volato tra le braccia appena mi è venuto il dubbio potesse essere innocente.

Ed ora lo amo troppo. Il mio cuore stava per esplodere quando mi ha chiesto baldanzosamente di condividere con lui la camera “come ai vecchi tempi”. Ma ho capito benissimo che recitava, nel profondo dei suoi occhi scuri, un fiamma di dolore si mostrava solo a chi come me era in grado di capire Sirius. Aveva bisogno di un sostegno, aveva ed ha bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui essere il vero Sirius e non il personaggio stereotipato o idilliaco che tutti pensano essere.

Dobbiamo stare vicini, non nasconderci nulla, questo è l’unico modo che abbiamo per vivere. Lo abbiamo stabilito e non siamo mai stai così d’accordo su una cosa…

«Remus?» la sua voce aleggia nella stanza tetra per qualche secondo, come una ventata di profumo.

«Cosa?» non sono affatto preoccupato il suo tono di voce è piatto, non è scosso da niente, posso stare tranquillo.

«Dormi…»

«Prego?» non credo di aver capito bene, che si stia preoccupando per me?

«Ho detto D-O-R-M-I… quando vieni qui dovresti riposare e invece stai lì sveglio tutte le notti, senza chiudere occhio… non è un cosa tanto piacevole, sai? Comincio a pensare di essere un compagno di stanza peggiore di una massa di licantropi» mi spiega con gli occhi incollati al soffitto, è sdraiato sulla schiena e non si muove di un millimetro, come se non volesse guardarmi. Forse è veramente offeso dal fatto che io non dorma. Ma come posso dormire quando so cosa mi aspetterà domani ed il giorno dopo ancora? Quando lo sento disperarsi del sonno e muoio per la frustrazione, per la voglia di abbracciarlo forte e sussurrargli di tranquillizzarsi?

Il rumore del vecchio materasso mi conferma ciò che avevo intravisto nel buio, Sirius si è voltato e mi guarda con occhi luccicanti nell’oscurità. Eseguo il suo stesso movimento e tiro le coperte fino al mio orecchio, anche se ora lui sta tecnicamente fissando la mia schiena la sensazione è la stessa di quando incatena il mio sguardo con il suo, quando sa di aver ragione.

«Lo so che è a causa mai che non dormi… ti prego sforzati… cerca di non ascoltami. So cosa ti fanno, cosa hai passato, voglio che tu venga qui per stare tranquillo. Voglio che tu ti senta a casa. Se stai male tu… sto male anche io!» la sincerità nella sua vote triste ma ferma mi fa rabbrividire e… e nonostante non lo faccia consciamente… mi volto appena verso di lui. «Remus, io non servo a niente, sono un inutile peso morto in grado solo di rendere nervosi tutti quanti! Molly mi odia, gli altri mi sopportano… e Snape non ne parliamo nemmeno. Non voglio dare fastidio anche a te, dormi o… giuro che ti mando a dormire in un’altra stanza!»

«NO!» grido prima di poter pensare razionalmente di NON farlo… come se non bastasse mi sono voltato totalmente verso di lui.

Ci guardiamo fisso.

Arrossisco e mi copro rabbiosamente il viso con entrambe le mani, piombando pesantemente sul cuscino con la testa.

«Moony, smettila di fare così. Non devi sentirti stupido… anche io ti… nonostante siamo ormai due adulti disillusi io… io ti voglio ancora…» mi mormora Sirius sorridendo, quel suo cavolo di ghigno brilla sul suo volto scuro.

Mi allunga una mano.

La afferro.

La stringo.

I nostri due letti si avvicinano, diventando un surrogato di un letto matrimoniale. Mi abbraccia, io attorciglio le mie gambe con le sue e cadiamo entrambi addormentati come bambini stanchi.

Domani sarà peggio di oggi e il giorno dopo peggio ancora. Però siamo, di nuovo, insieme ed è questo quello che conta. FINE

  
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