Feels like
Home -5-
Somethin' in your eyes, makes me
wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life
If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done
Chantal Kreviazuk
Prima di
iniziare i dovuti avvisi.
I personaggi
di questa one-shot appartengono tutti alla scrittrice J.K. Rowling e a tutti coloro aventi diritti. I fatti narrati non
sono mai avvenuti nella saga di Harry
Potter (ahimè..)
Io li ho
utilizzati solo ed esclusivamente per puro divertimento.
Questo racconto è stato scritto senza alcuna
intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia
stato infranto.
Il vento freddo di
dicembre spazza veloce le rotaie del treno. Il finestrino è freddo.
Rabbrividisco al contatto della mia
fronte su quella superficie.
Respiro regolarmente ma il
mio cuore batte veloce. Gli occhi di Ron sono di nuovo fissi sulla mia figura.
Non mi va di alzare lo sguardo ed incontrarli. Non sono ancora pronta per
reggere una simile pressione.
Sorrido ad Harry che mi
mostra qualcosa su uno dei tanti libri di Quidditch che gli ho dato.
-Questo è il primo che mi
hai regalato...- mi dice chiudendolo ed accarezzando la copertina di pelle nera
leggermente consumata. Si vede che ci tiene tanto a quell’oggetto. Lo sfiora
ancora prima di riporlo con estrema cura nella sacca nera.
Mi sento molto lusingata.
-Sono felice che ti sia
piaciuto così tanto...- gli rispondo guardandolo negli occhi.
Scruto con interesse gli
altri ragazzi della squadra. Da quando Angelina e Katie hanno terminato i loro
studi ad Hogwarts, un anno fa, non sono più riusciti a trovare ragazze disposte
a giocare nella squadra.
Dean scuote Ron
riportandolo alla realtà. Ancora una volta, ha fermato lo sguardo su di me. L’ho
capito, dal modo in cui la mia schiena è stata percorsa da un brivido. È
davvero insostenibile questa situazione. Entrambi vorremo fare pace ma nessuno
dei due ha il coraggio di rivelarlo. Ci limitiamo a guardarci, di nascosto
dell’altro, in quei momenti in cui pensiamo che nessuno dei due stia
osservando. Ma non è così. Io lo sento, lo avverto quando Ron punta quelle
pozze blue cobalto su di me.
Accavallo le gambe magre.
Indosso ancora la divisa di Hogwarts, non ho avuto il tempo di cambiarmi.
-Siamo quasi arrivati...-
dice all’improvviso Dean ponendo, finalmente, fine ai suoi singulti di riso
esagerati. Ron lo guarda storto.
Mi alzo dal sedile
afferrando la sacca con il ricambio. Voglio togliermi questa divisa ed
infilarmi nei miei comodi jeans babbani. Adoro questa roba.
Sono seduta nel posto più
lontano dalla porta, accanto ad Harry e di fronte a Colin.
Il ragazzo dai capelli
color topo mi sorride tirando velocemente su le gambe per farmi passare. Non ce
n’è molto bisogno. Sono abbastanza magra da muovermi senza infastidire nessuno.
Sfioro con le mie gambe un paio di ginocchia, qualche mano... fino a quando
arrivo di fronte a Ron. È così dannatamente alto e possente da occupare quasi
l’intero corridoio tra un sedile e l’altro. Si fa leggermente più indietro ma
io non ci passo lo stesso. Lottiamo un paio di minuti per cercare di
sincronizzarci e non fare le medesime cose nello stesso istante.
Tutti ci guardano
trattenendo a stento un sorriso.
Ron ha le orecchie
leggermente più rosee, io sto letteralmente scoppiando di caldo.
Non so cosa succede ma,
all’improvviso, mentre io provo ad avanzare verso la porta cercando di superare
le sue ginocchia alzando una gamba, lui si mette in piedi di scatto, facendomi
andare a cozzare la fronte contro il suo petto.
Sento il suo odore
penetrare nelle mie narici, le sue mani morbide sostenermi dagli avambracci, il
suo respiro caldo e affannoso infrangersi sul mio collo. Ascolto il battito del suo cuore accelerato ed il mio,
per simpatia, inizia a vibrare nello
stesso identico modo.
Mi sento male.
So che tutte le mie difese
sono crollate.
Non posso restare ancora
così vicino a lui o altrimenti potrei abbracciarlo stretto e non lasciarlo più
andare.
Mi allontano bruscamente
facendo ondeggiare i miei capelli ricci e lunghi.
-Ron!- esplodo
massaggiandomi la fronte.
Lui arrossisce aprendo la
porta, mi guarda un attimo negli occhi, prima di uscire dallo scompartimento.
Fisso l’uscita ormai vuota e mai come ora sono più arrabbiata.
Sono arrabbiata con Ron,
con Harry e con tutti quelli che si trovano in questo scompartimento.
Ma soprattutto sono
arrabbiata con me stessa. Sono arrabbiata col mio cuore che ha perso un battito
quando mi sono avvicinata a lui, arrabbiata col mio respiro accelerato a causa
del suo profumo intenso e pulito, arrabbiata col mio cervello perché si è
annebbiato quando mi ha sostenuto con le braccia, arrabbiata perché avrei
voluto abbracciarlo forte, arrabbiata perché gli voglio ancora bene, ma
arrabbiata soprattutto perché so per certo di essere ancora dannatamente pazza
di lui.
Il loro decimo allenamento
della settimana va avanti da quasi un’ora. È iniziato appena la colazione è
terminata.
Ho preparato un paio di
panini ed ho portato una decina di burrobirra bollenti.
Stanno volando velocemente
con le scope. Zigzagano con estrema facilità ed eleganza tra la cascata di
palline di neve che ho incantato in modo che non si fermino. Il migliore tra
tutti è naturalmente Harry. Nemmeno una palla è riuscito a sfiorarlo.
L’aria è fredda ma
gradevole. Il vento è frizzantino carico di felicità delle feste.
Sfoglio distrattamente le
pagine del libro di incantesimi del 7° anno. Alcune volte mi chiedo come mai
gli incantesimi più belli e semplici siano sempre alla fine del corso di studi.
Sbruffo mentre afferro la
bacchetta ed inizio a provare l’incantesimo sintetizzante. Dovrebbe aiutarmi a
riassumere le grandi pagine di libri. Non sono molto convinta. Non credo che
l’userò mai.
Un brivido insistente mi
fa vibrare la mano.
Ron mi sta guardando.
Senza accorgermene alzo gli
occhi incontrando accidentalmente quelli chiarissimi di lui. Non posso fare a
meno di arrossire e sorridergli.
-Ron attento!-
Il mio amico si gira di
scatto ancora rosso in volto. Una palla di neve lo colpisce in pieno viso
facendogli perdere l’equilibrio dalla scopa. Fortunatamente era a poco più di
un metro dal terreno e la neve attutisce la caduta.
Trattengo ugualmente il
respiro preoccupata. Abbandono pesantemente il mio libro sulla panca di legno
ai bordi del campo e senza rifletterci urlo alle palle di neve.
-Finite incantate!-
Migliaia di fiocchi bianchi ricadono senza più vita sul terreno candido.
L’intera squadra è
atterrata e si è raggruppata intorno al
ferito. Mi faccio largo tra la piccola folla. Il mio amico Rosso è ancora a
terra.
-Ron!- gli dico
accovacciandomi accanto a lui; gli accarezzo una guancia ed immediatamente apre
gli occhi chiari.
Un sospiro di sollievo si
leva da tutti.
-Stai bene?- gli chiedo
esaminando ogni centimetro del suo corpo con gli occhi. Ron arrossisce prima di
asserire e cercare di alzarsi. –No!- lo ammonisco respingendolo dolcemente giù
sulla neve. –Meglio se non ti muovi... Per lui l’allenamento finisce qui per
oggi...- dico a tutti iniziando ad agitare la bacchetta.
Mormorii d’assenso si
levano dalla squadra.
-Wingardium leviosa!-
esclamo senza aspettare repliche. Ron inizia a svolazzare a qualche centimetro
da terra. E’ pesantuccio...
-Locomotor...- Lentamente
inizia ad avanzare verso casa.
L’intera squadra rimane in
silenzio.
-Continuate pure... io
controllo Ron e torno subito. I panini e le bibite sono nel cestino lì, accanto
al libro.- Indico con un cenno del capo il grande contenitore di vimini.
Sento una serie di
mormorii dietro di me prima che Harry
esploda.
-Avanti brutti pappamolle
riprendiamo l’allenamento!-
Adagio dolcemente Ron sul letto. Un gemito
soffocato esce dalle sue labbra.
Il mio cuore fa un balzo.
Spero davvero che non si sia fatto male. Non me lo potrei mai perdonare.
-Dove ti fa male?- gli
chiedo iniziando a tastargli le braccia. Ron si irrigidisce rendendomi il
lavoro più difficile. Quella dannata uniforme di Quidditch non mi fa vedere
niente.
-Non è lì...- mormora
bloccandomi le dita con la sua mano fredda. Un brivido mi fa sentire persa.
–Sulla spalla destra...-
Gli sfioro la parte che mi
ha indicato e lo vedo fremere dal dolore.
-Togliti la maglia...- gli
dico fingendomi tranquilla. Sono così emozionata che forse la mia voce
tentenna.
Ron arrossisce
furiosamente sulla punta delle orecchie. Non può credere alle sue orecchie.
Hermione Granger che gli chiede di spogliarsi davanti a lei.
-C-cosa?- balbetta
guardandomi.
-Avanti Ron, non sei il
primo ragazzo che vedo a petto nudo- dopo mio padre. Mi rendo conto che le
bugie riesco a dirle discretamente se mi impegno.
Ron annuisce mentre il
rossore si diffonde sulle guance. Si porta le mani alla base della maglia e con
alcune smorfie di dolore inizia a sfilarsela. Osservo ogni suo movimento
rapita. È così dolce tutto rosso.
Ingoio il vuoto quando
rimane completamente svestito.
È davvero bello.
Mi avvicino silenziosa
cercando di non mostrargli la leggera bava accompagnata dal rossore che mi
opprime in questo momento. Gli sfioro la schiena con le mie dita fredde e
sottili e lo sento vibrare sotto il mio tocco. Seguo la linea dolce e perfetta
della sua spina dorsale, arrivo fin sul collo per poi scendere lungo le
scapole. Lo sento tremare e non posso fare a meno di mordermi il labbro
inferiore.
Si lamenta silenziosamente
quando gli tocco la parte leggermente livida.
-Qui?- gli chiedo
pressando dolcemente. Non voglio fargli male. Ron annuisce con il capo.
Osservo con attenzione il
livido sulla spalla e tiro un sospiro di sollievo. Non è nulla di grave.
Mi avvicino al suo
orecchio e bisbiglio.
-Sopravviverai...-
Sorride mentre si rilassa.
Mi sono allontanata per andare a prendere l’unguento che ho chiesto a madama
Chips.
-Una bella dose di questo,
un giorno di riposo e sarai come nuovo. Fidati.- sorrido alla sua nuca rossa.
Spalmo con troppa forza la pomata perché si lamenta un po’.
-Io mi fido di te...-
Quella frase mi lascia
spiazzata. Si riferisce a quello che ho detto? O è solo un’affermazione? Non ne
ho idea. Mi stringo nelle spalle afferrando la fasciatura.
Mormoro l’incantesimo avvolgente
prima di rispondergli.
-Meglio per te...-
Ron diviene rosso
rimettendosi velocemente la maglia. Ha ancora le guance calde quando
all’improvviso abbassa il capo.
-Grazie... cioè...
scusami! Non avrei dovuto dire quelle scemenze... Io non pensavo assolutamente
quello che...-
Lo blocco scuotendo la
testa. Anch’io voglio far pace. So per certo, adesso, che quelle cose che ha
detto non contano niente per lui. Lo guardo negli occhi sorridendogli.
-Non importa... è tutto
passato!-
Mi guarda con quelle pozze
di blue cobalto e all’improvviso mi domando come io abbia fatto a resistere
così a lungo senza osservarle. Mi sorride con le sue belle labbra rosee ed io
mi sciolgo come un ghiacciolo. Con un paio di falcate mi raggiunge e senza
darmi più tempo mi stringe possessivamente tra le braccia.
Sento il suo calore sulla
pelle, il suo profumo riempirmi i polmoni, le sue mani sulla mia schiena e
puntualmente mi credo in paradiso. Avverto le mie gambe cedere sotto il mio
peso. Il mio cuore batte troppo forte. Ho bisogno di aggrapparmi a lui, di
sentirmi protetta come solo lui può farmi sentire. Appoggio le mie mani sulle
sue scapole. Sto così bene qui che non mi accorgo che forse gi sto facendo
male. Pare che lui non ci badi perché, come al solito, ogni qual volta mi
abbraccia, mi solleva senza difficoltà dal pavimento.
Mi stringe più forte e
sento il suo cuore battere all’impazzata sotto il mio petto. Appoggia
amorevolmente la sua faccia nell’incavo della mia spalla e mi sussurra.
-Ti voglio bene,
Hermione...-
Sento il mio cuore fermarsi e in questo
preciso istante capisco. Tutto mi è chiaro.
Io e Ron, non possiamo
restare divisi. Io non posso fare a meno di lui. Lui non può fare a meno di me.
Siamo come l’ossigeno. Entrambi abbiamo bisogno dell’altro per sopravvivere.
Non posso cercare o solo pensare di poter tagliare Ron fuori dalla mia vita.
Lui ne fa parte integrante.
Ricaccio indietro le
lacrime e lo stringo più forte.
Devo riprendermelo. Io e
lui ci apparteniamo e nessuno può portarmelo via. So che lo amo e questo mi
basta per combattere per lui.
Gli bacio la guancia, in
un posto dove so che ama essere baciato, e lo sento rabbrividire.
-Ti voglio bene, anch’io
Ron-
Va bene... so che vi ho fatto aspettare! Però questo
chap è stato molto carino. Grazie all’arrivo di alcuni miei cugini ho avuto un
sacco di spunti per alcune ffc (grazie ai loro racconti amorosi...), e inoltre,
quando tra un paio di giorni posterò l’ultimo chap di questa storia lampo, mi
dedicherò completamente alla stesura del nuovo capitolo della mia saga DAAB!
Credo che con l’aggiornamento alla mia ffc lunga
chiuderò anch’io i battenti( dedicandomi ad altre attività tipo tradurre i 50
sonetti di Shakespeare che quel Cerbero del mio prof. d’inglese ci ha dato per
le vacanze!) per l’estate e vi darò appuntamento a Settembre... naturalmente
potrei anche decidere di non sparire del tutto ma pubblicare un paio di auto
conclusive... ma non so, poi vedremo! (Naturalmente per chi mi conosce sa
benissimo che potrei anche decidere di pubblicare ancora altri chaps di DAAB
prima della chiusura estiva... tutto dipenderà, dal tempo, dalla fantasia, e
dalla voglia che madre natura mi fornirà in questo periodo...)
Spero che abbiate la simpatia e gentilezza di
lasciarmi ancora un commentino un grazie a tutti coloro che hanno letto e in
particolar modo a:
Vale
Vega
Seya
Angela
EMMA
Maho
Hobbit
MiciaMao
Mira
Phi Phi
Anonimo
°°Marty°°
Sunny
Tipsy
AvaNa Kedavra
Sweetie
Silvix
Rikku
Yuna
AngéleJ
...Lasciatemi un commentino...