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Autore: Giulia Bosch    20/08/2007    1 recensioni
I tuoi occhi profondi come l'abisso, come i miei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa fan fic non sono inventati da me ma appartengono ad una serie di libri scritti da Michael Connelly, autore di thriller ambientati a Los Angeles.

Harry Bosch ne è l’ attraente e solitario poliziotto  protagonista.

Per chi conosce bene questo autore e i suoi libri vi informo che la fan fic è ambientata durante la fine del libro “Lame di luce”.

 Buona lettura.

 

 

Infinito

 

 

L’ironia del destino vuole che io sia ancora qui a pensare a te
nella mia mente flash ripetuti, attimi vissuti con te.

 

Ho detto stop al lavoro, 25 anni al servizio del Dipartimento di polizia di Los Angeles sono tanti e sono anche 25 anni di sacrificio e di buio…come il buio che c’è dentro di me ogni volta che mi guardo allo specchio e scruto i miei occhi…profondi come l’abisso. Eleanor sto ancora rinchiuso in questa casa di cui mi vanto tanto nei miei pensieri, sono qui a scolarmi l’ennesima birra ripensando a te. Cazzo…non sono mai stato in crisi d’amore e proprio così voglio definirla questa depressione che ormai mi travolge l’anima.


E’ passato tanto tempo ma tutto é talmente nitido,
così chiaro e limpido che sembra ieri...

 

Mi ricordo perfettamente l’ultima volta che t’ho visto…mi sembra ieri. Stavo indagando in un caso che scatenò la popolazione di Los Angeles, la morte di un famosissimo avvocato nero che mi teneva impegnato giorno e notte forse troppo impegnato che non mi accorgevo che c’eri tu nella mia vita…Ma io ti ho amato Eleanor e ti amo anche adesso e prego ogni giorno che tu mi chiami. Lo potrei fare io ma non ho il coraggio…lo ammetto


Ieri, avrei voluto leggere i tuoi pensieri
scrutarne ogni piccolo particolare ed evitare di sbagliare,
diventare ogni volta l’uomo ideale,

 

Non capivo il vero motivo ma un giorno di ritorno a casa ho capito che te n’eri andata e non saresti più tornata da me, si può dire che eri scappata ma scappata da cosa? Da me? Questo è il mio carattere, solitario come un coyote che vaga per le vie di Los Angeles la città dei sogni di giorno che diventa la città degli incubi la notte…Ed è questa la mia missione…svolgere ogni caso arrivando a svelare il mistero che si nasconde dietro ad un uomo che non potrà più parlare. Ogni caso è importante, o tutti o nessuno. Ma io ho cercato Eleanor di diventare il tuo uomo ideale, anche tu eri una poliziotta e lavoravi per il Bureau e sai meglio di me che vuol dire lavorare nella fogna della città. Quando ti guardavo cercavo di leggerti nel pensiero ma molte volte fallivo… non sono bravo con voi donne, eppure con te mi sentivo a mio agio perché sei come me, Eleanor, solitaria e determinata e anche molto bella…


ma quel giorno che mai mi scorderò
mi hai detto: “non so più se ti amo o no ... domani partirò
sarà più facile dimenticare... dimenticare...

E quel giorno che rimarrà impresso nella mia mente tu mi dicesti che non capivi più quali erano i tuoi veri sentimenti nei mie confronti… che volevi dirmi? Mi dicesti che non eri adatta ad un uomo come me, ti sbagliavi. Noi due siamo come due pezzi di un puzzle che combaciano perfettamente. Ma tu hai preferito scappare e dimenticare lasciandomi qui da solo, solo in questa casa che ormai puzza di morte.


... e adesso che farai?” Risposi: “io...non so”
quel tuo sguardo poi lo interpretai come un addio,

 

“Adesso che farai Harry?” …Harry… detto da lei il mio nome suona molto più dolce e sensuale. Che farò? Mha… adesso io non so più che fare ma in un modo o nell’altro andrò avanti come ho sempre fatto… quando è morta mia madre, quando sono partito per il Vietnam dove lottavo per sopravvivere all’oscurità…

Ti guardai attentamente e capii che il tuo era un vero addio perché celavi nel tuo sguardo un’espressione di pietà per me… No Eleanor, tu non dovevi provare ciò per me, tu dovevi rimanere con me..


senza chiedere perché, da te mi allontanai
ma ignoravo che in fondo non sarebbe mai finita.

Teso, ero a pezzi ma un sorriso in superficie
nascondeva i segni d’ogni cicatrice
nessun dettaglio che nel rivederti potesse svelare
quanto c’ero stato male,

quattro anni scivolati in fretta e tu
mi piaci come sempre... forse anche di più,

 

Quanto ero teso ma non volevo darlo a vedere soprattutto nel mio lavoro… E nascondevo tutto dietro a insulse cicatrici del cuore anche se di cicatrici ne ho anche troppe nel corpo come quella della pallottola che sparò il tuo capo Eleanor, quel bastardo… Poi sei arrivata tu a soccorrermi, credo almeno perché non ti ho visto bene in viso ma sono sicuro che accanto a me c’era un angelo dal buon profumo. Poi ti rividi un bel giorno a Las Vegas… ero di passaggio per lavoro ti dissi…be in fondo non era tutta una bugia ma la verità è che morivo dalla voglia di rivederti. Sei bella come sempre, mi sei venuta  a prendere all’ aeroporto e mentre entravo in macchina tu ti avvicinasti  e mi baciasti… Cosa vuol dire questo? Be in fondo eravamo sposati ed è inutile cercare di convincerla a riprovare. Sono passati ben quattro anni dall’ultima volta che abbiam fatto l’amore…un amore che sapeva d’addio e tu mi attrai ancora cazzo.


mi hai detto: “so che é un controsenso ma
l’amore non é razionalità...non lo si può capire...”
ed ore a parlare, poi abbiam fatto l’amore...

ed é stato come morire... prima di partire.
Potrò mai dimenticare... dimenticare...

 

Mi portasti al Bellaggio, l’hotel più ricercato di Las Vegas… ricercato dai giocatori d’azzardo, quelli come te. Entrammo nella mia suite e guardandoti mi venne in mente che forse ora eri impegnata con qualcun altro… qualcuno che non ero io.  Glielo chiesi in una maniera un po’ impacciata e lei mi sorrise, mi disse se credevo ancora nella teoria che ogni uomo ha un proiettile a disposizione e in quel proiettile c’è il nome dell’unica donna adatta alla sua vita. Nel mio c’è il tuo di nome Eleanor Wish e tu lo sai bene. Annuii senza esitare e la guardai. Mi avvicinai alle sue labbra strappandole un dolcissimo bacio che diede inizio al mio sogno, quello di riaverla per una volta ancora fra le mie braccia a fare l’amore. Mi sentivo l’uomo più felice di Las Vegas.




L’infinito sai cos’é? ... L’irraggiungibile fine o meta
Che… rincorrerai per tutta la tua vita,
“ma adesso che farai?... adesso io ... non so... “ infiniti noi
so solo che non potrà mai finire



Il giorno dopo me ne tornai a casa a Los Angeles per concludere un caso di omicidio con rapina in un set cinematografico. Un caso duro e faticoso che mi mise contro sia il dipartimento che il Bureau…

Ero distrutto come la mia casa che era stata teatro di una sparatoria della quale solo io rimasi salvato.

Ero stanco e disperato e decisi di tornarmene da Eleanor, a casa sua. Non riuscivo a starle lontano ancora altri giorni e inoltre sapevo che mi stava nascondendo un segreto che in qualche modo mi riguardava su di lei. E non mi ero sbagliato. A casa sua trovai anche qualcun altro…la creatura più innocua e bella del mondo: un bambino, bambina per l’esattezza. Era piccola e stringeva le gamba della madre. Eleanor aveva avuto una figlia, Maddie si chiamava ma non ero sicuro sull’identità del padre finchè la bambina mi guardò negli occhi e io li riconobbi. Quelli erano i miei occhi, quelli che vedo ogni volta che mi guardo allo specchio. Le mie supposizioni si realizzarono quando Eleanor mi disse che aveva quattro anni. Quattro anni fa… lei se n’era andata e portava dentro di se quella creatura

 

mai ovunque tu sarai, ovunque io sarò
non smetteremo mai
se questo é amore ... é amore infinito

 

Non sapevo se essere felice o arrabbiato per non esserne venuto a conoscenza ma quando guardai Eleanor piangere e sorridere contemporaneamente mi avvicinai alla bambinae lei mi prese la mano. Le sue dita erano piccole e la sua pelle morbida.

“Sono timida” mi disse solo quello… era veramente mia figlia.

Guardai Eleanor alzandomi e la baciai…era il più bel regalo che poteva farmi.

L’infinito… non ho idea di che cosa sia ma quando guardo Maddie vedo l’infinito nei suoi occhi e quando vedo Eleanor  sento l’infinito, l’infinito del nostro amore. Ora sono salvo e sono a casa. Nel mio infinito.

 
  
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