Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    30/01/2013    1 recensioni
Crossover Doctor Who-Fringe.
Il Dottore, inseguendo ricordi di secoli prima, si ritrova nel 2036.
60 anni prima di quella data, quando era 800 anni più giovane, si era temporaneamente stabilito sulla Terra, in incognito, facendosi passare per uno scienziato militare della base di Jacksonville. Le persone con cui aveva vissuto in quel periodo avevano lasciato un segno indelebile nei suoi cuori: Marilyn, Olivia e Rachel. riuscirà a ritrovarle a 60 anni di distanza?
spoiler per chi non ha visto la 4x19 di Fringe
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Jack Harkness, Rose Tyler, TARDIS
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Appena fu ristabilita la calma, il Dottore fece una breve riunione di famiglia, per conoscere i dettagli della prigionia dei due giovani.

La riunione non durò a lungo, quindi furono presto liberi di tornare ai propri compiti.

Olivia era seduta sul divano, accanto al TARDIS, e si carezzava la pancia, ormai visibile dopo qualche giorno dall’inizio della somministrazione del Cortexiphan. Certo, il tutto stava accelerando la gravidanza, e avrebbe permesso al bambino e a lei stessa di superare il momento del parto, ma la stava sfiancando, e inoltre non poteva rendersi utile in nessun modo.

Lincoln si sedette accanto a lei, porgendole una tazza di tè. La donna la prese e ne sorseggiò un po’, prima di risistemarsi con aria stanca e poggiare la testa sulla spalla del marito.

“Tesoro, stai bene?” le domandò preoccupato, tirandole indietro i capelli.

“Sì, Tyrone… ho solo un po’ di mal di testa…” rispose la donna, chiudendo gli occhi.

“Mal di testa? Chiamo Walter? Magari può darti qualcosa…” continuò l’uomo, preoccupato per la salute della moglie.

“No, davvero… ora passa…” si lamentò lei, adagiandosi meglio sulla spalla del compagno. Lincoln la strinse, preoccupato, ma non disse altro.

Olivia, intanto, aveva assistito da lontano alla conversazione tra i due coniugi, e vedendo che la sua doppia era particolarmente pallida, decise di avvicinarsi per vedere come stava.

“Olivia, è tutto a posto? Hai bisogno di qualcosa?” chiese, premurosa.

“Dice che ha mal di testa.” rispose Lincoln, continuando a stringere la moglie.

Olivia si inchinò davanti a loro, guardando l’altra Olivia in volto. Effettivamente non se la stava passando benissimo.

“Deve essere un effetto collaterale del Cortexiphan.” spiegò “Ricordo che anche a me era venuta una forte emicrania, i primi tempi. Cerca di stare tranquilla, ok? Ormai manca poco.”

La donna annuì, carezzandosi la pancia con aria stanca. L’altra sorrise e si rivolse a Lincoln, alzandosi nuovamente in piedi.

“Stai con tua moglie, Linc, non preoccuparti di altro per il momento. siamo in tanti, ci divideremo il lavoro, non cadrà il mondo se tu per qualche giorno non fai la tua parte. Hai cose più importanti di cui occuparti.”

Lincoln annuì e la guardò allontanarsi, continuando a tenere stretta la moglie.

“Tyrone, piantala di radiografarmi da magra!” esclamò, scherzosa, la donna.

Lincoln sorrise divertito, posandole un bacio sulla fronte.

Intanto Tony stava aiutando alcuni commilitoni a fare ordine nel magazzino della Resistenza.

Mentre trasportava delle scatole all’interno del locale scelto per lo scopo, vide uscire nei corridoi nei pressi del laboratorio River Song.

Quella donna era un vero mistero per tutti quanti, compreso il Dottore, che sapeva solo che era una viaggiatrice del tempo e proveniva da qualche punto del futuro. Quale punto non era dato saperlo, e sul futuro delle persone che lei conosceva era particolarmente criptica; ma Tony aveva un sospetto, e aveva bisogno di conferme. Decise che doveva parlare a quattrocchi con lei e doveva avere delle risposte chiare.

Dopo aver depositato gli scatoloni al loro posto, uscì dal magazzino e raggiunse la donna, che era seduta su una delle panche del corridoio.

La fissò per qualche secondo, quindi si sedette accanto a lei, respirando profondamente.

“River… vorrei chiederti una cosa.” esordì.

“Se stai per chiedermi quale sarà il tuo futuro, ti dirò ciò che ho detto agli altri: spoiler.” Lo interruppe la donna, sorridendo e guardandolo negli occhi.

“No, non è questo. O almeno non direttamente.” spiegò l’altro, cercando di trovare le parole giuste per chiederle ciò che aveva in mente. River annuì, incoraggiandolo a parlare, quindi Tony continuò “Metterò su famiglia, prima o poi?”

“Spoiler!” esclamò l’altra, prima ancora che Tony terminasse la domanda. Il giovane sospirò, cercando di riformulare la domanda.

“Io ho solo 26 anni, però ho sempre pensato che prima o poi mi sarei sposato e avrei messo su famiglia, come hanno fatto i miei genitori e mia sorella… quello che mi chiedo è: accadrà?”

“Spoiler!” ripetè River, sorridendo.

“Ok… riformulo…” sospirò, esasperato “A me piacerebbe avere una figlia femmina… ho già scelto il nome, sai?”

La donna si voltò verso di lui, sorpresa.

“Davvero? Questo non lo sapevo…” commentò “non me l’hai…” continuò, ma si bloccò di nuovo: non voleva dire troppo.

“Tuo padre non ti ha mai detto di aver scelto quel nome molto tempo prima che tu nascessi, vero, River?” domandò, cogliendo l’occasione, grazie alla sorpresa della bionda. Attese qualche secondo, per far riprendere lucidità alla donna, quindi continuò “Non ti chiedo altro, solo… sarò un buon padre?”

River annuì, guardando lontano, di fronte a sé.

“Un buon padre e un buon compagno per mia madre. Da quando mi ricordo io, siete sempre stati molto uniti.”

Tony sorrise e si alzò nuovamente. Aveva avuto le sue risposte.

Salutò la donna e andò alla camera che condivideva con Henrietta. La ragazza stava sistemando uno dei due letti che erano stati portati lì dalla zona alloggi del campus, apposta per loro. Quando lo vide entrare gli sorrise, avvicinandosi.

“Tutto bene, Tony?” domandò. Tony annuì, sospirando. Si avvicinò a lei e la guardò negli occhi.

“River è mia figlia… me l’ha confermato lei.” confessò.

“Oh…” commentò Etta, passandogli amichevolmente una mano sul braccio “Come ti senti?”

“E’… strano, o meglio, paradossale: avrà dieci anni più di me…”

“Proviene dal futuro, è normale. Non la trovo una cosa poi così strana. Ti ha detto nulla della madre?”

“Non gliel’ho chiesto. Non voglio rovinarmi la sorpresa. Quando sarà il momento lo saprò.” disse il giovane, passandole una mano nei capelli.

La ragazza restò in silenzio e sorrise. Tony si avvicinò di mezzo passo, continuando a passarle la mano sui capelli. In quei giorni di prigionia si erano sostenuti a vicenda, e la loro amicizia era diventata più forte. Avevano creato dei piccoli rituali, per farsi forza, ed erano riusciti a restare uniti, grazie a questo.

Il giovane le posò un bacio sulla fronte, affettuosamente, e la strinse. Stava bene con lei, forse perché erano coetanei, ed entrambi erano figli di due mondi.

Etta lo lasciò fare, gli passò le braccia attorno alle spalle e lo fissò negli occhi. Tony vi si perse per un tempo che sembrò eterno. Anche la ragazza si perse nello sguardo dell’amico.

Nessuno dei due parlò. Il tempo sembrò fermarsi.

Quando ritrovarono la ragione si stavano baciando, ma nessuno dei due osò interrompere quel momento.

Avevano bisogno l’uno dell’altra.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar