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Autore: mayasun    30/01/2013    0 recensioni
un ragazzo, un nome e una vita disastrata. la storia di un ragazzo cresciuto sotto il mantello di un dissennatore, sotto la mano di un uomo che lo teme e seguendo a sua insaputa le orme di un padre che non conosce e sentendo parlare di incantesimi di certo non adatti a un bambino. ma adesso non è più un bambino e una volta toccata la libertà promette a se stesso di trovare i genitori, di certo non con l'intento di abbracciarli ...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Figlio di Azkaban'
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<< Ti va di parlarmi della tua infanzia, Damon? >> il ragazzo non sapeva cosa rispondere, di cosa avrebbe dovuto parlarli? Del dolore sia fisico, sia mentale che aveva subito in anni di prigionia ingiustificata? Odiava parlare di quel posto … era come tornarci ancora, come subire nuovamente tutto quello che aveva vissuto da bambino << di cosa di preciso? – chiese rivolto al padre, che nel frattempo di era accomodato su una poltrona accanto al fuoco, invitandolo a fare lo stesso – non c’è molto da dire … non ho mai avuto una vera e propria infanzia >> con queste poche parole di sedette accanto al fuoco, sfregando le mani congelate << quindi mi vuoi dire che nella tua vita non ci sono mai stati momenti di libertà? Momenti in cui il Ministro ti lasciava libero di essere un bambino normale? >> Damon sorrise triste << a me non era permesso giocare … se stavo la era perché mi temevano, sapevano che se mi fossi ribellato sarei riuscito a fare quello che avevi fatto tu, e questa era la loro principale preoccupazione, ovviamente secondaria al fatto che avrei potuto farti tornare … ma come avrei potuto farti tornare se non sapevo neanche della tua esistenza? Questa è una cosa che il Ministro non ha mai preso in considerazione >> Voldemort chiuse gli occhi e incurvò le labbra in quello che sembrava essere un sorriso stentato << si può dire che tu non aiutassi particolarmente la tua posizione esercitandoti con il cruciatus davanti al primo ministro … >> il ragazzo rabbrividì al ricordo di quella notte e istintivamente di toccò il collo, gesto che non sfuggì all’ Oscuro Signore << cosa ti ha fatto quella notte Cornelius? >> Damon aprì la bocca, ma per alcuni istanti non emisi alcun tipo di suono << mi ha detto di dirli cosa stavo facendo e io mi rifiutavo e allora … mi ha cruciato e dopo ha preso un coltellino e … >> qui si interruppe e stinse ancora più forte il punto che stava toccando prima, una lacrima scese solitaria al ricordo di quella notte che li aveva segnato la vita. Tom si alzò e spostò violentemente le mani …. Due cicatrici facevano quasi da “collana” sul collo di suo figlio … due cicatrici profonde, orride da guardare. All’ uomo iniziarono a tremare la mani mentre il ragazzo tentava di allontanarlo, quasi come se avesse paura che potesse succedere nuovamente quello che aveva passato a soli nove anni. Voldemort si diresse verso la sala da pranzo, lasciando Damon con lo sguardo perso nel vuoto e il viso bagnato dalle lacrime. Alzò la manica del magione che indossava il giorno e premette sul marchio,  facendo attenzione a richiamare a se solo Bellatrix. << Winky, qui >> una piccola elfa comparve davanti al suo padrone << cosa può fare per lei Winky? >> chiese con voce acuta e stridula << porta una pozione soporifera al ragazzo in salotto. >> l’ elfa sparì immediatamente e lasciò che Tom andasse dal ragazzo che ormai delirava, cosa comprensiva visto la gravità delle azioni dell’ uomo che lo aveva cresciuto << no, lasciami! >> urlò quando Tom si avvicinò alle cicatrici per esaminarle bene, iniziando a dimenarsi come se veramente accanto a lui ci fosse quell’ ometto armato di coltellino che tentava di lasciarli segni sul collo. L’ elfa apparve velocemente, lasciando sul tavolino la pozione per Damon. Tom l’ avverrò saldamente con una mano e dovette incantare il ragazzo perché potesse berla, pochi minuti dopo aver bevuto il ragazzo cadde in un sonno profondo. Tom lo portò in una stanza da letto al secondo piano, lo poggiò delicatamente sul letto, e finalmente poté osservare le cicatrici … partivano entrambe da dietro la nuca e si incrociavano a “ics” sul petto del ragazzo. Percorse quello sfregio sulla pelle del figlio più volte sotto uno sguardo curioso che lo osservava da sotto la porta << cosa guardi? >> chiese Bellatrix dopo cinque minuti buoni che lo osservava << le cicatrici che quel bastardo del primo Ministro ha lasciato sulla pelle di Damon … è una cosa orribile da fare ad un bambino >> disse Tom chiudendo gli occhi << già, ma tu sei quello che ne ha uccisi centinaia, cosa cambia con questo? >> Tom schiuse la bocca … cosa cambiava con questo? Cosa aveva di diverso Damon dalle altre centinaia di persone che aveva ucciso solo per capriccio? A prima vista niente, ma allora perché sentiva che perdendo quel ragazzo avrebbe perso una cosa importantissima? << perché lui è mio, solamente mio >> Bellatrix sorrise e li accarezzò una guancia, era quello che voleva sentire. Poi si voltò e evocò una coperta, trasfigurò i vestiti di Damon in un pigiama e lo coprì con cura. Poi prese la mano di Tom e lo condusse in quella che un tempo era stata la loro camera. Si sfilò il vestito e si mise a letto e così fece lui, stranito dalla situazione che si stava creando. Alla fine quel vecchiaccio babbanofilo di Silente una cosa giusta l’ aveva detta, una vita senza amore non esiste, neanche per lui. Con questo pensiero si addormentò, certo che al suo risveglio loro sarebbero stati ancora lì, o così sperava. 
 
Il giorno dopo si svegliò con quella donna che gli era rimasta fedele per tutti quegli anni accoccolata al petto, era una sensazione meravigliosa, che non provava da quasi diciassette anni. Non era certo che quella situazione sarebbe durata, ma valeva la pena tentare. Si alzò piano dal letto e si diresse in camera di Damon dove il ragazzo era già in piedi che leggeva un libro << possiamo parlare? >> chiese piano Tom, Damon annuì << volevo parlarti di quello che ho passato in questi mesi …so che per te Azkaban è stato un inferno e so che è colpa mia quello che hai passato, ma sappi che per me tu sei importante e ormai non credo che riuscirei più a fare a meno di te nella mia vita, non credo si possibile per un uomo odiare il proprio figlio. >> Damon sorrise, piano, attento, era sempre stato un ragazzo che non si metteva fretta. Non si mise fretta neanche a rispondere alla mano di Voldemort che stringeva piano la sua.
 
 
ED ECCOCI AL FINALE DELLA STORIA! BHE, NON PROPRIO IL FINALE PERCHE’ NON POSSO LASCIARVI COSI’, SCRIVERò UN EPILOGO DOVE SPIEGHERò BENE COSA SUCCEDE :D PENSO CHE LO PUBBLICHERò IN FRETTA, UNO DI QUESTI  GIORNI, MA VOLEVO CHIUDERE LA STORIA PERCHé QUELLO CHE DOVEVA SUCCEDERE è SUCCESSO, DAMON HA TROVATO UN RAPPORTO CON IL PADRE E TOM CAPISCE QUANTO PER LUI BELLATRIX E DAMON SIANO IMPORTANTI :D RECENSITE, MAYA.

  
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