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Autore: moonwolf    01/02/2013    3 recensioni
E se tutto fosse andato diversamente?
...se Amy e Rory fossero rimasti solo fidanzati?
...se Amy avesse dato alla luce un bambino invece di Melody?
...se da questo bambino dipendesse la sorte della civiltà dei Signori del Tempo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I Signori Del Tempo

 

“Dottore, io vengo con te!” lo sguardo di Pond era fermo e deciso, ma non poteva permetterle di rischiare così tanto.
“No Pond è troppo pericoloso, Matthew ha inviato un messaggio di priorità massima, questo vuol dire che si trova in brutti guai”, lei lo afferrò per il braccio impedendogli di andare.
“Forse non hai capito, la mia non era una domanda. Io VENGO con te e non si discute”, l’uomo tentò di replicare, ma lei fu più desta tappandogli la bocca con la mano “E’ mio figlio”.
Il Dottore le tolse la mano e la corresse:
“Nostro figlio”.
Azionò la leva e la piccola cabina blu partì con un rombo così forte da costringere la donna ad attaccarsi alla ringhiera per non cadere.
“Dobbiamo prendere subito velocità se vogliamo arrivare in tempo alla loro astronave” spiegò brevemente il Dottore, ma non era quella la principale preoccupazione di Amy che chiese:
“Cosa faremo quando arriveremo? Li distruggeremo?”, il Dottore alzò un sopracciglio contrariato
“Certo che no Amy! Lo sai che non uso mai la violenza! Troveremo una soluzione…ci sto ancora lavorando…”.
Lei non era contraria alla violenza, li avrebbe distrutti tutti o torturati lentamente se avevano toccato il suo bambino. Il comportamento pacifista dell’uomo la infastidiva,
“Non hai proprio intenzione di cambiare?”, il Dottore la guardò sorpreso e con naturalezza rispose
“Io sono cambiato, ora ho un’altra forma…Cambio continuamente!”
“No, intendevo caratterialmente…non vorresti, per così dire, rinnovarti?”, l’uomo non credeva a quello che sentiva, la sua Amy voleva cambiarlo?!
“Se mi rinnovassi non sarei più io, non sarei più il Dottore!”, Pond non ne era tanto convinta,
“Ti sei già leggermente rinnovato! Ad esempio non il tuo cravattino non è più ‘forte’ ma ‘figo’”, per il Dottore fu come una doccia di acqua gelata.
Il suo labbro inferiore iniziò a tremare, così come il resto del corpo e gli occhi gli si inumidirono.
Si rifugiò in un angolo, mentre cadeva in una specie di trance risucchiato dal ricordo di quel giorno maledetto.

 
Era una normale mattina e aveva deciso di andare qualche anno avanti nel futuro per una breve esplorazione (in realtà era alla ricerca della prima assoluta del suo videogioco preferito). Giunto al negozio un bimbetto di nove anni gli si era parato davanti impedendogli di entrare, e indicando il suo farfallino aveva chiesto, “Che roba è quella?”.
Stingendo tra le dita il tanto amato accessorio il Dottore rispose con nonchalance,
“Il mio cravattino, i cravattini sono FORTI”. Il bimbo si era messo a sghignazzare e guardandolo con pietà e disprezzo gli aveva sbattuto in faccia la
triste realtà ovvero:
“Sei proprio vecchio!”.
L’uomo ne rimase così shockato che costrinse il bambino a insegnarli il linguaggio moderno e aveva scoperto che il corrispondete moderno di “forte” era “figo; da quel giorno il suo vocabolario era cambiato. 
Nessuno avrebbe più osato dargli del vecchio.

 
Quando raccontò la storia ad Amy, questa si sganasciò dalle risate, iniziando a canzonarlo.
Il Dottore non si lasciò sopraffare:
“Comunque i miei 900 e passa anni li porto benissimo, a differenza di qualcun altro…”, la donna si rabbuiò,
“Che vorresti insinuare?”, lui alzò le spalle,
“Niente sottolineavo che porto i miei anni meglio di te, io almeno non ho ingoiato un cocomero intero”, la donna iniziò a fumare di rabbia.
“Ero incinta Dottore, IN-CIN-TA!”, lui la studio con un occhiata
“Ora però non sei più incinta, ma la pancetta ti è rimasta”.
Furono le sue ultime parole. La donna gli si scagliò adosso picchiandolo selvaggiamente, mentre lui urlava “Pond smettila! Stavo scherzando!”.
Le sue ultime parole famose.

 
 

…Non avrebbe potuto assistere a visione peggiore.
Gli si spezzò il fiato e tutto iniziò a giragli vorticosamente intorno.
Decine e decine di celle frigorifere riempivano un’immensa stanza bianca, dalle quale fuoriuscivano tubi spessi mezzo metro collegati ad un
alimentatore posizionato al centro della stanza e un altro apparecchio di grandi dimensioni che risplendeva di una sinistra luce giallognola.
Quella luce lo faceva sentire male, un dolore che proveniva dai meandri del suo cuore.
La conosceva bene quell’energia.
Quell’energia era parte della sua specie.
Dentro quelle celle c’erano dei Signori del Tempo.
Il Dalek si accorse della sua espressione stupefatta e infierì
“Già, la vostra specie non si è estinta…è stata ibernata” iniziò a ridere sadicamente “e prima che tu mi chieda il perché te lo dico io. La vostra immensa energia, capace di farvi essere immortali, ci serviva e ci serve tutt’ora per diventare i padroni dell’universo. Per questo li abbiamo lasciati vivere, siete come una batteria che ricarica le nostre astronavi e le nostre armi, una risorsa che purtroppo sta finendo, ma ora abbiamo te…”.
Una serie di immagini iniziarono a scorrere nella sua piccola, geniale mente: i Signori del Tempo, una razza che viveva in pace e in serenità nei meandri dell’universo; l’arrivo di invasori che avevano distrutto tutto, sterminando un intero popolo; un giovane Dottore, i quali sensi di colpa gravavano sulla sua coscienza da ormai troppi anni e la cui esistenza era segnata dalla solitudine; morte, sofferenza, distruzione.
Fu un gesto fulmineo, dettato dalla rabbia e dalla sete di vendetta che si stava scatenando dentro di lui. La mano luminosa di energia oltrepassò il corpo dell’alieno da parte a parte.
La faccia del mostro si contrasse in una smorfia di dolore, guardò Matthew stupefatto e cadde inerme a terra , una chiazza di sangue verde si formò sotto di lui.
Il rumore della caduta attirò l’attenzione dei altri Dalek che accorsero e appena videro il compagno morto si scagliarono contro il bambino che, tornato in se, tremava guardando il corpo a cui aveva appena tolto la vita.
“Come hai osato uccidere un nostro compagno? Pagherai con la morte la tua ribellione”, alzò un arto pronto a scagliarlo contro il piccolo, ma un
rumore improvviso e delle urla lo bloccarono.
Un soldato semplice si affacciò alla porta urlando:
“Veniamo attaccati!”
Tutti si precipitarono nella sala principale.
Al centro della stanza gli alieni tenevano sotto tiro una strana astronave, molto piccola, ma la più pericolosa in assoluto…una cabina blu.

 


 

-CONTINUA-

 
-Resuscito-

 
Dopo secoli del così definito “blocco dello scrittore” (se mi si può definire tale) sono tornata con il 6° capitolo. I Signori del Tempo ibernati? Il Dottore riuscirà a ideare un piano per salvare suo figlio? Tutto questo, caro lettore, lo scoprirai nel prossimo capitolo (che arriverà più velocemente di questo), perciò continua a seguirmi!
Intanto spero vivamente che questo capitolo ti sia piaciuto
J
Come sempre apprezzerei consigli su come migliorare il mio stile o altro, perciò non trattenerti dal fare anche una piccola recensione (“anche una piccola cosa può cambiare il mondo”), le accetto stra volentieri!
Grazie mille per il grande  sostegno che mi stai dando! Ciao alla prossima!

   
 
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