Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Kat_Mel    01/02/2013    2 recensioni
cit. Ciao a tutti, io sono Bulma Brief, ho dieci anni, e sono la figlia del presidente della Capsule Corporation, la più famosa azienda di prodotti tecnologici, e di conseguenza la mia famiglia è la più ricca della città. Ho i capelli lunghi e turchesi e gli occhi azzurri, e posso dire di essere estremamente curiosa e intelligente. Ops, ho dimenticato di dirvi che sono anche molto modesta, non si è notato, vero? I miei migliori amici sono Son Goku e Vegeta Prince, anche loro sono molto ricchi, ma le loro aziende sono meno famose della mia.
Goku è un ragazzo simpaticissimo e gentile, ha i capelli e gli occhi neri. Ha i capelli a forma di palma, che sono davvero buffi, invece Vegeta è unguale a Goku, solo che ha i capelli rivolti verso l'alto, è sempre scorbutico ed è molto più basso.
Non sono mai andata ad una scuola pubblica, ho sempre seguito dei corsi privati, e di conseguenza non so com'è fatto il mondo là fuori.
In queste settimane Vegeta e Goku non ci sono perché sono dovuti andare all estero, beati loro, ma comunque ho scoperto che si è appena trasferita una ragazza della mia età, e ho intenzione di farci amicizia.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

5. RESET

Mi svegliai di soprassalto ansimando senza sosta tenendomi stretto il petto, come se avessi un dolore che partisse da dentro, all’altezza del cuore. Per fortuna che è stato solo un sogno, anzi, il peggiore degli incubi. Appena allungai la mano per prendere la sveglia con lo scopo preciso di guardare l’ora, e non quello di scaraventarla sul muro, notai che sul mio polso destro c’era inciso il numero 10. All’inizio pensai che fosse stato uno scarabocchio di Bulma, ma dopo averlo lavato più e più volte con acqua e sapone notai che non si cancellava. Non mi preoccupai e andai a scuola normalmente, incrociando Bulma allo stop, come era solita fare.
Ci incamminammo insieme verso l’istituto, parlando della scampata interrogazione di biologia e della verifica di lessico che si sarebbe svolta l’indomani mattina. Come se fosse un rito, Chichi sbucò da non si sa dove e abbracciò Bulma in modo soffocante, tanto che la vittima cercava di scrollarsi di dosso l’amica. Solo dopo una lunga conversazione finalmente si degnò di salutarmi. Arrivammo in classe, e come al solito tutti gli alunni ci accolsero con sonoro e pimpante “buongiorno”. Sulla cattedra era posato un foglio, il quale comunicava la mancanza del professore di matematica.  Io non avevo tempo da perdere in quelle sciocchezze, avevo un mistero da risolvere. Mi diressi con i piedi di piombo verso Kaharot, facendolo sobbalzare dalla sedia su cui si era seduto pochi attimi fa.
-    Ehi Kaharot vieni un attimo di là, devo farti vedere una cosa- il mio tono era serio e non ammetteva repliche.
Mi seguì come un cagnolino, e dopo avergli fatto vedere il polso ridacchiò e disse:
-    Allora avevo ragione eh? Lo sapevo che non ti volevi lavare per tenerti lo scarabocchio di Bulma-.
-    Guarda che a prescindere da chi mi avesse fatto lo scarabocchio mi sarei lavato comunque! E poi cosa vai a pensare, questo non è uno scarabocchio. Ho cercato di lavarlo con acqua e sapone ma non ci riesco, è indelebile-.
Kaharot si ferma un attimo a riflettere sul da farsi.
-    Sai, ho letto un libro che si chiama “il ragazzo che saltava nel tempo” e anche lui aveva quel numero tatuato sul polso. Per tornare indietro nel tempo scriveva un’equazione algebrica, poi un numero da sottrarre e alla fine tornava indietro!-.
Questa l’aveva sparata davvero grossa … Io, un viaggiatore nel tempo, ma siamo pazzi?
Diedi una pacca sulla spalla a Kaharot e gli consigliai di cambiare spacciatore perché questa non l’avevo mai sentita. Incurante delle sue proteste me ne tornai al mio posto, cercando di capire se quello che disse Kaharot era vero. Anche io lessi quel libro, e per fortuna mi ricordai l’equazione che fece il protagonista per la prima volta.
Presi un foglio a quadretti e cominciai …
7D6q90w46-Xcg:3hfre+93dht*5sin-0cos=x*(dhre+xy8z-co9):dgeafu:dhr*(hry-dhra)*-20m
Ad un certo punto la scritta cominciò a diventare sempre più sottile, fino a scomparire del tutto, come se fosse assorbita dal foglio. Tutto scomparve e mi ritrovai da solo, ancora davanti alla porta di casa con lo zaino in mano e la borsa di educazione fisica in spalla, pronto per andare a scuola. Non ci credei. Kaharot per una volta aveva avuto ragione. Feci finta di niente e dopo essere uscito dal cancello, ritrovai come al solito Bulma, la quale si lamentava del mio ritardo, parlando da sola e agitando le braccia in modo vistoso. Cominciammo a parlare della scampata interrogazione di biologia, quando ad un certo punto della conversazione Bulma mi interruppe.
-    Io avevo già parlato con te di quest’argomento, proprio stamattina!-.
-    Ma se mi hai appena visto, dimmi come faccio ad aver parlato con te. Guarda che non siamo telepatici eh-.
Bulma si scusò e continuammo la nostra conversazione.
Come era successo prima, Chichi le saltò addosso soffocandola, e dopo entrammo in classe. Sulla cattedra c’era un foglio che informava gli studenti dell’assenza del professore. Mi guardai il polso e notai che il numero era passato da 10 a 9. Cominciai a riflettere, credendo che se utilizzassi tutte quelle possibilità di tornare indietro allora sarebbero scomparse dal mio povero polso. Oggi alla seconda ora abbiamo educazione fisica, e guarda caso proprio oggi c’è l’apertura della nuova piscina.
Appena mi avvicinai a Bulma la sua amica fece un’espressione di disprezzo e se ne andò da Goku.
-    Allora, pronta per la prova costume? Non dirmi che una mangiona, ma soprattutto trincona come te ha portato il bikini … Sai, non ho la minima voglia di guardare quell’orrore della tua ciccia che esce dal costume e ballonzola su e giù mentre cammini- sorrisi sardonico, godendomi la sua espressione allibita.
-    Ma! Come ti permetti?! Io non sono grassa, anche se in questo ultimo periodo mi sono lasciata un po’ andare … Comunque fatti una valanga di affari tuoi e non venire a rompermi le scatole!-.
Dopo la sua sfuriata me ne andai con il sospetto che per lei era arrivata “la visita della zia Flo”, siccome non mi risponde mai con quei toni.
La campanella suonò, e la prof entrò con una borsa in mano e con il registro nell’altra. Dopo aver fatto l’appello ce ne andammo all’aperto, dove ci aspettava la nostra agognata piscina. Bulma non usciva dallo spogliatoio, ma si sentivano le urla isteriche delle sue amiche che la obbligavano a farsi i codini e mettersi il costume. Una scena raccapricciante. Io ero a conoscenza che Bulma non sapesse nuotare, ma non credevo che fosse stata capace di fare queste scene. Fatto sta che finalmente uscì con una felpa larga che la copriva fino a metà coscia. Si sedette e aspettò. Dopo neanche dieci minuti Marion la affiancò e cominciò ad infastidirla …
-    Senti, ma con quella felpa hai intenzione di nascondere la tua ciccia oppure hai intenzione di stare così per tutto il tempo, eh?-.
-    Senti Marion, che ne dici di chiudere quella fogna e non riaprirla mai più? Sai, ti puzza il fiato, ma d’altronde non ci si può aspettare niente da una rete fognaria quale sei, quindi, o appendi un arbe magique sulla lingua così almeno l’odore migliora, oppure chiamo la manutenzione per dichiarare la tua zona orale come infestata e così la chiuderanno per un bel po’-.
Marion di risposta la guardò in modo sinistro e torvo, ma Bulma non ci fece alcun caso. Nessuno avrebbe potuto anticipare cosa avrebbe fatto Marion poco più tardi, e neanche io.
Molte ragazze si affollarono intorno a Bulma, per complimentarsi della sua prestazione, mentre alcune rimanevano ad osservarla da lontano, compresa Marion. D’un tratto si avvista una chioma azzurra avvicinarsi sempre di più a noi, fino ad arrivare a Bulma, la quale era in piedi a parlare con C-18. La ragazza prese il polso di Bulma con violenza, tirandola fino al bordo della piscina, per poi sollevarla e gettarla dove l’acqua raggiungeva i tre metri di profondità, laddove era vietato nuotare. L’impatto con l’acqua fu dolorosissimo, siccome era caduta di schiena. Marion se ne andò con aria soddisfatta, e quando mi sorpassò mi guardò con una certa malizia in volto, aspettandosi chissà quale reazione da me.
Corsi subito a soccorrere Bulma, la quale non riemergeva dall’acqua, mentre tutti gli altri se ne stavano a osservare meravigliati e sorpresi la scena. Mi tuffai, ma quando la raggiunsi non riuscii a prenderla; agitava le braccia e dimenava le gambe cercando di risalire; non appena riuscivo ad afferrarla mi respingeva in malo modo, come se volesse riemergere da sola. Ovviamente io e Bulma non avevamo molto ossigeno a disposizione, così le andai davanti e la presi dalla vita stringendola forte, e riemergemmo pochissimi attimi dopo. Dei sospiri si librarono nell’aria, alcuni di sollievo, mentre altri di stanchezza per lo sforzo subito.  Bulma giaceva inerme tra le mie braccia, con la testa all’indietro e le braccia ammollo nell’acqua calda della piscina. Una giornata che doveva essere tranquilla, ma soprattutto divertente si è rivelata un vero e proprio disastro. Un “incidente” di percorso nella vita. Non ci rimuginai troppo, e una volta posato il corpo di Bulma sul bordo della vasca corsi subito in classe e presi di nuovo un foglio a quadretti, pronto per scrivere per la seconda volta l’equazione.
Ancora una volta, dopo aver finito di scrivere il secondo membro, la scritta divenne un tutt’uno con il foglio bianco, per poi aprirsi un vortice davanti a me, risucchiandomi completamente, mandandomi nell’oblio più totale.
Aprii gli occhi lentamente e ritrovai Bulma a meno di una spanna dal mio volto.
-    Ehi ma che fai? Dormi in piedi? Guarda che dobbiamo cambiarci. Muoviti o non mi insegnerai mai a nuotare!-.
Rimasi basito. Quando glielo avevo promesso? Io non mi ricordo niente del genere. Sapendo quello che sarebbe potuto accadere dopo l’entrata in scena di Marion tenni Bulma sempre accanto a me. Osservai il polso, e notai che il numero era sceso a 8… ancora otto volte e i numeri sarebbero svaniti. Dopo aver fatto l’appello ci disponemmo a coppie sul bordo della vasca. Io scelsi Bulma, la quale mi lanciò un’occhiata d’intesa molto equivoca agli occhi degli altri. Ci immergemmo in acqua, e sentii una presa ferrea ai miei fianchi, ma quando abbassai lo sguardo ne rimasi schifosamente colpito. Marion mi si era avvinghiata come una piovra, lanciando sguardi minacciosi alla mia compagna, la quale la guardava sbigottita e sorpresa, ma con una nota di disgusto. Per far allontanare quella sanguisuga le schizzai in faccia l’acqua molte volte, finché non mi lasciò andare. Io intanto presi Bulma per le spalle e andammo dalla parte opposta, dove l’acqua era meno alta. La lezione di nuoto del bagnino Vegeta iniziò: per prima cosa doveva tendermi le mani e lasciarsi trasportare per almeno una ventina di metri, ma la mia allieva non ne volle sapere di collaborare, quindi scesi a ricatti.
-    Sai Bulma, io posso anche abbandonarti qui come un cane randagio e andare con Marion. – dissi indicandola – quindi se vuoi imparare a nuotare come si deve devi impegnarti, ma soprattutto devi fidarti di me-.
Bulma arrossì in modo molto vistoso, tant’è che potevano scambiarla per una boa con sopra una parrucca celeste. Abbassò lo sguardo imbarazzata e mi tese con molta lentezza le sue mani tremanti.
Di risposta gliele presi e cominciai ad allontanarmi camminando all’indietro, stando attento a non tamponare nessuno. Andava tutto bene fino a quando qualcuno, mentre passava, spinse la testa di Bulma sott’acqua. Spintonai Marion e presi immediatamente la mia allieva tra le braccia; Bulma si fece piccola piccola girandosi verso di me e nascondendo il viso nel mio petto. Tremante mi chiese se potevamo continuare, ma non ero sicuro del suo stato di salute.
Come al solito le ragazze uscirono dopo di noi, raggiungendoci in seguito in classe, dove si sarebbe svolta l’assemblea con i rappresentanti. Quest’anno furono sorteggiati un maschio  una femmina, e con la fortuna che potevo avere è stato scelto proprio il sottoscritto.
Io e la mia compagna ci sedemmo sulla cattedra, per poi urlare di stare in silenzio e di comportarsi bene. Questo mese ci sono stati molti problemi con la classe e con i professori, soprattutto quello di geografia.
-    Secondo me il prof. di geografia non segue il libro e fa esempi che poi non ci ricordiamo!- gridò Marion, la quale era in fondo alla classe.
Bulma alzò la mano per parlare, e cominciò il suo monologo.
-    Marion, guarda che se osservi bene gli argomenti che ci fa studiare il prof. sono tutti sul libro, basta guardare il titolo e il programma degli argomenti che ci ha dato. Non è difficile da capire. E poi un’altra cosa che riguarda gli esempi. Secondo te sarebbe meglio se non li facesse? A questo punto è meglio studiarsi tutto il libro facendo interrogazioni a go go-.
Infine Bulma si girò piano piano verso Marion, che aveva la bocca aperta dallo stupore. In risposta le fece un ghigno vittorioso e, alzando la mano destra, le fece il segno “loser”, mimandolo anche con la bocca.
Finimmo per discutere anche sull’uso dei cellulari durante le lezioni e addirittura sulla fogna che ogni volta qualcuno si ritrovava puntualmente sotto il banco ogni mattina. Infine abbiamo aperto una disputa sulla media dei voti della classe e della probabile gita di una settimana all’estero.
Tornammo a casa stanchi morti, io per la giornataccia, mentre Bulma per la lezione di nuoto.
Stette zitta per tutto il tragitto, così decisi di rompere il ghiaccio, non conoscendo le conseguenze che avrebbero portato per colpa di questo insano gesto.
-    Allora Bulma, vorresti fare ancora piscina, eh?- le chiesi sarcastico.
-    Ci sono tanti modi con cui potrei risponderti: mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niente, negativo,  mh, naaah, no, e naturalmente quello che preferisco in assoluto. L’uomo che cade dal burrone: Noooooooooooooooo …  puf-.
Rimasi sbigottito dal suo monologo come risposta. È la prima frase che la sento dire tutta d’un fiato, e direi che non se la cava per niente male … almeno non si impappina la lingua come testa da tartaruga o Kaharot. Dopo esserci divisi e essere rincasati ognuno nella propria abitazione, ci mettemmo a fare i compiti per il giorno seguente, aspettando con ansia l’agognata gita all’estero.

CONTINUA…


ANGOLO DELLA DISPERATA

Ehm … l’unica cosa che posso fare in questo preciso istante è chiedere il vostro umile perdono per la mia assenza. Per fortuna però mi è venuta un’idea per andare avanti nella storia, così da non lasciarla in sospeso. Sarei molto grata se mi diceste la vostra opinione e se vi piace l’idea ^^
*si rifugia dietro alla sua gatta* spero almeno che vi piaccia questo capitolo, e prometto che aggiornerò più  in fretta.
Ecco, l’ho scritto. Ora mie care lettrici e lettori potrete assicurarvi degli aggiornamenti più veloci da parte della sottoscritta ^^
Buona serata a tutti belli e brutti <3
Linx

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Kat_Mel