Capitolo 2 -“Haahahahahahha, dove mi trovo?”-sussurrò Mikan. Era legata ad una sedia, in una stanza in penombra e vuota. –“ha, finalmente ti sei svegliata, Mikan Sakura.”-una voce si avvicinò. Era Reo. –“Reo, dove sono?”. –“Sei al quartier generale dell’organizzazione anti-alice. Ci serve il tuo aiuto. Il tuo alice ci serve per entrare e neutralizzare la scuola”.-iniziò Reo –“Ma io non so usare il mio alice!”-continuò Mikan –“Qui ti insegneremo ad utilizzarlo”- continuò Reo. Mikan ci pensò un po’ su e disse –“Se mi unisco a voi, mi dovete promettere che non farete del male agli studenti …” –“Ma certo” – “ …. E che … mi lasciate Natsume. Lo voglio con me!”-concluse Mikan decisa e un po’ rossa in volto. –“OK, noi accettiamo! Andiamo subito a prendere Natsumi, tu intanto vai ad allenarti con lui”- e indicò un uomo con occhi vispi e corporature esile. Mikan si alzò e seguì l’uomo, stava per iniziare il suo allenamento. Intanto, alla Alice Academy … -“Natsume, non puoi andare da solo, ti aiuteremo anche noi …”- era Ruka, insieme a Hotaru e Sumire, che supplicavano Natsume di portarli con sé per riprendersi Mikan. –“No, non verrete con me, devo andare da solo”- ruggì il ragazzo. -“Come farai a trovarla?”- chiese Hotaru. –“Utilizzando il mio alice posso rintracciare chiunque. Non ho bisogno di voi”-rispose Natsume. I due si guardarono intensamente negli occhi e poi Hotaru se ne andò dicendo che non le importava niente di Mikan, ma tutti sapevano che Hotaru stava mettendo la vita della sua migliore amica nelle mani di Natsume. Sumire si allontanò dicendo buona fortuna, mentre Ruka gli disse che se voleva lasciare l’accademia doveva prendere la sua aquila. Poi se ne andò. Natsume rimase solo. Si incamminò, prese l’aquila gigante e uscì dall’accademia. Improvvisamente, una fitta alla testa lo fece cadere e stava per schiantarsi al suolo quando una voce lo vece svenire. Quando riaprì gli occhi era in una stanza buia. Cercò di uscire, ma il suo alice non funzionava. In quel momento entrò Reo dicendo -“Eccolo qui. Finalmente possiamo entrare nell’accademia.”-“Non ti servirai di me!”- ruggì il ragazzo. –“Chi ha mai parlato di te. Tu sei solo stato portato qui per una persona … “- in quel momento entrò una figura familiare. Si avvicinò a Natsume e pronunciò il suo nome. Natsume sbarrò gli occhi, non ci credeva. Quella figura così esile, così triste, così vuota era … Mikan.