1. L'ipod
Silenzio intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da guardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.
Novembre
(da Myricae)
G.Pascoli
Piccole gocce di pioggia bagnavano l'asfalto che subito ne risentì dopo tanto tempo.
L'odore di pioggia riempiva le narici di chi, in quella mattinata di metà novembre, doveva uscire per andare a scuola, in ufficio, in metropolitana, alla fermata dell'autobus; di chi tornava a casa dopo il turno di notte, o di chi invece passeggiava per il semplice sollievo che la pioggia dava al proprio umore.
Lei: di media altezza, i capelli castani sempre mossi; il trucco acqua e sapone e la musica sempre alle orecchie; non aveva uno stile predefinito, aveva il suo stile.
Viveva alla giornata tra i mille pensieri creati dai mille problemi, cercava di evadere con la musica, la sua unica vera amica.
Si incontrarono così, per caso.
Nessuno avrebbe mai pensato che da quell'iincontro ce ne sarebbe stato un altro, e un altro ancora.
Nessuno.
Non si conoscevano nemmeno, ma questo nessuno lo sapeva.
Lui: alto, i capeli corti e neri come la pece sempre nascosti dal cappuccio della felpa; gli
occhi circondati dai capelli bagnati erano fonte di prese in giro dal suo migliore amico.
Ma non l'unico.
Il suo pensiero fisso in quel momento era il suo mp3 azzurro, proprio come i suoi occhi, che nascosto in fondo allo zaino, non correva alcun pericolo.
-E' arrivata la nostra fermata 'Cè!
L'autobus quel giorno aveva fatto ritardo, colpevole la pioggia che rendeva impossibile il regolare traffico.
La campanella era già suonata da un pezzo, e l'Istituto doppio: formto dal Liceo scientifico Boccioni e il Linguistico Europeonon ammetteva ritardi di nessun genere.
Francesco, vedendo la porta dell'Europeo chiudersi, cominciò a correre freneticamente insieme a Marco andando a sbattere entrambi contro Laura che vedeva come unico obbiettivo il bidello Gianluca che teneva ancora semi-aperta la porta laterale del Boccioni.
-Guarda dove vai! Ma guarda tu!
Sbraitava Francesco cercando di riacquistare l'ultimo briciolo di energia per non finire di nuovo a fare una visita alla preside.
-Dai Fra! Lascia stare, muoviti!
Laura non aveva il tempo materiale per rispondere: cercava di raccogliere i suoi libri e avere qualche possibilità di arrivare in orario in aula.
Le due rampre di scale a chiocciola color caramello portavano al primo piano, dedicato interamente al liceo scientifico, dove, nella 4C, attendevano Laura due ore di interrogazione sulla Prima Guerra Mondiale.
Un sospiro di sollievo fece breccia nei polmoni della ragazza che felici accolsero l'ossigeno in arrivo, limitando l'affanno dovuto alla corsa: prima di entrare in classe sentì il rumore attutito delle voci dei suoi compagni, segno che ancora la professoressa di storia non aveva fatto irruzione in classe.
Si tastò le tasche per tirarne fuori l'Ipod.... Merda!
Ringrazio infinitamente voi, che siete arrivati a leggere fin qua!
Questo capitolo deve essere un po' confusionario, ma col proseguire della storia molti dubbi verranno risolti. :)
Se avete qualcosa da chiedermi contattatemi!
Grazie mille davvero!