Eccolo
lì.
Le rivolse uno sguardo inespressivo, quello che le lanciava di solito la
mattina appena si vedevano.
Lei era abituata a quegli sguardi, ormai non poteva che esserne felice.
I soliti brividi le si arrampicarono su per la schiena fino ad arrivare al
collo. Ora mancava solo una cosa e lei non aspettava altro.
<< Grandi >>
Non disse altro, fu quello il suo saluto.
La sua voce aveva un che di ipnotico. E lei puntualmente si perdeva ad
assaporarne ogni singola sfumatura.
Era bassa, rocca e strascicata, come se gli costasse un grande sforzo dire
quell’unica parola.
Non un misero sorriso accompagnò quel freddo saluto ma lei non si scompose
anzi, lo fisso per pochi secondi e poi si aprì in un sorriso seducente.
<< Fellini >>
Fu poco più che un sussurro ma lui lo senti perfettamente.
Si diede mentalmente della sciocca, non doveva lasciarsi andare così o sarebbe
stata scoperta.
Ma non c’era modo di rimediare ne motivo per cui farlo.
Infatti a lui non dispiacque.
La guardò intensamente, dritto nei suoi occhi color nocciola come a volerle
trasmettere qualcosa che a voce alta non poteva essere detto. Qualcosa che da
lui non poteva sentire.
O forse lei stava solo mal interpretando il suo sguardo.
Stupita resse il suo sguardo cercando di capire.
Lui parve voler finire quella sfida di sguardi, infatti diede un passo verso la
sua direzione ma fu prontamente bloccato dall’entrata dei suoi amici.
Che cos’avrebbero detto se l’avessero visto parlare con la secchiona della
scuola?
Nessuno dei due lo avrebbe saputo, almeno non quella mattina. Non in quel
momento.
Stacco gli occhi azzurro chiaro da quelli della dolce e confusa ragazza.
Senza saperlo ci pensarono i suoi amici a distrarla riempiendole la testa con i
loro problemi.
Al suonar della campanella, la ragazza raccolse le sue cose con la solita
calma, liquidò i suoi amici con gentilezza e si preparò ad uscire dalla
classe.
Nel oltrepassare la porta però si scontrò con Lui.
Il ragazzo che ormai riempiva le sue notti con sogni che d’ingenuità non
avevano più niente.
Lei chiuse gli occhi preparandosi al dolore della caduta che pero non arrivo.
Difatti lui le aveva cinto la vita con un braccio, evitandole così il contatto
con il suolo.
Adesso i due erano vicini come non mai. Potevano uno sentire il respiro
dell’altro.
Il leggero odore di sigaretta alla vaniglia che lui fumava ogni mattina e il
profumo fiorito che lei si spruzzava giusto prima di uscire di casa.
Stupita da tutto ciò a lei così strano, impossibile, non normale, sgranò gli
occhi e alzò il capo nella sua direzione.
Lui la fisso a lungo prima di chinarsi su di lei.
Se in un primo momento nella mente di lei sfuggi il desiderio di un bacio e lo
stupore al credere che esso si avverasse, quando lui raggiunse il suo orecchio
la sua faccia andò completamente a fuoco per l’imbarazzo.
<< Attenta. Guarda sempre dritto davanti a te quando cammini, Grandi.
>>
Attonita e senza parole, cosa quasi impossibile per Emily Grandi, la ragazza
continuò a guardare quel ragazzo che le faceva perdere il senno con il solo
guardarla.
<< Grazie. Ne terrò conto d’ora in poi, Fellini. >>
Il ragazzo la lasciò andare piano e senza mai smettere il contatto occhi, le
fece un lieve sorriso e un cenno con il capo per salutarla che lei ricambiò.
Si voltò per andarsene e fece qualche passo quando fece dietro-front e la
richiamò.
<< Ah, Grandi…Buone vacanze. >>
Emily Grandi si aprì in un sorriso a 32 denti che le arrivo dritto dal cuore
fino agli occhi.
<< Buone vacanze anche a te Davide Fellini. >>
Come se nulla fosse la ragazza si girò e continuo per la sua strada.
Forse non doveva darsi per vinta. Forse doveva andare avanti. Infondo la
speranza è l’ultima a morire, giusto?