Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Mad_Killjoy Cullen    05/02/2013    1 recensioni
Sentii la sua mano sfiorarmi la guancia con estrema delicatezza.
«Smett..ila», gemetti piano, continuando a muovermi. Si fermò. Tenni gli occhi chiusi.
Sentii qualcosa di freddo e allo stesso tempo.. morbido, poggiarsi sulla mia bocca: Le sue labbra.
Sfiorò le mie per qualche secondo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5

Demetri


-
Fortunatamente quel moccioso aveva assistito alla crudele sorte di quella donna, che, in fondo, meritava quella fine.

Si sarebbe dovuto abituare presto a quel tipo di scene.

Per tutto il tragitto aveva continuato ad urlare senza sosta, fin quando si addormentò, esausto.

Nonostante l'odio che provavo, e provo ancora adesso, per gli umani, cominciai ad affezionarmi a quel ragazzo.

Era così impotente e indifeso, e la sua fragilità, odio ammetterlo, ma suscitava in me una certa eccitazione.

Sarebbe stato così dissetante... svariate volte, infatti, tentai di attaccarlo nel sonno, ma quando arrivavo al punto di affondare i denti in quel
collo caldo e palpitante, qualcosa più forte di me, mi induceva a fermarmi.

Cosa mi stava accadendo?

Avevo un'insaziabile sete del suo sangue, ma probabilmente era più importante per me averlo in vita... percepire il ritmo martellante del suo cuore e sentire il calore della sua pelle, era più forte del desiderio di ucciderlo.

Il suo corpo era troppo appetibile, e per me era alquanto piacevole rimanergli accanto... respirare il suo profumo era come una droga.

Dovevo assolutamente fermarmi… non resistevo.

Avevo voglia di osservarlo… annusarlo… toccarlo…

Ci fermammo in una radura.

Lo poggiai con estrema delicatezza sul terreno bagnato, ma lui continuava a dormire profondamente.

Aveva le guance paonazze e bollenti… ben presto si sarebbe preso una polmonite.

Gliele sfiorai con la massima delicatezza, poi con le dita, scesi verso il collo e il pizzo della manica lo infastidì leggermente, ma non lo svegliò.

Quelle labbra… rosse come il sangue.

L’eccitazione aumentava.

Dovevo trovare il coraggio di farlo.

Il coraggio di trattenermi. Di non ucciderlo.

Un minimo di forza in più l’avrebbe ucciso.

Mi avvicinai sempre di più ad esse.

Schiusi le labbra e subito le feci entrare in contatto con le sue… inizialmente le sfiorai… erano calde, morbide.

Non avevo mai provato una sensazione simile, prima d’ora.

Avrei tanto voluto approfondire, mordergli il labbro inferiore, e magari sentire il calore della sua lingua, ma la gola bruciava.

Sarei impazzito.

Notai che stava per svegliarsi, e rapidamente mi allontanai da lui.
 
"Smett..ila" gemette, strofinandosi gli occhi e continuando a guardarsi intorno.

Non gli avevo ancora chiesto come si chiamasse.

Alexander… ecco il suo nome.

Semplicemente meraviglioso, come il sapore delle sue labbra.

Ma volevo chiamarlo diversamente. Volevo dargli un nome che l’avrebbe fatto mio.

Alec… ecco… questo era assolutamente perfetto.

Avevo ancora voglia di quel sapore.

Non mi era bastato.

Lo guardai intensamente, dopodiché mi avvicinai sempre più.

Il suo respiro affannato mi eccitava ulteriormente…

Incollai le mie labbra sulle sue. Era eccitato come me. Lo sentivo. Anche se non voleva dimostrarlo.

Era più caldo di prima.

Ci avrei scommesso che avesse la febbre.

Quel calore mi faceva ansimare.

Incontrai la sua lingua, e questo mi indusse a spingerlo delicatamente al suolo.

Le sue labbra si muovevano perfettamente all’unisono con le mie, mentre incrociavo le dita fra i suoi capelli umidi.

Gli morsi il labbro inferiore, proprio come avevo desiderato in precedenza, anche se avrei voluto farlo più ardentemente, ma un minimo sforzo l’avrebbe fatto sanguinare, e questo non l’avrei mai voluto.

Gli passai una mano su tutto il corpo, provocandogli dei brividi, che riuscii perfettamente a percepire.

Il battito del suo cuore accelerava, e questo mi faceva impazzire.

La mia gola era in fiamme, ma potevo sopportarlo. Lui mi dava la forza di controllarmi.

Sentii le sue mani afferrarmi i fianchi e stringerli...stava usando tutta la sua forza, ma per me non era altro che un piacevole sfioramento.

Cercò con tutto se stesso di ribaltare le posizioni, ma ovviamente era un tentativo inutile. Era così fragile.

“Calma ragazzino” gli dissi, ancora eccitato. “Non correre… non immagini nemmeno lontanamente cosa sono io. Se lo sapessi non staresti qui a baciarmi così tranquillamente”

Lo vidi un po’ perplesso per un momento.

“Dopo questo, non mi fai paura.”

“Credimi, devi averne.”

“No… ne voglio ancora!” era ostinato. Era più coraggioso di quanto credessi.

Che fegato che aveva quel ragazzo…

“Vedremo… per ora alzati da terra… ti prenderai una polmonite” gli dissi con mezzo sorriso, porgendogli la mano.

Si strinse a me. La gola bruciava ancora, ma non ci badai.

Mi tolsi il mantello e glielo avvolsi attorno.

“Andiamo, Alec. Mi raccomando… stammi vicino.”

Lo vidi annuire.

“Adesso sono io a non mollarti.” mi disse, sicuro di se, stringendosi sempre di più.

-
  
  
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Mad_Killjoy Cullen