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Autore: YeahBuddy_OneD    05/02/2013    5 recensioni
Non capivo il motivo di tutta quel euforia. Perché dei ragazzi dovrebbero essere felici di rimanere chiusi in un castello a studiare per tutto l’anno? Forse i professori appena entri da quel portone ti lanciano un incantesimo che ti fonde il cervello per farti studiare di più?
Niall-NuovoPersonaggio / Larry 
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La sua risata 





“Con il termine magia molto spesso si tende a indicare tutto ciò che non è scientificamente spiegabile. Basti pensare cosa sarebbe capitato andando per esempio 2000 anni nel passato, e una persona fosse stata vista girare in una normalissima automobile, le persone non sapendo spiegare quel fenomeno con la propria conoscenza, lo avrebbero attribuito alla magia. O ancora andare nella preistoria con una torcia, i nostri antenati ci avrebbero considerato dei in grado di manipolare il giorno e la notte. Dalla maggior parte delle persone però la magia viene vista come una cosa distinta e separata dalla scienza quindi tende ad attribuirvi tutti i fenomeni di cui non riesce a capacitarsi. Una prima distinzione che viene generalmente fatta è quella tra magia bianca e magia nera, a seconda che i fini dell'operatore siano benefici o malvagi…”

Rileggevo quella prima parte di storia della magia da ore e non riuscivo a farmela entrare in testa. Non potevo in quella situazione semplicemente mollare il libro e andare a dormire, anche perchè tra pochi giorni avrei avuto un test con la Green e avevo ripromesso a me stessa che sarei andata bene. In quei giorni non avevo avuto molto tempo per studiare e nemmeno avevo avuto tempo per fare le cose che mi piacevano. Io ed Harry ormai ci parlavamo a mala pena, ci scambiavamo qualche parola quando andavo da lui a ripetizioni ma non ci spingevamo mai oltre. Non chiese mai della foto che aveva dimenticato, e io non gliel’avevo ridata. La mia curiosità mi avrebbe portato alla rovina, ma dovevo sapere che c’era dietro l’Harry che vedevamo tutti i giorni in giro per la scuola e cosa era che lo faceva soffrire così tanto, si, perché quello che avevo guardato negli occhi quel giorno non era lo stronzo che era di solito. Dietro quel verde avevo visto un'altra persona tentare di dire qualcosa, ma la prima lo sopprimeva facendola rimanere muta.
Avrei dovuto chiedere spiegazioni ad El su quella foto ma ogni volta che la incontravo o me ne dimenticavo o venivamo sviate su altri discorsi, molto meno importanti di quello. Tra lei e Liam le cose rimanevano sempre imparziali. Lei non si dava mai un po di coraggio e non andava mai oltre la zona amici. D’altronde io non potevo dire niente in proposito. “Eri bellissima” Quelle due parole risuonavano nella mia testa da giorni come il suo sguardo e le sensazioni che mi faceva provare a fior di pelle. Ogni volta che lo vedevo per i corridoi il mio stomaco si contorceva su se stesso e cominciavano a tremarmi furiosamente le gambe. Avevo paura di quelle reazione, non erano naturali e non le potevo semplicemente spiegare, andavano oltre la mia concezione e oltre tutto quello che avevo mai avvertito prima.

Un borbottio mi fece ritornare alla realtà. Mi voltai verso quel rumore e mi ritrovai proprio affianco la persona di cui avevo bisogno in quel momento. Eleanor era poggiata all’ albero sotto cui io mi ero seduta e mi fissava con uno sguardo di chi sapesse qualcosa che tu non gli hai detto. -Non hai nulla da dirmi? 
-No, ed è da tre giorni che me lo chiedi!
Storse il naso e si mise accanto a me.
-Vedo che c’è qualcosa che non va, Ginny. Ci conosciamo da poco ma di me ti puoi fidare te lo giuro. Io mi fido di te! Se no non ti avrei mai e poi mai detto quello che provo per Liam. Perché anche tu non provi ad avere un minimo di fede in me?
Dicendo questo mi mise una mano sulla mia che avevo poggiato sulla mia gamba.
-Io te lo vorrei dire ma ho paura di incasinarti con tutti i miei problemi.
El mi sorrise dolcemente.
-Tu non mi incasini affatto! Anzi mi rendi la vita molto più divertente con i tuoi problemi!
Scosse le spalle e tolse la mano dalla mia gamba.
Sorrisi verso il basso, era bello che qualcuno si interessasse di me.
-Bhè, ci sono varie cose…
-Dai dai dai, dì dì!
Sembrava una bambina la mattina di Natale, sbatteva le gambe a terra eccitata e con le mani faceva piccoli applausi di euforia.
-Io, io credo che…
Feci una piccola pausa nella cui feci un gran respiro.
-CredochemipiacciaNiall!
Lo sputai di colpo e la comprensione non deve essere stata semplice, vista la faccia scandalizzata e perplessa della mora.
-Puoi ripetere con un tono più tranquillo perfavore?
-Credo che mi piaccia Niall.
Abbassai lo sguardo imbarazzata. Non avevo mai esternato quello che provavo a nessuno e nessuno me lo aveva mai chiesto, quindi il problema in realtà on si era mai rivelato, ma in quel istante mi senti completamente scoperta, senza muri che mi proteggessero.
Alzai lo sguardo impaurito verso El che aveva un aria a dir poco sorpresa. Se ne stava lì a fissarmi senza dire una parola e sbatteva freneticamente le ciglia.
D’imporvviso si alzò di scatto e incominciò a saltellare intorno all’albero e a fare urlati isterici. Ecco in quei momenti capivo che dovevo prima sedarla e poi dirle le cose.
-AVEVO RAGIONE!!!! TE L'HO DETTO CHE IL MIO SESTO SENSO NON SBAGLIA MAI!!! 
Era al settimo cielo ed aveva un tono fiero nella voce come se avesse azzeccato la data della fine del mondo!
-Calmati...
-Ma cosa calmati?! Insomma è,è...
Si risedette abbassando lentamente e diminuendo il tono della voce.
-...fantastico. 
Detto questo mi abbracciò facendomi poggiare la testa sulla sua spalla.
-Sono così felice per te.
Sussurrò a bassa voce, l'unico problema era che non c'era nulla da essere felici. Quello che provavo poteva essere sia la cosa più bella del mondo che la peggiore sciagura che mi potesse mai capitare. 
-Grazie El.
Le dissi tagliando corto. Non volevo rivelarle le mie perplessità e ne avevo la forza fisica di poter" riabbattere" il mio muro.
-Comunque tranquilla, sei una bella ragazza e se quel Biondoirladeseaffamato non si accorge di te, dovremmo prendere l'opinione di Mary come veritiera!
Mi scappò una risata e mi staccai da quell'abbraccio. Era bellissimo poter parlare con una persona magnifica come lei. D'un trattò mi ritornò in mente il dubbio che mi tenevo da giorni dentro la testa.
-El, ti devo chiedere una cosa.
-Dimmi! 
-Io ho trovato per caso una foto che era caduta ad Harry dal suo mantello. È strappata e dietro di questa c'è scritto "Insieme" e poi la frase continua ma la foto è strappata. Volevo sapere se ,tu ne sai qualcosa.
La mora mi guardò con uno sguardo perplesso. Si mise un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
-No,io non ne so niente. Che io sappia Harry non ha mai avuto segreti e se li ha non li crivella a nessuno.
Annuì con la testa. Ero un pò delusa da quella risposta e scoraggiata. Volevo sapere cosa nascondeva quel ragazzo e i motivi dei suoi continui sbalzi d'umore. Ero una "risolvi problemi" ogni cosa che affliggeva gli altri mi interessava e tentavo sempre di risolverla.
-Comunque che c'era sulla foto?
-Harry e un altra persona che però si trova sulla parte mancante.
Dissi tristemente.
-Pensavo che tu ne sapessi qualcosa visto che lo conosci da più di me.
Ammisi.
-Non è che lo conosco così bene. È sempre stata una persona molto chiusa ed è raro che esterni quello che prova.
Disse con un velo di tristezza nel tono. Si poggiò al tronco dietro di noi.
-Ma non potevi farmela vedere?
-No, è in camera e la domanda mi è sorta spontanea adesso.
La verità era che avevo nascosto la foto per non farla trovare, almeno non in modo accidentale. L'avevo messa tra le travi della rete del mio letto e mi chiedevo se qualcuno l'avesse trovata che faccia avrebbe fatto. Avrebbe sicuramente pensato che ero anche io una fan del Serpeverde e sarebbe andato a raccontare a tutta la scuola che ero in piena crisi ormonale e che sbavavo per il riccio. Sarebbe sicuramente successo così.

Guardai il sole alto nel cielo. Era raro che splendesse il sole e che il cielo fosse completamente libero da nuvole. Di solito era sempre pieno di nuvoloni grigi carichi di maltempo. Sarebbe stato bello fare un partita di Quidditch in quel momento.
Aspetta...Quidditch?!
-Oh cazzo! 
Urlai mettendomi in piedi ci scatto. El mi guardò con aria perplessa.
-Cos'è successo? 
Chiese con un pò di agitazione nella voce. 
-Devo andare agli allenamenti
Misi velocemente i libri che erano sparsi sul prato nella tracolla, già piena a causa sella presenza della divisa della squadra.
-Di che stai parlando?
-Mi hanno presa nella squadra di Quidditch di Tassorosso e sono in ritardo! 
Mi sistema la gonna e parlai velocemente. Senza esitare iniziai a correre verso il campo.
-E questo non era una cosa importante da dirmi?! 
Sentendo l'urlo della mora non mi voltai ma continuai a correre voltandomi qualche volta di scatto per poterle risponderle
-Si ma me ne sono dimenticata! 
E ripresi senza interruzioni e correre per verso l'entrata del castello. Dovetti attraversare tutto il castello per arrivare al giardinetto da dove spuntava la viuzza che mi avrebbe finalmente portato al campo.
Era il primo giorno di allenamenti e per farmi abituare saremo stati solo io e Josh. Non voleva mettermi fretta e quindi avevamo deciso di fare un allenamento individuale prima dell'inizio di quelli ufficiali. Io ero entusiasta all'idea, anche perchè da come me lo avevano descritto sia Louis che Zayn era un gran giocatore e capitano.
Mi ritrovai davanti allo stadio e mi intrufolai velocemente negli spogliatoi. Il maschile e il femminile erano in comune. L'unica cosa che permetteva a noi rare ragazze di coprirci un po' era una piccola stanza dove potevamo cambiarci senza essere viste. La doccia a suo malgrado invece era totalmente in comune. Quindi erano a turni: una volta prima le ragazze e poi i ragazzi e viceversa.
Su una delle panche di legno poggiate al muro vidi un unica borsa poggiata al muro, era sicuramente quella di Josh visto che in campo a quell'ora ci dovevamo essere solo noi due. Non diedi molta importanza alla privacy in quel momento, vista la situazione e visto il fatto che ero sicura che nessuno sarebbe entrato. Cominciai a togliermi i vestiti. L'unica cosa per cui non mi ritenevo un totale Opossum obeso era il fatto che avevo un bel corpo. Non ero mai stata una di quelle fissate, anzi se capitava mangiavo anche il triplo di una ragazza normale. A causa o per la mia iperattività o per il mio metabolismo molto veloce non tendevo ad ingrassare. Ero abbastanza formosa sul sedere,anche se le concione ci mettevano la loro, ma un pò meno sul petto.
Lentamente tirai fuori la divisa per il Quidditch dalla borsa. D'un tratto sentì un rumore dalla porta dietro le mie spalle, mi voltai ma non c'era nessuno. Misi velocemente l'enorme maglietta gialla e accessori affini. Non mi diedi neanche un occhiata per vedere come stavo, mi feci giusto una coda al volo mentre camminavo verso il campo.
Entrata nello stadio vidi il capitano chinato verso terra che armeggiava dentro una cassa di legno. Mi avvicinai lentamente al moro che si accorse subito della mia presenza.
-Ehi, eccoti finalmente!
Disse alzandosi da terra con una pluffa sotto il braccio destro.
-Si lo so scusa il ritardo ma mi ero messa a studiare e ho perso la cognizione del tempo!
-Tranquilla, anche io sono stato un tantino impegnato, quindi se saresti arrivata in orario non mi avresti trovato comunque!
Mi sentì sollevata sentendolo dire.
-Pero ora iniziamo! Hai una tua scopa?
Io abbassai lo sguardo. Non ce l’avevo e per lo più non potevo neanche comprarmela.
-No.
Dissi imbarazzata sopra ogni limite.
-Non c’è problema, eccone una!
Si giro e prese una scopa che fino a quel momento era stata poggiata a terra. Ne pulì velocemente il manico con piccoli movimenti della mano e me la porse. Era una Nimbus 2001. Abbastanza vecchia e scheggiata.
 
-E’ buona. O almeno non è in cattivo stato come quelle che stanno nell’armadio delle scope.
-Non ti preoccupare. Per me va benissimo!
Il moro si girò e raccolse di nuovo da terra una seconda scopa, questa volta molto più nuova e bella rispetto a quella che tenevo io in mano.
-Ora vediamo se sei una cosi brava a giocare come penso!
Salì sulla scopa e si alzò in aria. Io senza pensarci due volte salì in groppa alla mia e mi alzai in aria. Il moro aveva sempre la pluffa sotto il praccio che invece questa volta stava facendo volteggiare sul suo dito indice.
-Pronta?
-Mia stata così tanto!
Sorrise e lanciò la pluffa in aria. Io riuscì a salire con la scopa e a prenderla al volo ma improvvisamente sentì qualcosa urtarmi e il pallone mi cadde dalle mani. Sotto di me vidi Josh che aveva afferrato la pluffa e che stava andando verso gli anelli. Inclinai la schiena in avanti e mi buttai verso il cercatore. In quel momento ero dietro di lui così decisi di fare una cosa. Sali di qualche metro ed aumentei la velocità finche non mi ritrovai esattamente sopra di lui. Con gesto repentino abbassai il muso della scopa e allungando il braccio tolsi la palla a Josh che si fermò di scatto. Io nel frattempo avanzavo verso la parte opposta del campo dove si trovava il secondo trio di anelli. Sentivo una presenza accanto a me e non mi dovetti voltare per sapere chi fosse.
Cominciò a darmi delle spallate per farmi cadere come prima il pallone.
-Gli avversari non avranno pietà verso di te solo perché sei una ragazza!
-Non ne voglio!
Risposi urtandolo con la mia spalla. Riuscì a farlo allontanare di qualche metro e ne approfittai per alzare la velocità. Appena mi trovai sotto l’anello da quindici punti e lanciai velocemente la palla che andò a segno.
Non mi sentivo cosi orgogliosa di me stessa da tanto tempo.
Senti un battere di mani dietro di me e mi voltai.Josh ancora sulla scopa mi batteva le mani.
-Non male Ellis! Sei un ottima giocatrice ma…
-JOSH!
Un urlo blocco il ragazzo che sentendosi chiamato guardò verso il basso. Abbassai il mio sguardo e vidi una matassa di capelli biondi. Niall stava facendo segno al moro di abbassarsi, evidentemente gli doveva dire una cosa.
-Aspetta una attimo.
Disse cominciando a scendere.
Possibile che me lo ritrovavo sempre davanti?! Ero una calamita per gli IrlandeseibellissimiocchiazzurriHoran. Oh no! Stavo cominciando a pensare come quella pazza di El. Le sue tecniche sono molto infettive!
Osservai i due parlare. Josh era ancora a pochi centimetri da terra con la sua scopa, ma d’un tratto scese giù in fretta e furia. Alzò lo sguardo verso di me e mi fece segno di scendere.
Arrivai fino a terra dove saltai giù dalla scopa. Trovai un  Josh ansimante e in piena crisi isterica.
-Io devo andare! E’ successo un casino! E per gli allenamenti non ti devi preoccupare sei pronta e puoi farli con noi!
Parlava  ansimando e mettendo apposto senza alcun senso le cose nella cassa su cui era prima chinato.
-Bhè allora ci vediamo ragazzi!
Disse prima di andarsene correndo.
-Lo voleva la McGranit.
Sentì pronunciare dal biondo accanto a me. Non lo avevo nemmeno guardato o salutato da quando ero scesa.
Io mi girai verso di lui ed annuì.
-Uova di drago?
Gli scappò una risatina leggera.
-Qualcosa del genere.
Calciò un piccolo sassolino che si trovava sotto i suoi piedi
Era ancora in divisa scolastica, ma non aveva il mantello. Portava solamente il gilet gricio tirato fino al gomito, cosi come la camicia bianca. La cravatta era allentata e i ciuffi biondi gli erano ricaduti sul volto. Si alternavano a loro volta con dei ciuffi più scuri.
“Pensa co e sarebbe senza camicia!” La mia vocina interiore cominciò ad ammiccare
“Stai zitta! Non sono una maniaca io!”
“Forze dovresti esserlo in questi casi! Dai su fammi uscire!”
“Non se ne parla! Te ne stai lì buona e zitta!!!!”
 
-Ti sta bene la divisa!
Disse, interrompendo il dibattito che stavo avendo con quell’arpia della mia vocina! Indicò la maglia dei Tassorosso che ancora portavo addosso.
-Grazie. Scusami se non ti ho salutato ma sai…
Mi bloccò.
-Hahahah, tranquilla. Insomma mia hanno detto che sei brava a giocare.
Disse ironicamente mordendosi il lato del labbro.
-Cosa intendi dire con questo che faccio schifo?!
Dissi fintamente offesa.
-Si, e credo che sulla scopa ti potrei battere anche con una mano dietro la schiena!
-Davvero Horan? Provamelo!
Gli lanciai una sfida con lo sguardo e lui prontamente afferrò una scopa che ra poggiata al muro dello stadio. Era ancora più malridotta della mia, ma lui non sembrò farci caso e salì su di essa e comiciò a correre.
-Ehi, così non vale!
-Si che vale!
Urlò.
Montai sulla Nimbus e cominciai a rincorrerlo. Era davanti a me e non riuscivo a raggiungerlo. Sena accorgersene uscimmo dal campo e continuammo a volare verso la foresta.
Spinsi in avanti il busto per dare più velocità e poter raggiungere il biondo. Riuscì ad affiancarlo; sfrecciavamo accanto ad alberi di ogni tipo.
-Finalmente, stavo per diventare vecchio!
Disse notando che lo avevo raggiunto.
-Zitto che ti supero!
Dicendolo aumentai ancora di pù la velocità e riuscì a superarlo. Mi voltai per vedere il suo sguardo. Era stupito da quello che avevo appena fatto, ma non poco dopo si rimise al mio fianco.
Schivavamo i vari rami degli alberi che incontravamo.
-Non vincerai mai!
Disse urtandomi con la spalla. Io gli diedi una botta a mia volta.
-Ride bene chi ride ultimo!
Eravamo testa a testa e non volevamo arrenderci, nessuno dei due lo voleva.
La foresta piano piano si allargò per poi mostrare davanti a noi il Lago Nero.
Ci abbassammo lentamente di quota ma mi senti dell’acqua bagnarmi.
-Niall!
Mi voltai arrabbiata verso il Grifondoro che con la mano stava cercando di mandarmi addosso degli schizzi d’acqua!
Risi sentendo le piccole goccia bagnarmi il viso.
-Hahahaha! Dai piantala! Hahahahah
-Mai!
E rise gettandomi ancora acqua addosso.
-Ah è così eh?!
Con un colpo feci cadere Niall dalla scopa che finì nel lago. Inizialmente mi sentì in colpa, ma poi vidi la figura dell’ irlandese completamente bagnato dietro di me e mi misi a ridere. Lui mi seguì a ruota. Non era arrabbiato che lo avevo buttato, era sorridente e allegro. Sentendo ancora quella risata senti il mio cuore mancare un battito.
-Hahahah, così però non è giusto!
E con la mano mi schizzò di nuovo.
-Oh si che è giusto!
E diedi una pacca all’acqua per farla andare sul viso del biondo. Quello cerco di prendermi per la caviglia e di buttarmi giù con lui ma io mi allontanai.
-Non ci provare neanche!
-Dai l’acqua è fresca!
Disse e si mise a battere le mani sull’acqua come fosse un bambino al suo primo bagnetto.
Scoppiai a ridere vedendo la scena.
-Vieni dai!
Dissi dolcemente allungando il braccio verso di lui che afferrò prontamente. Io ero pronta a sentirlo dietro di me ma invece si fece leva e me lo ritrovai di fronte a me sul manico di scopa.
-Io non faccio l’amazzone!
Si sbrigò a dire.
-E l’altra scopa?
Fece su e giù con le spalle.
-Tanto era vecchia!
E sui voltò verso di me facendomi l’occhiolino.
Avevate presente le farfalle nello stomaco, bhè io in quel momento avevo un intera giugla che ballava il Cha-cha-cha!
-Reggiti!
E dicendo questo parti verso il castello. Io strinsi le mie braccia intorno al suo toso e poggiai la testa contro la sua schiena. Era bagnato, ma potevo chiaramente sentire il calore della sua pelle a traverso il golf. Mi sentivo protetta e felice. Non avevo mai provato un tale sollievo in tutta la mia vita. Quando c’era qualche secondo di silenzio si poteva sentire il cuore di Niall che batteva. Era come una ninna nanna che mi cullava. Senza accorgermene lo strinsi ancora di più a me, non mi importava se lo aveva percepito. In quel momento mi interrava solo averlo accanto.
 
Non ci mettemmo molto prima di arrivare al castello. Ci fermammo al campo di Quidditch da dove eravamo partiti e io da lì presi le mie cose. Risalimmo in sella alla scopa e Niall mi lasciò al cortile più vicino alla mia sala comune.
-Ci vediamo domani.
Disse facendomi scendere dalla scopa.
-Ok.
Feci per avvicinarmi al suo viso. Ero tentata di baciarlo su quelle labbra fini e soffici che da un po di tempo mi attraevano come calamite, ma gli schioccai velocemente un bacio sulla guancia.
Mi voltai e cominciai a camminare.
-Comunque ho vinto io!
Disse alzandosi in volo.
Io alzai lo sguardo.
-Si certo come no!
Dissi schernendolo, facendo chiaramente riferimento al piccolo bagno che si era fatto pochi minuti prima.
Lui di risposta mi fece il verso con una  vocina stridula da oca.
Sorrisi sotto i baffi e gli feci un cenno con la mano che lui ricambiò e andò via.
Io entri nel castello e andati nella sala comune che in quel momento era vuota. La ragione era più che ovvia! Era l’ora di cena e se c’era una cosa su cui tutti gli studenti erano puntuali, quello era l’orario per mangiare. Appena entrata in camera mi buttai sul letto a guardare il soffitto. Pii mi venne in mente un idea malsana. Scesi dal giaciglio e mi rannicchia al to del letto mettendoci una mano sotto la rete e tastandola. Con mia inaspettata sorpresa non sentì nulla.
Tirai fuori la bacchetta.
-ACCIO FOTO!
Dissi, ma a me non venne niente.La foto di Harry non c’era più.
 








Spazio Autrice: Buonasera, vi prego non mi uccidete! Lo so lo so che sono in ritardissimo, ma mia masre mi aveva tolto il pc e non potevo più srivere (odiamo mia madre!)
Comuque, è stato bello ricevere cosi tante recensioni nel capitolo precedente, sepro che si continui così!
Nelle recensioni mi hanno chiesto ogni quanto aggiorno. Se dovessi fare una media direi una volta a settimana. Ma questa settimana ho aggiornato più tardi appunto a causa di forze superiori LOL 
Vorrei ringraziare già che ci sono la mia Sistha From Another Mother: Giulia! Infatti se fosse per lei in questo momento non starei neanche a scrivere questa Ff! Rigraziamola tutti! *incita il coretto* 
Bene, penso sia tutto! 
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e che continuiate a seguire la mia storia.
Baci, G.
  
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