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Autore: Mizar    06/02/2013    3 recensioni
La guardava a occhi sgranati, le guance accese di un insolito rossore, le mani sudate.
Il sogno della sua vita, il suo santo Graal, la sua Pietra filosofale era tra le sue mani.
Stava tutto lì, tra quelle parole spigolose vergate su vecchia pergamena, l’inchiostro sbavato dal tempo, le macchie di muffa che lo rendevano, in alcuni punti, quasi illeggibile, ma quelle poche righe facevano la differenza tra una triste e inutile vita e l’eterna felicità…
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.



La grande magia

ovvero quando i desideri si avverano


Tu il sogno più sognato e più proibito che mai...
(Eros Ramazzotti)



Prologo


La guardava a occhi sgranati, le guance accese di un insolito rossore, le mani sudate.
Il sogno della sua vita, il suo santo Graal, la sua Pietra filosofale era tra le sue mani.
Stava tutto lì, tra quelle parole spigolose vergate su vecchia pergamena, l’inchiostro sbavato dal tempo, le macchie di muffa che lo rendevano, in alcuni punti, quasi illeggibile, ma quelle poche righe facevano la differenza tra una triste e inutile vita e l’eterna felicità…


il sogno più sognato


Era l’ennesima giornata che trascorreva nei solai di Villa Malfoy in cerca dell’Orcrux che quell’impedito mentale di Lucius aveva perduto.
Ormai aveva passato al setaccio metà di quelle chilometriche soffitte, tra ragni, topi e ributtante ciarpame, ma del prezioso manufatto non aveva visto nemmeno l’ombra.
“Solo un facilone come Voldemort poteva affidare una parte della sua anima a Vanesio Malfoy, il mago più inaffidabile dell’intero Mondo Magico”, sbuffò irritato Severus, richiudendo la centesima cassa muffita piena di vecchie lenzuola tarmate.
“E pazienza se avesse nascosto l’anima in un phon, una piastra per capelli, una spazzola, roba sacra per Lucius, invece nooo, lui la sistema in un diario e poi pretende che quel semianalfabeta lo custodisca con estrema cura! E ci si meraviglia che abbiamo perso la guerra?” continuò inferocito, tergendosi il sudore con un fazzolettone bianco.
“Severino hai trovato quel maledetto diario?” pigolò Lucius, riemergendo sudato e spettinato da un enorme armadio a muro dalla parte opposta della stanza.
“No” rispose asciutto Piton lanciando un’occhiata di biasimo all’amico e alle ragnatele che ornavano la sua bionda chioma.
“Lo so che dovevo averne cura come di un figlio, ma Narcissa ha la mania dell’ordine e chissà dove lo ha cacciato” singhiozzò Malfoy.
“E, naturalmente, lei non rammenta dove lo può essere…”
“Secondo te posso spiegargli cosa sto cercando? Parliamo di un diario maledetto che ho portato in una casa in cui viveva un bambino piccolo!!! ”
“Sarà questo che spiegherai all’Oscuro domani sera?”
“Severino smettila di mettermi ansia, magari non si accorgerà nemmeno che ne manca uno”, si lagnò Lucius disperato.
“Fossi in te non ci conterei troppo”.
Un lampo di terrore attraversò gli occhi di Malfoy che si ributtò nell’armadio con nuova lena.
Sacramentando anche Severus si rimise al lavoro.
Lo attendeva un altro baule, ma questa volta aprendolo non si trovò davanti chili di pizzi ingialliti o infeltriti abitini da neonato.
Sembrava fosse lo scrigno di un mago ed era pieno di libri antichi che a un’ispezione più accurata vennero identificati come manuali di magia molto avanzata.
Un rotolo di pergamena dall’aria vetusta attrasse la sua attenzione e, una volta che lo ebbe srotolato, rimase letteralmente di ghiaccio.
Con la bocca improvvisamente arida lesse il manoscritto.
Il mago che aveva steso quella formula garantiva di poter viaggiare nel passato, anche se solo con lo spirito, e rivivere in prima persona gli avvenimenti “audientes sonitus, spirans odorem, sicut homines prsesentium”.
Non riusciva crederci.
Se quello che leggeva era vero avrebbe potuto rivedere ancora la sua Lily, riascoltare la sua dolce voce, gioire della sua risata argentina, inebriarsi ancora del suo profumo…
Guardingo girò lo sguardo attorno, Lucius e gli elfi erano ancora nell’armadio a muro.
Svelto infilò il manoscritto sotto la palandrana e poi risigillò il baule contrassegnandolo con un incantesimo, in modo di avere il tempo di controllarlo con più cura in un prossimo futuro, poi ricominciò le ricerche, sperando di sbrigarsi il prima possibile.

   
 
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