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Autore: danyazzurra    07/02/2013    13 recensioni
Scorpius e Lily sono Auror e dovranno confrontantarsi con una minaccia, ma questa volta la minaccia verrà dall' interno..Ennesima Lily / Scorpius...ennesima idea che mi frullava nel cervello !! spero che leggerete e recensirete !! un bacione !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lily era distesa sul letto di casa sua ma non riusciva a dormire.
Scorpius era fuori, per la ronda e come sempre, lei non riusciva a stare tranquilla, fino a quando non lo vedeva varcare di nuovo la soglia di casa loro.
Fissò il soffitto ancora per un attimo prima di voltare la testa e guardare la loro piccola Sirya che dormiva ignara delle preoccupazioni della madre.
Era giusto così. Era giusto, che lei non sapesse, tutto quello che in realtà c’ era fuori.
Da sempre. Da quando aveva memoria, almeno una volta l’ anno c’ era sempre qualcuno che si credeva così importante e potente da emulare Voldemort.
C’ era sempre un Mangiamorte fuggito o nascosto che credeva di riuscire a riportare in vita il loro Signore Oscuro o qualche pazzo che nel pieno delle proprie manie di grandezza provava a divenire il nuovo Lord.
Erano sempre riusciti a fermarli e a stanarli, ma questa volta, era una minaccia diversa.
Lily lo sentiva.
Sentiva che non era come sempre, che il pericolo era qualcosa di più reale e tangibile.
Lo dimostravano le morti.
Anche quel mese c’ erano state quattro morti.
Una alla settimana come sempre. Ogni giovedì, come un macabro appuntamento.
Avrebbero potuto rimetterci l’ orologio, ogni giovedì sera nell’ ufficio di suo padre arrivava una busta e questa conteneva sempre un pezzo di qualche ragazzo o ragazza e una mappa e appena gli Auror arrivavano sul luogo, trovavano il cadavere mutilato.
Proprio dove era stato indicato. Proprio con quella parte mancante.
Rabbrividì avvicinandosi di più a sua figlia.
Gli Auror brancolavano nel buio.
Non avevano trovato alcun elemento comune, tranne il fatto che erano ragazzi e ragazze molto giovani, che non superavano i trent’ anni e che erano figli di persone che avevano partecipato alla guerra.
Ma era poco. Troppo poco.
L’ assassino usava sempre gufi diversi. Non rivendicava gli omicidi e di conseguenza, oltre a rendere ancora più difficile rintracciarlo, nessuno riusciva a capirne il movente.
Non sapevano neanche, se il fatto che fossero discendenti dei partecipanti alla seconda guerra magica significasse davvero qualcosa.
In fondo uccideva persone, senza distinzione di sesso o senza badare da quale parte avessero combattuto.
Allungò una mano fino ad arrivare a toccare il cuscino di Scorpius.
Avrebbe voluto non sentirsi così oppressa.
In fondo era un Auror addestrato e sapeva far bene il suo lavoro, oltretutto era un Auror anche lei, anche se in quel momento era in un periodo di pausa.
Ma sapeva cosa significasse essere un Auror e non avrebbe mai voluto che Scorpius si tirasse indietro per colpa sua, in fondo lei era cresciuta con un padre Auror ed era ormai abituata a convivere con l’ ansia.
Ma quel giorno c’ era qualcosa di strano. Era una sensazione.
Sua nonna le aveva sempre detto che le donne hanno un potere in più rispetto agli uomini. Che le donne sentono le cose quando nascono dal profondo.
Si alzò dal letto guardando la piccola Sirya.
Il loro piccolo vulcano di sette anni, come amava chiamarla Scorpius.
E in effetti era davvero un vulcano. I capelli rossi, ereditati da lei, che sembravano lava in eruzione e gli occhi grigi ereditati dal padre che sembravano piccoli tizzoni di cenere.
Guardò l’ orologio. Mezzanotte. Adesso Scorpius si sarebbe materializzato ne era sicura.
Si sedette sulla poltrona della camera, sicura che non sarebbe riuscita a dormire.
Sicura che se fosse rimasta a letto, avrebbe finito per svegliare anche la loro piccola.
Mezzanotte e mezzo.
L’ ansia cominciava a impossessarsi di lei e se avesse avuto ragione?
L’ una.
La mente cominciava a proiettarle immagini tremende, di Scorpius steso a terra in un lago di sangue.
Le due.
Finalmente il rumore della materializzazione la fece voltare.
“ Scorp” disse alzandosi e facendo cadere la coperta che aveva adagiato sulle gambe.
Scorpius le rivolse un sorriso, prima di guardare Sirya nel loro letto.
“ Dorme tranquilla” disse Lily, avvicinandosi a lui.
Lo abbracciò forte, stringendolo a sé come se lo vedesse per la prima volta da mesi.
Aveva, seriamente, avuto paura che non lo avrebbe rivisto.
“ Ehy” le disse Scorpius, sollevandole il viso.
“ Che succede, lentiggini?” le chiese, scrutandole il volto.
Lily si chiese se l’ avrebbe presa per pazza, ma in fondo, adesso era con lei ed era l’ unica cosa che contava.
“ C’ è stato un altro omicidio” la informò, capendo dal suo sguardo che cosa la turbasse.
Le pose un bacio delicato sulla punta del naso e poi riprese.
“ Tuo padre non sa più che pesci prendere” le disse, staccandosi da lei e dirigendosi in bagno.
Lily riprese a respirare correttamente.
Scorpius l’ aveva capita con un solo sguardo come sempre.
Era sempre stato così tra di loro. Anche quando si allontanavano in realtà si cercavano.
Sentì l’ acqua scorrere e si diede mentalmente della stupida per essersi fatta prendere dal panico.
Chissà come aveva fatto sua madre in tutti questi anni, vedendo prima suo marito e poi due dei suoi tre figli divenire Auror.
Forse era stata temprata dalla guerra. Forse tutta la paura che aveva avuto per suo padre, quando cercava gli Horcrux, le aveva insegnato a cercare di non cedere al panico e alla paura.
“ Chi è morto ?” chiese Lily, facendosi coraggio. Era sempre qualcuno che conosceva.
Un amico o un compagno di classe suo o dei suoi fratelli.
“ Lysander” disse Scorpius affacciandosi dal bagno.
Lily inspirò bruscamente “ che cosa?” chiese con voce stridula.
Lysander era cresciuto con lei.
Erano stati vicini di casa per anni e i suoi genitori erano molto amici di Luna. Ultimamente si vedevano meno, ma lei non aveva dimenticato l’ adolescenza passata con il suo pazzo amico.
Il suo pazzo amico che non c’ era più.
Sentì le lacrime invaderle gli occhi “ devo uscire” disse in un sussurro.
Doveva uscire dalla stanza o avrebbe rischiato di svegliare la sua bambina.
Sentiva i singhiozzi nascere dal petto.
Lysander.
Scorpius le arrivò alle spalle.
L’ asciugamano appoggiato su una spalla e l’ espressione seria e decisa.
“ Lysander è morto” disse Lily, non riuscendo a pensare a nient’ altro.
Scorpius le passò i pollici sotto agli occhi per asciugarle le lacrime.
“ Lo so” le disse “ Anche tuo padre era disperato, non sapeva come fare a dirlo a Luna Scamander”
Lily si morse nervosamente il labbro superiore “ ci sta uccidendo tutti “ disse “ ma perché ?” chiese guardando Scorpius e cercando una risposta in lui.
“ Lily non so perché quel folle stia uccidendo tutti questi ragazzi e ragazze, so solo che adesso tuo padre è più che mai intenzionato a prenderlo” la rassicurò.
La strinse al suo petto e Lily sentì il calore del suo corpo e il battito del suo cuore.
“ Farà un errore o un passo falso. Lo fanno tutti. L’ ha fatto anche Voldemort e lo farà anche lui e allora…”
Si fermò per sollevarle il mento con due dita “ e allora lo prenderemo” le disse prima di scendere sulle sue labbra.
***
Il sole illuminò la stanza da letto ma li trovò ancora svegli.
Era impossibile dormire dopo aver saputo del povero Lysander.
Scorpius le aveva raccontato tutti i particolari.
Di come l’ assassino, avesse recapitato nell’ ufficio Auror, la solita busta, posta all’ attenzione di suo padre.
Di come questa busta contenesse un dito di Lysander.
Di come avessero trovato il suo corpo martoriato.
Avevano fatto ipotesi e provato a mettere in atto teorie.
Erano rimasti abbracciati a scambiarsi consigli e direttive, ma non erano arrivati a niente di concreto.
E come avrebbero potuto.
D’ altronde stavano parlando dell’ Inafferrabile.
Lily odiava chiamarlo così. Era uno stupido soprannome che gli aveva affibbiato un giornalista di cronaca.
Ma purtroppo era vero.
Era inafferrabile e continuava a seminare panico e terrore.
Scorpius si alzò per chiudere le tende, di modo che i primi raggi solari, non colpissero il viso di Sirya e la svegliassero.
“ Ha mangiato ?” chiese a Lily.
Lily sorrise “ sì, mamma” lo prese in giro.
Scorpius era davvero apprensivo con la loro bambina e la riempiva sempre di domande.
“ Non provare a prendermi in giro, Potter” le disse scherzoso.
Lily si lasciò avvolgere tra le sue braccia e si strinse ancora di più a lui “ Va bene, Micetto” ribattè prendendolo in giro.
Gli occhi di Scorpius si aprirono e cominciarono a brillare, rendendo le sue iridi ancora più grigie e brillanti.
Si voltò di scatto sul letto “ Sirya” mormorò Lily con un sorriso.
“ A che ora si è addormentata?” le chiese.
Lily gli tirò un piccolo pugno sul braccio “ alle undici ma non vorrai mica…”
Scorpius non la lasciò finire e se la caricò in spalla come un sacco di patate.
Lily aprì la bocca per protestare ma Scorpius voltò il busto per guardarla negli occhi “ abbiamo ancora un paio d’ ore d’ autonomia, ma non sfidiamo la fortuna” le disse ironico, prima di uscire dalla stanza per infilarsi di nuovo nel bagno adiacente.
Le loro labbra si trovarono, prima ancora che Scorpius l’ avesse fatta scendere completamente.
I loro corpi aderirono l’ un l’ altra, accendendosi di desiderio.
“ Sai che non devi chiamarmi micetto” disse Scorpius prima di scendere a baciarle il collo.
Lily ansimò “ scusa topino” disse con voce roca.
Scorpius sorrise e la guardò con un’ espressione maliziosa “ l’ hai voluto tu, Potter” le disse prima di trascinarla dentro la doccia.
Non fecero in tempo neanche ad aprire l’ acqua che la voce della figlia li fece bloccare nell’ atto di togliersi i vestiti.
“ Mamma” sembrava assonnata, forse non avrebbe notato niente.
Lily si risistemò la maglia del pigiama, prima di aprire la porta della doccia.
“ Amore” disse, prendendo la sua bambina in braccio e baciandola su una guancia.
“ C’ è anche papà ?” chiese strusciandosi gli occhi.
Lily guardò Scorpius, sgranando gli occhi e chiedendosi perché Merlino le aveva donato una figlia così intelligente  “ sì, voleva farsi una doccia, ma non funziona” disse con tranquillità, sperando di farla franca.
La bambina aggrottò le sopracciglia rosse “ ieri funzionava” replicò.
Scorpius uscì dalla doccia e prese la figlia dalle braccia di Lily salvando la situazione.
“ Principessa, non vorrai sapere un po’ troppe cose?” le chiese, baciandola sul collo.
Sirya rise “ papà, mi pizzichi” si lamentò.
Scorpius rise a sua volta” ti pizzico ?” chiese, fingendo di non capire “ come così ?” le chiese strusciando, il suo accenno di barba contro la guancia della bambina.
“ Papà “ si lamentò Sirya “ o così “ chiese ancora strusciandola contro il suo collo “ mamma, mamma salvami” la pregò la piccola.
Lily rise e fece per riprenderla in braccio “ no, no, la porto io questa paperina” disse Scorpius scherzoso, guardando Lily e uscendo dal bagno.
“ E lo sai cosa fanno le paperine?” chiese serio, guardando la figlia.
Sirya sembrò pensarci ma poi scosse la testa.
Scorpius rise “ Eh no, così non va’” le disse e la piccola scrutò a fondo l’ espressione del padre.
“ Perché le paperine sanno che…” s’ interruppe per prendere un respiro “ che si devono tuffare” urlò, prima di tuffarsi nel letto con la piccola.
Lily scosse la testa.
A volte si chiedeva chi fosse il bambino tra i due.
“ Mamma vieni” la chiamò Sirya, tendendo le braccia per accoglierla.
Lily si buttò di peso sul letto “ onda anomala” urlò prima di abbracciare la figlia.
Stettero nel letto a ridere e scherzare per un’ altra mezz’ ora, prima che Scorpius si alzasse per tornare al lavoro.
“ Non andare papà” lo pregò la piccola.
“ I papà lavorano” le spiegò Scorpius, prima di baciare sia lei che Lily.
“ E la mamma? Perché non lavora più ?” chiese con fare innocente.
Scorpius si sedette sul letto “ ricordi cosa ti abbiamo detto ?” le chiese, guardandola in quegli occhi così simili ai suoi.
La bambina annuì “ qua c’ è un fratellino” disse indicando la pancia di Lily.
“ Ma non si vede niente” si lamentò.
Lily era al quarto mese e la sua pancia era ancora poco visibile.
Scorpius prese una mano della figlia e la pose sulla pancia di Lily, sovrapponendo la sua.
“ Ascolta” le disse abbassando la voce.
“ Se ascolti bene sentirai la sua voce” le disse in un sussurro.
Lily alzò gli occhi su Scorpius e i loro occhi s’ incatenarono l’ uno all’ altra.
Era un’ immagine così bella che avrebbe voluto fermarla nel tempo per non dimenticarla mai.
Lei e Scorpius con la loro piccola che cercavano di ascoltare la “ voce” del bambino in arrivo.
“ Ora devo andare” disse Scorpius.
Diede un bacio sulla testa alla piccola Sirya e un bacio sulle labbra a Lily “ ci vediamo stasera” le disse sulle labbra “ abbiamo un discorso in sospeso” continuò malizioso.
Lily sorrise “ Ti amo” gli disse.
Scorpius la guardò e le fece l’ occhiolino “ sempre” disse, prima di smaterializzarsi.
***
La giornata sembrava non finire mai.
Lily continuava a combattere contro quella maledetta sensazione.
Si augurò che tutti i suoi timori e le sue paure fossero dettate dalla gravidanza e che presto sarebbe tornata ad essere la solita Lily.
Alle otto però il panico le stava attanagliando di nuovo lo stomaco.
“ Papà ha detto che gli devo dire se non mangi”
Lily alzò lo sguardo su sua figlia e vide che la stava guardando giocare con il cibo.
“ Devi mangiare per Ren” disse ancora con aria saputa.
Lily lasciò la forchetta e sorrise all’ indirizzo di Sirya “ Ren ?” chiese “ ma non era John?” chiese ancora trattenendo una risata.
Avevano detto a Sirya che doveva aiutarli nella scelta del nome e lei cambiava nome ogni giorno, l’ unica cosa su cui non cambiava mai idea era che fosse un maschio. Perché come diceva sempre, lei era l’ unica principessa di papà.
“ John è antipatico” disse contraendo le labbra in una smorfia.
Lily rise chiedendosi cosa avesse fatto il povero John per non essere più l’ amico preferito di sua figlia.
Quando sentì il campanello guardò l’ orario.
Le otto e mezzo “ scommettiamo che sono la zia o  la nonna che ci vengono a dire che papà farà tardi ?” chiese alla figlia.
Lei sorrise. Non erano nuove a questi tipi di cose.
Da quando c’ era quel maledetto assassino, gli orari divenivano sempre più improponibili e Ginny o Alice, passavano ogni sera per sapere se lei o la piccola avessero bisogno di qualcosa.
Aprì la porta e il sorriso le morì sul volto.
Davanti a sé c’ erano le iridi smeraldine di suo padre e quelle nocciola di suo fratello James.
Sapeva perché erano lì. Nel suo lavoro aveva dovuto farlo un milione di volte.
“ No” disse soltanto e poi tutto fu buio attorno a lei.
COMMENTO: OK SONO TORNATA…PRESTO VERO ?? SPERO NON SIATE DISPIACIUTI MA COME VI AVEVO DETTO AVEVO UN’ IDEA CHE MI FRULLAVA IN TESTA DA UN PO’…  SECONDO VOI COSA E’ SUCCESSO A SCORPIUS ?? INSOMMA FORSE GIA’ DAL TITOLO AVEVATE INTUITO QUALCOSA VERO ?? RICORDATEVI PERO’ CHE LE COSE NON SONO SEMPRE COME SEMBRANO : )) L’ IDEA E’ PIUTTOSTO INTRICATA QUINDI MI PIACEREBBE CHE MI FACESTE SAPERE SE FA’ SCHIFO O SE VAL LA PENA CONTINUARLA : )) GRAZIE MILLE A TUTTI !! UN BACIONE !!

   
 
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