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Autore: marikina182000    08/02/2013    5 recensioni
Tratto dal capitolo 2:
- Ma è impossibile!! Te l’ho già detto io non ti conosco!! – gli dico.
- Ma noi stavamo insieme!!! Io ti amavo, tu mi amavi, eravamo perfetti. Io ti amo ancora!!! – dice lui.
Inizia a singhiozzare, non riesce a contenersi. E’ davvero disperato il ragazzo! Ma io devo starne fuori.
- Scusa, ma devo andare – dico io mentre mi catapulto fuori da quel tour bus.
" Spero vi che vi abbia incuriosito XD ahahah "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                  Total eclipse of the heart

Capitolo 3

Inizio a correre, avevo il presentimento che lui volesse seguirmi, lo so, dovevo affrontare la situazione facendogli capire che io non ero quella persona che lui cercava, ma non so il perché, però, mi faceva male vederlo così, lo so, non lo conosco nemmeno, ma insomma da come si è comportato nel tour bus è come se lo conoscessi già, è difficile anche da raccontare, perché è inspiegabile la tenerezza di quel ragazzo così disperato. Comunque ritornando a noi…ci sono io che corro e continuo a correre senza una meta, volevo stare vicino ma lontano a quel ragazzo, non so se abbiate capito quel che intendo, vabbè basta che l’ho capito io. Ahahahah. Dopo circa venti minuti di corsa sfrenata mi fermo, avevo ormai superato la piazza, ma continuavo a sentire i suoi lamenti e le sue urla sfocate, mà, forse è solamente la mia immaginazione. Ed ora che si fa?? Ma naturalmente vado dalla mia migliore amica, sperando che sia a casa. Le avrei raccontato tutto, forse non proprio tutto tutto, ma una buona parte. Non che m’importasse più di tanto quello che era successo (ok, mi importa), ma insomma volevo dirlo a qualcuno. Prendo il mio fidato i-pod dalla tasca del mio montgomery beje e inizio ad ascoltare “Bohemian Rapsody” dei Queen. Non finisce nemmeno la canzone che già sono arrivata davanti quella casetta di mattoni rossi che frequento ogni giorno da almeno due anni. Busso al campanello, spero sia in casa, e, infatti dopo una manciata di secondi “mi si para innanzi alla porta una ragazza dai lunghi capelli neri raccolti in una treccia, occhi azzurri e labbra carnose”, eccola, lei è Abby. Mi abbraccia e dice:

  • Come mai sei qui? Il concerto è già finito? – mi stà facendo il verso. Ok, mi prende in giro?
    E’ in vena di scherzi? Bene io no.

  • 1) sfotti? 2) ti devo raccontare una cosa stranissima e 3) sì, è già finito – dico io tutto d’un fiato.

  • Ok, andiamo in camera, c’è anche Jake – risponde lei velocemente, si vede che non vedeva l’ora di scoprire cosa mi era successo, di solito non mi succede mai niente.

Saliamo le scale in fretta andando a sbattere più volte vicino agli spigoli degli scalini di marmo nero. Ok, il marmo mi perseguita. Finalmente arriviamo davanti la sua magnifica camera che sogno e desidero anch’io da due anni. Entro e sul letto c’è steso Jake, il fratello di Abby, nonché mio migliore amico che sgranocchia felicemente un pacchetto di patatine fritte al peperoncino mentre guarda per la duecentesima volta Toy Story 3. Lo so, siamo malati. Non dico una parola e mi butto direttamente addosso a lui facendolo sobbalzare dalla suspense che si era creata con l’arrivo di quel cattivo orsacchiotto rosa nel film.

  • Giuro che se lo fai un’altra volta ti faccio sposare con uno dei One Direction. Hai capito brutta idiota??!! – dice con una voce tra il finto mortificato, l’arrabbiato e il divertito.

  • Ti adoro anch’io! – rispondo ridendo di gusto e rubandomi una patatina (non fate doppi sensi) da quel pacchetto quasi vuoto.

  • Com’è andato il concerto? – dice lui prendendomi in giro.

  • Allora…le canzoni devo ammettere che sono carine, non mi uccidete vi prego…, però il concerto è durato solo 15 minuti per colpa mia. – dico io con tranquillità.

  • E perché? – dicono all’unisono i due fratelli.

  • Scommetto che ha messo in imbarazzo davanti a tutti i One Cosi – dice Abby con un sorriso a trentadue denti.

  • No, no purtroppo no. – dico io.

Mi metto comoda e inizio a raccontare tutto tralasciando la parte nel tour bus. Dopo aver finito di raccontare tutto le facce dei miei migliori amici non sono inaspettate.

  • Wow! Marika, ha fatto colpo! – esclama Jake.

  • Dai smettila! Mi dà fastidio! – dico io.

  • Certo che è stano – dice Abby con aria intrigante.

Rimango a casa dei miei migliori amici per un paio di ore fin quando mi viene voglia di uno starbucks e allora decido di uscire, ma naturalmente i miei “amici” preferiscono fare gli sfrantummati a casa e io sono costretta ad uscire da sola. Bello no? L’aria fuori è più fredda del solito, e sono costretta ad indossare un cappellino con sopra un panda che tanto odio perché è abbastanza ridicolo. Comunque… le strada sono scivolosissime e miei stivali con la suola di un legno che più liscio non si può certo non aiutano. Finalmente arrivo da Sturbucks facendo slalom su slalom riesco anche a raggiungere la cassa per pagare ma ad un certo punto non ci capisco più niente, vedo solo un ragazzo addosso a me ed un’enorme macchia di caffè sul mio montgomery.

  • Che cazzo hai fatto?! – dico io.

  • Scusami mi dispiace, davvero non volevo – mi dice.

Aveva il volto abbassato forse non ce la faceva a sorreggere il mio sguardo furioso. Dopo circa due secondi alza la testa. Ma io già l’ho visto questo ragazzo! Aveva gli occhi azzurri e i capelli castani, pettinati un po’ come capita. Cerco di sforzarmi per capire chi fosse ma non mi viene proprio in mente, so solo che è una faccia conosciuta. Appena mi vede riesce solo a dire un “oh mio dio” esattamente quello che dovrebbe dire una persona vedendo la macchia sul mio cappotto. Il ragazzo sembra abbastanza sorpreso, ma perché? Credeva che forse la macchia era più piccola? Bò. Ad un certo punto sussurra qualcosa ma io naturalmente non riesco a capire niente ma sono sicura che aveva detto una parola corta, forse un nome. Siccome ha ancora una faccia sconvolta decido di iniziare a parlare:

  • Bè, non dici niente? Mi hai sporcato tutto il montgomery, mi sei caduto addosso come un bisonte, mi ha fatto rovesciare il caffè appena comprato e rimani anche a bocca spalancata davanti a me come un deficiente??!!!-.

Ok, l’ho messo in imbarazzo, ma che dovevo fare, mica potevo dire “ oh, ma figurati, se vuoi puoi buttarmi anche un’altra tazza di caffè addosso. Non c’è problema!”. L’unica cosa che fa è allungare la mano e dire:

  • Io sono Louis, Louis Tomlinson - . Ma questo ragazzo è idiota?! Che cavolo ci faccio con il suo nome? Forse me lo voleva far sapere in modo che dopo possa andare in giro dicendo a tutti “ sapete Louis Tomlinson è la persona più deficiente che abbia mai conosciuto”.

Lo guardo con una faccia tra lo schifato e l’esasperato, mi volto e mi dirigo verso l’uscita, ma mentre stavo mettendo il primo piede fuori la porta sento un “aspetta!”. Gesù mio, ma quest’idiota che vuole??!! Mi giro e vedo che stà correndo verso di me e per poco non mi cadeva addosso (di nuovo!).

  • Che vuoi? – dico con una voce più incazzata possibile.

  • Scusa, mi dispiace, ti ho ricomprato il caffè. Ti va di prenderlo insieme? – dice lui.

Ahahaha, scherza? Mi ha ricomprato il caffè e ora vuole prenderlo con me?

  • Che?! – dico io sottolineando bene la “e”.

  • Sì, dai, così ti conosco un meglio – dice lui speranzoso.

  • E perché dovresti conoscermi? – dico io.

  • Mi hai incuriosito – dice lui con l’aria da fighetto che tanto odio.

E poi, ora io faccio incuriosire anche le persone? Questa mi è nuova! Però ho una voglia matta di caffè!!! Ma devo anche fare i compiti però…vabbè me li copio domani in classe.

  • E va bene, ma non mi buttare di nuovo il caffè addosso sennò ti castro – dico io con fare minaccioso.

  • Ok, ok, non ti preoccupare non lo farò – dice lui spaventato.

Mi metto a ridere e ci dirigiamo verso un tavolino più appartato, dietro un angolo. E se è un assassino e mi vuole uccidere?! Lo sapevo che non mi dovevo fidare di lui e gli dico:

  • Perché ci siamo messi qui dietro? -. Si continuava a guardare intorno come se non si volesse far vedere da nessuno.

  • Te lo spiego quando arrivano i caffè. Intanto,…come ti chiami? – dice lui extramegacurioso.

  • Marika – rispondo io con tranquillità.

  • Sicuro?! – dice lui.

Vabbè, confermato questo ragazzo non sta bene.

  • Ma secondo te non so nemmeno il mio nome?! Certo non sono un asso nel ricordarmi la seconda guerra mondiale, ma il mio nome porca miseria, lo so!!! – dico io quasi urlando, ma ero anche molto divertita nel fare quella scenata.

  • No, è solo che, sai, credevo ti chiamassi Hope – dice lui.

Ma perché si sono fissati con me e questo nome?! Hope di qua, Hope di là, ma ohhh secondo voi il mio nome non me lo ricordo?! Io mi chiamo Marika, punto e basta.

  • No, io mi chiamo Marika, solo Marika. Ok?? Credo che noi non andremo molto d’accordo, o siamo troppo diversi, o troppo uguali – dico io scocciata.

  • Scusa, non volevo offenderti, ma sai, mia sorella si chiamava così, ed era uguale a te – dice lui con un velo di tristezza.

  • Era? – dico io curiosa.

Forse ho toccato un tasto dolente siccome il suo viso si rabbuia con una velocità inaudita. Ad un certo punto inizia a parlare:

  • Due anni fa era andata a fare un picnic con il suo ragazzo…-.

Si vedeva che per lui non era facile parlarne.

  • Se non vuoi parlarne, non sei costretto. – dico io rassicurandolo.

  • No, no, figurati…avevano preso una piccola casetta in montagna e Hope, patita per gli scii decise di andare a sciare su una pista fouri uso da tempo.Iniziarono a sciare, Hope era più veloce del suo ragazzo, e continuava ad andare sempre più avanti, senza aspettarlo fin quando sotto ai suoi piedi ci fu solo vuoto. La cercammo per un sacco di tempo, ma il suo corpo non è mai stato ritrovato. – dice lui.

Oh mio dio! Che storia triste, ci si potrebbe scrivere un libro. Ok, oggi ho visto troppe persone piangere, e certo non è una bella cosa. Ma vuoi vedere che è la stessa ragazza per cui Harry mi aveva scambiata?! Stava per iniziare a piangere, così mi avvicino e lo stringo in un forte abbraccio.

  • Mi dispiace – gli dico.

Lui mi guarda e cerca di sorridermi, ma per fortuna arrivano i nostri caffè.

  • Allora, mi avevi detto che mi avresti spiegato il motivo per cui ci siamo messi qui non appena sarebbero arrivati i caffè. Allora?...- dico io per cambiare un po’ quel clima triste.

  • Allora…, è strano che tu non mi abbia riconosciuto, non mi è mai capitato con una ragazza…- dice lui.

  • What???!!! – dico io.

  • Faccio parte di una famosa band, composta da 5 membri, ci chiamiamo…- inizia a dire lui.

Non mi dire che sono loro. Ti prego Dio no!! Un ragazzo così dolce, carino e sensibile non può far parte di quella band di pervertiti!

  • One Direction! – finisce di dire lui.

Bingo!!!! Con tanti ragazzi sulla faccia della terra guarda con chi mi ritrovo a bere un caffè!

  • Oh, mia sorella vi adora, ma non vi avevo mai visto di faccia. Io preferisco gruppi come i Beatles, i Queen ecc., non che voi non siete bravi, anzi qualche vostra canzone mi piace… - dico io.

A quel ragazzo ci mancava solo uno che gli dicesse “ sai, io ti odio, la tua musica non mi piace e ti disprezzo da morire”. Insomma, già ha i suoi problemi familiari, poi mi ci metto pure io.

  • Non ti preoccupare, non a tutti piacciamo – dice lui.

Bene, l’ha presa male. Brava Marika, brava! Non riesco a fare niente bene, ma niente niente.

  • No, non hai capito niente, io vi seguo, e adoro una canzone che si chiama, mi pare “ I Wish”. E’ veramente bella. – dico io sperando che non se la prenda troppo.

  • Davvero ?! – dice. Gli si erano illuminati gli occhi, si vede che a lui importa il parere della gente e che non è un ragazzo che si monta la testa.

  • Ma certo! Siete fantastici! E non lo dico solo per essere una delle tue fan predilette. – dico io. Forse un po’ ho mentito, a me piace la loro musica, ma dire che sono fantastici, proprio no.

  • Oh, grazie. – dice lui leggermente imbarazzato. – Che ne dici se stasera usciamo insieme? Come amici naturalmente. - . Quel ragazzo è troppo dolce e simpatico, come faccio a dirgli di no?

  • Ok, ci vediamo qui davanti alle otto. A dopo! – dico io mentre mi alzo ed esco fuori dal locale.

* spazio autrice *
Buoonsalveeee a turuturututti!!!! Allora, vorrei partire come sempre dicendo CRAZIE ITALLIA!! (alla Harry "style") no apparte gli scherzi volevo ringraziare le 80 visualizzazioni, poi volevo ringraziare in particolare una ragazza che ha recensito tutti i capitoli (TI ADORO!), che si chiama "Giorgia Silvia Styles" e che ha scritto delle ff bellissime, quindi leggetele se vi va, poi volevo ringraziare una ragazza che si chiama "xyehilarrystylinson" che ha messo la mia storia tra le seguite (TI LOVVO). vabbè dopo i soliti ringraziamenti parliamo del capitolo, allora in questo nuovo chapter (spero si scriva così sennò facc'e figur e'merd) ci sono anche Abby e Jake (YEEE BFF), poi compare Louis che invita Marika ad uscire e lei naturalmente accetta, (ma nemmeno la più stupida idiota gallina sulla faccia della terra e dei pianeti della Via Lattea comprendenti quelli scoperti e non scoperti dall'uomo avrebbe rifiutato!), poi si dovrebbe anche capire che forse la ragazza che Harry aveva scambiato per Marika è la sorella di Louis. E con questo credo di aver finito la "spiegazione" del capitolo, ora c'è la parte in cui inizio a scrivere stronzate del tipo che vorrei farvi una domanda " E' normale buttarsi una pizza in faccia di propria spontanea volontà?" , la risposta è abbasatanza logica però voglio comunque sapere cosa ne pensate. Detto questo mi dileguo, miraccomando recensite (Ma dai!) e cagatemi ( doppio Ma dai!). Vabbè CIAOOOOO
 

  
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