Sono passati 20 anni, la vita nel Distretto 2 scorre tranquilla,la guerra è finita da un pezzo e tutti stanno bene ... Non tutti però. Gale è un uomo che ha passato questi 20 anni cercando di dimenticare la guerra,gli Hunger Games, lei, le morti, Capitol City, lei . se stesso , la caccia, il lago ,lei ..... Torna spesso al Distretto 13 , a Capitol City ma orma tutto ha perso il proprio valore, vorrebbe tornare a casa,nel 12 , ma farebbe male, troppo da quando io : Katniss Everdeen ho sposato Peeta e ho avuto i miei due figli Prim ( un piccolo omaggio a lei che non è più da tempo ) e Josh ( come il padre di Peeta ) .

Penso spesso a Gale, lo vedo nei miei sogni e lo sento nel bosco ancora impregnato dei suoi passi, lo percepsico nelle foglie e nell'acqua del lago. Sembra che la natura mi stia guardando chiedendomi : "Perchè?Perchè hai scelto Peeta ? ". Dopo 20 anni ancora non lo so con certezza ma ormai non si torna indietro , non dopo il matrimonio e non dopo i miei due figli, sarebbe un atto veramente crudele. Ma a me manca il mio amico, lo vorrei con me qui a riempire queste mie giornate sempre uguali.

Ed è così che, ancora una vola, sono nei boschi con l'arco in spalla e la giacca da caccia di mio padre che porto sempre con me. Non sono cambiata affatto, ho 37 anni ma mi sento vecchissima. La mia treccia è sempre intatta ma i miei occhi grigi hanno perso la loro vita ; E' il mio spirito ad essersene andato, la ragazza di fuco in parte non esiste più, la Ghiandaia Imitatrice ormai è cosa vecchia e alla fine sono arrivata al punto in cui tutti ( compreso Snow) mi volevano. Ho sposato Peeta e ho con lui due figli diventando la mogliettina perfetta tutta casa, lavoro e boschi. Sono i boschi forse a mantenere la mia normalità, a farmi capire che forse sono sempre io, Katniss, la ragazza che ha sconfitto Capitol City , che ha vinto due edizioni di Hunger Games, la Ghiandaia Imitatrice. Ma questo non basta a farmi ricordare che fondamentalmente sono debole, certo sono cresciuta, sono una donna  ma una parte di me è impregnata da quel profondo dolore che mai mi potrà abbandonare. La morte di mia sorella Prim, quella di Rue, di Finnick, di Cinna, di Boogs e di tutti gli altri che non ci sono più. Certe notti sono orrende, è come sentire migliaia di Ghiandaie Chiacchierone che martellano la testa. 

Sussulto nel letto e al mio fianco mi accorgo di Peeta che dorme beatemente sul ciglio del letto, quasi sul comodino per farmi quanto più spazio è possibile. Ha la bocca leggermente aperta in una strana espressione. Quel poco di peluria che ha attorno la bocca è resa biondissima dalla luce del lume che ho appena acceso. La chioma riccia è adagiata sul cuscino come se anche lei stesse dormendo. Non è per niente invecchiato, lui no. Il suo carattere gentile non è cambiato e sembra essersi completamente ripreso dal depistaggio di 20 anni fa ma deve fare controlli ogni mese. E' un padre esemplare, il migliore che si possa desiderare. Gli ha voluto così tanto quei due esserini che adesso dormono in un lettino di là e ci tratta veramente da reali. E' tutto per la famiglia, non è mai stanco o perlomeno non lo fa vedere. Ogni venerdì si chiude in cucina e prepara una torta. La glassa e con un pennellino modella le forme degli animali di zucchero che sopra disegna.

I bambini lo adorano e,naturalmente, la loro prima parola è stata "papà".

Continuo a fissarlo nella notte per poi guardare fuori dalla finestra. La luna è bianchissima e il profilo del bosco si erge lontano e solitario. 

Forse è anche lui ad avvertire che qualcosa non va, che non c'è  qualcuno. Forse anche lui ha la mancanza di Gale.