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Autore: _Almach_    09/02/2013    4 recensioni
Il Giappone si trova diviso in quattro terre, ognuna governata da un elemento. Quando un giorno, la pace del Sol Levante viene disturbata da una forza malefica che vuole dominare il paese e i suoi abitanti.
Primo tentativo di fic con Oc, siate clementi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tanto camminare la giovane Hikaru era finalmente giunta nel paese del fuoco, doveva assolutamente assolvere ai suoi doveri, ormai era quasi sceso il tramonto e quindi non aveva molto tempo per trovare il suo luogo e guadagnare il suo cristallo.

Pensò quindi al luogo che più di tutti l’aveva segnata nella sua infanzia e quindi si diresse verso la radura, ma quando stette per uscire dal suo villaggio si senti chiamare, si girò e dietro di lei c’era l’esponente del suo villaggio che stava correndo verso di lei.

“Signor Iuuchi cosa volete?”

“Ho visto che sei tornata, come sta procedendo la missione?”

“Mi scusi ma non tempo per mettermi a chiacchierare, devo ritrovare…”

“Lo so, devi recuperare il cristallo, ma non è la che devi andare.” Disse Hokuto interrompendola.

“E voi come sapete del cristallo?” Chiese titubante la giovane.

“Tutto ti verrà detto al momento opportuno, comunque non devi andare in quella direzione. Devi dirigerti vero il confine con il paese della Terra..”

“Ma perché?”

“Non perdere tempo e fai come ti ho detto.. una volta la saprai tutto.” Disse Hokuto per poi tornare indietro.

Hikaru in quel momento voleva davvero prenderlo a pugni, perché la stava costringendo a fare un cambio di rotta improvviso e purtroppo il tempo era quello che era. Sbuffò rumorosamente e poi cominciò a correre a più non posso verso il confine con il paese della Terra, chiedendosi cosa avrebbe trovato in quel posto.

Arrivata finalmente al confine cominciò a respirare profondamente per recuperare l’ossigeno perso durante quella corsa assurda. Si guardò intorno e non notò niente che la potesse aiutare. Che cosa doveva fare adesso? Stava per tornare indietro a prendere davvero a pugni Hokuto Iuuchi ma poi la sua attenzione venne attirata da un albero che si trovava proprio sulla linea di confine tra il paese del fuoco e quello della terra. Allora si avvicinò pensando che doveva essere questo l’oggetto della prova.

Più si avvicinava e più le pareva di scorgere due figure a lei conosciuta. Aumentò il passo finchè non si ritrovò davanti a Hana e Amber rispettivamente portiere e centrocampista della sua squadra.

La prima ad accorgersi di lei fu Amber che attirata l’attenzione della Otani guardarono in direzione della Tanaka che nel frattempo era sempre più vicina. Fu la White a prendere la parola.

“Hikaru cosa ci fai qui?”

“E’ la stessa domanda che volevo rivolgere a voi.” Disse la centrocampista dell’elemento fuoco.

“Ci ha mandato qui il nostro esponente e immagino che anche il tuo ti abbia mandato qui.” Disse Hana.

“Infatti! Però vorrei saperne il motivo” Disse Hikaru, per poi guardare l’albero. “Penso che questo albero centri qualcosa con quello che dobbiamo fare.”

“Lo pensiamo anche noi. Però non abbiamo notato niente e purtroppo il tempo che ci rimane a disposizione è parecchio limitato” Affermò Hana.

“Hai ragione, qualunque cosa facciamo da adesso abbiamo poche ore, quindi non perdiamoci in chiacchiere e cominciamo a cercare.” Disse la Tanaka trovando consensi da ambe due le ragazze.

Quindi cominciarono a girare intorno all’albero osservandolo, per cercare qualche cosa utile. Alla fine si ritrovarono in tre lati diversi e stavano per perdere le speranze in quanto il tempo passava e loro erano ancora all’inizio.

Ad un certo Amber avvertì una strana sensazione e le parve di sentire un piccolo fischio.

“Ragazze avete sentito?”

“Sentito cosa?” Chiese Hana

“Ho sentito un fischio, voi no?” Rispose la White.

“Io no mi dispiace, magari sarai solamente stanca. Cerca di concentrarti.” Disse Hikaru continuando a guardare l’albero.

La centrocampista della terra sbuffò e continuò la sua ricerca fino a quando non sentì di nuovo quel fischio, ma insieme a lei lo sentirono anche le altre, ma prima che potessero dire qualcosa vennero avvolte da una strana luce e ognuna di loro finì all’interno dell’albero.


Quando Hikaru riaprì gli occhi si ritrovò immersa completamente nell’oscurità e delle sue compagne nemmeno l’ombra. L’ultima cosa che si ricorda era un fischio, una luce e poi niente più.

Si guarda intorno sperando di notare anche un piccolo particolare, ma niente. E adesso cosa deve fare? Stava per perdere la pazienza quando il famoso fischio si fece di nuovo sentire e poi un piccola bolla di luce apparve davanti alla Tanaka.

“Ce ne hai messo ad arrivare. Ti stavo aspettando Hikaru!”

“Chi sei? E soprattutto cosa vuoi da me?”

“Chi sono non ha importanza. Cosa voglio lo scoprirai tra un momento.”

Detto questo la bolla cominciò ad allargarsi finchè non comparirono dentro delle immagini, immagini sull’infanzia di Hikaru e più precisamente sui suoi genitori.

“Che significa?” Domandò lei.

“Guarda e capirai tutto!”

La giovane quindi guardò tutte le immagini che stavano scorrendo. I genitori erano in banca, un rapinatore entrò in banca e uccise prima la madre e poi il padre. Quella visione riaprì una vecchia ferita nel cuore della Tanaka e piccole lacrime cominciarono a uscire dai suoi occhi.

“Ascoltami ti voglio offrire la possibilità di riavere i tuoi genitori, ma in cambio devi lasciare la tua squadra e venire via con me”

“N non posso farlo!” Sussurrò lei.

“E perché? Infondo hai detto sempre di vivere in un mondo ipocrita, quindi vieni con me. Non solo riavrai i tuoi genitori ma avrai anche ricchezza e fama.”

La giovane stava per cedere, la sua mano stava per dirigersi verso il bracciale per toglierlo, quando scosse la testa e guardò sicura verso la fonte di luce.

“Rifiuto l’offerta. I miei genitori non vorrebbero questo, vorrebbero che lottassi fino alla fine per la salvezza del mio popolo. I soldi non fanno la felicità ma vedere il sorriso sul volto di chi ho aiutato, quella si che è la vera ricompensa per quello che sto facendo.”

“Vedo che hai capito. Hai superato la prova il cristallo è tuo.”

Detto questo una luce abbagliante colpì ancora una volta Hikaru che si ritrovò nuovamente alla luce del sole vicino all’albero ma questa volta con un piccolo particolare: nella fessura del bracciale era stato inserito un piccolo cristallo. La giovane sorrise e si sedette aspettando anche le altre.


Quando Hana riaprì gli occhi si ritrovò magicamente nel suo villaggio, ma come era finita li? Sarà stata quella luce di sicuro ma notò subito che non c’era anima viva e tutto sembrava così irreale. Si perché il paese della terra non era mai stato così vuoto e questo bastò a insospettirla. Alla fine scelse l’ipotesi più sensata: si trattava di una illusione.

Ad un certo punto sentì un miagolio, quindi cominciò a seguirlo finchè non si ritrovò di fronte a un gattino dal pelo tigrato. Assomigliava molto al suo quando era un po’ più piccola. Si avvicinò a lui e cominciò ad accarezzarlo, e il micio sotto le sue carezze cominciò a fare le fusa. Era molto tenero.

Questo breve attimo di felicità vene interrotto da un ringhio molto feroce, infatti quando Hana si girò si ritrovò davanti a un cane e la sua paura prese il sopravvento. Il breve film della sua vita le passò davanti in un soffio e purtroppo per lei una scena del genere in passato era già capitata. Corse quindi verso l’albero più vicino, si arrampicò e cominciò a tremare.

Ma poi guardò il gatto e si rese conto di non essere più una bambina indifesa era abbastanza grande per poter affrontare quell’animale, il micio aveva bisogno di lei. In quel momento infatti paragonò il cane agli emissari oscuri e il micio alla sua gente. Se aveva paura di semplice cane come poteva difendere dal suo paese dalla minaccia di distruzione del Signor Oscuro?

Scese dall’albero e si mise davanti al gattino e guardando male il cagnone il quale fece dietro front e se ne andò. A quel punto prese in braccio il micino e sorrise. Però quest’ultimo si illuminò e al suo posto apparve il cristallo che andò a inserirsi nella fessura del suo bracciale, dopodichè venne avvolta nuovamente dalla luce e si ritrovò fuori insieme a Hikaru.


La strana luce aveva portato Amber in una ambiente del tutto avvolto nell’oscurità, come nel caso di Hikaru, si guardò intorno ma non riuscì a capire dove si trovava esattamente e il buio cominciava a non piacerle, troppo spaventoso e troppo ricco di ricordi dolorosi.

Ad un certo punto sentì una voce e un piccolo globo di luce apparve davanti a lei mostrando l’immagine del fratello che ormai non vedeva da anni.

“Che significa?” Grdiò lei.

“Questo è il fratello che ti ha tradito, che ti ha fatto perdere la fiducia in tutto. Lo odi vero?”

“Non sono affari tuoi!”

“Se ti dicessi di fidarti nuovamente di qualcuno lo faresti?”

“No! Verrei tradita di nuovo e non mi va di essere ferita ancora.”

Al posto dell’immagine del fratello apparvero i volti delle sue compagne di squadre.

“E di loro che mi dici?”

“Abbiamo tutte lo stesso obiettivo, lottiamo insieme per un fine comune.”

“Anche questo è vero, ma non pensi solo questo. Tu in realtà hai fiducia ancora, una fiducia che è segregata nel tuo cuore. Aprilo vedrai quante cose ti saprà dire.”

La White pensò molto a lungo prima di rispondere, per una volta era decisa ad ascoltare il suo cuore e non più la sua testa come aveva sempre fatto.

“Mi hanno sempre aiutato, si sono sempre dimostrate disponibile. Anche se all’inizio non ci potevamo vedere. Io non mi fido di molte persone ma sono convinta che solo grazie a loro potrò riuscire a liberare il mio popolo dalla minaccia che incombe. A loro so di poter affidare tutta me stessa. Io mi fido di loro come loro si fidano di me.”

“Vedo che hai finalmente capito. Ti comunico che hai superato la prova, mi raccomando continua sempre a fidarti del prossimo.”

Detto questo l’immagine delle ragazze sparì e Amber si ritrovò con il suo cristallo. La stessa luce che l’aveva portata la dentro la fece uscire e sorrise alle sue compagne. Si batterono il cinque per via della riuscita della missione e cominciarono a correre verso la cupola.
Dovevano fare presto ormai non avevano più molto tempo. Tutte avevano recuperato il loro cristallo e chissà che potere misterioso scaturirà da questo.







Angolo autrice: Finalmenteeee *^* scusate per l'orribile ritardo ma proprio non avevo ispirazione. alla fine mi sono arresa e ho dovuto chiedere soccorso alle autrici che mi avevano dato l'oc. Un applauso a loro grazie ^^ *applaude*.
Beh signore et signori ci siamo ^^ i capitoli dedicati ai cristalli sono ufficialmente terminatiiii ^^ *stappa spumante*
Quindi cominciate a contare alla rovescia perchè i capitoli che mancano si possono contare sulle dite di una mano e cercherò di scriverli tutti in modo da finire presto questa storia per dedicarmi alle altre due **
Beh spero proprio che vi sia piaciuta e spero di non aver deluso le autrici e tutti voi lettori.
Maug mi dispiace se la tua Oc non ha parlato per niente nel pezzo che la riguardava ma volevo fare una cosa più mentale, inoltre non aveva nessuna voce con cui parlare xD
   
 
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