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Autore: Hunterwolf    10/02/2013    2 recensioni
in una certa città, su una certa isola, c'è un detective dal passato torbido... quando ha un caso tra le mani, cammina su un ponte immerso nella nebbia, ma in realtà vaga nell'incertezza e nelle debolezze dell'animo umano. la sua unica certezza è la sua mente razionale e il duo istinto. Tutto il resto è segreto, è immerso nella nebbia...
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diez Drake , Smoker, Tashiji, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come tanti per alcuni, per altri inizio di una nuova vita.
Da qualche parte nel mare, su una certa isola chiamata Moonborg, un uomo era appena sbarcato con un lupo grigio da una nave passeggera : il volto era coperto da un capello nero con fascia bianca, ma sotto di esso c’erano due occhi verdi come smeraldi, si notavano anche dei capelli arancione uscire dal copricapo e delle folte basette dello stesso colore ; la faccia era lunga e non molto vecchia, forse sulla trentina, e il mento era inciso da una cicatrice a “X” ; indossava una sciarpa rosso sangue e un capotto di velluto nero, col colletto alto, che gli arrivava fino alle ginocchia, sotto di esso c’erano dei pantaloni neri con stivali di cuoio vecchio. Potava a tracolla un grosso sacco di cuoio marrone e nella mano destra una valigetta rettangolare nera con una scritta incisa sopra : “KEEP UOT”
“E’ cosi... è questa la famosa città… di Garendark...” pensò accarezzando il suo lupo grigio argento e con gli occhi rosso sangue ; era alto per essere un lupo e più robusto rispetto alla norma ; al collo portava una catena d’acciaio splendente ; il suo occhi sinistro era percorso da una cicatrice dritta e ormai antica.
-Forza, Jolly !! Dobbiamo trovarci un posto per la notte, almeno finché non troveremo di meglio.- disse al lupo facendogli segno di seguirlo. L’animale gli corse dietro senza replicare e agitando la cosa felice.
Quando il suo padrone vide una locanda, dal nome “Al chiaro di luna”, ci entrò senza nessun ripensamento.
L’interno era molto rustico ma raffinato, l’arredamento sembrava quello delle baite di montagna, ovvero tutto fatto di legno ; c’era un bancone, anch’esso di legno e di ottima fattura, e, dietro questo, un signorotto in gilé  e camicia bianca, con una coppola verdastra e sulla settantina che fumava la pipa da sotto un paio di baffi grigi e bianchi, leggendo tranquillo il giornale del mattino. Doveva essere il proprietario della locanda.
-Mi scusi, buon uomo…- disse l’uomo appoggiando il sacco per terra.
Il locandiere alzò la coppola e piegò con cura il giornale.
-Si, mi dica tutto, signore !!- disse con un simpatico sorriso.
-Vorrei una stanza per me e il mio amico.- precisò slacciandosi la sciarpa e un po’ la giacca.
-Il suo amico ?? Ma ci siete solo voi qui, non vedo nessun altro !!- esclamò il signorotto togliendosi il capello e aspergendosi dal bancone per vedere meglio : in effetti, non c’era nessuno, ma poi Jolly abbaiò e il locandiere si accorse della sua presenza.
-Ah, adesso capisco. Ma temo che non potrete portarlo in stanza…-
-State tranquillo, è ben educato !! Non vi creerà nessuna rogna !!- lo tranquillizzò con un gesto di mano. Il vecchietto si rimise la coppola e sospirò profondamente, soffiando anche una boccata di fumo.
-Va bene… la responsabilità è vostra…- disse prendendo un grosso registro dalla copertina rosso scuro e una penna. Lo analizzò un momento e poi  si rivolse all’uomo col capello.
-Siete fortunato, mi è rimasta giusto una stanza con vista sulla piazza !!-
-Per me va benissimo, e anche per Jolly…- rispose togliendosi il capello e appoggiandolo sul bancone.
-Bene, ma mi serve il vostro nome !!- il locandiere aveva appena appoggiato la penna sul registro e una goccia d’inchiostro stava per macchiare il foglio con le caselle dei nomi degli ospiti.
-Mi chiamo Drake, Banderaross Drake.-
Il vecchio scrisse il nome e prese una chiave d’argento da una credenza dietro di lui : la chiave era lunga e un po’ vecchia e aveva un pendaglio a forma di luna crescente con alcune stelle. Drake sporse la mano per prenderla, ma qualcosa lo fermò, infatti un ragazzo spalancò di scatto la porta con una foga che lasciò di stucco perfino il lupo Jolly.
-Giovanotto, è questo il modo di entrare in una locanda ?!?!- gli urlò il proprietario irritato.
-Mi scusi… ma… sono ore che… che certo una locanda… libera…- disse quello col fiatone e asciugandosi la fonte dal sudore : aveva pochi anni in meno di Drake, un ventiquattrenne con un buffo capello bianco e maculato rotondo e con visiera ; portava una giacca nera che gli arrivava al massimo alla vita, dei pantaloni blu maculati e degli stivaletti che portava sotto i pantaloni.
Cade a terra e fece cadere anche il suo borsone da viaggio e la sua borsa da medico ; Drake gli pose una mano per aiutarlo a rialzarsi e notò i tatuaggi sulla dita e sui palmi delle mani, gli orecchini alle orecchie, gli occhi grigi e le lievi occhiaie, forse un po’ innaturali per un ragazzo della sua età ; notò anche la borsa da medico, il lieve odore di salsedine marina e, infine, alcuni calli sulle punta delle dita, calli che solo gli studenti di medicina e i medici hanno.
-Ditemi, voi vi siete laureato non da poco in medicina dico bene ??- chiese lasciando andare la sua mano.
-Esatto, ma come lo sapete ??-
-Elementare amico mio : ho notato la borsa e i calli che avete sulle punta delle dita, ci si fa quei calli sono tenendo un bisturi. Poi deduco che eravate un vero ribelle, quei tatuaggi mi fanno intuire questo. E infine, siete arrivato da poco sull’isola per fare carriera e diventare un bravo dottore.- tutto quel discorso aveva lasciato senza parole sia il ragazzo che il locandiere
-Colpevole… mi aveva smascherato. Ma siete un poliziotto ??- chiese con voce tremante guardandolo negli occhi.
-No… sono un detective privato, amico.- rispose dandogli una sonora pacca sulla spalla sinistra, gli voltò le spalle e prese la chiave della sua stanza.
-Ehi, mister, aspetta un secondo !!! Anch’io sto cercando una stanza !!! Ho frugato in tutte le locande delle città per trovarla !!!- esclamò prendendolo per il braccio.
-Non vorrei sembrare maleducato, ma sono arrivato prima di voi, e poi voglio dormire in un letto vero, dopo giorni passati in mare !!- lo guardò con occhi tinti di glacialità, ma il giovanotto non si arrese.
-Scusatemi signori, forse potreste condividere la stanza rimanente. In quella ci sono due letti ed è anche molto spaziosa.- disse il vecchietto facendogli segno di calmarsi.
-Ma per il prezzo ??- chiese entrambi un po’ spazientiti.
-Metà per ognuno. Ovviamente.-
Per un momento la loro rabbia si sbollì e si guardarono un momento, con dubbio ma anche con interesse, in fondo non era un’idea così maligna.
-Va bene. Ma conosci il concetto di privacy, ragazzino ??-
-Stanne certo, mister !!- esclamò lasciandolo andare. Allora il locandiere riprese il registro e la penna per scrivere il secondo nome sulla casella di quella stanza ; fece la stessa domanda al giovanotto che rispose con un sorriso appena accennato.
-Mi chiamo Trafargal Law.-
Dopo quelle formalità, i due salirono per una scala e arrivarono alla loro stanza, la numero 55.
La stanza era molto luminosa, la vista sulla piazza principale era mozzafiato e i letti enormi e molto comodi. Drake si tolse il cappotto e lo buttò per terra assieme al sacco e agli stivali, rimanendo in camicia e pantaloni ; si distese nel letto vicino alla finestra e si appoggiò il cappello sugli occhi per dormire.
-Non è un po’ presto per andare a dormire ?? Il tramonto non è poi così vicino, mister !!- disse il giovane dottore, ma il detective non lo ascoltò e si addormentò senza dire una parola e con Jolly accucciato ai piedi del letto.
“Che tipo strano…” pensò osservandolo : la camicia era nera con dei drappeggi bianchi vicino hai bottoni, il capello elegante e da vero investigatore, nel complesso lo sembrava veramente ; Law coprì la finestra con la tenda e uscì dalla stanza, cercando di fare il meno rumore possibile.
Il mattino seguente, Drake si sentì fresco e riposato, di nuovo pieno di forze ; vide il suo coinquilino trangugiare una tazza di caffé mentre leggeva il giornale, di preciso sulla pagina degli annunci di lavoro e successivamente su quella delle case.
-Cercate una sistemazione migliore di questa e un lavoro, Law ?- gli chiese prendendo anche lui un po’ di quel caffé.
-Quando parlate così, mi fate intimidire, Drake. Leggete nel pensiero ?-
-No, ma sono molto bravo a notare i dettagli dei movimenti e delle azioni delle persone. Voi siete come un libro aperto per me.-
-Senti, mister, dammi del tu. In fondo sei più vecchio di me…-
A quelle parole, Jolly lo guardò malissimo e gli ringhiò un po’ addosso, per poi saltare sul letto di Law.
-Ho detto qualcosa di brutto ?? Ho come l’impressione di aver offeso il vostro lupo…-
-No, è che per lui, tu sei la sua colazione…- rispose tranquillo.
All’improvviso i suoi occhi caddero su un articolo di cronaca nera : prese il giornale dalle mani di Law e lo lesse meglio.
“Assassinio nella notte, una giovane donna ritrovata priva di vita nella sua abitazione vicina al porto alle prime ore di questa mattina. La vittima presenta segni di contusione e strangolamento, sono stati rinvenuti vari lividi anche sulle gambe del cadavere. Dal verbale della polizia sembra che sia stato un caso di amore finito male, però secondo il commissario Jack Smoker gli indizi ritrovati sulla scena del crimine conduco a ben altra strada. Che ci sia sotto qualcosa di più losco di una passione sanguinosa ? Solo le indagini della polizia possono dircelo, ma in un mondo dove tutto è immerso nella nebbia, solo il colpevole può dirci la verità…
(articolo di Nami Scritter)”
Senza dire niente, Drake si mise una cravatta rossa e una la giacca che aveva lasciato per terra la sera prima, si avvolse la sciarpa al collo e prese il capello nero.
-Ehi, mister… ma dove andate ??- gli chiese confuso.
-Elementare, amico mio… sulla scena del crimine…- rispose con un sorriso, uscendo dalla porta con il suo fedele Jolly.
  
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