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Autore: Liberty89    11/02/2013    2 recensioni
Lo guardò con tenerezza, trattenendo una risata mentre le tornava in mente la sua faccia abbattuta e imbronciata quando aveva confrontato i loro ritratti. Osservandolo si domandò se prima o poi da semplice sogno di una coppia di bambini sarebbe diventato una realtà tangibile che le avrebbe fatto battere il cuore all’impazzata, e per un attimo si lasciò andare allo sconforto. Scosse la testa, serrando gli occhi, e scacciò i pensieri negativi per poi dirigersi verso l’uscita del Luogo Segreto, perché la sua ricerca era il passo che avrebbe dato il via al realizzarsi di quel sogno e non si sarebbe arresa per niente al mondo. Amava Sora e voleva dimostrarglielo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Titolo: Bacio rubato
Autore: Liberty89
Genere: Romantico, comico
Rating: Verde
Personaggi: Kairi, Sora, Riku
Pairing: RiSo
Avvertimenti: One-shot, shonen-ai
Note dell'autrice: Buona sera a tutti! Comincio con il rassicurare chi legge altre mie fic, state tranquilli che pian pianino lavoro su tutto ù.ù Ora, invece, parliamo di questa shot che inizialmente doveva essere così, ma che purtroppo (dipende dai punti di vista) è finita cosà. Perché io non devo provare a scrivere SoKai <3 Buona lettura!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.



Bacio rubato


Con uno sbuffo di stanchezza mentale più che fisica armeggiò la barchetta e salì sul molo. Una mano candida corse a coprire i profondi occhi blu, per proteggerli dall’intensità dei raggi del sole, che quel giorno batteva ancora più forte sull’arcipelago delle Destiny Islands.
Camminò tranquilla, guardandosi attorno, non cogliendo nient’altro che vegetazione smossa dal vento, sabbia e mare. Nessuna traccia del soggetto della sua ricerca. Salì sulla scala a pioli che conduceva alla casa sull’albero, e quando fu sul pianerottolo di legno, allungò lo sguardo fin sull’isolotto su cui sorgeva l’affusolato ramo dei frutti di Paopou, tuttavia neanche lì c’era ombra d’anima viva. Sbirciò rapidamente all’interno della stanza, ottenendo un altro buco nell’acqua, quindi sospirò e scese di nuovo, per avviarsi al Luogo Segreto.
Spostò i rami dei cespugli, che cedettero docili come agnellini sotto le sue mani, e s’inoltrò nel lungo corridoio di pietra sormontato di radici spesse e ruvide. Incrociò le braccia al petto quando la sua esplorazione le diede un nuovo esito negativo, però non osò emettere il minimo fiato, per rispettare il silenzio quasi sacro di quella caverna piena di memorie, sia liete che terribili. Si avvicinò alla porta di legno, muta testimone di quegli stessi ricordi, poi si girò per osservare quel disegno che le aveva fatto credere sempre e con fermezza in quella promessa.
I loro visi accompagnati dalle loro mani che si scambiavano una stella.
Lo guardò con tenerezza, trattenendo una risata mentre le tornava in mente la sua faccia abbattuta e imbronciata quando aveva confrontato i loro ritratti. Osservandolo si domandò se prima o poi da semplice sogno di una coppia di bambini sarebbe diventato una realtà tangibile che le avrebbe fatto battere il cuore all’impazzata, e per un attimo si lasciò andare allo sconforto. Scosse la testa, serrando gli occhi, e scacciò i pensieri negativi per poi dirigersi verso l’uscita del Luogo Segreto, perché la sua ricerca era il passo che avrebbe dato il via al realizzarsi di quel sogno e non si sarebbe arresa per niente al mondo. Amava Sora e voleva dimostrarglielo.
Una volta fuori, si coprì un istante il viso con il braccio, per proteggerlo dalla luce solare, poi si incamminò per raggiungere l’altro lato dell’isola, poiché ormai non aveva altro posto in cui guardare.
In pochi minuti si ritrovò ad ammirare la baia dell’isola dei bambini, completamente in ombra rispetto alla parte opposta e quindi decisamente più fresca, anche grazie all'aiuto del vento leggero che le smuoveva i capelli rossi.
Si tolse le scarpe e scese in acqua, camminando accanto alle instabili costruzioni di legno e risalendo all’asciutto tramite la scalinata al fianco della torre, ricordando con un sorriso quando i suoi amici le avevano insegnato a salirci senza tremare di paura. Giunta all’estremo est della baia si guardò attorno e infine, lo trovò. O meglio, trovò i suoi vestiti ammucchiati come stracci all’ombra di una palma da cocco. Mutande comprese.
Arrossì di colpo e gettò immediatamente lo sguardo verso il mare, scossa all’idea di vedersi comparire davanti all’improvviso un Sora bagnato e completamente nudo. Perché lui sarebbe persino stato capace di dimenticarsi di essere privo di vestiti, lei no. Decisamente no.
L’attimo seguente, infatti, lo vide riemergere dall’acqua con una scrollata di capo e la parte inferiore del corpo, dall’addome in giù, ancora celata dalle onde. Approfittando della sua posizione di spalle, Kairi corse verso il fondo del gruppo di palme e si nascose dietro l’ultima, vicinissima alla parete di roccia. Si appoggiò al tronco di schiena e riprese fiato, imponendosi la calma, dopodiché si girò e si sporse per sbirciare e tenere d’occhio il castano. Si ritrovò, però, con il volto letteralmente in fiamme e priva del respiro quando le sue iridi blu non poterono fare altro che guardare Sora che, senza alcun pudore, mostrava le sue grazie alla silenziosa isola.
Deglutì e si ricordò di mandare aria nei polmoni, interrompendo quello stato di breve apnea. Tentò in tutti i modi, ovviamente con pochissima convinzione, di volgere la sua attenzione altrove, purtroppo per lei, ai suoi occhi l’ambiente circostante appariva obsoleto e privo d’interesse.
-Ci voleva proprio!- esclamò Sora, stirando le braccia in alto e prendendo una lunga boccata d’aria, prima di sbadigliare sonoramente.
Capendo che non sarebbe andato lontano con la sonnolenza in rapido aumento, si diresse verso i propri abiti e s’infilò i boxer. Sistemò il resto dei vestiti per usarli come un cuscino e si sdraiò a pancia all’aria, con le braccia incrociate dietro la testa, e in pochi minuti cadde preda del sonno, tranquillo e incurante dello sguardo dell’amica che non l’aveva lasciato nemmeno per un istante.
Ancora leggermente sotto shock per l’inaspettata visione, Kairi preferì restare nascosta per riacquistare il controllo delle sue facoltà mentali e per assicurarsi che il castano sprofondasse per bene nel mondo dei sogni. Scivolò lungo il tronco e si sedette sul terreno fresco, scoprendosi con le scarpe ancora strette nella mano sinistra e facendosi quindi aria con l'altra, per cercare di recuperare la normale temperatura del viso e di calmarsi.
Non avrebbe saputo dire quanto fosse passato quando decise che era tempo di rialzarsi e compiere ciò per cui aveva setacciato in lungo e in largo l’isola dei bambini, ma poco le importava, quindi, sempre con le scarpe in mano, uscì dal suo nascondiglio e si incamminò per avvicinarsi al castano, profondamente addormentato e inconsapevole della sua presenza. Tuttavia, i suoi progetti andarono in fumo ancora una volta, perché dalla sopraelevata occupata dalla torre di legno era comparso Riku e la sua espressione seccata era tutto fuorché rassicurante.
In punta di piedi, Kairi indietreggiò per tornare dietro la palma, poiché sarebbe stato difficile e imbarazzante spiegare cosa ci facesse lì, e rimase a guardare, capendo che ormai per quella giornata la sua occasione era sfumata, a meno che l’argenteo non se ne fosse andato lasciando il minore a dormire come un ghiro.
Giunto al fianco del dormiente, che mostrava un volto sereno e un oltremodo soddisfatto sorriso da ebete, il custode della Via per l’Alba sbuffò. -Quindi eri qui. Oi! Svegliati razza di pigrone!- esclamò, scrollandolo con malagrazia sulla pancia con un piede nudo, le scarpe erano tenute salde tra le dita della mano destra.
-Eh?! Che succede?- domandò l’altro saltando per aria e massaggiandosi l’addome, prima di notare l’amico accanto a sé. -Riku…? Ti sembrano i modi? Potevi essere più gentile!-
-E rischiare di star qui fino a domani? No, grazie.- replicò il maggiore, lanciandogli un’occhiata di sufficienza. -E rivestiti, prima di prenderti un raffreddore.- ordinò, sedendosi.
-Sei cattivo Riku!- si lamentò ancora, girandosi per prendere i pantaloni e infilarseli. -Cattivo e fastidioso! Stavo dormendo così bene!-
L’argenteo sollevò un sopracciglio. -E così sarei fastidioso?- chiese incolore.
-Sì!- affermò il castano, imbronciato e pronto ad aggiungere altro al suo discorso, che però fu interrotto dalla presa ferrea che catturò il suo viso e dalle labbra morbide e sottili che si posarono sulle sue.
Stranito in un primo momento, Sora si lasciò andare quello dopo e si spinse verso l’altro per approfondire quel contatto inaspettato e desiderato al tempo stesso. Quando si separarono, cercò di seguire il viso di Riku per proseguire in quella piacevole attività, ma il maggiore lo spinse via premendo il palmo sulla sua guancia.
-Meno male che sono fastidioso, vero?- fece l’argenteo, guadagnandosi un enorme sorriso a trentadue denti. -Vestiti e andiamo, che si sta facendo tardi.- dichiarò poi, alzandosi.
-Uffa!- ribatté Sora, mettendosi la maglietta. -Vedi che sei cattivo?- aggiunse, prendendo la mano che l’altro gli porse per tirarsi su, per poi recuperare le scarpe.
-Ne vado fiero, è il fastidioso che non accetto.- rispose Riku, ghignando e incamminandosi per tornare dall’altra parte dell’isola con il minore accanto.
Nel frattempo, nascosta dietro il suo adorato albero, Kairi era rimasta a occhi sgranati e bocca spalancata, mettendo da parte il ricordo di Sora nudo che usciva dall’acqua -perché era una visione che non avrebbe scordato tanto facilmente- e cercando di elaborare ciò a cui aveva assistito nella sua mente fin troppo provata per quel pomeriggio.
-Riku… ha baciato Sora… si sono baciati…- balbettò ancora incredula, muovendosi per uscire dal gruppo di palme e fermandosi quando raggiunse il punto in cui erano seduti i due.
Digrignò i denti e calciò la sabbia, stringendo i pugni. -Quel bacio era mio! Questa me la paghi Riku!-





Kairi è una guardona e credo che abbia perso l'occasione di strappare il primo bacio a Sora. Non voletemi male <3
Alla prossima!
See ya!
  
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