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Autore: annies    12/02/2013    2 recensioni
«Tu non capisci la morale di questo cartone! Sei soltanto uno stupido ignorante - urlò lei dimenandosi e cercando di liberarsi da lui - e non capisci mai nulla!»
In effetti Olivia teneva tanto a quel cartone per certe ragioni che sin da quando aveva circa dieci anni s'era messa nel cervello: Shrek insegnava che l'amore esisteva, ed esisteva in ogni caso. Non c'era la fisicità o il quoziente intellettivo o ancora il reddito a poterlo fermare, l'amore c'era da sempre e avrebbe continuato ad esistere incondizionato e imprevedibile.
Missing Moment di "Come ammazzare la fidanzata del tuo peggior nemico e vivere felici" Olly/Zayn
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Odi et amo'
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And I know you love Shrek
because we've watched it 12 times
and maybe we're hoping for a fairytale too


«Zayn, ma sei coglione o che altro? Perché l'hai staccato?!» starnazzò Olivia Horan mettendosi seduta con la schiena incredibilmente dritta, distanziandosi dal suo ragazzo.
Come aveva osato Zayn Malik dei suoi stivali spegnere il televisore proprio nel momento cruciale di Shrek, proprio quando Fiona si rendeva conto di amare quel buffo orco? Il pakistano sapeva benissimo che andava lettermanete pazza per quel cartone, e puntualmente questa scena si ripeteva quasi ogni sera: Olly cominciava a guardare Shrek con un'enorme ciotola di popcorn in mano, arrivava Zayn in mutande e con una birra in mano pretendendo il telecomando e soprattutto pretendendo di voler vedere The Walking Dead, ovvero il telefilm più scabroso e orrendo di tutta la televisione inglese.
«Dai, Ols, quante diavolo di volte l'abbiamo visto 'sto cartone? Ormai sono dodici di fila!» sbuffò il moro lasciandosi cadere sul divano e cingendo la ragazza con entrambe le braccia.
Adesso erano tutti e due sdraiati sul divano l'uno al fianco dell'altra, sebbene Olivia cercasse di divincolarsi: la presa ferrea di Zayn purtroppo non gli permetteva neanche un minimo spostamento.
«Tra due minuti inizia The Walking Dead! Ci sono le nuove puntate, ti prego!» riprese lui, notando che Olly aggrottava le sopracciglia e assumeva man mano che i minuti scorrevano un'espressione sempre più minacciosa. Quell'espressione voleva dire soltanto una cosa: Zayn sarebbe andato a letto senza cena, oppure avrebbe dovuto portare fuori Hatchi per il resto della settimana, e questa era la peggiore delle punizioni che Olivia avrebbe potuto imporgli.
«In quel telefilm l'unica cosa decente è Norman Reedus, e non intendo sorbirmi quaranta minuti di strazio e di sangue gratis!» esclamò acida l'irlandese, mettendo su il broncio e dandogli un buffetto sulla guancia.
«Allora io cosa dovrei dire? Mi stai facendo uscire 'sto orco ciccione anche dalle orecchie!» stavano discutendo per una cosa tanto ridicola quanto inutile, e infatti entrambi si stavano sforzando per cercare di non ridere a crepapelle: facevano sempre così, litigavano - la maggior parte delle volte era Olivia ad arrabbiarsi per prima -, si guardavano negli occhi e tutto finiva con un bacio. Sempre.
«Tu non capisci la morale di questo cartone! Sei soltanto uno stupido ignorante - urlò lei dimenandosi e cercando di liberarsi da lui - e non capisci mai nulla!»
In effetti Olivia teneva tanto a quel cartone per certe ragioni che sin da quando aveva circa dieci anni s'era messa nel cervello: Shrek insegnava che l'amore esisteva, ed esisteva in ogni caso. Non c'era la fisicità o il quoziente intellettivo o ancora il reddito a poterlo fermare, l'amore c'era da sempre e avrebbe continuato ad esistere incondizionato e imprevedibile.
Questo Olly aveva cercato di capirlo sin da subito, ma l'unica forma d'amore che aveva conosciuto durante l'adolescenza era quello per il poster di Orlando Bloom appeso al muro della sua stanza, niente di più. E non erano bastate le prese in giro da parte dei suoi fratelli - soprattutto di Niall, quasi suo coetaneo, tra l'altro - e le accuse della mamma di asocialità, era fin troppo timida per far uscire il naso fuori dalla porta di camera sua se non per andare a scuola e guardare Plain Jane al piano di sotto.
Poi era arrivato Zayn, che all'inizio aveva odiato come nessuno, un po' perché insieme a Liam, Harry e Louis gli avevano strappato suo fratello, un po' perché la fama gli aveva dato decisamente alla testa, e tutto era cambiato. Ed era cambiato tutto perché la vita le si era completamente ribaltata, si era trovata nel giro di un paio di mesi ad abitare con una persona che all'inizio aveva considerato come il ragazzo più vanesio della terra, ed era capitato anche che si fosse innamorata perdutamente proprio di questi. Aveva preso proprio un treno a cinquecento chilometri orari in fronte.
«Cosa dovrei capire? Che anche gli asini rincoglioniti e gli orchi ciccioni si fidanzano?» scherzò il pakistano stringendo le guance della sua ragazza e stampandole un bacio forzato.
«C'è un significato molto più profondo! - si liberò lei, dandogli un secondo schiaffo sul viso - Vuol dire che ognuno può meritarsi una favola da vivere!» esclamò con una vena filosofica nel tono di voce Ols e sorrise verso un punto indefinito, come se stesse sognando qualcosa di improbabile.
A volte a Zayn dava l'impressione di perdersi in un attimo tutto suo, magari fatto delle sue collezioni assurde di angeli, dei suoi vestiti un po' da hippy anni Settanta e dei suoi occhiali alla John Lennon.
Fissava per pochi minuti un punto impreciso della stanza, e poi tornava a guardarlo con un sorriso ebete stampato sulle labbra: Olivia Horan era anche questo, un insieme esplosivo di nervosismo, allegria e gelosia che la facevano sembrare a tratti tanto, tanto ingenua e infantile, ma Zayn l'amava nonostante tutti questi lati del suo carattere. Dopo tutto anche Olly accettava un bel po' di difetti del bel pakistano: sopportava le fan impazzite sotto casa loro, sopportava tutte le volte che lo beccavaa fumare dentro casa - nonostante i suoi continui richiami -, sopportava le volte in cui Hatchi faceva la pipì al piano di sotto e lasciava l'onere di pulire a lei. Sopportava persino le mutande sporche che lasciava sotto il cuscino ogni mattina e tutte le volte in cui russava in modo spaventoso.
Ma per amare una persona in modo sincero non serve anche questo? Non serve sopportare tutti i difetti dell'altro, accettarli e riconoscerne invece i pregi?
«Dai, non dirmi che vuoi una favola come le bambine di sei anni» la prese in giro lui, nascondendosi nell'incavo del collo profumato di lei. I capelli disordinati e piuttosto lunghi di Zayn le irritarono la pelle delicata, ma non si lamentò, si limitò a non spiccicare parola e guardarlo negli occhi.
«Non sto scherzando, è così tanto sbagliato?» disse lei, accarezzandogli la barbetta incolta che da tempo ormai non tagliava nonostante Olly si fosse lamentata svariate volte.
«Ma dai, sto solo ironizzando, non fare sempre l'arrabbiata che sei brutta con quel broncio» disse sorridendo lui, baciandola dolcemente.
Era già il secondo bacio nel giro di pochi minuti che le aveva rubato e il secondo che era durato poco più di cinque secondi per via della resistenza che la piccola Horan imponeva.
«Stupido idiota - disse lei, chiudendo gli occhi e sospirando - anche se non capisci niente ti amo uguale, sappilo» aspirò lentamente il suo profumo, rinchiudendosi in quelle comode sensazioni che gli procurava.
«Ti amo anche io Horan junior - rispose sinceramente Zayn, sempre con quel suo sorrisetto furbo stampato in viso - ma ora posso vedermi The Walking Dead?»
Per tutta risposta ricevette uno schiaffo sonoro sulla guancia, che gli fece anche abbastanza male: niente, ormai era abituato a tutti quei pugni e a quegli schiaffi che riceveva quotidianamente.
«No» sorrise lei, inclinando leggermente il capo verso sinistra.
Lo sguardo del bel moro si spostò dalla sua ragazza alla Lucky Strike rossa inerme sul bracciolo del divano: sapeva che non avrebe potuto vedere il suo telefilm preferito, ma non avrebbe potuto neanche fumare in presenza di Olly dato il fastidio che le provocava la puzza - che poi lui non sentiva - di fumo e sapeva anche che se avrebbe dovuto farlo, sarebbe dovuto andare in giardino o sul balcone del secondo piano, cosa che con i meno tre gradi che c'erano non era proprio allettante.


And I think you hate the smell of smoke
you always try to get me to stop
but you drink as much as me
   and i get drunk a lot



«Non starai pensando a quello che sto pensando io, vero? - lo minacciò Olly assumendo di nuovo l'espressione arrabbiata di prima - Non farti venire in mente di fumare qui, perché sennò non dormi con me stanotte. Puoi anche restare sul divano»
Quante volte Zayn aveva dormito sul divano? E quante volte era stato costretto ad ordinarsi una pizza alle tre di notte perché Olly non aveva preparato la cena per punizione? Troppe. Ma loro litigavano in continuazione, entrambi erano come due titani che si scontravano ogni due secondi.
«Ma ne ho fumata solo una oggi! Ti prego, amore, per favore! Sai che prima di andare a letto devo fumarne una, che sennò non riesco a concentrarmi» la pregò Zayn, dicendo frasi sconnesse dato che il suo ragionamento non aveva un senso logico.
A cosa serviva fumare una sigaretta prima di andare a letto? A concentrarsi su cosa poi? Non leggeva, non guardava film - dato che Olivia s'era rifiutata di mettere in camera una televisione - e tanto meno non contava le mattonelle del pavimento. Insomma, non faceva proprio un cavolo prima di dormire, dato che appena toccava il cuscino si addormentava manco fosse stato sveglio per quarantott'ore.
«Tu ne fumi una mentre fai la cacca, una mentre fai pipì, una mentre mangi, una dopo che mangi e una prima di uscire! Quante cavolo di volte dovresti fumare tu?» Olly cominciava a spazientirsi, perché le rifilava quel ragionamento ogni volta che la vedeva impuntarsi.
«Però di mattina ti sveglio sempre con l'alito profumato di colluttorio!» esclamò lui, ironizzando per l'ennesima volta sulla situazione: Olly non aveva mai sopportato e non avrebbe sopportato ulteriormente questa ironia da quattro soldi. Era il suo fidanzato, ma dopo un po' le sue teorie sconnesse non facevano più ridere e soprattutto le battute nei momenti di nervosismo le facevano soltanto salire la rabbia alle stelle.
«Allora dormi sul divano, stanotte? Magari becchi le repliche del tuo schifoso telefilm» Olivia fece per alzarsi, quando il braccio muscoloso di Zayn la trattenne e la fece piombare di nuovo addosso a lui.


So you just need to breathe to feel
my heart against yours now, against your now

maybe I'm just in love when you wake me up


«No, dormo con te, e ti tengo pure stretta» la provocò lui, cingendole la schiena con il braccio destro e prendendole il mento con la mano sinistra: quanto gli piaceva tenerla stretta contro il suo corpo, sentire il battito del suo piccolo cuore battere all'impazzata, le sue guance arrossire e i suoi occhi roteare per cercare di trovare una scusa plausibile per il suo imbarazzo.
Dopo quasi tre anni di fidanzamento era come se il tempo si fosse fermato al loro primo bacio sulla neve, nel giardino della sua casa di famiglia a Bradford. Tutto era  rimasto a quel minuto, a quel secondo, a quell'istante in cui la vita di Olivia era cambiata di botto.
«Vaffanculo, Zayn, devi solo andare a fanculo»
Di nuovo. Il tempo si era fermato di nuovo, solo il tempo di un ultimo bacio rubato.

And you will never know
just how beautiful you are to me



      ______


Ciao, ciao, ciao, ciao! Non potevo trattenermi, scusate. Non potevo trattenermi dal postare questo missing moment della mia fan fiction da poco conclusa "Come ammazzare la fidanzata del tuo peggior nemico e vivere felici" perché mi manca troppo e ce l'avevo in mente da quanto, per la milionesima volta, ho sentito - e cantato, ahimé - "Wake me up" di Ed Sheeran, mia MUSA - AHA - ISPIRATRICE, come al solito. Niente, comunque spero vi sia piaciuto, perché a me non convince tanto. Cioè, cavolo, all'inizio m'era piaciuto anche non poco .. ma poi il mio computer ha deciso di volersi spegnere e quindi ho dovuto riscrivere tutto. Quante volte mi è capitato? Trenta. Si.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo davvero tantissimo :)
Un bacissimo,
Ari


  
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