Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Shayla_the_angel    14/02/2013    1 recensioni
Buon giorno care lettrici e cari lettori di EFP...che dire su questa mia nuova fic senza rivelare troppo? Non lo so. Ovviamente i protagonisti indiscussi sono sempre e solo loro (^^) e la loro storia si intreccia con quella di Clare, una ragazza particolare, con un passato difficile da dimenticare, soprattutto perché ci sono evidenti testimonianze di quel passato, che tornano a tormentarla ogni volta che guarda gli occhi azzurrissimi del bambino che dorme nel lettino accanto al suo. I titoli dei capitoli sono strettamente legati alla musica. Che so...potrebbero essere titoli di canzoni oppure frasi che magari mi hanno colpita o che semplicemente ci stanno bene...in ogni caso alla fine di ogni cap vi avviserò riguardo autore e canzone (almeno se non le conoscete le andate a sentire poi mi fate sapere =D)...poi che altro rivelarvi? Non saprei...vi chiedo perdono se verrà fuori una schifezza (il che mi sembra abbastanza probabile visto il mio umore da topo morto =D) e se, come al solito, Gustav avrà un ruolo piuttosto marginale. Mi impegnerò tantissimo per tenerlo in mezzo alla storia, ma ho letto pochissima roba sul suo conto e non so proprio come gestire il personaggio...vabbè...in ogni caso vi auguro buona lettura.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rieccomi :D :D :D

Ragazze ho un problemone…sono rientrata nel girone infernale “ascoltare in loop tutte le canzoni dei Tokio Hotel”…erano tre anni che non facevo una cosa del genere. Ahahah non ci avrei mai creduto se me l’avessero detto un mese fa!

Memy mi sono vista un po’ di foto recenti…che diavolo ha combinato Bill?!? Nel senso…io lo avevo lasciato con la cresta da moicano e me lo ritrovo biondo, tatuatissimo e piercingatissimo?!? Ma…ma…dov’è finito Billie faccina d’angelo?!? E Tom, boh barbuti non mi piacciono… ç______ç

Comunque, scusate l’attesa ma mi sono messa a rileggere le mie vecchie fic e mi sono persa via :D

Dunque dove eravamo rimaste.

Ah sì, c’è un matrimonio da organizzare, una visita da fare per scoprire un po’ come va questa gravidanza e una storia da raccontare!

Let’s go!

 

48.Smile

 

«Bene signorina abbiamo finito. Posso confermarle la gravidanza, ma non il sesso del nascituro per il momento. Per quanto riguarda le piccole perdite di sangue avute precedentemente, normale amministrazione. Può capitare con il secondo figlio. Comunque, direi che il termine della gravidanza potrebbe tranquillamente aggirarsi verso la seconda metà di ottobre, ma con la prossima visita riusciremo ad essere più precisi» disse il dottore, lasciando che mi rivestissi.

«Grazie dottore» dissi, pagando la parcella.

Quella visita non era coperta dall’assicurazione. *

«Di nulla, aspetto sue notizie per la prossima visita e tanti auguri per le nozze» disse sorridendomi.

Lasciai lo studio ed uscii dall’edificio, dove Tom mi stava aspettando a bordo della sua macchina.

Una folata di vento mi scompigliò i capelli, e fui obbligata a voltare la testa, giusto in tempo per vedere un paparazzo tutto intento a fotografarmi.

Livida di rabbia non esitai a mostrargli il medio e a salire in macchina.

Tom mi baciò.

«Amore tutto ok?» mi chiese notando il mio sguardo furente.

«Sì, paparazzi stronzi a parte» risposi.

Lui si voltò e rise, notando l’oggetto della mia ira.

«Lasciali perdere. Sono sciacalli» disse mettendo in moto ed allontanandosi dalla clinica.

«Sì fin lì c’ero anche io, però è la mia vita quella che stanno sciacallando, non la loro» risposi.

«Dai non fare così e raccontami di quello che ti ha detto il dottore».

«Che sono incinta da tre mesi, che non si sa ancora se sarà una lei o un lui e che probabilmente sarà uno scorpioncino» risposi poggiando una mano sulla pancia che ancora non si notava.

Sospirai.

Tom mi prese la mano.

«Che c’è?» mi chiese.

«Mancano ancora tre settimane al matrimonio. Faccio tempo a lievitare come una botte e a non entrare più nel vestito!» esclamai sconfortata.

Rise e come ogni volta m’innamorai della sua risata.

Una volta a casa comunicammo la bella notizia a tutti.

Bill era euforico. Chissà cos’avrebbe combinato con il nuovo arrivato.

Michail aveva cominciato a balbettare una serie di versetti incomprensibili non appena ero entrata nel suo campo visivo.

Non appena arrivai vicina a lui mi tese le manine e lasciò Simone che non lo aveva mollato un secondo da quando era arrivata a Berlino.

Capii in quel momento da chi avesse preso Bill.

«Ciao cucciolo. Hai fatto il bravo mentre non c’ero?» gli chiesi scatenando le sue chiacchiere.

«Questo bambino è veramente un angelo. Non ho mai curato una creatura più tranquilla di lui» disse Simone venendomi incontro.

«Grazie mamma» dissero i gemelli contemporaneamente.

«Inutile fare i finti offesi, ve l’ho sempre detto che per colpa vostra mi sono venuti i capelli bianchi da giovanissima!» rispose a tono.

Ecco da chi Tom aveva preso il dentino avvelenato per le risposte.

 

---

 

Il pomeriggio lo trascorremmo in giro per negozi, io, Lydia e Simone.

Fu alquanto spassoso, anche perché scoprii che la madre di Tom e io condividevamo lo stesso gusto per l’abbigliamento.

L’emozione maggiore la provai quando entrammo nel negozio d’abiti da sposa.

Eravamo già state là settimane prima, per decidere il modello e farlo preparare. Rimaneva solo la prova finale.

Lasciai la mia migliore amica e la mia futura suocera ad attendermi, mentre nel camerino due ragazze mi aiutavano a prepararmi.

Mi guardai allo specchio e mi venne da piangere.

Mai avrei pensato di sposarmi. Mai.

L’abito era principesco, da sogno.

Il corpetto, senza spalline era color avorio, tempestato di brillantini e decorato da cuciture ton-sur-ton che creavano eleganti intrecci.

Dal corpetto partiva la gonna, sempre avorio ovviamente e degna di una regina. Larga, in raso. Ricadeva in morbide volute tutt’attorno a me per poi finire in uno strascico lungo parecchi centimetri.

Sul retro, il corpetto rimaneva chiuso da uno splendido nastro in seta blu scuro.

Siccome ci saremmo sposati nella cattedrale di Berlino avevo anche una stola per coprire schiena e spalle sempre in raso e sempre color avorio.

Le scarpe erano delle semplicissime decolté dello stesso colore dell’abito.

Sulla testa avevo un cerchietto pieno di brillantini a cui era attaccato il velo. Lunghissimo, come piaceva a me.

Tirai un lungo sospiro, poi uscii a farmi giudicare.

 

---

 

Quando la vidi uscire trattenni il fiato. Era stupenda, meravigliosa, principesca.

Mi portai le mani al viso, colta da una commozione inaspettata, poi mi alzai.

«Sei…sei stupenda» sussurrai avvicinandomi.

Clare mi sorrise. Non l’avevo mai vista così felice.

Mentre tendeva le braccia per accogliermi in un abbraccio notai che le tremavano le mani.

«Stai tranquilla, andrà tutto bene. Sembri uscita da una favola».

«Grazie Lydia» sussurrò semplicemente.

 

---

 

Era meravigliosa. Indossava l’abito che ogni ragazza sogna per il proprio matrimonio.

Sembrava cucito sulla sua pelle. Era perfetto.

«Sei splendida Clare. Non avrei immaginato abito più bello per te» dissi semplicemente.

A quel complimento le s’illuminò lo sguardo e mi sorrise.

Probabilmente il mio giudizio la preoccupava da morire.

Invece era andato tutto bene.

Guardai l’orologio. Si era fatto veramente tardi. Dovevamo rientrare.

Clare andò a cambiarsi, quindi andai a pagare l’abito, per portarlo già a casa.

«Signora, il conto è già stato saldato» mi disse educatamente la commessa.

La guardai con aria interrogativa.

«Sì, ci hanno pensato i miei genitori. È il loro regalo a Clare» mi spiegò Lydia.

*N.d.A. Mi sono informata su internet, e a quanto pare la sanità tedesca è molto simile a quella statunitense. Ovvero, le visite mediche vengono pagate dall’assicurazione poiché è tutto privato. E, sempre se ho letto bene, alcune visite ovviamente non sono coperte dal contratto assicurativo e quindi vanno pagate di tasca propria. In qualsiasi caso, un livello di sanità migliore rispetto al nostro. :(

 

Bene, finito anche questo. Mi piace, anche perché ho descritto l’abito dei miei sogni. Chissà se mai riuscirò a sposarmi anche io…mah!

Comunque vorrei specificare che la Cattedrale di Berlino è una chiesa Cristiano-Evangelica. Di preciso non conosco bene la differenza tra una chiesa simile e una Cristiano-Cattolica anche perché sono atea. In ogni caso non avendo specificato di che religione fossero i personaggi (e non mi sono nemmeno informata perché non mi riguarda) ho deciso di proseguire così, anche perché a parer mio è una Cattedrale meravigliosa. Andate a vedere le foto su wikipedia e su google e poi ditemi se non è vero :D

Passiamo al titolo!

È il titolo di una canzone di Avril Lavigne. Come per il paragrafo precedente, so che può sembrare un collegamento forzato, ma in questo capitolo vorrei che l’attenzione si concentrasse sul sorriso di Clare dopo il giudizio positivo di Simone. In fondo credo che ogni donna sia terrorizzata dalla valutazione della propria suocera. Insomma, ricevere un parere positivo è sempre fonte di gioia.

Ora vi lascio e vado a scrivere il prossimo capitolo.

Un abbraccio a tutti!

Anche a voi che leggete ma non commentate. L’importante è che continuiate a seguire la mia storia. Mi fa piacere in qualsiasi caso :D

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Shayla_the_angel