She takes me away to that special place
#6. San Valentino
Shikamaru sbadigliò sonoramente,
strascicando i piedi lungo le strade deserte di Konoha
e ciondolando leggermente a causa dell’alcool. Fare festa dopo una missione con
Naruto e gli altri lo rendeva sempre un po’ ubriaco, perché l’Uzumaki con la scusa di essere l’Hokage
ordinava da bere per tutti in gran quantità. Era strano che quella sera non ci
fosse stato Kiba con loro, defilatosi con una scusa
banale come ‘Akamaru non sta…cioè, e Hinata…insomma, ciao!’. Gatta ci covava, ma Shikamaru non
voleva seccatura e finalmente vedeva la propria casa all’orizzonte.
Un
kunai gli sfiorò la schiena in quell’istante, mentre
un braccio serrava la presa intorno al suo collo con decisione. Si fermò in
mezzo alla strada con quell’aggressore, calcolando la situazione. Causa dell’alcool,
il panorama attorno a lui assunse una forma ondeggiante e sconosciuta, eppure
ci si era nascosto un milione di volte in quei cespugli, con Ino, a tredici
anni quando si scambiavano i primi baci umidi e le toccava il seno per darle
fastidio.
«Dammi
un buon motivo per non ucciderti», sibilò l’aggressore alle sue spalle premendo
più a fondo la punta del kunai.
Shikamaru
sbarrò gli occhi, voltandosi. «Ino? Per caso è il primo d’aprile?»
Gli
occhi azzurri di Ino, così luminosi anche al buio, si assottigliarono ed
assunsero un’espressione omicida che non gli piacque per nulla.
«Ritenta,
siamo a febbraio», sussurrò la giovane alzando il kunai
verso la gola di Shikamaru, «più precisamente il quattordici».
Un
masso intero cadde sulla testa del ragazzo: San Valentino. Una settimana prima
Ino gli aveva rotto le scatole perché la raggiungesse subito dopo la missione,
per ‘festeggiare’ insieme e mostrargli una sorpresa.
«Quando
mi sono messa con te sapevo che saresti stato il peggior fidanzato di tutti i
tempi», continuò Ino imperterrita ed ignorando il silenzio dell’altro, mentre
Shikamaru guardava indagatore l’impermeabile color cachi che indossava. «Però
va bene, ti amo, solo che oggi è San Valentino, stiamo insieme da otto anni e
da otto anni tu ti dimentichi questa festa».
Un
pugno arrivò dritto contro lo zigomo di Shikamaru, facendolo rotolare cinque
metri più in là nella polvere. Il dolore lancinante, nonostante tutto, non gli
annebbiò lo sguardo: Ino non l’aveva mai picchiato sul serio.
«Non
mi importava di questa stupida festa, maledizione, ma hai idea di quanto ci
abbia messo a scegliere un regalo perfetto?»
«Ino,
io…»
Ino
lo zittì con lo sguardo, prima di sbottonarsi l’impermeabile di fronte a lui e
rimanendo completamente in intimo. Un completino succinto e sexy, di un caldo
color marrone che gli fece girare letteralmente la testa.
«Ero
in camera mia, così, e tu non sei venuto».
«Puoi
farmi venire ora, Ino».
La
vide trattenere un sorriso, segno che lo sguardo di apprezzamento che le aveva
rivolto le avesse fatto tornare almeno un po’ di buon umore.
Erano
ancora in mezzo alla strada, lei in tacchi e con il suo completino,
praticamente nuda, e lui che fremeva dalla voglia di utilizzare di nuovo uno di
quei vecchi cespugli.
«Come
posso farmi perdonare?»
«Oh,
non è una seccatura?» Domandò acidamente Ino, lasciando che l’impermeabile
cadesse ai suoi piedi. Shikamaru sentì la gola completamente secca, chiedendosi
se la pelle di Ino non risentisse di quel freddo.
«Andiamo
a casa tua, mi inventerò qualcosa».
«No,
Nara, andiamo a casa mia e dopo esserti inchinato ed avermi baciato le gambe
come se fossi la tua regina», lui inarcò un sopracciglio, «mangerai quest’intimo
commestibile al cioccolato, perché mi sta causando un prurito che non puoi
nemmeno immaginare».
Ino
sorrise quando gli occhi di Shikamaru puntarono il suo reggiseno, lesse l’acquolina
in bocca nel suo sguardo, prima che lui la prendesse in braccio e scomparisse
in una nuvola di fumo.
«Posso
mangiarti uno spallino, come aperitivo?»
«Visto
il tuo ritardo siamo già al dolce».
«Oh»,
Shikamaru sorrise nel buio dell’appartamento di Ino, «quindi partirò dalle tue
mutandine».
N/a: mio dio, è
stupidissima ma mi sono divertita troppo. Ino è fuori di melone a spogliarsi in
pieno inverno, ma poi mi sono resa conto di una cosa: io non ho mai visto l’inverno
nel manga di Naruto. :’) Comunque, sono tutti per voi: ho approfittato dell’ultimo
prompt per pubblicare oggi e terminare così la
raccolta, mi sono divertita un sacco a leggere i vostri commenti e a vedere
quante persone ancora ci siano che amano questo pairing.
Mi siete state vicine ed io vi ho letteralmente adorato. Grazie di cuore e buon
San Valentino a tutti quanti!
Ps,
voglio far notare che Kiba è stato l’unico a
ricordarsi di San Valentino, correva da Hinata,
mentre Naruto… Beh, il suo destino è simile a quello di Shikamaru, conoscendo
Sakura.
Mimi.