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Autore: telesette    16/02/2013    0 recensioni
Cosa sarebbe successo quando Malfoy ha chiamato Hermione "mezzosangue" se, invece di rimanere vittima della sua bacchetta difettosa, Ron fosse riuscito a dare il fatto suo a quell'antipatico ? E cosa succederebbe se, per vendicare l'onore dell'amica offesa, Ron accettasse la sfida di Draco di misurarsi contro un noto mago campione di scacchi ?
Cambiando dunque la celebre scena de "La Camera dei Segreti", ecco quanto ho sempre immaginato che accadesse...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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Nonostante il punto di vantaggio, e la presa di coscienza sul gioco avversario, Krumnick parve intuire il potenziale livello di abilità di Ron. Al momento dello scacco infatti, pur avendo commesso una serie di errori tattici e tempistici, il ragazzo aveva comunque realizzato di non poter evitare in alcun modo il Matto.
Era piuttosto in gamba, per la sua età, ma forse un po' troppo emotivo.
Probabilmente sentiva su di sé l'agitazione di una sfida molto più impegnativa rispetto ai suoi standard ma, a giudicare da come stava impostando ora la difesa, sembrava molto più attento e concentrato. In risposta agli attacchi di Krumnick, Ron aveva opposto un ottimo muro, variando la tecnica di base con notevole fantasia ed improvvisazione. Stavolta infatti, senza tralasciare nulla al caso, Ron stava impegnando il suo avversario molto più seriamente: alla quindicesima mossa, Krumnick si rese conto che non poteva sorprenderlo come nel turno precedente; lo schieramento di Ron era molto buono, tanto che i sacrifici erano necessari per giungere alla fase di mediogioco e, almeno fino a quel momento, la situazione sembrava abbastanza equilibrata.
Fino alla ventiduesima mossa, Krumnick cercò di attirare in trappola l'avversario con una fitta rete di combinazioni multiple, applicando tutti i trucchi del mestiere che conosceva per "ingarbugliare" il gioco. Tuttavia Ron aveva ben chiaro in testa lo schema della scacchiera, il suo cervello era tanto svelto quanto quello di Krumnick, e il campione realizzò dunque che era inutile tergiversare oltre.
Poiché non c'era verso di sorprenderlo, Krumnick accettò coraggiosamente lo scambio e il sacrificio di pezzi. Entrambi gli schieramenti erano sfoltiti ora, con il centro della scacchiera aperto e le Torri piazzate, e l'esito dipendeva dal primo minuscolo errore che uno dei contendenti avrebbe compiuto.
Tutti stavano osservando con rispetto il modo in cui Weasley stava impegnando Krumnick, molti perfino incapaci di credere ai loro occhi, con grande disappunto di Malfoy e dei suoi compagni. Il giovane Grifondoro stava disputando una gran bella partita, degna dell'avversario che aveva di fronte, e Krumnick stesso appariva esaltato di un simile sfoggio di abilità.
Concentrato e con gli occhi fissi sulla scacchiera, Ronald stava tenendo brillantemente testa al campione finché... proprio quando tutto sembrava volgere a favore del Grifondoro, Krumnick fece la sua mossa e Weasley realizzò di essere caduto nuovamente in trappola.
La Regina era perduta.
Senza il suo prezioso supporto, le forze di Ronald crollavano automaticamente, dato il numero esiguo di pezzi in campo.
Doveva trovare una soluzione, ammesso che ne esistesse una, e gli occorreva tempo per pensare.
Pensare.
Pensare...

 

***

 

Proprio il giorno prima della sfida, mentre si trovava a passeggiare nei corridoi del secondo piano, Ron si ritrovò faccia a faccia con lo spettro di Mirtilla Malcontenta. Questa sembrava assai più dura e arrabbiata del solito, in quanto era già strano di per sé vederla aggirarsi al di fuori del bagno delle ragazze, ma quello che disse lasciò Ronald completamente di stucco.

- Ma non ti vergogni neanche un po' ?!?

Ron sbarrò gli occhi perplesso.

- Di... Di cosa mi dovrei vergognare?
- Tutti uguali, voi maschi - ruggì dunque Mirtilla con la sua voce stridula. - Sempre a fare gli "innocentini", fregandovene di chi soffre per causa vostra... Se non fosse che la mia mano ti passerebbe attraverso, e giusto per la soddisfazione di prenderti a schiaffi, mai come adesso rimpiango di non essere viva!
- Ma di che diavolo stai parlando, si può sapere?
- Della ragazza che piange per colpa TUA - sottolineò Mirtilla, sputandogli addosso l'ultima parola. - Piccolo maleducato rozzo cafone essere insensibile che non sei altro... Dovresti solo vergognarti di te stesso!

Foto

Ron chinò il capo mestamente.
Non ci voleva certo molto a capire che Mirtilla stava prendendo le difese di Hermione.
Proprio lei, lo spettro più triste e lamentoso a memoria di Hogwarts, sembrava essersi fatta carico anche della tristezza di una ragazza viva e vegeta.
D'un tratto Ron si sentiva ancora più in colpa di prima.
Che cavolo gli era venuto in mente di trattare Hermione in quel modo, quando l'ultima cosa che desiderava era proprio vederla soffrire?
Se Mirtilla diceva il vero però, l'amica era assai triste e per colpa sua.
Ron si fece mentalmente un piccolo esame di coscienza.
Poteva forse dirsi "migliore" di quella vipera di Malfoy, dopo aver ferito intenzionalmente Hermione con parole fin troppo severe?
Anche se ce l'aveva con lei, il modo in cui l'aveva trattata era lo stesso ingiustificabile.
Già l'anno precedente aveva avuto modo di rendersi conto quanto lei fosse sensibile di carattere. Anche allora i commenti che Ron aveva espresso ad alta voce sul suo conto l'avevano ferita, facendola piangere per ore ed ore ininterrottamente, eppure lui aveva inteso fare la stessa cosa senza il minimo ritegno.
Come aveva potuto essere così ottuso da non tenerne conto?
Hermione poteva essere asfissiante, spesso anche inopportuna, ma era comunque una ragazza. Era fragile e vulnerabile, nonostante la sicurezza che era solita mostrare in pubblico, e troppe volte Ron finiva per dimenticare un certo importante dettaglio... ovvero il fatto di volerle bene e di essere sinceramente affezionato a lei.

 

***

 

No.
Basta con gli errori, ne aveva commessi fin troppi.
Ma come poteva uscire dalla trappola nella quale Krumnick lo aveva appena fatto cadere?
Per la seconda volta, Ronald fu tentato di cedere le armi e dichiararsi sconfitto definitivamente.
In quello stesso istante però, gettando l'occhio su una prospettiva d'angolo diversa, subito gli balenò davanti l'unica possibile soluzione in alternativa della sconfitta.
La mossa che fece lasciò Krumnick di stucco.

- Stallo - esclamò, sottolineando l'impossibilità per il bianco di muovere qualsiasi pezzo in risposta.

Krumnick non riusciva a credere di aver trascurato quella eventualità, puntando ormai deciso verso lo Scacco Matto, invece Weasley si era appena aggiudicato la "Patta per Stallo"... in altre parole, il secondo turno si era appena concluso con un pareggio.
Stavolta gli applausi del pubblico erano ancora più forti che in precedenza. Con quella brillante mossa inaspettata, Ronald Weasley aveva riaperto le sorti della partita, rendendo obbligatoria la terza ed ultima ripresa...
Quella decisiva!

 

( continua )

   
 
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