Si rigirò distrattamente quella moneta tra le dita, osservando come la luce che filtrava dalle persiane semi chiuse battesse sulla superficie dorata, facendola brillare. La girò facendola saltare, come faceva quando era un ragazzo, come faceva quando lei gliel’aveva appena portata dal suo viaggio alla ricerca di se stessa in Mongolia.
Che mare di stronzate.
Lei in Mongolia non ci era stata, aveva passato un mese a Rimini con Giovanni, il suo migliore amico, e aveva comprato quella ciofeca in un negozietto vicino all’aeroporto di Fiumicino, quando era tornata. Eppure lui ci aveva creduto, all’inizio, come aveva creduto a lei. Poi era scomparsa, cacciata fuori dalla sua vita a calci, lanciandogli come ultimo, beffardo, pegno d’amore quella moneta.
Che tristezza…
Che mare di stronzate.
Lei in Mongolia non ci era stata, aveva passato un mese a Rimini con Giovanni, il suo migliore amico, e aveva comprato quella ciofeca in un negozietto vicino all’aeroporto di Fiumicino, quando era tornata. Eppure lui ci aveva creduto, all’inizio, come aveva creduto a lei. Poi era scomparsa, cacciata fuori dalla sua vita a calci, lanciandogli come ultimo, beffardo, pegno d’amore quella moneta.
Che tristezza…