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Autore: kary218    16/02/2013    5 recensioni
Lucius è di nuovo in missione e, a notte fonda, non ha ancora fatto ritorno. Narcissa, sola in una stanza troppo grande e vuota, si ritrova a riflettere su ciò che potrebbe succedere, sul passato, sul futuro e su ciò che vorrebbe che accadesse.
Storia scritta inizialmente per il contest "A Black's life" indetto da Missmalfoy97 sul forum di Efp, dove è arrivata PRIMA.
Ha inoltre partecipato al contest "'Cause Malfoys do it better", indetto da BogartBacall sul forum di Efp, classificandosi SECONDA.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La seguente storia è stata scritta appositamente per il contest "A Black's life" indetto da Missmalfoy97 sul forum di Efp, nel quale si è classificata prima.
Veniva richiesto di scegliere un membro della famiglia Black e narrare un episodio avvenuto obbligatoriamente prima della morte di James e Lily Potter; a questo andava aggiunto, come filo conduttore, un pacchetto celante un'emozione. Io avevo la paura e la mia protagonista è -ovviamente- Narcissa.
Mentre il primo contest era in attesa di valutazione, questa fanfic ha partecipato anche al concorso per edite ed inedite "'Cause Malfoys do it better", indetto da BogartBacall, dove si è classificata seconda. Alla fine della storia vi riporto entrambi giudizio, buona lettura!
 

Narcissa (non) ha paura...

 

 

Narcissa ha paura, una paura tremenda.

Ormai, più che uno stato d'animo, la paura le sembra una compagna di vita, potrebbe quasi diventare una confidente, da tanto bene si conoscono.

Il buio dapprima la abbraccia, poi la attanaglia, le toglie il respiro, la fa sentire come una naufraga in procinto di annegare. Persino ora che è nel suo letto caldo, immersa tra le coperte blu zaffiro, la notte le è nemica, ha la sensazione che l'alba non arriverà mai.

Narcissa ha paura, come una bambina indifesa.

Sola in una stanza grande e troppo vuota, di cui, nell'oscurità, non riesce a cogliere i confini; sola in un animo stanco, insicuro, devastato da troppe ansie tutte assieme. Vorrebbe esserlo davvero, bambina: darebbe qualsiasi cosa per tornare a quei giorni senza pensieri, nei quali l'unico dilemma era se studiare o meno per il compito in classe di Storia della Magia. Sembrava di vivere in un sogno ovattato, tra l'agiatezza familiare e la corte dei più bei Purosangue in circolazione, ma il risveglio era giunto presto, gettandola in una realtà agonizzante, per la quale non si sentiva pronta e non si sente tale tutt'ora.

Narcissa ha paura, come una moglie innamorata che attende il suo sposo, sapendo che forse non tornerà.

Si rigira tra le lenzuola, il respiro è affannoso, la gola si chiude, forse sta affogando sul serio. Il suo Lucius dov'è? Non vuole che quella domanda le rimanga in testa, deve mandarla via, ce la deve fare perché altrimenti già sa che impazzirà. Odia questa guerra, odia il Marchio Nero che deturpa la pelle del suo amante, odia quell'Oscuro Signore che le ha rubato sua sorella, ossessionata da lui alla follia, e che ora tenta di portarle via anche l'ultima persona cara che le è rimasta.

Dove sei, amore mio?

Non si abbracciano spesso, non si rivolgono parole affettuose, ma si amano e lei lo sa. Si amano in quella loro maniera silenziosa, in quel modo educato e posato che è stato loro insegnato da sempre. Se lui non tornasse, di lei che ne sarebbe?

Un sasso le si è posizionato sullo stomaco da ore ormai, senza accennare a svanire, da quando, quello stesso pomeriggio, la radio le ha dato la peggiore delle notizie.

Edizione straordinariaaveva detto la voce metallica dello speaker:Ancora scontri tra Auror e Mangiamorte, poche ore fa, nei pressi di un quartiere londinese babbano: ingenti perdite su entrambi i fronti, coinvolti anche alcuni passanti nell'esplosione di un edificio. Gli Obliviatori sono già stati richiamati sul posto, attendiamo aggiornamenti per il conteggio delle vittime.

Aveva creduto per un attimo che il cuore le si fosse congelato nel petto, poi quello aveva ripreso a battere all'impazzata, senza più accennare a diminuire la frequenza: non vede suo marito dalla mattina, quando è partito al richiamo bruciante del Marchio di Lord Voldemort.

Prova a girarsi su un fianco, Cissy, ma qualcosa glielo impedisce, così rinuncia al suo proposito e torna supina: è un po' che non riesce più a vedersi i piedi, il pancione le rende difficili molte cose, ma è ciò di cui va più fiera al mondo.

Il mio bambino... Il nostro bambino.

Si accarezza la pancia, lascia che la sua mano vi resti per un po' appoggiata, come ad abbracciare il suo tesoro; vorrebbe rassicurare almeno lui che non ha colpe, ma trema ed il gesto le risulta incerto, come fosse lei quella in cerca di sicurezza.

Narcissa ha paura, come una madre che teme che suo figlio non veda mai la luce.

Che ne sarebbe del suo piccolo se fossero scoperti come seguaci dell'Oscuro? Che ne sarebbe di lui, se suo padre non tornasse?

Cissy sa che, per un bambino, il battito del cuore della mamma è la più dolce delle melodie, l'unico suono che riesce ad udire ancora prima di nascere, e un po' si sente in colpa perché il suo batte forte, tanto forte che potrebbe sembrargli spaventoso, dice tra sé. Non la stupisce che il suo primogenito scalci e si rigiri quanto lei, quel frastuono ritmico dovrà risultargli almeno fastidioso, non certo rassicurante!

Tranquillo, piccolo mio, la mamma è qui che ti protegge...

Vorrebbe cantargli una canzone, ma non le vengono in mente le parole, così si limita a fissare il soffitto, nel tentativo vano di calmarsi. Sarà davvero capace di proteggerlo? Non avrebbe scelto di avere un figlio in quel momento cupo della storia magica, è successo e basta, forse non è stato un bene. Lo immagina grande, in un mondo crudele, con un Marchio sulla pelle diafana, col sangue che gli copre il volto; lo immagina morto come suo padre, per un ideale assurdo. Vede già la sua stessa figura, sciupata, invecchiata e spenta, mentre piange su due tombe vicine.

Le lacrime le rigano il volto e ricadono sul cuscino, in silenzio, mentre la visione sparisce e la paura resta. Non c'è distinzione tra ieri, oggi e domani, non c'è luce speranza.

Un altro calcio deciso, se si concentra sente il frutto del suo amore che nuota in lei, lo sogna piccolo piccolo, non vede l'ora di stringerlo a sé, di sentire la sua manina tra le dita. No, non può lasciarsi cogliere dallo sconforto, in cuor suo lo sa, ma allora perché ancora singhiozza? Perché la paura non l'abbandona?

C'è un foglio di giornale sotto al letto, accartocciato; lo sa per certo, perché l'ha ridotto lei così. Quel pezzo di carta insolente reca scritto che la fine dei Mangiamorte è vicina, che la battaglia è spietata: lei lo sa già che la battaglia è spietata, non ha bisogno di sentirselo sputare in faccia da un rifiuto di cellulosa.

Ripensa alla sua vita, Narcissa, a tutte le volte che ha avuto paura, per se stessa e per i suoi cari. Ripensa al giorno in cui Andromeda era sparita, lasciando un biglietto di poche righe, trovato da Bella sul tavolino di cristallo del salotto: quella era stata la prima volta in cui realmente aveva scoperto cosa fosse la paura, perché lo sguardo della maggiore delle sue sorelle era cattivo, cattivo davvero, tanto da rendere i rimproveri del loro padre dolci come carezze, a confronto. Non aveva mai avuto paura di Bellatrix prima di allora, ma quel giorno era scattato qualcosa nei suoi occhi scuri, una scintilla che non si era più spenta, come quelle del camino mentre la lettera bruciava, diventando nera, accartocciandosi.

Quello stesso giorno, Cissy aveva avuto paura per sua madre perché, anche se manteneva un dignitoso contegno, si vedeva che il suo cuore cadeva in frantumi.

Da quel mattino autunnale la sua vita era cambiata per sempre, anche se lei non ne aveva colpa. Il suo unico scopo era diventato essere una brava figlia, sposarsi, scegliere le cose giuste, il lato giusto, gli amici giusti... Tutto era sempre stato già scelto, tutto tranne Lucius, loro due si erano scelti da soli, finalmente, regalandole attimi di gioia, senza più la paura di sbagliare.

Poi...

Poi un'ombra era tornata, Narcissa la ricorda, ha ben presente il giorno in cui Bellatrix era venuta a trovarla portando un segno nuovo su di sé, annunciando a tutti che lei e suo marito avevano scelto da che parte stare, che aveva capito a chi doveva donare la sua fede cieca.

Cissy lo sa che c'era altro a guidare la mano di sua sorella, la voglia segreta di punire Meda, che negli anni non si era mai affievolita. Ancora non si spiega come abbia fatto l'Oscuro a entrare così a fondo nella mente di Bella, fino a possederla intimamente, nonostante la sua forza, la voglia di non sottostare a nessuno, che da sempre l'aveva contraddistinta. Anche di questo Narcissa ha paura, che il Signore Oscuro possa sopraffare anche lei, in qualche modo, facendole mettere da parte ogni altra cosa: il suo Lucius, la sua casa, il suo bambino.

...No, il suo bambino mai.

Si alza dal letto, le fa male la schiena, deve anche fare la pipì, poi si affaccia alla finestra, guardando le stelle. Nessuno avrà mai suo figlio, lei lo proteggerà, anche a costo della vita, non le importa. Il cielo brilla di mille punti luminosi, si perde a fissarli ad uno ad uno, sperando che suo marito alzi gli occhi e veda lo stesso suo universo, cercando di sentirlo più vicino.

Il piccolo che porta in grembo non ha ancora un nome, così decide che dovrà trovarne uno; forse la aiuterà ad ignorare il groppo che sente in gola. Spera che le stelle le diano suggerimenti, perché tra di esse sono dipinti i nomi di tutti i suoi avi, ma ciò che distingue sono solo Andromeda e Bellatrix, che l'hanno abbandonata. Suo figlio non deve abbandonarla, mai.

Narcissa non ha il nome di una stella, è la prima Black da secoli a non avere un corrispettivo nel firmamento ma, anche se la sua famiglia l'ha lasciata, in un modo o nell'altro, vuole che il suo bambino sia lassù tra i suoi antenati, vuole che la ricongiunga con qualcosa che sente di aver perso. Vorrebbe dargli un nome che gli infonda coraggio, un nome che gli ricordi che può fare tutto, un nome come... Draco. Augura al suo bambino di volare alto, come il drago formato da quegli astri lontani, gli augura di non temere niente perché lei gli donerà difese coriacee, facendogli scudo con il corpo e l'anima, gli augura di essere temuto e di essere fiero, perché non sarà secondo a nessuno. Il cielo sembra sorriderle, la scelta è compiuta, il nuovo nome le è già entrato nel cuore.

Il mio Draco.

Narcissa ha paura, paura di non essere all'altezza.

Le sue sorelle sono sempre state più brave, Andromeda superava tutto con un sorriso, Bellatrix con un duello, ma ora nessuna delle due è per lei, mentre Draco c'è, è che l'aspetta, piccolo ed indifeso. Si farà forza, Narcissa, troverà il coraggio e sarà lo scudo della sua famiglia, anche se avrà paura.

Lo giura, lo giura a se stessa ed al cielo: anche se Lucius non dovesse tornare, anche se il mondo dovesse crollare, lei ci sarà per il suo bambino e la vita di lui varrà mille volte la sua.

Ha paura Narcissa, paura del domani, ma accarezza la sua pancia ed ignora il suo respiro, perché la sua ragione di vita è lì, che scalcia dentro di lei.

Qualcosa si muove al piano di sotto, la fa sobbalzare, la maniglia della camera di abbassa e nella luce entra un uomo, il viso coperto da una maschera d'argento; quello che per molte famiglie è un incubo, per lei è vita, è il desiderio più agognato che diventa realtà.

Abbraccia il suo Lucius, lui la bacia, le dice che sta bene, il chiarore dell'alba irradia lieve la camera nuziale, la luce prende il posto del buio e non importa quanto sia crudele il mondo fuori: ora ha di nuovo la sua famiglia, ora Narcissa non ha paura.
 

Giudizio di Missmalfoy97

PRIMA CLASSIFICATA: kary218


Grammatica: 10/10
Stile e forma: 9,5/10
IC e caratterizzazione: 10/10
Originalità: 5/5
Utilizzo appropriato del tema assegnato: 5/5
Attinenza alle regole del contest: 5/5
Gradimento personale: 5/5
Totale: 49,5/50

Grammatica
Non ho trovato errori grammaticali, complimenti!

Stile e forma
Il tuo stile è buono, hai anche utilizzato un lessico ricercato ed elegante, ma la storia resta scorrevole.
C’è solo una cosa che non ho ben capito:
lo immagina morto come suo padre, per un ideale assurdo. Io credo che dopo morto ci vorrebbe una virgola, anche se il significato della frase sfuma leggermente, credo abbia più senso.
Per il resto, comunque, è tutto corretto: mi piace il tuo modo di scrivere.

IC e caratterizzazione
È molto buona la caratterizzazione che hai dato a Narcissa, ed è anche molto attinente a quello che i libri ci fanno supporre. Anch’io credo che tra lei e Lucius ci sia amore, il loro non è soltanto un contratto, e un’altra cosa certa è l’amore che lei prova per Draco, suo figlio. Probabilmente è l’unico pensiero che la spinge ad andare avanti in situazioni come quella da te descritta.

Originalità
Hai scelto un momento della vita di Narcissa che, probabilmente, era più frequente di quanto lei volesse. C’è da dire che non è particolarmente trattato nel fandom, e poi, in ogni caso, tu l’hai reso in modo originale, inserendo, ad esempio, anche il momento in cui ha trovato il nome per il proprio figlio.

Utilizzo appropriato del tema assegnato
Il rapporto tra Narcissa e la paura è molto ben evidenziato: lei è sempre in ansia per via del “lavoro” (se vogliamo proprio chiamarlo così…) di Lucius, perché teme che un giorno o l’altro non potrà tornare a casa, ha paura per il futuro incerto di Draco, che rischia di subire la stessa sorte di suo marito, ma forse è proprio questo che le fa andare via la paura, o meglio, che le dà la forza di provare a combatterla per riuscire a proteggerlo.

Attinenza alle regole del contest
Hai rispettato tutte le regole del contest, brava.

Gradimento personale
La tua storia mi è piaciuta molto, mi hai trasmesso un po’ tutte le emozioni di Narcissa, mi hai fatta preoccupare per Lucius, anche se in teoria avrei già dovuto sapere che sarebbe tornato sano e salvo. Insomma, continua così!

Giudizio di BogartBacall:

SECONDA CLASSIFICATA, A PARIMERITO: Kary218

“Narcissa (non) ha paura”

Trama: 40 punti --> Stupenda. Hai toccato un argomento che mi sta molto a cuore, la gravidanza, le emozioni di una futura mamma, e l’hai fatto in modo magistrale. E se te lo dice un’ostetrica, direi che puoi fidarti! Anche la scelta di ambientare la storia prima della nascita di Draco, in un momento della storia non particolarmente significativo, durante una delle tante missioni di Lucius, è lodevole.

Grammatica: 30 punti --> perfetta, senza sbavature, non un verbo fuori posto o evidenti errori di forma.

Stile: 15 punti --> gli unici punti tolti sono dovuti all’utilizzo dell’indicativo presente. È un tempo verbale che non amo molto nelle storie, tende a rendere la narrazione piatta e lo stile scolastico. Per il resto ho apprezzato molto il tuo stile semplice, fatto di frasi brevi e dall’utilizzo sapiente della punteggiatura in quelle più articolate.

Originalità: 10 punti --> come già detto, il tema è fra i miei preferiti. Ho molto apprezzato i riferimenti a Bellatrix e Andromeda, il fatto che lei e Lucius si amino e non siano dipinti come una coppia nata solo da un matrimonio di circostanza, la sua paura e avversione per la strada scelta dal marito e dalla sorella. Il mio punto di vista su Narcissa è molto simile al tuo, non posso che ritenermi soddisfatta dalla tua descrizione.

TOTALE: 95/100

Grazie per aver letto, qui trovate il Contest di BogartBacall: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10514684&p=1
...E qui quello di Missmalfoy97: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10397382

  
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