Love will keep us alive. ~
Bene questa volta ho davvero poco da dire nella premessa, se non ricavare uno spazio speciale per ringraziare una persona: sì, è sempre la solita, June di Dolphin, ma stavolta è un ringraziamente ancor più speciale, in quanto (attacchi di telepatia a parte!) mi sta aiutando tantissimo con la stesura di alcuni punti della fic e varie vicissitudini. Che dire, ormai sei la mia musa ispiratrice! Grazie per tutte le ore che spendi ad ascoltare i miei scleri sulle incongruenze del Kurumada! Grazie ancora, Senpai!In questo capitolo arriveranno un sacco di personaggi nuovi! Restate concentrati o non capirete più niente XD
Ringrazio anche Shuratheavenger, che odia profondamente Seiya e che per averlo inserito nello scorso capitolo penso mi accopperà nel sonno, e non solo, un ringraziamente superspeciale va di nuovo lui, avendo indicato la storia per le scelte (ed è la seconda volta, oddio!). GRAZIE INFINITE! *s'inchina*
E ancora, grazie a Gemini_No_Sabriel, sempre in attesa e sempre pronta a commentare e a Flare_yuuri, che reputa Urania e Retsu due scansafatiche (ahaahah c'hai ragione! Ti appoggio!).
E ancora, grazie a chiunque l'abbia inserita fra le seguite / preferite, o semplicemente letta.
Arigatou Gozaimasu!
Cap.7
Amara verità.
Non
appena ebbero attraversato il
passaggio segreto che dalla Dodicesima Casa conduceva alla Tredicesima
permettendo di evitare il giardino di rose di Aphrodite, Urania e Retsu
alzarono gli occhi verso la Meridiana dello Zodiaco, sulla quale
brillava un fulgido
fuoco celeste accanto al simbolo del segno zodiacale dei Pesci.
<< E così... Aphrodite è
già arrivato >> notò Milo gettando
una
rapida occhiata alla cima della torre << Bene, sono
costretto a salutarvi
qui, sono spiacente... >>
Urania annuì, sedendosi sulle gradinate della
Tredicesima Casa e facendo
cenno a Retsu di sedere accanto a lei. L'aria era insolitamente fresca
per una
giornata estiva, e la Silver Saint fu scossa da un fremito che la
costrinse a
stringersi nella sua sciarpa rossa, mentre evitava nel più
categorico dei modi
ogni contatto visivo con Milo.
Il Gold Saint si volse verso le stanze Sacerdotali, e si
allontanò. I suoi
passi riecheggiavano nel silenzio assoluto del Tredicesimo Tempio...
Non appena non udì più niente, Urania
cacciò un sospiro di sollievo.
<< Ma come, anche voi qui? >>
Un ragazzo con indosso una scintillante armatura argentata si
avvicinò loro,
storcendo la bocca in segno di disapprovazione. Retsu e Urania
sussultarono,
riconoscendo Misty di Lizard, loro compagno della Via dei Pesci, che li
fissava
con le mani sui fianchi, facendo guizzare lo sguardo ceruleo dall'uno
all'altra.
<< M... Misty... >> balbettò
Urania incerta << Sei anche tu
ad attendere l'esito del Chrysos Synagein? >>
Il Silver Saint alzò gli occhi al cielo, scostandosi una
ciocca di capelli
biondi da una spalla con un rapido gesto della mano e sbuffando.
<< Ho semplicemente accompagnato il Sommo Aphrodite. Io
eseguo i suoi
ordini, il resto per me è totalmente indifferente.
>>
<< C... Come puoi dire una cosa del genere?!
>> si alterò Urania,
balzando in piedi << Sta per scoppiare una guerra... e tu
te ne lavi le
mani così? >>
<< Ho mai detto che me ne lavo le mani? >>
La voce di Misty divenne quasi simile a un sibilo, ma l'espressione di
profonda
calma che aveva sul volto non cambiò. I suoi occhi azzurri
fissavano la
maschera di Urania, leggermente socchiusi, beandosi della vista della
propria
immagine riflessa su tale oggetto.
<< Ho detto che non m'interessa dell'esito del Chrysos
Synagein, ma non
per questo permetterò che la pace sulla Terra venga turbata.
Qualunque sia
l'avversario che mi troverò di fronte, io
combatterò... in nome di Athena e del
Sommo Aphrodite >>
Urania sussultò per la sorpresa: mai e poi si sarebbe
aspettata tali parole da
Misty. Si rimise seduta accanto a Retsu, abbassando lo sguardo,
pentendosi di
aver potuto avere dei dubbi su un suo compagno.
<< Osserva >> mormorò poi Misty
indicando la Meridiana dello
Zodiaco << La fiamma dello Scorpione è
accesa... e avverto i potenti
Cosmi degli altri Gold Saint avvicinarsi sempre di più...
>>
Milo varcò lentamente la soglia della Sala d'Oro. Non appena
vi mise piede
all'interno, sentì una soggezione terribile attanagliargli
la bocca dello
stomaco: erano passati ben quattro anni dall'ultima volta che aveva
partecipato
ad un Chrysos Synagein, e quell'evento era stato il preludio per una
sanguinosa
guerra contro i Titani di Chrono. E adesso, una nuova minaccia sembrava
gravare
sulla Terra, e proprio a breve distanza dall'inizio della Guerra Santa
di
quell'epoca. Inoltre, il sigillo di Hades pareva aver cominciato
già a
rompersi, in quanto erano state avvistate delle Stelle Malefiche
brillare nel
cielo.
<< Scorpione, tu qui? Mi sarei aspettato di veder
arrivare Camus, come
secondo, non di certo tu >>
Milo sospirò, voltandosi verso il Cavaliere di Pesci. Non
era il caso di
attaccare briga durante un Chrysos Synagein, e questo lo sapeva
più che bene.
<< Camus non potrà partecipare... è
partito questa mattina presto per la
Siberia, e non abbiamo avuto modo di rintracciarlo... >>
rispose,
cercando di apparire il più gentile possibile.
<< Quindi né il Cavaliere dell'Ariete,
né il Cavaliere dell'Acquario
saranno presenti? >> tuonò una voce alle loro
spalle.
Entrambi si voltarono: il Gran Sacerdote avanzava lentamente verso di
loro,
facendo oscillare la nera tunica ad ogni passo. Si fermò
precisamente al centro
della Sala d'Oro, mentre le statue raffiguranti lo Scorpione e il Pesci
iniziavano a brillare come stelle del firmamento.
<< Vostra Eccellenza... >> sussurrarono in
coro, inchinandosi.
Con un rapido gesto della mano, l'uomo fece cenno loro di alzarsi; poi
puntò
gli occhi vitrei della maschera che portava sul viso in quelli di Milo,
facendolo trasalire.
<< Mu dell'Ariete si trova attualmente in Jamir, e visti
i tempi richiesti
per il viaggio non avrebbe mai potuto prendere parte a questo Chrysos
Synagein... >> spiegò poi, voltandosi e
lasciando che i capelli grigi che
fuoriuscivano dall'elmo rosso sangue ondeggiassero sulla sua schiena
<<
Ma non importa. Questa riunione inciderà notevolmente sul
nostro futuro modus
operandi in questa prossima Guerra Santa; provvederemo ad informare
Ariete
delle direttive da prendere non appena avremo terminato >>
<< Sì, Vostra Eminenza >>
risposero nuovamente in coro Milo e
Aphrodite, chinando ossequiosamente il capo.
<< Sta arrivando qualcuno... >>
mormorò Retsu, guardando il
passaggio segreto aprirsi. Ne vennero fuori tre individui, due uomini e
una
donna, di cui Urania riconobbe solo quello che indossava l'armatura
dorata.
<< Shura del Capricorno... >>
sussurrò accigliandosi.
Da quando era tornata al Santuario, Urania non era riuscita a provare
la benché
minima simpatia per il Saint della Decima Casa. Non l'aveva mai visto
sorridere, e ogni volta che passava dalla sua dimora si sentiva presa
in esame,
come se Shura non la reputasse all'altezza del suo ruolo, e
ciò la infastidiva
enormemente.
L'uomo e la donna che lo accompagnavano, erano entrambi due Silver
Saint:
ancora Urania non aveva dimestichezza con i Cloth,
perciò rimase
imbambolata a fissarli nella speranza di avere una qualche
illuminazione.
L'uomo era molto alto, robusto e con le spalle larghe, le
quali erano
rese ancora più ampie dagli enormi spallacci dalla forma
spigolosa
dell'armatura. Un elmo argenteo gli adornava i folti e corti capelli
neri, i
quali andavano poi ad incorniciare un viso dai tratti mascolini e
leggermente
squadrati. I suoi occhi erano scuri e profondi, ma lasciavano trapelare
un
senso di cordialità e affabilità che metteva
immediatamente a proprio agio chi
vi si trovava a dover avere a che fare.
La donna invece indossava un'armatura dalla foggia morbida e stondata,
che si
adattava perfettamente alle sue forme minute ed eleganti, senza
appesantirla o
sgraziarla. Una cascata di capelli rosso rame le ricadeva sulle spalle,
mentre
la maschera che le copriva il volto era sovrastata da un diadema le cui
punte
laterali si estendevano all'indietro, simili a delle ali violacee.
<< Maestro >> mormorò Shura ad
un certo punto << Sono
costretto a proseguire da solo... >>
L'uomo a cui il Gold Saint si era rivolto sorrise gentilmente,
sfoggiando una
fila di denti bianchissimi.
<< Ma certo, non devi ricordarmi le regole del Santuario
Shura, le
conosco bene! >> esclamò bonariamente,
dandogli una leggera pacca sulle
spalle.
<< C... Chiedo perdono. >> rispose Shura
sbrigativamente,
dirigendosi poi verso l'entrata alla Sala d'Oro.
L'uomo si poggiò le mani sui fianchi sospirando.
<< Sto diventando troppo vecchio per queste cose
>> ridacchiò
<< Ogni volta che vedo il mio amato allievo prendere
parte ad un Chrysos
Synagein, è sempre una forte emozione... >>
La donna sbuffò, andando a sedersi proprio vicino ad Urania.
Per un attimo,
parve non averla nemmeno vista, poi si riscosse come da un tepore
e volse
il freddo volto della sua maschera verso di lei.
<< Sei nuova? Non ricordo d'averti mai vista in giro
>> le disse
infine con fare gentile.
<< Sono qui da poco più di una settimana. Mi
chiamo Urania, Silver Saint
della Gru >>
<< In questo caso... benvenuta al Santuario, Urania,
anche se un po' in
ritardo. Io sono Nadia di Crateris, e questo è il mio
maestro... uno dei Silver
Saint più potenti del Santuario, Jaguar di Orione...
>> così dicendo,
indicò l'uomo che la stava accompagnando, il quale sorrise
con fare impacciato.
<< Suvvia Nadia, così mi metti in imbarazzo...
>> rise, dandole un
buffetto amichevole sulla nuca.
Jaguar si passò poi una mano fra i capelli,
pettinandoseli
all'indietro, e volse lo sguardo verso la Meridiana dello Zodiaco. Una
fiamma
azzurrina divampò vicino al simbolo del Capricorno, segno
che Shura aveva
fatto il suo ingresso ufficiale nella Sala d'Oro.
Urania stentò a credere che quello fosse veramente il
maestro di Shura: avevano
caratteri completamente diversi... Il Capricorno era chiuso e
taciturno, così
ligio ai suoi doveri di Gold Saint, mentre l'Orione era
cortese e
garbato. Come diamine era mai possibile che quell'uomo così
cordiale avesse
potuto tirar su un essere scontroso e introverso come Shura?
Mentre la ragazza si scervellava per una risposta, il passaggio segreto
s'aprì
nuovamente.
Ancor prima di vedere chi fosse stato ad attraversarlo, Urania si
sentì
investire da un Cosmo di proporzioni gigantesche. Era caldo, e
allo stesso tempo etereo e immacolato: sembrava quasi che un dio
superiore si
stesse avvicinando lentamente a loro...
La prima cosa che vide, fu una radiosa armatura, sulla quale ricadevano
come
fili d'oro i biondi capelli dell'uomo che la indossava. Avanzava con
passo
flemmatico, ed era così leggiadro nei movimenti che pareva
fluttuasse in aria.
L'esile figura d'oro vestita era seguita da altri tre Saint i quali,
dai
riverberi delle loro armature, parevano essere un Silver Saint e due
Bronze
Saint, due uomini e una donna.
<< E'... >> sussurrò Urania.
<< ...Shaka della Vergine, sì >>
rispose Retsu, anche lui rapito
dalla maestosità del Cosmo dell'uomo << Pare
che abbia finalmente
terminato la sua lunga meditazione... >>
Sul volto della Vergine, non v'era ombra d'emozione alcuna. I
lineamenti
delicati del suo volto creavano un perfetto connubio con il candore
della sua
pelle: sembrava una statua d'avorio crisoelefantina dello scultore
greco Fidia,
tanto era bello e perfetto.
Passò vicino alla piccola folla di Saint che si erano
raggruppati di fronte
alla Tredicesima Casa con gli occhi chiusi, ignorando perfino i tre che
lo
accompagnavano, e si diresse verso l'entrata alla Sala d'Oro. Poco
dopo, una
fiamma si era accesa vicino al simbolo della Vergine.
<< Infelice è colui che non comprende la
maestosità del Cosmo di Shaka
della Vergine >> esordì uno dei Bronze Saint,
la donna << A noi
comuni mortali non resta che rimanere ammaliati dalla sua
immensità e dalla sua
grandezza >>
La donna si avvicinò al gruppo, seguita dagli altri due
Saint che la
tallonavano come due guardie del corpo. La maschera sul suo volto era
liscia e
priva di decori, tranne per un piccolo bindi rosso al centro della
fronte. Una
cascata di riccioli color mogano le ricadeva sulle spalle, coperte
dagli
spallacci tondi della sua armatura che aveva lo stesso colore dei campi
di
lillà in estate. Sulla spalla sinistra teneva adagiata una
stola di seta
bianca, che le si avvolgeva intorno alla vita stretta per poi adagiarsi
lungo
il fianco opposto. Fra i capelli portava un cerchietto decorato
lateralmente da
una piccola antenna appuntita.
<< Ciao, Sharmila >> la salutò
Nadia senza particolare entusiasmo.
<< Buonasera a voi, Cavalieri di Athena >>
salutò Sharmila,
voltandosi verso Urania << Noi non ci siamo
ancora presentate...
L'armatura della Gru, non è vero? >> aggiunse
poi, squadrandola.
<< Sì, mi chiamo Urania >>
rispose la ragazza facendo un cenno
d'assenso col capo.
<< Sharmila della Bussola, discepola del Gold Saint della
Vergine. Questi
sono Shiva, Silver Saint del Pavone, e mio fratello Argorà,
Bronze Saint del
Loto >>
Così dicendo, indicò con un gesto della mano i
due Cavalieri che la
accompagnavano. Il primo indossava un'armatura argentata dai riflessi
verdastri
sopra ad un chitone bianco, aveva corti capelli castani e anche lui
sfoggiava
un piccolo bindi rosso in mezzo alla fronte. Il secondo invece, non
poteva che
essere il fratello di Sharmila: i due avevano infatti gli stessi
riccioli rossi
e ribelli, che cadevano come una pioggia infuocata dietro la loro
schiena. Era
un uomo molto alto e robusto; come gli altri due, sfoggiava un bindi in
mezzo
alla fronte. La sua armatura violacea lo copriva su gran parte del
corpo,
lasciandogli scoperti solo i gomiti e il volto, e anche lui aveva una
stola color
porpora adagiata su una spalla, che gli ricadeva elegantemente lungo il
corpo
avvolgendogli i fianchi. Al collo, teneva una catenella da cui pendeva
una
pietra azzurra.
<< Lieta di conoscerti, Sharmila >>
mormorò Urania, facendo un
cenno d'assenso col capo.
<< Fortunatamente >> mormorò
Jaguar d'un tratto, sfoderando un
largo sorriso << Siamo davvero in tanti, a difendere il
Santuario.
Qualsiasi sia la nuova minaccia, sapremo affrontarla... >>
Così dicendo indicò il passaggio segreto, che si
stava lentamente aprendo.
Ne uscirono fuori un ragazzo, con indosso la sua selvaggia armatura
d'oro, e un
uomo alto e magro con una profonda cicatrice su un occhio.
<< Aiolia! >> esclamò Urania
balzando in piedi e correndo verso di
lui << Sei arrivato anche tu, finalmente! >>
<< Purtroppo... >> ringhiò il
ragazzo a denti stretti e gettando
uno sguardo infastidito a Galan, il quale lo accompagnava stringendogli
una
mano sulla spalla.
L'uomo sorrise, evidentemente divertito.
<< Ad ogni Chrysos Synagein, sempre la solita storia...
>> mormorò
scuotendo la testa.
Aiolia alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Per lui era
sempre un fastidio dover
partecipare alle riunioni con gli altri Cavalieri d'Oro.
Da quando Aiolia aveva combattuto la guerra contro Chrono e i suoi
Titani, la
sua situazione al Santuario era assai migliorata. Inizialmente, non
poteva
passare di fronte a nessun abitante del Tempio senza sentirsi gli
sguardi di
tutti addosso: veniva additato come il fratello di un traditore, come
la pecora
nera dei Gold Saint. Aveva sofferto così tanto, da iniziare
pure a tingersi i
capelli di rosso per assomigliare il meno possibile ad Aiolos.
Ciò aveva scaturito in lui un traumatico conflitto
interiore: i suoi sentimenti
d'amore e di ammirazione per il fratello si mischiavano assieme a
quelli di
odio e rabbia nei confronti degli altri Gold Saint che l'avevano
ucciso, e a
quelli di vergogna e rammarico per il tradimento ordito da colui che
adorava
più di ogni altra cosa al mondo.
Si era chiuso in sé stesso, continuando ad affinare le sue
tecniche e la sua
arte del fulmine, finché non era scoppiata quella guerra che
avrebbe poi preso
il nome di Titanomachia.
Lì, Aiolia aveva dimostrato di essere degno dell'armatura
che indossava, e
imparato a fidarsi un po' di più dei suoi compagni d'arme, i
quali a loro volta
avevano capito che l'essere fratello di un traditore non voleva dire
per forza
di cose l'essere un traditore a propria volta.
Da quell'episodio, Aiolia aveva smesso di tingersi i capelli.
Non gli importava più di non assomigliare ad Aiolos, anzi,
in cuor suo ne
andava addirittura fiero. Il Saint del Sagittario era un traditore,
questo era
vero, ma era lo stesso l'uomo gli aveva insegnato a vivere, e niente
avrebbe
potuto cambiare il passato e quello che c'era stato fra loro.
Urania però era ancora all'oscuro di ciò. Da
quando era giunta al Santuario,
non aveva avuto un attimo di respiro: prima l'incontro con Retsu, poi
la
missione in Sicilia, adesso il Chrysos Synagein... l'occasione per
domandare
nuovamente della strana morte di Aiolos e della sparizione di Saga dei
Gemelli
non c'era purtroppo stata, e pareva che la cosa non dispiacesse
più di tanto ad
Aiolia, il quale sviava sempre il discorso il più in fretta
possibile ogni
volta che si lambivano certi argomenti. Non poteva dunque conoscere il
perché
di tanto disagio per il Saint del Leone nel prendere parte alle
riunioni con
gli altri Cavalieri d'Oro.
<< Galan, vuoi lasciarmi quella spalla o vuoi per caso
disobbedire agli
ordini ed entrare anche tu? >> sbottò Aiolia
quando giunse all'ultimo
gradino della scalinata posta a fronte della Tredicesima
Casa.
L'uomo sorrise, e sospirando mollò la presa.
<< Nobile Aiolia... >> mormorò
<< Mantenete la calma, ve ne
prego... >>
<< Che stai dicendo, Galan... io sono calmissimo
>> borbottò il
ragazzo, dandogli le spalle.
Galan chiuse gli occhi, e abbassando la voce per non farsi sentire
sussurrò:
<< Non parlo di adesso. Mi riferisco a questo Chrysos
Synagein. So che
ancora le cose non si sono sistemate del tutto, ma vi chiedo comunque
di
onorare la memoria di vostro fratello facendo anche le sue veci in
questa
riunione. Nessuno, più di Aiolos, amava la Dea Athena e la
giustizia... >>
Aiolia sospirò, alzando gli occhi al cielo.
<< Guarda che questo lo so, Galan. Stai forse cercando di
farmi la
predica? >>
L'uomo scoppiò a ridere, accarezzandosi con la mano la
protesi che aveva al
posto del braccio destro, perduto in uno scontro diversi anni prima.
<< Chiedo perdono. Non era davvero mia intenzione. In
ogni caso... se non
volete farlo per me, fatelo per Lythos almeno. E per Urania.
>> rispose
allontanandosi.
Aiolia scosse tristemente il capo, prima di varcare con passo deciso la
soglia
della Sala d'Oro.
Mentre si accendeva anche la fiamma a fianco del simbolo della
costellazione
del Leone, giunsero alla Tredicesima Casa gli ultimi due Gold Saint che
mancavano all'appello: Deathmask, appena rientrato dalla missione di
perlustrazione, e Aldebaran del Toro, custode della Seconda Casa,
entrambi
accompagnati da due Silver Saint.
Nascosta dietro le possenti spalle del Cavaliere del Cancro, Urania
riconobbe
subito il Silver Saint dell'Ofiuco, Shaina, così minuta
rispetto al Gold Saint
che accompagnava. Nuovamente, come il giorno in cui l'aveva incontrata
per la
prima volta, i suoi capelli verde acido le diedero la nausea. Non
capiva
davvero il senso di tingerseli a quel modo: erano veramente orribili...
Deathmask passò accanto al gruppo che si era riunito davanti
alla Tredicesima
Casa e, senza dire niente, s'infilò rapidamente nella Sala
d'Oro.
Aldebaran invece se la prese più comoda, avvicinandosi e
salutando cordialmente
gli altri Saint presenti.
<< Salute a voi, Cavalieri di Athena >>
disse togliendosi l'elmo
<< Perfetta giornata per un Chrysos Synagein, vero? Forse
fa un po'
troppo freschino, per essere estate >>
Jaguar gli si avvicinò sorridendo, dandogli un'amichevole
pacca su una spalla,
e sorrise.
<< Ben arrivato, Sommo Aldebaran, mancate proprio solo
voi... >>
<< Dici sul serio, Jaguar? >>
domandò lui sorpreso, ma si rispose
da solo quando l'occhio gli cadde sulla Meridiana dello Zodiaco
<< Oh,
maledizione... avrei tanto voluto fermarmi per fare quattro chiacchere,
ma
credo che sarà meglio che mi dia una mossa. Moses, ci
vediamo fra poco,
aspettami qui >> disse poi, rivolto al Silver Saint che
lo accompagnava,
il quale annuì con un piccolo inchino.
Il gigantesco Toro di Athena si affrettò ad entrare a sua
volta nella Sala
d'Oro, mentre le porte si chiudevano alle sue spalle con uno schiocco.
<< Chi è quello? >> chiese
sottovoce Urania a Retsu, indicando il
Cavaliere d'Argento che aveva accompagnato Aldebaran.
<< Moses della Balena >> spiegò
questi stringendosi nelle spalle
<< E' uno dei due Silver Saint difensori della via del
Toro >>
L'uomo andò a sedersi a pochi metri da Urania, facendola
sussultare: le zone
del suo corpo che non erano coperte dall'armatura (ovvero braccia e
volto)
erano disseminate da cicatrici e ferite di ogni dimensione, fra cui una
che gli
tagliava verticalmente a metà il sopracciglio e l'occhio
sinistro. Doveva aver
già combattuto aspre battaglie come Silver Saint al servizio
di Athena...
La ragazza rabbrividì, guardando con una certa punta di
risentimento il suo
corpo bianco e immacolato. Perfino i graffi e i tagli che si si era
procurata
durante la battaglia con Violate erano spariti, lasciando che la sua
pelle
tornasse liscia e perfetta, ancora vergine di combattimenti. Si
vergognò
immensamente di sé: l'immagine che mostrava agli altri non
era quella di una
forte guerriera, ma piuttosto quella di una delicata bambolina di
ceramica.
<< Ci siamo... >> mormorò ad un
certo punto Nadia, alzando lo
sguardo verso la Meridiana dello Zodiaco ed indicandola ai presenti.
Su di essa, brillavano sette glauchi fuochi: gli unici ad essere spenti
erano
quelli dell'Ariete, poiché il suo proprietario era rimasto
in Jamir, del
Sagittario, in quanto era deceduto dieci anni prima, del Gemelli,
scomparso la
notte in cui morì Aiolos, dell'Acquaio, in viaggio verso la
Siberia, e della
Bilancia, impegnato nella sua segreta missione sui Monti Goro Ho in
Cina.
<< Che il Chrysos Synagein abbia inizio...
>> sussurrò Galan con
una punta di apprensione nella voce.
Dodici statue auree erano poste in cima a dei lunghi pilastri nella
vasta
stanza circolare che prendeva il nome di Sala d'Oro. Di queste, sette
avevano
preso a brillare intensamente, in perfetta risonanza fra loro, e la
loro
fulgore arrivava fino al soffitto, sul quale campeggiava, scolpita
nella
pietra, una riproduzione della Meridiana.
Il Gran Sacerdote stava al centro della stanza, rivolto verso i vari
Gold Saint
raccolti a semicerchio di fronte a lui.
<< Benvenuti, Cavalieri di Athena >>
esordì allargando le braccia,
quasi come se avesse voluto stringerli tutti in un freddo abbraccio
<<
Dopo quattro anni, eccoci nuovamente qui riuniti per far fronte ad una
nuova e
terribile minaccia >>
<< Si può fumare?! >> lo
interruppe improvvisamente Deathmask,
facendo impallidire tutti i presenti.
<< Cavaliere del Cancro! >>
tuonò Aldebaran sconvolto << Come
puoi rivolgerti in questo modo al Gran Sacerdote?! Porta rispetto!
>>
Deathmask grugnì, alzando gli occhi al cielo e smettendo di
frugarsi sotto
l'armatura, nel punto dove in genere teneva nascoste sigarette e
accendino.
<< I Chrysos Synagein mi fanno innervosire, e quando sono
nervoso io...
devo fumare! >> si giustificò, appoggiando la
schiena alla colonna che
sorreggeva la statua del Cancro e incrociando le braccia al petto.
<< Deathmask >> mormorò Shura
avvicinandoglisi << Io
comprendo la tua preoccupazione, ma... >>
<< Preoccupazione? Mi dispiace Fiocco di Neve*, non hai
capito proprio un
bell'accidente! >> ghignò l'interpellato
<< Mi dà ai nervi il fatto
di trovarmi davanti tutti i vostri brutti musi assieme! >>
<< C... Che hai detto?! >>
ringhiò Milo serrando i pugni.
<< Hai capito bene. Per quanto riguarda questa insulsa
riunione... potevo
anche non partecipare, visto che so già tutto.
>> sibilò poi, volgendo
uno sguardo di sfida al Gran Sacerdote.
<< In... in che senso, sai già tutto?
>> balbettò lo Scorpione,
sorpreso.
<< Ciò che dice Deathmask è vero
>> s'intromise il Sacerdote,
avanzando lentamente verso i due << Durante una missione
di
perlustrazione dell'Etna, lui e il suo gruppo si sono imbattuti in una
nuova e
oscura minaccia, che rischia di stravolgere la pace sul nostro mondo
>>
<< Spectre? >> azzardò Shura,
mentre Aphrodite faceva un cenno
d'assenso col capo.
<< Sì... ma a quanto pare, non solo...
>>
Il Saint del Capricorno alzò un sopracciglio, perplesso, e
si voltò a fissare
Deathmask, in cerca di risposte. Questi sbuffò, roteando gli
occhi all'indietro
con aria rassegnata.
<< E va bene, ho capito, ho capito. Dunque...
>> rivolse ai
presenti un ghigno di sfida, conscio che la sua posizione lo metteva in
una
sorta di superiorità rispetto ai suoi colleghi
<< Pochi giorni fa, sono
stato in Sicilia, sull'Etna, per verificare la presenza di una stella
malefica
che il Gran Sacerdote ha visto brillare nel cielo della zona. Con me
c'erano
Aphrodite, appunto, i miei due allievi... e i suoi due sottoposti, il
tizio con
l'armatura della Lince di cui non ricordo mai il nome e la moretta
mezza nuda,
Urania... >>
Nel sentir pronunciare il nome dell'amica, Aiolia
s'irrigidì, socchiudendo gli
occhi fino a farli diventare due fessure.
<< Una volta accampati per la notte c'è stato
un terremoto, e siamo
sprofondati in una grotta sotterranea. Lì abbiamo avuto due
tipi diversi di incontri...
Aphrodite, i suoi due allievi e Mei si sono trovati a fronteggiare uno
Spectre,
mentre io e Soul Eco... >>
Improvvisamente Deathmask si zittì, lanciando occhiatine
soddisfatte agli altri
Gold, che pendevano evidentemente dalle sue labbra.
<< M... Mentre tu e Soul Eco?! >>
gridò Milo, il quale stava
incominciando a perdere la pazienza.
Pure Aiolia era sul punto di scoppiare; l'unico motivo per cui si
sforzava di
mantenere un certo decoro era perché l'aveva promesso a
Galan pochi minuti
prima, e non sia mai che il Leone d'Oro venga meno a una sua promessa.
Si
limitò quindi ad abbassare lo sguardo, cercando di contenere
i fremiti di
rabbia incontrollata che lo stavano tormentando.
Conosceva bene i dettagli dello scontro con Violate, lo Spectre,
perché era
stata Urania stessa a raccontarglieli: era però quasi
totalmente all'oscuro per
quanto riguardava l'altro tipo di entità che li aveva
attaccati, poiché la
Silver Saint della Gru non l'aveva incontrata e Deathmask durante il
volo di
ritorno non era stato molto eloquente neppure con i suoi compagni di
viaggio.
<< Io e Soul Eco... >> continuò
il Cavaliere del Cancro, ghignando
appagato << Ci siamo ritrovati ad affrontare due bestie
che si fregiavano
del nome di "dei". Sono riuscito ad estrapolare delle informazioni da
quello che ho affrontato io, prima di... ucciderlo >> e
qui fece una
pausa, scrutando le espressioni sui volti dei colleghi per verificare
quale
impatto aveva avuto la sua ultima affermazione.
Un silenzio gelido calò sulla Sala d'Oro, mentre tutti i
presenti si
scambiavano occhiate cariche di stupore misto a diffidenza.
<< Tu avresti ucciso... un dio? >> la voce
di Aldebaran non riuscì
a non risultare alquanto scettica quando pronunciò quella
frase.
Deathmask alzò gli occhi al cielo grugnendo, poi
proseguì:
<< Sì, l'ho spedito dritto dritto nello
Yomotsu Hirasaka... Alastor, si
chiamava. Diceva di essere la Personificazione delle lotte familiari, o
qualcosa di simile. Tuttavia, era veramente molto debole... forse
troppo, per i
miei gusti... >>
Gli costò immensamente ammetterlo, ma era vero.
<< Dunque... a quanto ho capito, sono guidati da una
certa Enio, che loro
chiamano "l'urlo della guerra". Il loro esercito è composto
da
Screamer, i quali indossano delle armature proprio come noi, che
portano il
nome di P... Polemos, o qualcosa di simile. Scendono sul nostro mondo
utilizzando degli involucri umani, che gli permettono di agire sulla
Terra.
Senza di quello, sono perfettamente innocui... Questo è
tutto quello che so.
>>
Non appena ebbe finito di parlare, tutti gli altri Gold Saint
iniziarono ad
agitarsi, cercando di dire la propria o ponendo domande ad alta voce
alle quali
neppure Deathmask seppe rispondere. In mezzo a tutta quella confusione,
il Gran
Sacerdote alzò entrambe le mani, mostrando i candidi palmi e
rivolgendoli verso
di loro nel tentativo di riportare l'ordine e la quiete nella Sala
d'Oro.
Non appena ebbe compiuto quel gesto, i Cavalieri si zittirono
improvvisamente,
chinando la testa per mostrarsi il più rispettosi possibile
e cercando di
riacquistare il contegno perduto dopo quella terribile scoperta.
<< Miei Cavalieri, mantenete la calma, ve ne prego
>> mormorò il
Sacerdote con voce solenne, resa quasi metallica dalla pesante maschera
sul
viso << Vi ricordo che siamo sotto Chrysos Synagein, vi
prego di non
turbarne l'andamento per alcun motivo. >>
<< Vi chiediamo umilmente perdono, Sommo Sacerdote, ma la
situazione è
più grave di quanto pensassimo... >> si
scusò Aldebaran mordendosi il
labbro inferiore << Pensavamo di dover aver a che fare
con Hades e i suoi
Spectre, come in ogni Guerra Santa, ma stavolta è diverso...
in quest'epoca è
arrivata anche una nuova sciagura, e addirittura il nostro nemico pare
avere un
discreto esercito di dei a supportarlo... >>
<< Ditemi, quanti Silver Saint si sono radunati al
Santuario? Le Vie
dello Zodiaco sono ben protette? >>
<< Il Cavaliere della Gru e il Cavaliere della Lucertola
proteggono la
Via dei Pesci, Eccellenza >> Aphrodite
accompagnò la sua risposta con un
elegante inchino.
<< Il Cavaliere di Crateris e il Cavaliere di Orione
difendono la via del
Capricorno >> rispose Shura in tono piatto.
<< Della Via del Sagittario so che se ne occupano il
Silver Saint del
Centauro e il Silver Saint di Sagitta, mentre l'altra Via abbandonata,
quella
della Bilancia, è difesa dal Saint di Cerbero e da quello
dell'Auriga >>
spiegò Milo sospirando << Per... Per quanto
riguarda la Via dello
Scorpione, il Cavaliere della Lyra e quello di Cefeo sono...
momentaneamente
assenti >>
Il Gran Sacerdote annuì, sposando poi il suo sguardo
distaccato su Shaka.
<< Il Silver Saint del Pavone e il Silver Saint del Corvo
sono al mio e
al vostro servizio >>
Quando l'uomo si voltò verso Aiolia, il ragazzo
sentì un fugace bisogno di
andarsene all'istante. Odiava quelle formalità, soprattutto
perché sapeva bene
che dei due Silver Saint assegnati alla sua Casa, solo uno gli portava
veramente rispetto e lo riconosceva come suo superiore. L'altro,
malgrado la
sua posizione, si comportava come tutti gli altri, considerandolo solo
come il
fratello di un traditore e facendo sempre di testa propria. Alla fine,
il Leone
d'Oro si fece coraggio e mormorò:
<< Il Cavaliere dell'Aquila e quello della Mosca sono
entrambi presenti
alla Via della Leone. >>
Dopo che ebbe pronunciato quella frase, si sentì come se si
fosse tolto un
pesantissimo macigno dallo stomaco. La verità era che non
gli importava
assolutamente niente del rispetto di quel Silver Saint, ma odiava
piuttosto
l'ipocrisia del dover fingere che Dio della Mosca fosse seriamente
sotto il suo
servizio.
Quando fu il suo turno, Deathmask annunciò con svogliatezza
la presenza del
Cavaliere del Camelopardalis e di quello dell'Ofiuco alla sua Casa.
<< La Via del Toro è protetta dal Cavaliere
della Balena e da quello di
Heracle >> spiegò infine Aldebaran con una
punta d'orgoglio nella voce
<< Per quanto riguarda le ultime due Case vuote, la Via
dei Gemelli è
occupata dal Saint del Cane Maggiore e da quello di Perseo, mentre
quella
dell'Ariete dal Saint dei Cani da Caccia. >>
Il Gran Sacerdote annuì, poi voltandosi verso Milo aggiunse:
<< Hai detto che avresti fatto le veci del Cavaliere
dell'Acquario, ma
non mi hai aggiornato sulla sua situazione. >>
<< Evlampiy della Corona Boreale è morto
alcuni anni fa. Rimane vacante
l'armatura del Triangolo, che quando verrà assegnata
andrà a ricoprire il posto
vacante all'Undicesima Casa. >>
<< Dunque le due uniche Vie scoperte sono le vostre.
Molto bene... posso
dichiarare sciolto questo Chrysos Synagein. >>
Milo spalancò gli occhi per la sorpresa, mentre un lampo di
incredulità gli
attraversava gli occhi celesti.
<< S... Sacerdote! >> balbettò
Shura, rivolgendogli anche lui lo
stesso sguardo esterrefatto di Milo << Non ci
dà alcuna disposizione?
Credevamo che questa riunione servisse a... >>
<< Volevo solo che voi foste informati della nuova
minaccia che grava su
questo pianeta >> lo interruppe bruscamente il Pontefice
<< Per
adesso, vi chiedo unicamente di raggiungere le vostre Case e di
aspettare
ulteriori disposizioni. Questo è tutto, potete andare.
Shaka... tu resta, per
favore. >>
Il Cavaliere della Vergine annuì, rimanendo immobile al suo
posto mentre il
resto del gruppo si apprestava ad uscire, profondamente amareggiato da
quel
finale inaspettato.
Intanto, fuori dalla Tredicesima Casa, si era accesa una fervida
discussione
fra i vari Saint raggruppati sulle gradinate.
<< Non credo che Aiolia del Leone dovrebbe prendere parte
ai Chrysos
Synagein... >> esordì ad un certo punto Shiva
del Pavone, mentre si
sistemava i polsini del bianco chitone che portava sotto
l'armatura.
<< Non essere così fiscale >>
borbottò Jaguar scuotendo la testa
<< Il fatto che sia fratello di Aiolos non significa che
anche lui sia
intenzionato a tradirci in qualche modo... non fate di tutta l'erba un
fascio, Cavalieri...
>>
Urania fissò i due interlocutori con aria stupita:
perché mai Aiolia non
avrebbe dovuto partecipare alla riunione dei Gold Saint? E
soprattutto... cosa
c'entrava Aiolos?
Si voltò verso Retsu, cercando di capire qualcosa dal suo
sguardo, ma pure lui
sembrava tanto sorpreso quanto lei.
<< Ti sbagli, Orione >> sibilò
Shaina << Una stirpe impura
come la sua merita di essere estinta... >>
<< C... Cosa state blaterando?! >>
urlò Urania balzando in piedi di
botto. Le sue mani fremevano di rabbia e sul suo viso era comparsa
un'espressione iraconda, tenuta fortunatamente ben nascosta dalla sua
maschera.
Non era riuscita a trattenersi: avrebbe sopportato qualsiasi genere di
insulto
alla sua persona, ma non verso coloro che nella sua infanzia le erano
stati
vicini fratelli. Non avrebbe permesso che inveissero ulteriormente sul
ricordo
di Aiolos.
Shiva la guardò con sorpresa, non aspettandosi una tale
reazione da quella
taciturna Sacerdotessa che non aveva praticamente mai aperto bocca dal
loro
arrivo. Si portò poi una mano alla fronte, scoppiando a
ridere di gusto.
<< Davvero non sai niente?! >> le disse fra
le risa incontrollate
<< Davvero non sai perché Aiolos del
Sagittario sia considerato un
traditore? Bene, te lo spiegherò io allora... vedi, lui...
>>
Ma s'interruppe, bloccato da un gesto repentino di Galan che si
frappose fra
lui e Urania.
<< Vi prego di perdonarmi, Nobile Shiva >>
sussurrò chinando la
testa << Vi chiedo però di lasciare a me
l'onere di dare tale notizia a
questa fanciulla, se non vi dispiace >>
Il Saint del Pavone si strinse nelle spalle, segno che non
trovava alcun
problema ad accogliere quella stramba richiesta. Galan
sospirò, voltandosi
verso Urania e posandole dolcemente una mano sulla spalla.
<< Nobile Urania... so che il ricordo del Sommo Aiolos
brucia ancora come
una fiamma viva, in voi. So che l'avete amato come un fratello, e che
la
notizia della sua morte vi ha scossa nel profondo e vi ha addolorata
più di
ogni altra cosa... Il Sommo Aiolia mi aveva pregato di non dirvi
niente, perché
non voleva rovinare in alcun modo la memoria che avete di lui, ma... le
circostanze mi impongono di non mantenere questa promessa, purtroppo.
>>
<< D... Dirmi niente di cosa...? >>
sussurrò lei in un soffio.
<< Dieci anni fa, poco dopo che ve ne siete andata dal
Santuario, la Dea
Athena si è reincarnata in corpo mortale, scendendo per noi
su questa Terra.
Ancora non ne sappiamo il motivo, ma il Sommo Aiolos ha tentato di
rapirla, e
per questo motivo lui è stato... >> Galan si
bloccò, incapace di trovare
le parole migliori per tale racconto.
<< R... Rapirla? E perché mai...
>> balbettò Urania incredula.
<< Galan, accidenti a te! >>
ringhiò una voce alle loro spalle
<< Ti avevo detto di tacere! >>
I presenti si voltarono di scatto, mentre venivano quasi accecati da
una
fulgida luce dorata: le porte della Sala d'Oro si erano aperte, e i
Cavalieri
stavano uscendo fuori ad uno ad uno. Aiolia si avvicinò
loro, afferrando
bruscamente Galan per il polso e scostando la sua mano dalla spalla di
Urania.
<< N... Nobile Aiolia, io... >>
<< Se almeno vuoi raccontare come stanno le cose, almeno
fallo con
chiarezza >> Aiolia si voltò verso Urania,
guardandola con gli occhi
smeraldini ridotti a due fessure << Mio fratello
è stato ucciso dagli
altri Gold Saint del Santuario dopo essersi macchiato dell'impura onta
del
tradimento... ma in realtà lui non ha tentato di rapire la
neonata Athena
>>
<< V... Vuoi dire che... ? >>
<< Esattamente, Urania. Mio fratello, Aiolos del
Sagittario, l'uomo più
fedele e puro del Santuario... ha cercato di uccidere la nostra Dea,
con le sue
stesse mani. >>
To Be Continued...
Eccomi qua! Capitolo sette finalmente terminato... non ho moltissimo da dire, tranne che questo più che altro è un capitolo per presentare alcuni dei Saint presenti al Santuario... tanti li avrete riconosciuti (Moses, Shiva, Argorà) altri sono nuovissimi, come Nadia di Crateris (OC dedicato a quella stronza di Lynx no Jane che legge legge e non commenta mai un ciufolo!) e Sharmila della Bussola (OC dedicato alla mia adorata Gemini_No_Sabriel). Diciamo che in questo capitolo ho voluto inserire un po' di spunti che spero vi abbiano messo la pulce nell'orecchio... si sa, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, e quindi ne scopriremo di tutti i colori.
Il Gran Sacerdote sembra prendere tutto così alla leggera... che nasconda qualcosa? (No, MA DAI?!) E, finalmente, Urania è venuta (bruscamente) a conoscenza del segreto sulla morte di Aiolos... come reagirà alla scoperta?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo... ?
Con questo e altri dubbi vi lascio... alla prossima e grazie per aver letto!
*Fiocco di Neve - riferimento alla capretta di Heidi.