HARRY
Oddio..sono tutte in spogliatoio. Non voglio guardare. Stanno tornano tutte in palestra, era una pausa. Ma in spogliatoio non sono andate via tutte. Eccola lì. Mio Dio quanto è bella. CHARLOTTE. Non posso, starmene qui, impalato a guardare.
‘Sono tornato, bellezza’ dissi  a bassa voce.  Si guardò attorno..inarcò le sopracciglia e solo dopo capì che ero io.
‘Styles? Sei , sei tu vero?’ balbettò insicura. Chissà cosa temeva o soprattutto cosa voleva dirmi.
‘Certo tesoro sono qui’ sussurrai felice.
Entrai lì dentro. Beh che dovevo fare..
CHARLIE
Era tornato. Riconoscerei  quegli occhi da 200 km..
Mi  sentivo sollevata.  Chiesi se era lui anche se non avevo dubbi.
Entrò dentro lo spogliatoio.
‘Quanto sei bella così’ disse guardandomi da capo a piedi
‘Smettila..’ arrossii..
Si avvicinò, voleva ricominciare da dove eravamo partiti.
‘Allora, cosa provi per me?’ chiese curioso
‘Io, io credo di…’
SIGNORINA CHARLOTTE SUBITO IN PALESTRA!
NO!! DI NUOVO!! ‘ARRIVO PROF’ URLAI
VIDI LA TRISTEZZA SUL SUO VISO, COSI’ DECISI DI BACIARLO, UN BEL BACIO A STAMPO.
‘Wow allora l’hai fatto tu alla fine’ sorrise soddisfatto
‘Ora vado Styles a dopo, e dopo parleremo quanto vuoi’ dissi mentre schiacciai un occhiolino
‘Signorina Charlotte subito in presidenza è la seconda volta che ritarda!’ urlò il professore
‘No ma prof io..’ balbettai.
‘IN PRESIDENZA!’ strillò, mi fece quasi paura. Me ne andai con la testa bassa in presidenza. Entrai  in quella porta maledetta. Mi sedetti in quella sedia che mi torturava mentalmente e ascoltai la mia ramanzina.
‘Signorina, lei non si deve più permettere di fare una cosa simile! Non mi lascia altra scelta, lei è..’
Non ci credo. Non è possibile. No non può essere. La porta si aprì velocemente e apparve Styles.
‘NO! SIGNORE! E’ TUTTA COLPA MIA! L’HO TRATTENUTA IO!’ urlò con il fiatone, dandomi un occhiata e facendomi capire che ci teneva a me.
Perché lo stava facendo? Mi stava forse…salvando!? Lo vedevo con una luce diversa. Una luce che non aveva mai emanato nessuno che avessi mai conosciuto. Ma solo lì capii che lo amavo. Ma io volevo capire se quel  suo ‘’TI AMO ‘’ veniva dal cuore, e che non sia una di quelle frasi dette a tutte le pu*** che si era fatto.  Ma qualcosa mi diceva di fidarmi.
‘Styles..potevo immaginarlo!’ urlò. ‘Sospeso!’ domani mi dispiace ma non potrai venire a scuola!’  urlò il preside con tutta la voce che aveva nei  polmoni. Usci a testa bassa dall’aula.
Lo guardai. ‘Perché l’hai fatto?’gli chiesi confusa, ma felice.
‘Perché io ti amo’ mi rispose timidamente. ‘E tu cosa provi per me?’ mi richiese.
Non risposi lo presi per mano e lo portai fuori in cortile. Nel pezzo di cortile più lontano dalla scuola.
HARRY
Dove mi stava portando? E cosa voleva dirmi ?! Ero sicuro che l’amavo. Me lo sentivo dentro.
Si è fermata. Mi sta sorridendo. Mi avvicino lentamente.
CHARLIE
Lo amavo. Si avvicinò. Basta. Non potevo più aspettare.
Lo baciai. Il bacio divenne sempre più passionale. Mi mise le mani su fianchi e mi avvicinò a sé. Le nostre lingue si incontrarono finalmente. Sentivo le farfalle nello stomaco. Le sue mani erano così rassicuranti, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, come sotto le coperte di una bambina spaventata dai mostri. Aprì per un attimo gli occhi. Era così perfetto. Ma durante quel momento irripetibile. Si bloccò. Che stava succedendo?!