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Autore: tisdalesvoice    17/02/2013    22 recensioni
Dopo tre giorni dal brutto accaduto, Hope decide di andare a trasferirsi da suo zio a Londra, non sapendo se il destino le aveva riservato cose positive o ancora negative.
Vuole a tutti i costi rifarsi una vita e dimenticare il suo doloroso passato. Per quanto lei ci provi, non riesce a superare tutto ciò che le è successo, ma quando stava per cedere, ecco che incontra un gruppo di amici e una ragazza, la quale ha come fratello Harry. Insieme, superano le loro difficoltà, finchè non si innamorano perdutamente l'uno dell'altro, facendo nascere tra loro un tenero e grande amore.
Completa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A one soul.

 

 

Hope. 
Harry mi prese per mano e dopo aver salutato qualche suo amico, ci avvicinammo alla sua macchina. Quando ci sedemmo, pensai che quello sarebbe stato un viaggio silenzioso e del tutto imbarazzante. Al ballo, tra me e Harry, era successo qualcosa di strano. Non avevamo mai ballato insieme e nemmeno in quel modo ma infondo .. era stato bello. Forse perchè i nostri corpi erano così vicini che sembravano essere tutt'uno o forse, perchè io volevo che fosse così. In un certo momento, pensai che i vestiti fossero anche di troppo. Eravamo circondati dalla musica e non mi importava della presenza di altre persone; sentivo solo le grandi mani di Harry sui miei fianchi e i suoi occhi verdi studiare i miei. Proprio in quei occhi, capii che ci stava accadendo qualcosa di diverso, strano. Lo trovai quasi familiare, ma infondo, sapevo che non era così. Forse c'erano stati sguardi del genere, ma non con quell'intensità di quella sera. Il suo sguardo mise fine alle mie insicurezze, quelle che un tempo mi bloccavano. Non so cosa mi spinse a farlo, forse la carica di emozioni, ma mi fiondai su di lui e lo baciai. Lui ricambiò subito con la stessa foga che ci misi io, ma qualcos'altro rese il bacio piu' speciale, intenso: il desiderio. Poche volte ero riuscita a baciare Harry cercando di fargli intuire il mio desiderio nei suoi confronti, ma mai come quella sera. Lui, piu' che altro, lo faceva tutte le volte e me lo ripeteva anche. Il mio cuore era capace di sciogliersi ogni volta quando lui mi sussurrava "Ti desidero tanto". Tante volte avrei voluto ricambiare, in qualunque modo, ma non ci riuscii mai. Mi sentivo così stupida e cogliona. 
Mi ripresi dai miei pensieri solo quando vidi Harry alzare il volume della radio. Trasmettevano "Just the way you are" di Bruno Mars e sorrisi spontaneamente al pensiero di dover ascoltare quella meravigliosa canzone. Ma dovetti ricredermi quando Harry si voltò verso di me e iniziò a cantare a squarcia gola. Aveva una voce meravigliosa, certo, ma in quel momento decise di fare il completo idiota e cantare male. Non potei fare a meno di ridere nel guardarlo. Abbassò il finestrino e alzò ancor di piu' il volume della radio, cantando ancora piu' forte. Ogni tanto voltava lo sguardo verso di me e vedendomi ridere, si lasciava scappare un sorriso continuando a cantare. Era quasi l'una e rischiavamo di svegliare tutto il quartiere, ma a Harry, evidentemente, poco importava. Per un attimo lo presi per pazzo. Un pazzo che però amavo alla follia. 
Prese la mia mano e la strinse, portandola vicino alla bocca come per fare un microfono e guardando ogni tanto me e poi la strada, mi cantò: 'Cause girl you're amazing just the way you are. 
Sorrisi mentre lui mi dava un veloce bacio sulla mano. Sapevo che aveva fatto tutto quello per farmi rilassare. Il mio nervosismo era troppo evidente, anche se avevo cercato di non farlo notare. Harry voleva mettermi a mio agio, non farmi preoccupare troppo. Ed era anche per questo che lo amavo da morire. 
Scese dalla macchina e mi aprì la portiera, facendo il finto maggiordomo. Risi di nuovo.
- Tu sei pazzo. - 
Lui chiuse la portiera e si avvicinò a me. 
- Pazzo di te. - mormorò dandomi un bacio a fior di labbra.
A quel bacio, sentii come una sorta di adrenalina scorrermi nelle vene. Energia pura.
Prese di nuovo la mia mano e mi condusse alla porta, con la quale aprì con le chiavi che aveva in tasca. Quando entrammo, lui accese la luce del piccolo salottino e poggiò le chiavi di casa e della macchina sul tavolo vicino al divanetto, dove poggiai anch'io la mia borsetta. Si tolse anche la giacca e la buttò sul divano. Delicato il mio ragazzo, pensai. 
- Non ci sono i tuoi genitori? - chiesi timidamente.
- No, sono da mia zia. Torneranno domani pomeriggio. - spiegò.
Io annuii mormorando un flebile "oh".
Salimmo le scale e andammo in camera sua dove fui libera di togliermi i tacchi mentre lui accendeva l’abat-jour sul comodino.
- Dio, che male. - farfugliai.
- Mh .. - mi si avvicinò. - .. credo che il tempo che tu possa vantarti sia finito. - 
- E' stato bello finchè è durato. - 
Lui rise leggermente, facendomi sorridere spontaneamente anche a me. Ogni volta che lo vedevo sorridere, mi era naturale farlo anch'io. Sorrideva lui, sorridevo io.
Mi guardò negli occhi, poi spostò una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio. 
- Vuoi .. ehm .. dormire nella camera di Gemma? - 
Mi trattenni dal sorridere nel vedere il suo imbarazzo. Me lo chiese così dolcemente, che avrei voluto fiondarmi su di lui e baciargli quelle tenere guance. 
- No, voglio stare con te. - risposi sicura.
Lui mi fece un lieve sorriso, avvicinandosi nuovamente a me, baciandomi dolcemente. L'intensità di quel bacio stupì anche me e già sapevo che ci stava portando in un'altra dimensione; un altro mondo, dove c'eravamo solo io e lui. Lui incominciò a baciarmi la guancia, facendomi sorridere timidamente e quando scese fino al collo, chiusi gli occhi, facendomi trasportare da quella piacevole sensazione che le sue labbra facevano nascere ogni volta che erano a contatto con la mia pelle. Sempre con la stessa lentezza, rifece lo stesso percorso tornando alla mia bocca. Ricambiando il bacio, feci scorrere una mia mano sul suo petto e senza farmi prendere dal nervosismo, iniziai a sbottonargli la camicia. Quando la sbottonai del tutto, portai una mano sul suo petto, entrando a contatto con la sua pelle calda e morbida. Sentivo il suo cuore battere forte e il suo respiro accellerare nel bacio. 
Si staccò appena da me per poi guardarmi negli occhi. 
- Sei sicura? - mormorò.
Non esitai a rispondere. La risposta uscì da sè perchè ormai le mie insicurezze erano svanite.
- Si. - 
Tornò di nuovo a baciarmi e con un colpo netto, chiuse la porta alle sue spalle con il piede. 
Con il suo aiuto, gli tolsi la camicia che gli scivolò dalle spalle larghe le quali vennero toccate dalle mie mani, dove salirono fino al suo collo. Le sue grandi mani accarezzarono la mia schiena e quando una afferrò la cerniera della mia zip, la fece scendere lentamente. Il mio vestito scivolò dal mio corpo, facendomi restare in intimo. Mi sentii avvampare quando Harry si staccò da me per guardarmi. Un sorriso comparve sul suo viso, facendomi abbassare il capo dall'imbarazzo. Lui mise due dita sotto il mio mento, così che potessi guardarlo.
- Sei bellissima. - soffiò sulle mie labbra.
Le sue morbide labbra premettero sulle mie, e sentii la sua lingua accarezzare il mio labbro inferiore per avere accesso; un accesso che io non gli negai. Le nostre lingue si incontrarono cercandosi disperatamente, piu' della altre volte. 
Per quanto cercassi di uscirne dominante, ebbi scarsi risulatati nel combattere il mio nervosismo. Le mie mani tremanti scesero giu' sul suo corpo, arrivando fino alla cinta del suoi pantaloni. Impacciata, cercai di slacciarla, ma il mio tremolio non mi permetteva di farlo; almeno non infretta. Questo, non gli passò inosservato, così la slacciò lui facendo poi scivolare dalle sue gambe la stoffa ruvida. Le mie mani tornarono sul suo collo, torturando poi i suoi morbidi ricci, stringendoli di tanto in tanto. Una sua mano si posò sul mio fondoschiena, attirandomi a se e facendo combaciare i nostri corpi. I nostri respiri erano irregolari e ci lasciavamo scappare qualche fremito inaspettato ad ogni tocco. Harry si abbassò leggermente per poi poggiare le mani suoi miei glutei e mi sollevò. Risi nel bacio, mentre lui lentamente ci conduceva al letto dietro di noi. Mi adagiò piano sul letto e si mise sopra di me, poggiandosi su un gomito per non pesarmi troppo. Ritornò a baciarmi il collo, lasciandomi degli umidi baci sulla mia pelle. Io, continuando a stringere i suoi ricci, lasciavo fuoriuscire qualche sospiro, forse di troppo. Fece scendere delicatamente una bretella del mio reggiseno ed io la vidi come una sorta di permesso a togliere quell'indumento. Mi alzai delicatamente e le sue mani armeggiarono con il gancetto di esso, per poi slacciarlo definitivamente. Tornai stesa sul letto mentre lui percorse di nuovo il percorso di prima, scendendo questa volta fino ai miei seni. Venni sovrastata da una pioggia di piacere quando sentii la sua lingua su uno dei miei capezzoli, stuzzicandolo con la lingua e strizzandolo leggermente con i denti. I miei gemiti incoraggiarono Harry ad andare oltre, così scese fino all'ombelico lasciandomi ancora dei baci, facendo fuoriuscire ogni tanto la lingua. Mi lasciai sfuggire un altro sospiro quando lui soffiò sulla stoffa della mia mutandina in pizzo. Lo vidi sogghignare compiaciuto mentre con calma mi toglieva quell'ultimo indumento. Mi lanciò un ultimo sguardo, per poi tornare a baciare la mia pelle sensibile ad ogni suo tocco. Lasciò degli umidi baci nel mio interno coscia e mi lasciai scappare un gemito quando sentii la sua lingua entrare a contatto con la mia intimità. Non riuscii a trattenere dei timidi gemiti mentre lui continuava a fare quella piacevole tortura. Le mie mani strinsero a pugno il lenzuolo quando lui stuzzicò il clitoride, facendomi gemere ancor piu' forte sussurrando il suo nome. Sentivo che mi stava portando all'apice di un piacere mai provato prima e quasi come se se ne fosse reso conto, si staccò dalla mia intimità, tornando di nuovo di fronte a me. Facevo fatica a baciarlo; il mio respiro irregolare cercava di tornare normale per l'aria persa poco prima, dove aveva dato spazio ai gemiti di piacere. 
Sentivo la sua erezione premere contro la mia coscia e se altre volte mi sentivo in serio imbarazzo nel sentirla, in quel momento, mi sentii quasi lusingata. Misi da parte le mie insicurezze e feci scorrere la mia mano verso i suoi addominali, superando l'elastico dei boxer. 
Volevo ricambiare il piacere che lui aveva fatto provare a me. 
Quando afferai il suo membro, Harry si lasciò scappare un sospiro secco contro la mia bocca e questo mi indusse a continuare. Mentre lui spostava la testa sul mio collo, mordendolo leggermente coi denti, io iniziai a fare su e giù, beiandomi dei suoi piacevoli gemiti all'orecchio. 
- Hope .. - gemette.
La mia mancanza di esperienza mi preoccupava eccome, e non sapevo se stavo ricambiando o meno il piacere che lui aveva dato a me. Tutta via, i suoi gemiti mi rassicurarono per qualche istante. D'improvviso, sentii la sua mano afferrare la mia la quale mi fermò. Lo guardai confusa.
- Non ancora. - mi sorrise dolcemente baciandomi. 
Accolsì quel dolce bacio portando le mani dietro al suo collo. Sentivo il calore del suo corpo sul mio e non lo avevo mai desiderato così tanto come in quel momento. Volevo unirmi con lui del tutto, fargli capire che oramai gli avevo dato tutta me stessa per fargli capire quanto lo amavo. 
Mentre continuava a baciarmi, si tolse l'ultimo indumento che ci separava; i suoi boxer. Si posizionò di nuovo su di me e mi sorrise teneramente, facendo nascere le sue adorabili fossette. Un sorriso che mi scaldò il cuore. E proprio da quel sorriso, tutto il mio nervosismo e tutte le mie insicurezze svanirono. Solo lui era capace di rassicurarmi e mettermi a mio agio in quel modo. La luce arancione che emanava l’abat-jour gli illuminava parte del viso, facendo contrasto coi suoi occhi che in quel verde smeraldo, si aggiunse quel giallo ocra, facendomi quasi incantare da quel miscuglio così stupendo. Gli accarezzai il viso, spostando i ricci che gli cadevano sulla fronte. Era così bello. 
Si posizinò meglio su di me e sussultai leggermente quando le nostre intimità si sfiorarono. Cercai di non farlo notare. Lui mi guardò intensamente negli occhi, come per cercare qualche dubbio o ripensamento in quello che stava per accadere.
- Pronta? - mormorò.
Presi un lungo respiro. - Si. -
Lui mi prese la mano e la intrecciò con la sua, portandole all'altezza della mia testa. Mi resi di nuovo conto di quanto combaciavano alla perfezione; sembravano create apposta l'un per l'altra. 
- Mi fermerò ogni volta che tu vorrai. - 
Annuii leggermente, incapace di rispondere. 
Trasalii quando sentii il membro di Harry entrare nella mia fessura e quasi come se l'avesse previsto, mi baciò catturando un gemito che fuoriuscì dalla mia bocca. Continuò a muoversi dentro di me, e quello che provai fu uno sgradevole bruciore che mi fece inumidire gli occhi. Ad ogni spinta, stringevo forte la sua mano ancora stretta nella mia, cercando di non gridare anche se a volte mi risultava difficile. Lui mi lasciava dei teneri baci sul collo, solleticandomi la guancia con i suoi morbidi ricci. Quello che avevo tanto temuto, poi, si presentò proprio pochi istanti dopo. Sentii un intenso dolore quando lui ruotò i fianchi in avanti, facendomi sfuggiare un altro grido. Chiusi gli occhi cercando di non pensare a quella spiacevole sensazione, ma con scarsi risultati. Delle lacrime uscirono dai miei occhi e prima che potessero rigarmi il viso, le morbide labbra di Harry le catturarono. Lasciai la sua mano e mi aggrappai alle sue grandi spalle, singhiozzando in silenzio contro la sua pelle. 
- Mi dispiace tanto .. - mormorò al mio orecchio. Sapevo che era così, che gli dispiaceva davvero, ma non lo avrei fermato. Non mi sarei tirata indietro, non un'altra volta.
Gli diedi un bacio sulla sua spalla, fermando per qualche secondo in piu' le mie labbra sulla sua pelle umida. 
Lui girò il capo e incontrò le mie labbra, le quali baciò dolcemente, catturando ancora una volta qualche mio gemito. 
Per qualche attimo, mi aggrappavo all'unico pensiero che non mi facesse pensare al dolore che stavo provando. Quello che mi faceva sorridere contro le sue labbra, era il fatto che in quel momento, ero diventata un'unica cosa con il ragazzo che amavo piu' di me stessa. Un solo corpo, un unico cuore, una sola anima. E non potei fare a meno di pensare che finalmente, ci appartenevamo completamente. 
Harry continuò a spingere con ritmo costante, e sentivo il dolore svanire lentamente mentre qualche altra lacrima di troppo usciva dai miei occhi. Lui, puntalmente, baciava quelle lacrime salate, sorridendomi tristemente. Apprezzavo quel gesto, ringraziandolo con un timido bacio. 
Il suo petto contro il mio, mi diede la possibilità di sentire il suo cuore battere fortissimo, come il mio. Era incredibile come lui provasse le mie stesse emozioni. Forse era anche questo che ci accomunava. 
Passò un'ultima volta la sua mano su un mio seno, stringendolo delicatamente, facendomi inarcare leggermente la schina per il piacere che mi aveva fatto provare. 
La distanza delle nostre bocche veniva riempita dai nostri respiri e gemiti che si facevano sempre piu' forti per via del nostro respiro del tutto irregolare. Lui mi strinse ancor di piu' a se, quasi come se avesse paura che qualcuno potesse portarmi via; una stretta che ricambiai subito anch'io. 
Portò la sua fronte contro la mia e fece ancor piu' pressione dando delle ultime spinte piu' veloci, che ci portarono al culmine entrambi, emettendo un ultimo gemito all'unisono. 
Ci guardammo negli occhi e lo sentii rilassarsi sul mio corpo, premendo le sue labbra sulle mie. Poggiò la testa sul mio petto e mi strinse forte a se, piu' di prima, mentre io giocavo con i suoi morbidi ricci. Si spostò poco dopo mettendosi di fianco a me e ci coprì con la coperta. Mi accoccolai al suo petto, stringendolo come mai avevo fatto. Lui mi diede un bacio sui capelli, accarezzandomi delicamente il braccio. Con l'indice, seguivo linee immaginarie sui suoi pettorali, ma quel tratteggio fu interrotto quando la sua mano prese la mia. Mi spostai leggermente, così da poter guardare il suo viso. Era bello anche con i ricci scompigliati.
Sorridemmo insieme mentre le nostre dita giocavano tra loro.
- Ti ho fatto tanto male? - mormorò.
Scossi la testa, guardando le nostre mani. 
Lui mise l'indice sotto il mio mento e mi fece alzare il capo, così da poterlo guardare.
- Ti amo. - sussurrò. 
Non potei fare a meno di sorridere. Mi sporsi di poco e gli diedi un leggero bacio.
- Ti amo anch'io. - 
Ammirai un ultimo suo sorriso per poi sistemarmi meglio sul suo petto. Mi strinsi a lui e chiusi gli occhi, ripensando a ciò che era successo poco prima e beandomi del suo amabile profumo, caddi in un sonno profondo. 
 
Harry. 
Aprii gli occhi a causa della luce che entrava dalla finestra. Voltai la mia testa di scatto alla mia destra, sperando di trovarla lì che dormiva. Avevo paura che non ci fosse, che era stato tutto un fottuto sogno; e invece, era proprio lì, accanto a me che dormiva serenamente. Rannicchiata nella coperta, il suo petto si alzava e abbassava regolarmente, e le braccia portate al petto come in segno di protezione, le davano un'aria così dolce. Mi misi su un fianco per poterla guardare meglio e come ogni volta, mi stupii della sua bellezza. Le spostai una ciocca di capelli che le cadde sul viso e a quel tocco, lei si accoccolò meglio al mio petto. La strinsi a me chiudendola con un braccio, cercando di non svegliarla. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle, il quale mi provocò dei piacevoli brividi. Ubriacandomi del suo dolce profumo, le immagini di quella notte fecero spazio nella mia mente, facendomi sorridere spontaneamente. Ricordavo tutto di quella notte, ogni cosa.
Passai la mia mano sul suo fianco, toccando la sua pelle morbida, quella che avevo baciato per quasi tutta la notte. E non mi sarei mai stancato di farlo. Avvicinai il mio viso con cautela vicino alla sua spalla e le lascia un bacio appena accennato, sentendo quel leggero sapore che aveva la sua pelle candida. Tornai con la testa sul cuscino e la ammirai ancora. Non mi sarei mai stancato di guardarla, era così bella. Il mio sguardo si posò sulle sue mani, e fui tentato di stringerne una con la mia, ma mi fermai. Non avrei voluto svegliarla. Le sfiorai leggermente, e a quel contatto, ripensai a quando, in quella notte, mi stringeva forte a se. Mi sentii uno stupido quando per qualche istante, avrei voluto che lei fosse sveglia per poter ammirare anche quei suoi occhi color castano chiaro. Quelli che poche ore prima erano stati capaci di specchiare la sua anima, facendomi rendere conto piu' che mai che lei oramai mi apparteneva completamente. Come io per lei. Le sue labbra leggermente socchiuse mi fecero ripensare ai nostri baci carichi di passione e desiderio. Le sue braccia mi ricordarono i nostri intensi abbracci i quali incorniciarono quel meraviglioso momento in un quadro pieno di emozioni, carezze, piaceri .. appartenenza. 
Sapevo che quella notte non l'avrei mai dimenticata, perchè l'avevo fatta mia per la prima volta. E non c'era cosa piu' bella di questa. Non c'era cosa piu' bella di lei.
Guardai l'orario e vidi che era quasi mezzogiorno. Decisi di andare di sotto a prepararle la colazione anche se avrei voluto restare nel letto, accanto a lei, a guardarla dormire.
Mi alzai con calma spostando la coperta e assicurandomi che lei non si fosse svegliata. Indossai dei boxer puliti e un pantaloncino da basket qualsiasi. Sentii un mugugno e mi voltai per vedere Hope stringere il cuscino dove poco prima tenevo poggiata la testa. Mi avvicinai a lei e la coprii meglio con la coperta, chinandomi e lasciandole un'innocente bacio sulla fronte. Strinse un pò di piu' il cuscino e notai un suo timido sorriso il quale fece sorridere anche me. Sembrava una bambina. La mia bambina. 
Andai in bagno e mi lavai faccia e denti, poi andai di sotto in cucina cercando qualcosa nei mobili. Non c'era molto e mi ricordai poco dopo che mia madre avrebbe fatto la spesa dopo essere tornata da mia zia. Perfetto, nemmeno una colazione decente avrei potuto fare alla mia ragazza.
Andai in salone e presi la giacca che avevo lasciato sul divano la notte scorsa, portandola di sopra in camera mia. Camminai silenziosamente cercando di non fare rumore, ma quando entrai, trovai Hope alzata di spalle mentre indossava una mia maglietta. Poggiai silenziosamente la giacca sulla sedia e mi avvicinai a lei; quando le fui vicino, la chiusi in un abbraccio da dietro, facendola sussultare leggermente. Le baciai il collo arrivando fino alla guancia, dove lei rise timidamente. Si voltò incontrando i miei occhi e sorrise avvicinandosi ancor di piu' a me. 
- Buongiorno. - mormorai.
- Buongiorno. - 
- Lo sai che stai indossando la mia maglietta preferita? - 
- Be', da adesso e' mia. - 
- Se la vuoi, devi guadagnartela. - 
- E sentiamo, signor Styles, - circondò il mio collo con la sue braccia. - cosa dovrei fare? - 
- Mh .. mi dia un bacio. - 
Lei si alzò sulle punte e premette le sue labbra sulle mie.
- Un altro. - le dissi. 
Lei lo fece, sorridendo appena.
- Un altro ancora. - 
Lo fece di nuovo, ma prima che potesse staccarsi, portai una mia mano sulla sua guancia, così da poter approfondire il bacio. La sentii ridere mentre le accarezzavo il labbro inferiore con la lingua per poter aver accesso alla sua bocca. Quando la schiuse, le nostre lingue presero a danzare come solo loro sapevano fare. Continuando a baciarla, mi abbassai e portai le mie mani sui suoi glutei sollevandola da terra. Lei rise ancora, allacciando le sue gambe nude al mio bacino e stringendo i miei ricci. 
- Dov'eri prima? - mi domandò spostando dei ricci dalla mia fronte.
- Volevo prepararti la colazione, ma non c'è molto. - spiegai.
Lei fece spallucce. - Mh, fa niente. - 
Per qualche istante mi guardò confusa in attesa che facessi qualcosa, ma non mi mossi.
- Puoi .. ehm .. mettermi giù, adesso. - disse divertita.
- No. - risposi voltandomi e uscendo dalla camera.
- Dove stiamo andando? - chiese.
- In cucina. - 
- Harry, non voglio che moriamo per le scale. - 
- Non moriremo. - 
Quando iniziai a scendere i gradini, lei si strinse di piu' a me poggiando la testa sulla mia spalla. 
- Sembri un koala abbracciato al suo albero preferito. - 
- Sei un bell'albero. - 
- E tu un bel koala. - 
Sentii le sue morbide labbra sul mio collo che mi provocarono un leggero brivido di piacere.
Superato il salotto, entrammo in cucina e la appoggiai sul tavolo mentre io mi avvicinavo di nuovo al frigo. 
- Facciamo una torta. - disse.
Lo guardai confuso. - Ma io non so farla. - 
Lei sospirò divertita e si avvicinò a me. - Ti farò imparare qualcosa, allora. - 
Prese tutti gli occorrenti e se non c'era qualcosa, disse che poteva farne a meno. Io ero poggiato sulla cucina, mentre lei era vicino alla tavola, dandomi le spalle. La mia maglietta era abbastanza lunga da coprire l'essenziale, scoprendo però le sue meravigliose gambe. Mi avvicinai a lei, circondandole i fianchi da dietro e poggiando la mia testa sulla sua spalla. Aveva fatto un cerchio di farina sul tavolo e con la mano faceva dei cerchi circolari. 
- Sarai una brava moglie .. - sussurrai. - .. così gentile .. - le baciai il collo. - .. brava a cucinare .. - 
- Se tu vuoi fare il perfetto maritino, dammi una mano. - 
Si spostò e mi fece mettere al suo posto, mentre io ridevo.
Misi le mani nella farina e cercai di fare i movimenti fatti poco prima da lei, ma tutto quello che riuscii a fare era allargare il cerchio facendo cadere la farina a terra. Lei rise per il mio impaccio. 
- Stai ridendo di me? - 
- No, no. - si trattenne dal ridere.
Mi avvicinai pericolosamente a lei mentre indietreggiava, ma dovette fermarsi perchè incontrò il muro freddo. Tentai di baciarla, ma invece delle sue labbra, trovai le sue mani. La mia faccia si ricoprì di farina e questo la fece ridere. Le rivolsi uno sguardo di sfida, così tornai al tavolo prendendo un pò di farina e glielo lanciai contro. I suoi capelli divennero bianchi mentre lei cercava di difendersi. Accolse questa sfida e ne prese un altro pò, laciandomene contro. Scherzammo così, mentre le nostre risate facevano eco nella stanza. 
- Sembri un panda. - disse divertita.
- E tu un koala bianco. - 
Si guardò intorno. - Tua madre ci ucciderà. - 
- Non se puliamo prima che arrivi. - 
- Bene, allora vai a farti una doccia mentre io pulisco qui. - disse spintonandomi verso la porta.
- No, non ti lascio pulire da sola. - obiettai.
- Harry, vai a lavarti. - insistette.
- Hop.. - 
- Vai a lavarti! - ripetè interrompendomi.
Era così testarda.
Cedetti e andai nel bagno dei miei per farmi una bella doccia calda. Quando finii, tornai in cucina e trovai tutto pulito, ma Hope non c'era. Andai di sopra in camera mia e la trovai in piedi mentre sfregava sul suo capo un asciugamano per poter asciugare i capelli. Non indossava la mia maglietta e questo non mi piaceva. Mi avvicinai a lei, predendole l'asciugamano e posandolo sulla scrivania mentre delicatamente le toglievo la maglietta che indossava. Quando fù di nuovo in intimo, mi soffermai a guardarla mentre lei abbassava di nuovo il capo per l'imbarazzo, come la sera precedente. Non doveva vergognarsi, non di me, e poi, non aveva nulla di cui preoccuparsi. Era perfetta. 
Presi la maglietta che era poggiata sulla sedia vicino alla scrivania e lei alzò le braccia, così da potergliela infilare con molta piu' facilità. Quando la indossò, mi resi di nuovo conto quanto le stesse bene.
- Molto meglio. - mormorai.
Lei sorrise, poi riprese l'asciugamano e continuò ad asciugarsi i capelli. Andai in bagno e presi il phon, e quando tornai in camera per porglierlo, lo tirai.
- No, te li asciugo io i capelli. - 
- Stai scherzando? - 
- No. - dissi. - Siediti. - le indicai la sedia vicino alla scrivania. 
Lei fece come le dissi e sbuffò facendo il broncio. Presi l'asciugamano e scopigliai i capelli, facendole fare una smorfia.
- Uscirò da qui senza capelli. - commentò.
- Probabile. - 
Inserii la spina nella presa e iniziai ad asciugarglieli. Ogni tanto lei faceva qualche faccia buffa nello specchio, facendoci ridere insieme. Quando finii, risi del risultato. Aveva i capelli gonfi e scompigliati e rise anche lei mentre cercava di aggiustarli. 
- Ora siediti tu, prego. - si alzò così che potessi sedermi io.
Cambiammo le posizioni e lei iniziò ad asciugarmi i capelli. Le sue morbide mani massaggiavano la mia testa facendomi rilassare a quel tocco. Posò il phon sulla scrivania, poi si posizionò davanti a me cercando di aggiustare qualche mio riccio ribelle. 
- Vieni qui, koala. - mormorai poggiando una mano sulla sua gamba nuda, attirandola a me.
Lei si sedette sulle mie gambe sorridendomi maliziosamente.
- Lo sai che i panda e i koala non possono stare insieme? - 
- Perchè? - chiesi intrecciando le mie mani dietro la sua schiena.
- Perchè è contro natura. - 
- Allora questi due animaletti infrangeranno le regole. - 
- Credi che il loro amore durerà? - 
- Se vogliono .. il panda ama tanto il suo koala. - 
- Anche il koala ama tanto il suo panda. - disse portando le braccia dietro il mio collo. 
- E allora si, durerà. - 
- Per sempre? - 
- Per sempre. - sussurrai per poi baciarla dolcemente.

 
— • • —

    

Peppina e' qui!
Allora .. be' .. si .. 
il capitolo parla da solo, dai.
Inizio col dire che
CI HO PROVATO.
Spero di averlo scritto bene cwc
Nelle recensioni e su twitter mi avete messo ansia e
quindi non so se vi piace o meno.
VI PREGO, RECENSITE, ALMENO QUESTO.
CI TENGO DAVVERO TANTO.
Bene.
Un panda e un koala che scopano.
Dai, non sono carini? aw.
Okay, la smetto.


Vi cagate la mia ff su Niall? 
VI PREGO, CI TENGO TANTIIIISSIMO.




RINGRAZIAMENTO SPECIALISSIMO
alle persone che hanno messo la storie nelle
seguite, preferite, e ricordate.
E grazie mille anche alle persone che la recensiscono!
Se continuo, e' solo grazie a voi.
Sappiatelo, peppines
mie.

Twitter:
@infinitynaples

Ora mi dileguo.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Peppines, vi ame tantissimo :*
chiss chiss,
peppina.
   
 
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