Maybe
I didn't treat you
Quite
as good as I should have
Maybe
I didn't love you
Quite
as often as I could have
Little
things I should have said and done
I
just never took the time
You were always on my mind
(Always
on My Mind, Elvis Presley)
Entrò
nel pub dove si erano dati appuntamento, cercandoli nella confusione;
poi vide Darla agitare la mano e li raggiunse, impaziente di dare la
grande notizia.
- Jess? - chiese, ancora sorridendo, una volta
arrivata al tavolo.
Darla fece una smorfia.
- Aveva da fare,
stasera.
Una frase che aveva sentito già troppe volte, pensò,
mentre parte dell'entusiasmo scemava, lasciando il posto alla
delusione.
- Quindi, come è andata? - la incalzò Darla, cercando
di distrarla.
Rory cercò di recuperare il suo sorriso,
- Il
posto è mio. - annunciò, sedendosi.
Si congratularono con lei,
forse con troppo entusiasmo fino a stordirla, e ordinarono da bere.
-
Straniera, stasera voglio vederti ubriaca. - dichiarò Rick,
spingendole davanti il bicchiere.
- Ehi, non vorrai approfittarti
di lei, spero! - lo riprese Darla, dandogli una gomitata.
- Di
lei? Non c'è pericolo, vero? - rise lui. - Forza, brindiamo.
Rory
sollevò il suo bicchiere e lo fece tintinnare contro i loro, poi
bevendo il suo occhio cadde sulla sedia vuota accanto a lei.
Più
cercava di non pensarci più sentiva dentro di sé un urlo: perché
tra lei e Jess doveva sempre andare a finire male? Per cosa lo aveva
ritrovato a fare, per essere di nuovo ferita da lui? La sua vita
aveva funzionato benissimo fino a quel momento, e avrebbe continuato
serena anche senza di lui.
Era vero, lui l'aveva svegliata dal
torpore in cui era scivolata, l'aveva inconsapevolmente fatta
rimettere in discussione.
Sospirò, estraniata da Rick e Darla che
discutevano tra di loro:
Colora la mia vita con il caos
dell'inquietudine.
Ma il
prezzo era davvero alto.
- Ora basta. - dichiarò Darla,
sbattendo il bicchiere sul tavolo e alzandosi in piedi. - Andiamo,
Rick: accompagniamo Rory da Jess.
- La sta evitando, è chiaro:
che ci possiamo fare noi? - disse lui, guadagnandosi uno scappellotto
da Darla.
- Ma sei cretino? Che abbia il coraggio di affrontarla!
Andiamo, Rory.
Lei si strinse nella sedia,
- No, non ti
preoccupare... - balbettò.
- Muoviti, lo so che morivi dalla
voglia di dirgli che ti hanno preso: vai a dirglielo, e digliene
quattro già che ci sei, dato che si sta comportando come uno
stupido, chiedigli il perché invece di stare qui a continuare a
sospirare.
Rick si convinse,
- Ha ragione, non potete
continuare così all'infinito. - disse, alzandosi.
Rory li seguì
di controvoglia, pensando che la predica veniva proprio dai due
peggiori testoni della storia, che se non li avesse obbligati a
chiarirsi a quell'ora si sarebbero decapitati a vicenda. Anzi, Darla
avrebbe decapitato Rick.
Il taxi si fermò sotto casa di Jess,
lo videro uscire in quel momento.
- Corri, - la incitò Darla, -
vuoi che aspettiamo qui?
Rory aprì la portiera, scuotendo la
testa.
- No, andate: non preoccupatevi. - disse, scendendo dal
taxi, registrando velocemente che Jess si era accorto di lei.
-
Chiamaci se hai bisogno. - disse Rick, prima che il taxi ripartì.
-
Cosa ci fai qui? - le chiese Jess, freddamente.
- Non rispondi
alle mie telefonate, quando sono alla caffetteria non mi rivolgi la
parola: non mi hai lasciato scelta.
Jess incrociò le braccia.
-
Bene, dimmi.
Rory si morse la labbra: da quando aveva fatto il
colloquio non desiderava altro che quel momento, dirgli che l'avevano
presa, dirgli che ancora una volta era lui che l'aveva spinta; ma non
avrebbe mai voluto che fosse così.
- Mi hanno presa al Usa Today.
- disse, in un soffio.
Rovinato, ora la cosa non aveva più alcun
senso.
- Buon per te.
Lo sentì dire, mentre le lacrime le
pungevano gli occhi.
- Sì, buon per me. - commentò mesta, mentre
la speranza che fosse tutto un grosso malinteso si sgretolava.
Lo
sentì allontanarsi e aprì gli occhi, capendo solo in quel momento
di averli chiusi.
- Aspetta, Jess: si può sapere che cos'hai? -
lo chiamò, tirando fuori l'urlo che le risuonava nel petto da un
po'.
Jess si fermò un istante, prima di girarsi e camminare
veloce verso di lei.
- Che cos'ho? Buon per te, Rory, cosa vuoi
che ti dica d'altro? Non ci arrivi mai? - si fermò a un passo da
lei, la sua voce arrabbiata e delusa era ovunque. - Dean era il
ragazzo perfetto, che si comportava in maniera perfetta e ti amava in
maniera perfetta, anche quando con te faceva le corna a sua moglie
era sempre il tuo primo amore; e quel coglione? Macchinona, lavoro
importante, famiglia di prestigio. E poi ci sei tu, indecisa tra
Harvard e Yale, che passi dall'Observer al Usa Today. Sarei fiero di
te, perché ti sei guadagnato tutto, lo hai sempre sudato, ma sai che
c'è? Ho sempre pensato di non essere alla tua altezza, se vuoi
sentirtelo dire, dannazione. Capisci che odio vederti con Rick? Lui è
come me! - gridò, arrabbiato.
Rory deglutì, sbattendo le
palpebre per ricacciare le lacrime.
- Io non sto con lui. - Jess
si irrigidì. - Io non sto con lui, sono ben lontana dallo stare con
lui: lo considero un amico, come considero Darla un'amica. - blaterò
alla rinfusa. - Ma questo non vuol dire che io e te dobbiamo
continuare a vederci, non vedi? Non possiamo fare a meno di ferirci
in qualche modo a vicenda, è sempre stato e così sarà sempre.
Darla vive con me, ora, e sono sicura che continuerò a vedere Rick,
quindi non sarà un trauma non venire più alla caffetteria. Faremo
finta che non esistiamo, Jess, è l'unica soluzione. - disse,
continuando a parlare a discapito delle lacrime.
Il cuore le si
era spezzato sul serio: aveva appena ammesso a sé stessa che Jess
era la sua anima gemella, e contemporaneamente lo aveva tagliato
fuori per sempre dalla propria vita.
- Può anche non finire
sempre così. - disse Jess, capendo il suo errore di valutazione.
-
E com'è finita stavolta? Ci ammazziamo più noi di quanto non lo
facciano Darla e Rick, è così da sempre, questa volta abbiamo solo
tenuto duro più del previsto. - Si asciugò le lacrime. - Ti faccio
avere il tuo capitolo.
Fece un passo indietro, cercando di
combattere contro il magnetismo che la spingeva a lui.
Avrebbe
rinunciato al preavviso, e avrebbe passato le settimane che
l'aspettavano prima di iniziare il nuovo lavoro a Stars Hollow, a
casa, a leccarsi le ferite.
Aveva sempre cercato di guardare
oltre, fin da quando aveva diciotto anni: era palese a tutti che
aveva il cuore spezzato, ma cercava di fare finta che non fosse così,
cercava di ignorare che Jess le stava lasciando un vuoto così grande
dentro, ed essere di nuovo lì era quasi catartico, aveva come la
possibilità di consolare la sé stessa ragazzina e lasciarsi
consolare da lei.
Gli dava dello stupido, lo odiava
per la maggior parte del tempo per essersene andato senza dirle
niente, senza nemmeno lasciarla, ma ogni tanto, quando l'odio si
esauriva, le capitava di lasciarsi andare a una lacrima solitaria,
chiedendosi se lui la pensasse mai: la sua assenza era rimbombante,
perfino allo specchio, sola, la notava. Jess l'aveva riempita, e ora
non c'era più.
Sola, sul
pontile dove avevano fatto il pic nic tanti anni prima, dove lui le
aveva chiesto se tra lei e Dean fosse davvero finito tutto, pensò a
quella ragazzina che si sentiva abbandonata.
Sì, ora non aveva
dubbi, lui l'aveva pensata, disse a quella ragazzina, ma non erano
fatti per stare assieme.
La piccola Rory, nonostante tutto, grazie
alla sua innocenza era in qualche modo più forte di lei.
Passerà,
finirà. Prima o poi guarderò indietro, e capirò che l'amore vero è
un altra cosa, non succede sempre così?
A
quel pensiero la grande Rory sentì una morsa allo stomaco.
Sì,
amerai ancora, ma per quanto forte nessuno sarà come lui. E quando
capirai che stare con un altro sarà “accontentarsi”... forse hai
ragione tu, forse passerà, ma è arrivato il momento di prendere in
considerazione l'idea che invece sarà sempre così, che Jess non
sarà l'unico che ameremo, ma sarà l'unico che colorerà la nostra
esistenza.
Darla l'aveva
detto a Melinda, Melinda a Lane e Lane a Lorelai, così Rory, che
aveva sperato di leccarsi le ferite nell'anonimato, si ritrovò
ancora una volta davanti allo sguardo arrabbiato della madre.
-
Ammazzerò Jess, puoi starne certa: a quanto sembra è l'unico modo
per non vederti più così. - le disse, entrando trafelata in camera
sua.
- Mamma... - si lamentò Rory, nascondendosi con il cuscino,
capendo al volo il giro che aveva fatto la notizia.
- Ha ferito la
mia bambina, non merita nemmeno l'ergastolo. - disse Lorelai,
perentoria.
Rory si mise a sedere.
- Senti, anche io ho ferito
lui: non lo hai mai digerito, ma se c'è una cosa che dovresti
capire, come ho fatto io, è che io sono stata male come lo è stato
lui. Mi ha amato davvero, o non ci saremmo ritrovati dopo dieci anni
in questa situazione, e non puoi fargli una colpa di questo. - disse,
tutto d'un fiato.
Lorelai si lasciò cadere accanto a lei,
-
Perché detta da te sembra diverso? - sbuffò. La abbracciò, -
Tesoro, davvero lo ami ancora?
Rory appoggiò la testa alla spalla
della madre, in silenzio.
Jess
si alzò per l'ennesima volta dalla sua scrivania, ora per chiudere
le persiane, sperando che aiutassero a filtrare il rumore incessante
della notte newyorkese che non lo faceva concentrare.
Ancora una
volta sentiva la rabbia premergli lo stomaco, il petto, così forte
che era impossibile ignorarla, e ancora una volta non sapeva che nome
dare a quella rabbia, chi incolpare se non sé stesso o la sorte: di
ragazze come Rory Gilmore non ce ne erano molte sulla terra, non per
lui, questo l'aveva capito anni fa; e lui non solo aveva distrutto
una volta tutto quello che Rory poteva provare per lui, ma l'aveva
lasciata andare via una seconda volta.
Quando l'aveva rivista, il
pomeriggio dell'inaugurazione, era sinceramente convinto di essersi
liberato di lei, nei suoi pensieri: il fatto era che Rory era sempre
stata qualcosa di più, era ad un altro livello rispetto al resto del
mondo, e gli ci era voluto tanto tempo per sradicarsi la convinzione
che era l'unica.
Poi Rory era tornata, così lei
con le sue smorfie imbarazzate, il suo sguardo trasparente; aveva
lottato per un po' contro di lei, perché sapeva che era patetico
ricaderci, perché erano passati anni e perché sembrava che Rick le
avesse messo gli occhi addosso, ma il tempo era passato, la sua
guardia si era abbassata e Jess si era ritrovato di nuovo
dentro.
Sembrava che stesse andando tutto così bene, certo,
ufficialmente erano amici, ma sentiva che si stava ricreando qualcosa
tra di loro: conosceva Rory, sapeva cosa significavano i suoi
sguardi, li aveva già visti una volta.
Poi quella maledetta
mattina: stava passando a prenderli, lei e Rick, e gli sembrò di
vedere qualcosa, ma diede la colpa alla stanchezza e non ci diede
peso; poi quell'immagine acquisì un altro significato, un paio di
giorni dopo, ascoltando il racconto che Rick stava facendo ad alcune
clienti, in particolare la parte in cui gli raccontava di come c'era
una ragazza nuova nella sua vita.
Il giorno dopo Rory arrivò alla
caffetteria e andò via con Rick, e per Jess non ci fu più alcun
dubbio: era arrabbiato con lei, non solo per quel barlume di
illusione che gli aveva dato, ma perché aveva scelto proprio
Rick.
Come le aveva detto l'ultima sera in cui si erano visti,
Rick era come lui: si era sempre detto di non essere abbastanza per
Rory, che era quello il motivo per cui non avevano funzionato, e
saperla con lui era come un pugno in pieno stomaco, non c'erano
scuse.
Ma come al solito aveva frainteso tutto, e il suo
comportamento ancora una volta l'aveva fatta allontanare,
dimostrandole quanto fossero incompatibili. Aveva rovinato tutto
un'altra volta con Rory Gilmore, non riusciva a credere di essere
stato tanto stupido: voleva dire qualcosa se dopo dieci anni lei era
ancora tanto importante.
Non aveva più diciassette anni,
doveva fare qualcosa per rimediare.
Nda Eccomi qui, un capitolo un po' triste ma spero che serva a chiarire un po' meglio le situazioni di Rory e Jess.
Sono un po' perplessa sul pezzo di Rory a Stars Hollow, dove lei in qualche modo parla con sè stessa ragazzina, spero che non risulti troppo complicato.
Ora mi rimane che decidere come utilizzare il prossimo capitolo, se sarà una tappa o una meta, la fine insomma...
Beh, ho una settimana per decidere ;-)
Vi ringrazio per le recensioni, alla prossima!