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Autore: S05lj    22/02/2013    4 recensioni
Gotham City ha un eroe che se ne va in giro con le mutande sopra i pantaloni, ma non è solo questo, perché il tizio con le mutande sopra i pantaloni riesce anche a catturare dei criminali. Ma se i criminali se ne stessero zitti e buoni in prigione, non ci sarebbero più storie del tizio con le mutande sopra i pantaloni. Allora come fare? Si fanno evadere! Questa è la storia della fuga di quei criminali dal manicomio di massima sicurezza di Arkham.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Fuga da Arkham

Arkham Asylum, ora d’aria.

Le guardie armate se ne stavano ferme ad ogni entrata dell’ampio salone dedicato alla ricreazione dei detenuti, dritti sulla schiena e rigidi sulle spalle tanto da far credere che come requisito per entrare lì dentro bisognasse infilarsi una scopa in culo.

L’ora d’aria per i detenuti più pericolosi e terribili di Gotham solitamente si svolgeva in questa maniera:
L’Enigmista se ne andava in giro a fare indovinelli, tutti gli risolvevano, e lui andava a piangere in un angolo come una femminuccia e ad autocommiserarsi. Solo la vista delle sue tutine attillate lo tirava un po' su di morale.

Due Facce tirava la monetina per decidere se tirare la monetina.

Il Joker faceva il ganzo raccontando di tutti i suoi colpi, di quanto fosse figo, forte, bello etc… salvo poi arrivare Harley Quinn che lo additava con nomignoli come “pasticcino” “zucchino” “ricottino” “tesorino” e così via facendo scoppiare tutti a ridere. Seguiva a ruota un’asta di vendita che partiva dai 2 centesimi, in cui il Joker tentava di vendere la sua fidanzata a qualcun altro. Mai riuscito nell’impresa.

Il Pinguino veniva solitamente acciuffato da Bane e Killer Crok che lo usavano come palla per una partita a basket quando andava bene, altrimenti il baseball.

Lo spaventapasseri se ne stava in un angolino in disparte, nessuno mai lo guardava, né parlava con lui, poiché essendo ipersensibile, si innervosiva subito e sganciava poderosi peti allucinogeni.

Zsaz se ne andava in giro a far vedere le sue tacche su tutto il corpo, indicando con orgoglio il posto dedicato a Batman, ovvero il mignolo destro, del piede sinistro. Nessuno ha mai capito di che cosa si facesse, quindi lo lasciavano perdere.

Catwoman si limitava a passare, avanti e in dietro sculettando in maniera provocante e facendo sbavare tutti gli uomini come lumache.

Poison Ivy invece passava le giornate a curare le sue piantine di Marijuana.

1° tentativo
Un giorno come tanti, ma forse un po’ più asfittico del solito, il Joker ebbe una brillante idea.

-Perché non evadiamo? - Chiese tutto contento, voltandosi alla sua destra e accorgendosi con un urlo disumano di aver rivolto quella domanda alla guardia che lo stava scortando al cortile.

Per tutta risposta si dovette fare 2 giorni di isolamento, ma tanto lui era matto e quindi parlava tra se, tutto contento.

2° tentativo
Quando fu fuori, e nuovamente nel cortile si rivolse a Due Facce.
-Perché non evadiamo? -
-Aspetta che tiro la moneta. - Guardò il risultato. -Si, ci sto. -
Il Joker si guardò attorno. -Facciamo una bella fuga in massa, che ne dici? -
-Aspetta che tiro la monetina. -
-Potremmo organizzarci tutti insieme, fare una specie di rivoluzione. -
-Ora tiro la monetina. -
-E poi una volta fuori potremmo organizzare un colpo tutti insieme. -
-Non mi ricordo più testa buona che cosa avevo scelto. -
-E poi uccideremo Batman, e conquisteremo Gotham, e poi ci allargheremo a tutta l’America, diventerò presidente degli Stati Uniti, e poi di tutto il mondo! -

Scoppiò un boato di applausi di tutti i criminali che si erano riuniti a sentirlo parlare e slogan Joker for President, già si levavano nell’aria.
-E come prima legge abolirò le storie Yaoi! - Gridò il Joker, ma subito dopo gli arrivò uno stivale con un tacco 12 che lo centrò in pieno naso gettandolo a gambe all’aria per terra.
-Ma sei pazzo?! - Gridò un Robin più incazzato che mai. -Io ci campo con quelle storie. E’ l’unico modo di essere ricordato! - Si riprese la scarpetta e in un silenzio agghiacciante se ne tornò da dove era venuto, fuori dal penitenziario.

Il Joker si rialzò dolorante ancora sconvolto per la tranvata ricevuta.
-Comunque noi ci stiamo. - Disse Due Facce mostrando la monetina.
-Perfetto. - Il pagliaccio si rivolse a Bane. -Dobbiamo fare un piano di fuga. -
-Io ce l’ho. - Disse il gigante strafatto di Venom.
-Ah si? -
-Si, però c’è un piccolo inconveniente. -
-Si può risolvere vendendoti la mia fidanzata Harley Quinn? -
-No. - Rispose secco l’altro. -Io posso farvi uscire, ma poi c’è bisogno che voi facciate uscire me. -
-Eh dai! Poi un modo si trova. - Sentenziò anche Due Facce. -Dicci come volevi fare. -
-E’ molto semplice. - Bane afferrò il Pinguino che cominciò subito a dimenarsi urlando a squarciagola di metterlo giù. Per tutta risposta l’energumeno lo lanciò in aria e gli piantò un calcio rinviandolo oltre il muro di cinta che circondava Arkham.

Tutti rimasero ad osservare il Pinguino mentre atterrava su di un campo con una poderosa culata, venne raggiunto dalle guardie che lo avevano visto tentare la fuga, lo picchiarono con i manganelli e poi lo trascinarono nuovamente dentro, promettendogliele dell’altre e gli prescrissero sedute di terapia con il dr Hugo Strange, noto maniaco sessuale fissato con pipistrelli e altri oggetti sadomaso.

Joker storse la bocca. -Forse codesto non è proprio un piano infallibile. -
-Eh… allora provaci te a mettere a punto un piano, itelligentone. -
Sulla testa del Joker apparve una lampadina.
-Ce l’ho! Venderò Harley Quinn alle guardie, in cambio della libertà! - Si girò verso una delle guardie sulla torretta. -Hey sbirro, se ti vendo Harley Quinn ci fai uscire? -
-Piuttosto la morte! - E si gettò dalla torretta di guardia schiantandosi sull’asfalto.
-Dai… se tutti reagiscono così tempo 3 settimane occuperemo l’Arkham. - Scherzò Due Facce divertito.
-Uffa… mai nessuno che me la compri. - Brontolò il Joker mentre Harley arrivava con una torta di lumache e cavolo.
-Pasticcino guarda cosa ti ho preparato? Sei contento? -
-Nooooo!!!! - Il Joker corse spaventato a nascondersi dietro Killer Croc che si stava scaccolando.
-Pasticcino? Dove sei? Tesoruccio? - Stringendosi nelle spalle la bionda psichiatra guardò Bane. -Oh poco male vuol dire che ce la mangeremo noi, vero ragazzi? -

Ci fu un fuggi fuggi generale, le guardie preoccupate per una sommossa intervennero per sedare Harley Quinn che stava facendo trangugiare con un imbuto quell’obrobrio all‘Uomo Calendario.

3° tentativo
Il Joker tornò vicino a Due Facce. -Allora questa fuga? Ci hai pensato? -
-Si, però la faccia buona della monetina non vuole, mentre quella cattiva mi suggerisce una strage. -
Il pagliaccio gli passò una mano intorno alle spalle. -Harvey, te lo devo dire… questa tua fissazione per la dualità mi preoccupa, e te lo dico da amico. Hai mai pensato di farti vedere da uno psichiatra in gamba? Harley ad esempio è brava. Te la vendo. Guarda ti ci metto anche il completino da infermiera sadomaso, che ne dici? -
-Ti do il mio budino a mensa se mi dai il completo da infermiera. -
-Ci sto. -
A loro due si avvicinò Killer Croc, masticandosi un femore. -Hey smilzi, io ce l’ho un piano di fuga efficace. -
-Ah si? - I due criminali si voltarono verso l’energumeno verde.
-Si, state a vedere. - Così dicendo partì di corsa verso i bagni pubblici, scardinò una porta rivelando Hush seduto sulla tazza con il giornalino di Batman, lo scaraventò fuori senza troppi complimenti e si gettò nel gabinetto.

Tutti rimasero ammutoliti nell’osservare un energumeno di 4 metri e passa tentare di infilarsi nel buco di scarico del cesso, finché non rimase solo un braccio che spuntava fuori, tirò lo sciacquone e ridendo come un ossesso sparì completamente con un ultima frase di saluto.
-Addio imbecilli! Hahahahahahahaha! -

Due facce si voltò verso il Joker. -Però funziona. Vuoi andare avanti te? -
-Sai… ho appena ritirato la camicia pulita dalla lavanderia… e… poi sono allergico agli stronzi. -
-Ecco perché sei tutto bianco. -
-Hahahahahahahaha!!!!!!!!! - Scoppiarono a ridere insieme come due deficienti, vennero riportati in cella che ancora stavano ridendo.

4° tentativo
Essendo Giovedì i detenuti di Arkham anziché la solita ora d’aria, avevano 2 ore di aerobica con il Direttore del penitenziario Hugo Strange, che si presentò in tutù fuxia spara flash attillato che metteva tutto in evidenza, subito appena lo videro 7 o 8 detenuti vollero ritirare la loro offerta di insanità mentale, ci provò anche il Joker, ma visto in che condizioni stava non lo presero neppure in considerazione.

Mentre Strange si esibiva nell’esercizio principale, ovvero il ballo dell’oca, in fondo alla sala, nascosti dalle siluette femminili che andavano pazze per le ore di aerobica e dell’Enigmista, che ogni scusa era buona per lui per tirare fuori la sua tutina verde super aderente che gli metteva in evidenza le natiche, il Joker stava parlando con Harvey Dent di un possibile piano di fuga. Vicino a loro Bane si era estorto tutto il Venom dal corpo tornando a divenire alto un metro e un tappo con il fisico di un camionista campione di trangugia bistecche alla fiera del cavallo, e siccome l’ora d’aerobica faceva schifo anche a Zsaz, c’era pure lui.
-Lo sai cosa? - Disse il Joker. -Potremmo scavare un tunnel sotterraneo. -
-Io taglio, io taglio! - Cominciò a saltellare Zsaz.
-Bisogna scavare, non tagliare. - Gli fece notare Bane.
-Volete vedere dove mi farò la prossima tacca? -
-Oioia, facci vedere questo posto e poi chetati, che stiamo parlando di cose serie. - Sbottò Harvey guardandolo con la parte cattiva.
Zsaz cominciò a sganciarsi i pantaloni e subito Bane, pensando che gli volesse mostrare il tizio con un occhio solo gli tirò una tranvata in testa facendolo svenire sul posto.
Gli altri due guardarono il poveraccio riverso a terra con la bava alla bocca e il corpo che si contraeva in spasmi di convulsioni.
-Ricordami di non venire mai al cesso con te. - Gli disse il Joker spaventato.
-E se invece del tunnel ci calassimo nel condotto della biancheria sporca? - Chiese Harvey Dent.
-Io non striscio sulle sgommate di cacca delle mutande altrui. - Rispose il clown schifato. -Sono un criminale di classe io. -
-Io ci sto. E’ un buon piano. - Disse Bane. -Se te non vieni, evadiamo solo noi e a te ti si lascia qui con lui. - E indicò Hugo Strange che stava facendo finta di salire la corda.
-No! Vi prego, non fatemi una cosa del genere! Vi regalo Harley Quinn… vi invito nelle fan fiction hard che le fangirl scrivono su di me… non mi lasciate qui da solo vi prego. -
Mossi a compassione i due criminali accettarono di trovare un piano di fuga congeniale a tutti.

Le loro chiacchiere vennero interrotte dall’arrivo di un altro detenuto, legato con catene a mani e piedi, neppure fosse Superman.
-Hey… bada chi hanno portato? - Fece Bane indicandolo. -Io lo conosco quello. -
-Chi è? - Volle sapere Due Facce.
-E’ Ras’al Ghul. - Gli spiegò il Joker. -Il cattivo del primo film, quello che nel fumetto nessuno sa chi è, ma quando arriva tutti si spaventano e se la fanno addosso. - Non appena disse quella frase lo Spaventapasseri tirò un peto tremendamente nocivo che fece il vuoto intorno a lui. Intervennero le guardie che lo sedarono e lo portarono via.
Il Joker si voltò verso i suoi compagni di evasione e gli portò una mano sulle spalle. -State pensando a quello che penso io? -
-Si, tiriamo la monetina. - Disse Due Facce.
-Mettiamo un tappo in culo allo Spaventapasseri. - Fece Bane.
-No! - Gli guardò sconcertato. -Potremmo chiedergli se ci sta ad evadere con noi. -

La loro attenzione si focalizzò sul nuovo arrivato che tutti stavano guardando.
-Questa è l’ora di aerobica Ras, devi fare come me. - E Hugo Strange attaccò a dimenare il culo.
-Io sono Ras’al Ghul… - Cominciò quello con voce tonante e fiera. -… sono stato l’unico a rimanere in piedi contro l’esercito dei Mongoli, ho ucciso più persone di quante stanno leggendo questa fan fiction, anche se non ci vuole molto… Ho solcato questa terra per più di tutti i vostri anni messi insieme… e non dimenerò il culo come fossi una checca isterica qualsiasi. -
La guardia lì vicino gli piantò il taser dietro l’orecchio facendolo piombare al tappeto scosso da convulsioni. Tutti rimasero ad osservarlo scosso dall’elettricità e poi presi da un attacco irrefrenabile di aerobica si misero tutti a ballare per non rischiare di essere fulminati dalle guardie col taser.

5° tentativo
Due Facce stava giocando a testa o croce con Zsaz, ma visto che la sua monetina aveva solo testa, vinceva sempre lui e Zsaz si incacchiava e cominciava a urlare minacce contro la monetina, dicendogli che aveva un cm di pelle libero apposta per lei.
Il Joker arrivò tutto felice e si sedette vicino all’ex procuratore.
-Allora? Novità? -
-Sempre le solite cose. - Gli disse lui liquidando Zsaz che andò a stressare con le sue tacche l’Uomo Calendario.

-Hai sentito Ras’al Ghul? Ci sta? -
-Ha detto che non sono il suo tipo. - Il Joker e Due Facce si guardarono un po’ negli occhi e poi scoppiarono a ridere divertiti.
-Hahahaha… ma dove le trovi. - Harvey Dent si asciugò una lacrima. -Dai davvero… ci sta? -
-Devo chiederglielo, ho preferito che ci fossi anche tu. - Alzò la testa indicando il criminale seduto in disparte, sembrava in meditazione. -Andiamo… -
-Aspetta… magari non è il caso di aspettare Bane? -
-Macché… ora noi due secondo te non siamo in grado di convincere qualcuno da persone civili quali siamo? E poi miseria sbudellata, sei o non sei un ex procuratore distrettuale? -
Tutti convinti i due si avvicinarono a Ras’al Ghul.
-Hey… psst… - Il Joker cominciò a fargli gesti per richiamare la sua attenzione.
-Cosa volete? -
-Non dirlo a nessuno… - Bisbigliò l’ex procuratore. -Ma stiamo organizzando una cosa di nascosto… -
-Si una cosa proibita. - Il Joker si sporse a pochi cm dalla sua faccia. -Una cosa di gruppo, abbiamo già sentito Bane, lui ci sta, e visto che ti conosce abbiamo pensato di farci entrare anche te. -
Ras’al Ghul cominciava ad avere un’espressione abbastanza spaventata e gli guardava guardingo.
-Sarà una cosa rapida… ci ritroviamo tutti insieme  e budubum di qua e budubum di là, siamo tutti felici. -

Prima che Harvey potesse ragguagliare il pagliaccio sulle sue parole abbastanza ambigue, il poveraccio cominciò ad essere malmenato con poderosi manrovesci.
-Come osi tu… insulso pervertito venire qui da me, Ras’al Ghul e propormi tale sconcerie. Io, che ho avuto più donne di quante storie hentai girino sul web. Io che non sono mai stato nominato in una storia Yaoi nemmeno per sbaglio… -
Poi una guardia gli sparò un tranquillante elettrico alla nuca che lo fece volare al tappeto scosso da convulsioni.
Il Joker si rialzò dolorante, aiutato da Harvey Dent.
-Ma che ho detto che non va? -
-Io te lo volevo dire che eri un pochino ambiguo. -
Poi arrivarono le guardie e portarono via Ras'al Ghul che ancora si contorceva per l'elettricità.

6° tentativo
Una volta risolto il malinteso con Ras’al Ghul, il capo della Setta delle Ombre fu ben felice di aggregarsi al simpatico gruppetto di evasori.
-Perché non chiami i tuoi ninja? - Gli chiese Bane. -E già che ci sei chiami Talia… arf arf arf… -
Mentre il gigante sbavava come un alano Ras lo fulminò con lo sguardo.
-Poi te la sposi vero? -
Bane si ricompose subito. -Dicevo per dire… per scherzare… -
-Non posso chiamare i ninja… non ho il cellulare. - Ras si massaggiò la barbetta. -Avete una mappa di Arkham? -
Tutti si guardarono nelle tasche, e il Joker estrasse un cuscino che faceva le pernacchie.
-Senti… - Prrrrrrr.
E i 3 attaccarono a ridere divertiti. Bane che non aveva mai visto una cosa del genere come un bimbetto cominciò a giocarci nemmeno fosse la cosa più bella al mondo.

Ras’al Ghul si stava nascondendo agli occhi degli altri detenuti e delle guardie con una mano, vergognandosi di aver accettato di far parte di quella combriccola e probabilmente dell‘intera fan fiction.

-Dobbiamo ottenere una mappa di Arkham. - Disse infine. -Come possiamo fare? -
-Il Pinguino ha tutto quello che può servire, ma non è detto che ci aiuti. - Gli disse Due Facce.
-Ogni uomo ha un prezzo… - L’attenzione di Ras venne catturata da Harley Quinn che si fece spazio fra Bane e il Joker furiosa come non mai.
-Sei tu Ras’a qualcosa? - Chiese imbizzarrita.
-Sono io. - Rispose quello sollevando un sopracciglio.
-Mi hanno riferito che tu hai picchiato il mio pasticcino l’altro giorno. - Harley si chinò in avanti.
-Harley… - Il Joker tentò di intervenire e si beccò uno schiaffone dalla sua fidanzata.
-Zitto tesoruccio, ci pensa la mammina a questo balordo. -
-Balordo a me? - Ras si alzò. -Ma lo sai con chi stai parlando donna? Io sono Ras’al Ghul… -
Harley gli piantò un ceffone talmente forte da farlo volare contro le pareti della prigione. Subito tutti si misero in cerchio urlando: -Botte! Botte! -
Ras si staccò dal muro. -Dico ma sei impazzita? -
-Se ti azzardi a toccare ancora il mio tesoruccio ti do anche il resto. -
Poi sculettando se ne tornò tra le file dei carcerati.
Ras sembrava scioccato e si massaggiava il mento sentendolo scricchiolare ad ogni movimento.
-Ha una forza sovrumana. E’ la tua fidanzata? Posso reclutarla nella Setta delle Ombre? -
-Certo! Anzi guarda, te la regalo, e in omaggio solo per te, perché mi sei simpatico ti regalo anche il completo da psicologa sadomaso. - Gli dette di gomito. -Eh che ne dici? -
Purtroppo per il Joker l’affare andò a monte quasi immediatamente perché Harley tornò con un pasticcio che a suo dire doveva essere mousse al pappagallo e provola e lo piantò sotto il naso di Ras guardandolo con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro.
-Facciamo la pace? Non voglio essere una di quelle fidanzate gelose degli amici del proprio pasticcino. Ho fatto questo piatto apposta per te. -
Lasciando la nauseante melma nelle mani di Ras'al Ghul, tutta contenta l’ex psichiatra se ne andò saltellando, il Joker fece per dire qualcosa a proposito della sua abilità ma l’altro lo guardò male.
-No. Ci ho ripensato. -
Tutto mogio il pagliaccio incrociò le braccia sul petto. -Uffa… ci ero quasi riuscito. -
Harvey gli dette una pacca sulle spalle. -Non ti abbattere, prima o poi ci riuscirai a venderla. -

1° passo: Ottenere le Mappe dal Pinguino
Durante l’ora d’aria il gruppetto di criminali si ritrovò per mettere a punto un piano.
-Dov’è Ras? - Chiese il Joker.
-Arriverà un po’ più tardi, ieri sera ha buttato quell’affare che gli aveva dato Harley Quinn nel cesso e adesso gli si è intasato e quando le guardie gli hanno detto di stasarlo lui ha cominciato con la sua solita tiritera di: Ma lo sapete chi sono io? Sono Ras’al Ghul… etc… etc…
E si è beccato una teiserata alla nuca e adesso è in infermeria. Comunque poi ci raggiunge. -

-Vabbé tanto per convincere il Pinguino bastiamo noi. -
In verità non fu affatto facile convincere il Pinguino, prima perché appena li vide avvicinarsi il criminale se la dette a gambe, e solo dopo una buona mezz’ora riuscirono ad afferrarlo, a quel punto si ritrovarono davanti alla cruda verità.
-Io non vi do proprio un bel niente perché siete tutti degli stronzi. Soprattutto lui. - E indicò Bane.
-Andiamo Pingui, un favore da criminale a criminale, potrai evadere con noi. - Il Joker gli mise un braccio intorno alle spalle. -Immagina… noi soli soletti su di un isola tropicale… -
-Alla fine sei diventato frocio? - Gli chiese il Pinguino. -Ma togliti dalle scatole te e le tue isole tropicali. Non vi do proprio niente perché siete degli stronzi che mi trattate sempre male. Harvey mi ruba sempre le patate a mensa, te mi metti sempre il cuscino pernacchioso sotto al culo quando mi siedo, e lui mi usa come palla da basket o da baseball. - Incrociò le braccia sul petto mentre gli altri 3 ridevano divertiti e si facevano i complimenti per le loro birbonerie. -Non vi do nemmeno una caccola. -
Terminò il Pinguino.
-Eddai Pingui… ti vendo Harley Quinn come fidanzata. Che ne dici? Un cesso come te la accetterà di sicuro. -
-No. La tua fidanzata cucina come un cane, anzi peggio. E i cani non hanno il pollice opponibile. - Si massaggiò il mento. -Però facciamo così… se convincete Catwoman a passare una notte con me, accetterò di aiutarvi. -
-Affare fatto. -
Si allontanarono e subito Harvey Dent si avvicinò al Joker.
-Dico ma sei scemo? Non riusciremo mai a convincerla a passare una notte con quello? Ma lo hai visto? Neppure un fans di Marilyn Manson ci passerebbe una notte. -
Il pagliaccio si strinse nelle spalle. -E’ la nostra unica occasione Harvey… - Lo osservò pensieroso. -Ma lo sai che non ci avevo mai fatto caso? Il tuo nome è simile a quello di Harley? Questo vuol dire che siete fatti l’uno per l’altra… -
-Dacci un taglio. Non la voglio. -
-Si però anche te con la faccia che tieni sei troppo pretenzioso. -
-Ragazzi… - Bane si intromise tra i due. -Mi è sorto un dubbio… lo sapete vero che chi di noi andrà a parlare con Catwoman si beccherà non pochi schiaffoni? -
In quel momento ebbero tutti la medesima idea vedendo entrare Ras’al Ghul, e gli furono subito addosso. Lo informarono degli sviluppi.

-Qual è Catwoman? - Chiese lui e non appena glie la indicarono tutti e 4 cominciarono a sbavare come delle lumache. -E’ un vero crimine. Non c’è un altro modo? -
-No. A meno che tu non chiami Talia, che accetta di travestirsi da Catwoman. -
-Mia figlia non accetterebbe mai di passare una notte con quel mostro! - Si inalberò.
-Si… certo… convincetene. - Bane gli dette qualche pacca consolatoria sulla spalla. -Ras… non è bello sentirselo dire ma… tua figlia è molto generosa… molto… ma molto, molto, molto… -
-E piantala! Ho afferrato il concetto! -
-E’ questo il destino della prole femminile negli universi comics. - Cercò di tirarlo su l’ex procuratore.
-Perché pensi che io non abbia avuto figli? -
-Perché sei brutto? -
-Sei impotente? -
-Non sai come si fa? -
Harvey gli fulminò con lo sguardo. -Avete finito? Non è che voi siete degli adoni. -

Comunque riuscirono a convincere Ras ad andare a chiedere a Catwoman di passare una notte con il Pinguino, nel frattempo che il ninja si avviava a svolgere la sua missione loro 3 si misero a giocare a carte.
-Voi che ne dite? Forse dovevamo dirglielo che Selina non è così generosa come sembra? - Chiese Bane.

-Porco! - L’urlo riecheggiò in tutto il cortile e poi un sonoro CIAF a seguire fece voltare tutti i presenti verso Ras’al Ghul incastonato nuovamente contro il muro di cinta del cortile.
-Forse dovevamo avvertirlo… si. - Dissero gli altri due osservando l’intervento delle guardie, che pensando fosse un tentativo di fuga lo fulminarono col taser e fecero rientrare tutti quanti nelle proprie celle.
  
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