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Autore: Marty Evans    22/02/2013    4 recensioni
Dimenticate tutto quello che sapete di Doctor Who dal episodio 5x01.
Cosa sarebbe successo se per Amy Rory fosse stato solo un ricordo della sua vecchia vita a Leadworth? Cosa sarebbe successo se il Dottore avesse scoperto che durante il processo di rigenerazione, un anima umana si era infilata dentro di lui e abitava il suo corpo? Chi è quest’anima? Perché ha scelto proprio il corpo del Dottore? Perché pare che quest’anima sia connessa e legata ad Amy, al suo destino, al suo misterioso passato e ai suoi terribili incubi? Cosa rappresenta il ciondolo che Amy ha al collo fin da bambina? Come mai Amy e il Dottore iniziano a provare una forte attrazione l'uno verso l'altra?
Una mia rivisitazione della 5 stagione. Questa storia è uno Spin-off della mia serie su Lily Evans e i Malandrini. Cosa lega questi universi completamente diversi?
Eleven/Amy
Crossover:Harry Potter/Doctor Who
Leggete e per favore recensite!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Doctor - 11
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Cinque minuti

Image and video hosting by TinyPic Chi conosce Doctor Who sa già chi è questa ragazza mentre gli altri lo scopriranno

 

Il giardino in cui  c’era la grande casa piena di stanze e corridoi dove abitava la piccola Amelia Pond era deserto e soleggiato, quando il TARDIS atterrò di nuovo li. Il Dottore spalancò le porte del TARDIS.  Non notò che era pieno  giorno.  Raggiunse la porta della casa di Amelia. L’aprì con il cacciavite sonico, gridando come un ossesso:              «Amelia! Amelia! Ho capito cos’era! Ho capito cosa mi sfuggiva! Devi uscire da li!»  Corse su per le scale continuando a gridare:«Amelia! Amelia! Stai bene? Ci sei?»

Cercò di aprire la porta della camera di Amelia con il cacciavite sonico. Non riuscendoci continuò a gridare:«Il Prigioniero Zero è qui! Il prigioniero zero è qui! Mi senti Amelia? Il Prigioniero Zero è qui!»

Ma, proprio in quel momento, un’ombra lo colpì alle spalle

 con un colpo di mazza da cricket in testa.

Il dottore si svegliò e quasi sbatté la testa contro il muro. Aprì gli occhi e appena  si rese conto di dove si trovava si guardò intorno. Sentii una voce di donna dire:«Uomo bianco, sulla ventina, è colpevole di effrazione, inviate i rinforzi  è immobilizzato.»  Si voltò verso la voce. La prima cosa che vide furono due lunghe gambe coperte da collant  trasparenti, risalendo con lo sguardo vide una gonna nera con cintura e fondina per la pistola. Il suo guardo si spostò più su la donna portava un giubbotto anti proiettile nero sopra a una camicia bianca e a  una cravatta a scacchi bianchi e neri. Il viso era pallido, aveva labbra rosse e stupendi smeraldi verdi al posto degli occhi. Portava i  capelli corti e aveva un berretto della polizia britannica in testa. Il Dottore  ci mise un attimo a capire che quello di cui la ragazza stava parlando alla radiolina era lui.

«Ohi!Tu sta fermo!» gli intimò la ragazza- poliziotta.

Quando il Dottore riuscì a parlare (non solo perché aveva preso una mazza in testa ma anche perché era ipnotizzato dalla ragazza che gli stava di fronte)Disse:«Ehm.. Una mazza da cricket ma..» Fu interrotto dalla Ragazza- bellissima- poliziotta che gli disse in tono accusatorio:« Sei colpevole di effrazione»

Il Dottore provò  ad alzarsi ma si trovò legato al termosifone da manette. Ecco cosa intendeva la Ragazza- poliziotta quando aveva parlato alla radio .pensò lui. E poi disse ad alta voce « Sono tutto nuovo. Un colpo in testa era quello che mi serviva per..» Fu di nuovo interrotto dalla poliziotta che indispettita gli disse:« Vuoi chiudere la bocca! Stanno arrivando i rinforzi»

« Sei una poliziotta?» chiese lui anche se aveva già notato la divisa. Lei lo ignorò e disse con tono di sufficienza:

«Sei colpevole di effrazione. Questo l’hai capito?»

«Ma tu che ci fai qui? Dov’è Amelia?» chiese lui preoccupato. La casa era deserta. Non c’era traccia della piccola Amelia. E ora  trovava una poliziotta in casa sua. Una bellissima poliziotta si corresse mentalmente. Però era preoccupato . Qualcosa non andava. Non pensava di essere stato via tanto. Qualche ora al massimo. Ma dov’era finita la piccola Amelia nel frattempo? L’aveva presa il prigioniero Zero? Quel pensiero portò con sé una paura soverchiante.  Amelia non poteva essere stata presa. Cercò di convincersi. I suoi angoscianti pensieri furono interrotti dalla poliziotta che chiese:«Amelia Pond?»

«Si Amelia. La ragazzina scozzese dov’è? Le avevo detto 5 minuti. I motori si stavano consumando. Ma, ora sono qui. Le è successo qualcosa?» chiese il Dottore ansioso e preoccupato.

« Amelia Pond non abita più qui da tempo» gli disse fredda la poliziotta. Il Dottore spalancò la bocca incredulo. Come era possibile ? Le avevo detto 5 minuti glielo avevo promesso! E il Dottore  manteneva sempre le sue promesse! Così si costrinse a chiedere:« Da quanto?»

«6 mesi» rispose la poliziotta con lo stesso tono freddo di prima.

«No, No,No, non posso essere in ritardo! Le avevo detto 5 minuti. Una promessa.» disse beffardo e testardo lui. Cercando di convincersi che non era vero. Quel agente sta mentendo. Amelia è qui e sta bene. Non erano passati sei mesi  ma sei ore.. La ragazza, intanto, si voltò e gli diede le spalle. Il Dottore notò che non aveva i capelli corti,ma  erano legati in un ordinato chignon sulla nuca. I capelli erano rosso scuro..Lei intanto si era allontanata da lui di alcuni passi. Appena la vide  allontanarsi il Dottore gli urlò

«Che cos’è successo?! Che cos’è successo ad Amelia Pond?!»

Lei lo ignorò. Prese la radio e disse:«Sergente sbrigatevi questo tizio sa qualcosa su Amelia Pond» il Dottore si agitò inquieto e impotente . Immobilizzato com’era al termosifone.

 Che cos’è successo ad Amelia? E perché la poliziotta ha detto che io so qualcosa su Amelia Pond? Io non so niente! É scomparsa? Ma dove?  Queste ed altre domande gli affollavano la mente. Mentre la ragazza parlava alla radio.  E poi la notò la stanza. Dietro la ragazza c’era una stanza! Ecco dove si nascondeva il Prigioniero zero! Batté le palpebre e la  porta della stanza scomparve. Vide solo una parete.

Il Dottore si era finalmente calmato. E aveva iniziato a ragionare

«Devo parlare con chiunque viva in questa casa!» esclamò

«Io vivo qui» Rispose piatta la poliziotta.  Era tornata vicino a lui e stava in piedi con le mani sui fianchi.

«Ma tu sei un agente!» esclamò lui. Da quando la polizia viveva in casa di persone scomparse? Si chiese guardandola negli occhi.

«Si è qui che vivo. Hai qualcosa da ridire?!» gli gridò contro lei. Al improvviso lui spalancò gli occhi e senza sbattere le ciglia disse:« Quante stanze ci sono?»

«Scusa che dici?» chiese perplessa l’agente.

«Quante stanze ci sono su questo piano.? Contale per me.»

«Perché?» chiese lei stupita. Lui continuò a guardarla ma rispose con tono rivelatore.

« Perché questo ti cambierà la vita» Lei continuò a guardarlo stupita. Poi però disse fredda«5. Una, due, tre, quattro, cinque» disse contandole come lui le aveva chiesto. Questa volta fu il Dottore a essere gelido«6» disse solo.

«Sei?» chiese la poliziotta stupita.

«Guarda» le ordinò lui perentorio.

«Guardo dove?» chiese lei sempre più stupita

« Dove non vuoi mai guardare. Guarda nella coda dell’occhio. Guarda dietro di te.»Lei obbedii e vide che l’uomo non mentiva. C’erano davvero sei stanze su quel piano. Viveva in quella casa da un sacco di tempo e non ci aveva mai fatto caso.« Non..non è possibile! Come può essere possibile?» si chiese lei. Il Dottore si buttò in una delle sue arringhe scientifiche per dimostrare quanto fosse intelligente. ( si è un po’arrogante e presuntuoso. Ma che ci volete fare? Non può mica essere perfetto no?) «C’è un filtro di percezione davanti alla porta. L’avevo già percepito. Dovevo vederlo.»

«Ma.. è una stanza intera! Una stanza che non avevo mai visto!» esclamò lei. Il Dottore non le badò è continuò con l’ arringa. «Il filtro di percezione t’impedisce di notarla. Qualcosa è venuto qui tempo fa per nascondersi. E tu devi togliermi subito le manette!»  finii l’arringa con un ordine. Lei non l’ascoltava più. Con voce monocorde disse:

«Non ho la chiave l’ho persa». Intanto spinta dalla curiosità si avvicinò alla stanza.

«Come hai fatto a perderla?! Eh.. Sta lontana da quella porta!» l’avvertii subito lui. La poliziotta lo ignorò e toccò la maniglia.

«Non toccare quella porta!Ascoltami non aprire quella porta! » esclamò lui preoccupato. stupidi umani così curiosi e stupidi!

«Perché la gente non mi ascolta? Ho per caso la faccia di uno da non ascoltare!?» si lamentò lui ancora legato.

«Ma dov’è il mio cacciavite?» disse guardando le tasche dei pantaloni e della camicia a righe. Poi disse ala poliziotta che era entrata dentro la stanza.

«Quello d’argento con la punta blu dov’è finito?»

«Qui non c’è niente!» gli disse lei

«Ti ha impedito di vedere la stanza! Cosa ti fa pensare che la vedresti ora? Ti prego! Esci da li!» Le gridò lui di rimando frustrato. La poliziotta intanto aveva individuato il cacciavite.

 Era ai suoi piedi.

«Punta blu ed argento?»

«Il mio cacciavite si. Sarà rotolato sotto la porta»

D’improvviso il cacciavite comparve su l’unico mobile che c’era in quella stanza il tavolo « Si è poi magari, sarà saltato sul tavolo!» esclamò lei stupita. Il Dottore era sempre più ansioso. Quella cosa aveva già preso Amelia. Ne era quasi certo. Cosa lei impediva di prendere anche l’agente dai capelli rossi?

«Esci da li!» Ordinò di nuovo lui spazientito. Lei si allungò a prendere il cacciavite  sonico. Lo prese in mano. Notò che era ricoperto da una strana patina bianca.

Lui continuava a gridare:

« Esci! Esci Da li! Devi uscire mi senti?!» Disse lui tentando di liberare le braccia.

Lei intanto, nella stanza, sentii qualcosa alle spalle. Come se un serpente le fosse dietro . Si sentii invadere dalla paura.

«Qui non c’è niente ma..» disse incerta lei.

«Con la coda dell’occhio» le suggerì lui. Lei guardò come le aveva ordinato di fare il Dottore.Lo vide. Un enorme Serpente robotico.

« Che cos’è?» chiese spaventata la ragazza

«Non fargli capire che l’hai visto! O ti Ucciderà!» esclamò lui impotente.

Troppo tardi lei aveva guardato dritto negli occhi del serpente.

Lei urlò.

«Esci da li!» ripeté per l’ennesima volta lui.

 Lei corse fuori dalla stanza e si richiuse la porta alle spalle. Porse il cacciavite al Dottore che glielo strappò di mano senza troppi complimenti. Il Dottore lo puntò verso la porta e la chiuse a chiave. Poi lo usò per liberarsi i polsi. Ma il cacciavite non voleva saperne di funzionare.

«Ma la porta lo fermerà?» chiese ingenuamente l’agente.

«Oh si! É un multiforma interdimensionale che viene dallo spazio! Hanno tutti il terrore del legno!» disse sarcastico lui.

Il Dottore era ancora impegnassimo a cercare di liberarsi delle manette. Per cui non prestò attenzione ai contorni  della porta della stanza che si erano illuminati. Ma la poliziotta si.  Chiese preoccupata

« Cosa fa?»  il Dottore alzò lo sguardo.

«Non lo so. Forse si sta trasformando. Corri! Stanno arrivando i rinforzi starò bene.» disse lui calmo.

«Non pensarci nemmeno» disse lei con il panico nella voce. Lui alzò di nuovo il suo sguardo verde su di lei.

« Guarda che ti ho sentita alla radio. Gli hai chiamati» disse lui ancora più frustrato .

« Fingevo! È una radio finta!» disse sarcastica lei.

«Sei una poliziotta!» obiettò lui. Cosa voleva dire che era una radio finta?

«Consegno telegrammi baciati!» disse lei togliendosi il capello. I suoi capelli rosso scuro si liberarono sulle spalle.  Lei lo guardò arrogante con i suoi occhi di smeraldo. Lui la guardò sconvolto e scioccato. Si era fatto fregare da una ragazzina! Lui! Il Dottore! In circolazione già da prima che lei fosse neanche un grumo di cellule! Proprio allora si sentii un tonfo. La porta della stanza venne buttata giù. Ne uscì un uomo con un cane La finta poliziotta guardò l’uomo e il cane sbigottita.«Ma è solo..» provò a dire.

« No non lo è. Guarda le loro facce» la interruppe il Dottore freddo,calmo e geniale come sempre. Lei le guardò. Spalancando ancora di più gli occhi per la paura. L’uomo abbaiava e sulla faccia aveva l’espressione feroce del cane. Il cane aveva l’espressione calma e minacciosa del uomo.

«Che.. non capisco.. Che cos’è?» chiese la finta agente  chinandosi verso il Dottore.

«Una creatura. Una creatura che si nasconde in due. Furbo il vecchio multiforma. Anche se un po’ sbrigativo. Ti sei confuso con le voci vero?» commentò poi il Dottore come se parlasse del tempo. Poi la sua mente da signore del tempo tornò a concentrarsi sui problemi scientifici.

«Ma, la vera domanda è: da  dove hai preso il personaggio? Ti serve un collegamento psichico per farlo.»

L’uomo con il cane gli ringhio contro. La falsa agente sobbalzò. Lui invece disse tranquillo

«Noi siamo al sicuro e sai perché? Perché lei ha chiamato i rinforzi» disse indicando la falsa agente. Lei intanto si era messa di fianco a lui e aveva balbettato

«Non ho chiamato i rinforzi»

«Lo so era solo una strategia per salvarci la vita.» bisbiglio adirato e poi  a voce alta aggiunse

« D’accordo,Okay niente rinforzi.  Ed  ecco perché siamo al sicuro: non siamo una minaccia. Ma se avessimo dei rinforzi.. allora si che lo saremmo» disse lui tentando di sembrare credibile. «Prigioniero Zero se non lascerai immediatamente la residenza umana, la residenza umana verrà incenerita» disse una voce metilica che il dottore aveva già sentito nella stanza della piccola Amelia.

«Che cos’è ?» chiese la falsa poliziotta

«Sarebbero i rinforzi. Okay ratifico: abbiamo dei rinforzi ed ecco perché siamo certamente al sicuro. Al sicuro tranne.. da beh.. dall’incenerimento.» Poi prese il cacciavite sonico e cercò di farlo funzionare «Dai non puoi fare così! Non ora!» Lo puntò per l’ultima volta sulle manette e finalmente fu libero. Diede un unico ordine alla poliziotta:«Corri!» Lei non se lo fece ripetere due volte e si lanciò seguita dal’uomo giù per le scale e fuori. Mentre il Dottore cercava di chiudere la porta con il cacciavite sonico chiese: «Telegrammi baciati?! Hai detto di essere una poliziotta!»  si sentiva ancora offeso nel profondo per quel brutto scherzo.

«Si e allora? Sei entrato a casa mia o eri la cameriera francese? Che sta succedendo? Dimmelo! » replicò la rossa altrettanto furiosa. Correndo dietro al uomo, che, finito di chiudere la porta di casa, era corso verso la cabina.

« Un carcerato alieno si nasconde nella tua stanza con un cane. E ti stanno per incenerire la casa! Altre domande?» Disse frustrato lui. Non riusciva ad aprire la cabina.

«Si!» rispose lei ancora più furiosa.

« Anch’io!» rispose arrogante lui, mentre armeggiava con la chiave.  Ad un certo punto, il Dottore si mise a gridare mettendosi le mani nei capelli per la frustrazione.

«Oh no! No! No! Non fare così! Si sta ricostruendo! Non ci fa entrare!» Proprio in quel momento l’uomo con il cane, alias prigioniero zero si affacciò alla finestra. La rossa lo prese per un bracciò e gli disse di andare.

« Aspetta!Ho distrutto quel capanno l’ultima volta che sono stato qui»  

« Ce ne sarà uno nuovo! Andiamo!» replicò lei inviperita strattonandolo.

«Si Ma questo è vecchio di almeno 10 anni... No 12 anni! Sono 12 anni! Perché mi hai detto sei mesi?»

«Sta arrivando!» lo avvertii lei

«Non sono sei mesi sono 12 anni! Per quale motivo hai detto sei mesi?» perché mi aveva mentito? Perché?

«Dobbiamo andare!» disse lei sbrigativa ed evasiva

«Ha importanza! É molto importante! Per quale motivo hai detto sei mesi?»

«E tu perché hai detto 5 minuti!?» sbottò lei. Per un istante stettero a fissarsi negli occhi ricordando. Specchiandosi l’una nello sguardo verde dell’altro.

«Andiamo!» gridò lei strattonandolo

«Cosa?» chiese lui interogativo

«Andiamo!» urlò lei esasperata . Riuscendo a farlo muovere. Lo trascinò fuori dal giardino e in strada

« Tu sei Amelia!» gridò lui felice. L’avevo ritrovata. Avevo ritrovato la mia piccola Amelia! Ma non riusciva a capacitarsi, a capire, che la donna che gli stava correndo davanti era Amelia. Ora aveva19  anni ed era il 2008. Ma lei era li. La sua dolce Amelia. «Sei in ritardo!» lo aggredii lei.

«Amelia Pond!Sei una ragazzina!»

«Io Sono Amelia! E tu sei in ritardo! » disse furiosa Amelia

«Che cos’è successo?» chiese lui che sembrava non capire.

«Ah dodici anni!» sbottò lei ridendo amaramente

«Cos’è successo ? Mi hai colpito con una mazza»

«Ah Dodici anni!» gli disse parlandogli sopra. Lui fece altrettanto «Una mazza da cricket!»

« Dodici anni e quattro psichiatri»

« Quattro?» come potevano pensare di fare un analisi su Amelia sulla mia Amelia.

«Li mordevo di continuo» disse lei mettendo un broncio delizioso

«Perché?» chiese lui interessato

«Per loro non esistevi!» disse lei imbronciata.

 Non ci poteva ancora credere! Amelia era li. Ed era diventata una bellissima ragazza! Si chiese come aveva fatto a non notare il colore dei capelli, la forma e il colore degli occhi. Ma, in fondo non gli importava. Amelia era li. con lui Niente aveva più importanza. Non notarono la figura ammantata nascosta dietro una siepe. Indossava un pesante mantello nero e sorrideva: «Litigate come sempre voi due! Non cambierete mai! Tu James  povero Jamie sei un ingenuo! Pensavi di essere arrivato puntuale? Beh ti sbagliavi! A pensarci bene la puntualità non è mai stata il tuo forte! E Lily, oh sorella mia! Tu lo stai ancora aspettando! Non avete la minima idea di cosa vi aspetta! No non ne avete la minima idea.» poi scomparve con un pop

 Intanto loro stavano ancora correndo per le vie del paesino dove abitava Amelia quando sentirono di nuovo la voce metallica:«Il prigioniero zero lascerà la residenza umana altrimenti la residenza umana verrà incenerita. ». Si  bloccarono e entrambi osservando la piazza centrale. Ogni  apparecchio elettronico ripeteva la stessa litania. Amelia non capiva:

« Dottore che succede?»

POV Dottore

Andai verso una casa scavalcai lo steccato.  In casa c’era una vecchietta che tentava di  cambiare canale ma anche la televisione ripeteva le stesse cose. Entrammo in casa e dissi affabile «Salve! Stiamo conducendo uno speciale sulle trasmissioni televisive della zona e sui crimini»

«Stavo proprio per chiamare! É su ogni canale! Ciao Amy cara!Sei una poliziotta ora?» Disse ad Amelia che sorrise. Presi il telecomando e cercai di cambiare canale ma niente solo, la solita litania. Intanto  la vecchietta continuò

«Credevo facessi l’infermiera. O addirittura la suora!»

«Doppio lavoro» commentò Amelia imbarazzata. Si beccò una severa occhiata da me. Che cosa? Lei! Lei! Non poteva la mia dolce Amelia! E poi quel Amy  come faceva a ridurre un nome magico come Amelia in uno tanto banale come Amy?!

«Amy chi è il tuo amico?»  chiese la vecchietta

«Amy? Chi è Amy? Tu sei Amelia!»

«Già ora sono Amy»

« Amelia Pond! Quello era un bellissimo nome!»

« Un nome magico» disse lei sorridendo dolcemente. E lui non potei fare a meno di sciogliermi alla vista di quel sorriso

 Proprio allora la vecchietta disse «Io la conosco! Lo già vista da qualche parte»

«Non Io. Impossibile! Faccia nuova! E il lavoro dei telegrammi?» chiesi ad Amelia – Amy. Lei sembrò imbarazzata.

« beh.. Vado alle feste e bacio le persone. Travestita É divertente!» Lei faceva che cosa? La mia Amelia. La mia piccola Amelia. Baciava.. no non potevo pensarci ero divorato dalla gelosia

«Eri solo una bambina 5 minuti fa!» dissi indispettito

«Sei peggio di mia zia!» esclamò Amy indignata

«Sono il Dottore! Sono peggio di qualunque zia!» dissi adirato. Come osava? Non sapevo perché ma mi sembrava che Amy mi  appartenesse in qualche modo. Era come se sapessi di avere un legame con lei. Un legame speciale. Fu per me  come un tradimento quello che  lei  stava facendo. Un tradimento nei miei confronti. Non  sapevo come mai ma mi sentivo tradito nel profondo

 Tornai a concentrarmi sul Prigioniero Zero avrei pensato dopo alla mia anima tradita. Provai a cambiare lingua,  . niente sempre la stessa litania era ovunque. Poi ebbi un colpo di genio

« Allora. Calcolando che  un pianeta di queste dimensioni. Due poli. Un nucleo fuso.. si  ci Siamo! Servirebbe una fissione al 40% . Però dovranno prima accendere i motori. Supponiamo un astronave di medie dimensioni.. ci vorranno.. 20 munti Cosa ne pensate? Si 20 minuti. Abbiamo 20 minuti.»

«20 minuti per cosa?» chiese Amy  proprio allora, un ragazzo  (era entrato prima ma il Dottore era talmente preso dal suo ragionamento che non l’aveva neanche notato.) Ma quando sentii dire al ragazzo  «Lei è il dottore»  Mi bloccai . come diavolo faceva a sapere chi ero?  La vecchietta sorrise

« Ma certo!  E il dottore Il dottore Stropicciato! Il Dottore Stropicciato  è lui  mi ricordo di tutti i pupazzetti che facevi quando eri piccola.» disse rivolta a Amy

«Pupazzetti?» chiesi indignato

«Sta zitto!»  La ignorai anche se le rivolsi un occhiata da facciamo i conti dopo noi due. Mi sedetti sul divano e cercai per l’ennesima volta di cambiare canale

POV Amy

   Il Dottore si sedette sul divano. Questo mi provoco un senso di Dejà –vu . Come se l’avessi già visto in quella posizione migliaia di volte

«20 minuti per cosa?» chiesi di nuovo ignorando il senso di famigliarità. Lui iniziò a parlare dalle basi come al solito

« La residenza umana. Non parla della tua casa ma del pianeta, da qualche...parte c’è una nave spaziale pronta ad incenerirlo. Abbiamo 20 minuti prima della fine del mondo.»

Il dottore corse fuori dalla casa e mi chiese

« Dove mi trovo? Cos’è questo posto?»

« Leadworth ed è tutta qui»

«C’è un aeroporto?» chiese speranzoso

«No»

« Una centrale nucleare»

«No»

«Neanche una piccola?» chiese speranzoso

«No!» m’indignai

« Città vicine?»

« Gloster mezz’ora di auto.»

« non ce l’abbiamo un auto?»

«No» dissi desolata

«Beh Perfetto! Fantastico! Magnifico! Ho soltanto 20 munti per salvare il mondo! Ed ho soltanto un ufficio postale! Ed è chiuso.»

 Al’improvviso il sole si oscurò e chiesi

«Perché fa buio? Cosa succede al sole?» Poi il sole diventò una palla di fuoco vicinissima.

« Niente.. Lo vedi attraverso un campo di forza. Hanno sigillato  l’atmosfera e si preparano a far bollire il pianeta»

Tutta la gente del paese stava ammirando lo spettacolo e filmava con i telefonini .

POV Dottore

«Oh ed ecco che arrivano! La razza umana! Si avvicina la fine e loro che fanno? Filmano con il Videofonino!» dissi sprezzante e con assoluto disgusto

«Tutto questo non è vero! É solo una presa in giro!»

«Perché dovrei farlo?»

«Dicevi di avere una macchina del tempo»

«E tu mi hai creduto»

«Avevo sette anni! Ora sono grande!» si lamentò lei

«Ferma! Zitta! Mi è Sfuggito! Ma certo! »

Dissi correndo dietro a un infermiere.

Mi interessava un infermiere perche  stava fotografando l’uomo e il cane. Prima di correre via dissi:

« Ho 20 minuti! Ce la posso fare! 20 minuti e il mondo finirà! Corri dai tuoi cari e salutali oppure aiutami!»

«No» mi disse Amy.

«No Cosa?» gli chiesi 

«Ho detto no!»

E Proprio allora Mi ricordai di Amy e delle parole molto simili che mi aveva rivolto centinaia di volte. Certo aveva un altro nome. Un altro sopranome che finiva con la y . ma era sempre la stessa fisicamente e mentalmente. Era sempre la stessa!  Era sempre mia  moglie! Era sempre il mio piccolo giglio

FLASHBACK

Ci trovavamo in un  castello.  Amy indossava una divisa scolastica nera. Aveva 16 anni e non si chiamava Amy ne Amelia. Si chiamava Lilian ed era la ragazza  di cui ero perdutamente innamorato. La domanda era molto diversa da quella che gli avevo  posto a lidwhort in Inghilterra ma la risposta era la stessa.

«Vuoi uscire con me?» avevo chiesto sperando in un acconsentimento

«No»

«Che cosa?»  avevo chiesto stupito e indignato

«Ho detto no!» poi mi aveva preso per la cravatta e mi aveva schiantato

Fine flashback 

 Ma quelli non erano i miei ricordi.  Non erano  della mia lunga vita. Non conoscevo quel castello. Non ero mai   stato innamorato di Amy o   qualunque nome avesse al epoca.  Al’imprevisto  rammentai lo spirito! Quello che si era infilato dentro di me durante la rigenerazione. Quelli erano  i suoi  ricordi non i miei.

Lo so”. Disse lo spirito

 “ed è per questo che ti chiedo  di abbandonarti e acchetare i sentimenti che ti ho trasmesso. C’è ancora del umanità in te. Non sprecarla ti prego! Lei è la mia unica ragione di vita ho dato la vita per lei! Proteggila ti scongiuro!

Mi  sono già innamorato una volta e non voglio che per il mio egoismo..  

 “muoia” concluse lo spirito

Non voglio che succeda di nuovo io...

“Rose lo so e mi dispiace. Ma  ti scongiuro aiutala! Ti aiuterò  e guiderò! Portala con te! Ti prego sei la sua unica speranza!  Non preoccuparti la conosco! Lei è la stessa di un tempo! Vedrai  che non potrai fare ameno di amarla!E conosco anche te! Nel tuo futuro e nel mio passato  ci incontreremmo. É destino la ami  è scritto, non puoi ignorare il tuo amore che si chiami Amelia Pond o con un altro nome tu l’amerai sempre”   

  Vieni dal mio futuro?  va bene non voglio la tua risposta ma ti aiuterò 

Fui travolto dalle sue emozioni e mi resi conto  che Amelia  a distanza di 33 anni  stava facendo la stessa cosa. Che aveva fatto la sua sosia nel passato. Certo non mi avrebbe schiantato con una bacchetta  per un uscita ad Hogsmeade. Ma  quello che stava facendo era malto simile.  Mi aveva spinto contro una macchina .aveva preso le chiavi al guidatore e aveva chiuso la mia cravatta nella portiera

  «Ma sei fuori!?» urlai. Ero tornato al presente. lontano dalla mia mente malata dagli spiriti con manie di salvataggio.  Ero tornato  ai 20 minuti che mi  restavano da vivere

« Chi sei?»

« Sai chi sono»

«no, davvero chi sei?»

«Guarda il cielo 20 munti, fine del mondo»

«Allora devi parlare in fretta» Ora si che la riconoscevo. Grintosa come sempre! Tornai a guardare il cielo e a ricordarmi che non avrei più potuto stare con lei  ne mantenere la promessa fatta allo spirito. Maledizione!. Perché  tra 20 minuti saremmo morti davvero e per sempre questa volta. Seguii il consigliò di Amy, quindi, parlai in fretta. Sapevo come farle capire chi ero. Estrassi dalla tasca la mela che Amelia mi aveva dato.

«Prendi. Sono io. Sono il Dottore. Sono un viaggiatore nel tempo lo capisci? Quello che ti dissi 12 anni fa è vero. Io sono reale! Tutto quello che sta succedendo è reale!  Se non mi lasci andare subito quello che conosci finirà»

«Io non ti credo» “Oddio  in questa incarnazione ha anche conservato la testardaggine ! Accidenti!”

 sta zitto spirito cosi non mi aiuti! Le presi le mani come aveva fatto un migliaio di volte  lo spirito che abitava in me in passato. Anche se lei non lo ricordava

«Ti prego. Devi credermi! Credimi per 20 miserabili minuti!  Guarda la mela è fresca come il giorno in cui me l’hai data e sai che è la stessa.»Ci guardammo negli occhi. Ci fissammo e la implorai.

«Amy Credimi per 20 minuti ti chiedo solo questo»

«Che pensi di fare?» chiese Amy. Tenace , forte, orgogliosa. Come era stata un tempo l’altra lei Lilian. La mia Lilian. lei mi aprii e liberai la cravatta dicendo

«Stoppiamo l’infermiere!» poi corsi fino a raggiungerlo. gli presi il telefono di mano e chiesi

« il sole sta scomparendo e tu che fai? Fotografi uomo e cane perché» Amy arrivò poco dopo.

«Amy?» chiese stupito il ragazzo a cui avevo appena preso il telefono

«Ciao» rispose lei

«Lui è Rory.. un amico» si affrettò a dire

«In realtà sarei il suo ragazzo» puntualizzo lui.” Che cosa? La mia Lilian un ragazzo? Che non sia io? Ma eravamo tutti andati fuori di testa? Non esisteva più la fedeltà a questo mondo?” taci spirito “ anche tu sei geloso” Si è vero ! ma anche  se condividiamo il corpo non significa che farò quello che vuoi!

«Una specie di ragazzo» lo corresse lei

“Quella sottospecie di Mocciosus senza unto  nei capelli vestito da infermiere vuole sottrarmi Amy? La reincarnazione di mia moglie ? La mia Amy! Colei  che era stata mia moglie quando ancora  ero umano?” Piantala spirito

 Senza  nascondere il profondo odio e il  disprezzo  che provavo per lui Chiesi

«Uomo e cane perché»

«Oh Mio Dio! É lui!» esclamò  Piton rinato dalle ceneri per tormentarmi.

«Rispondi alla sua domanda ti prego!» gli disse Amy

« Si., però è lui vero? Il Dottore! Il dottore stropicciato!»

«Si è tornato!»

« Ma era solo un gioco! Mi facevi vestire come lui da piccolo.» Non ce la facevo più a sopportare quel insulso umano e avevo 19 minuti per salvare il mondo. Lo afferrai per il bavero e lo sollevai urlando

«Uomo e cane! Perché rispondi»

«perché non può essere.. in ospedale.. in coma..» ripetemmo al unisono. Per una volta nella vita  Tory Dory o come diavolo si chiamava mi era stato  utile! Wow! Sorprendente! Chi l’avrebbe mai detto?

«Lo sapevo! Si traveste capite? Perciò ha bisogno di un legame psichico con una mente viva ma dormiente » Proprio allora il cane del’uomo con il cane abbaiò richiamando la mia attenzione . Mi avvicinai a lui con le mani nelle tasche dei pantaloni. «Prigioniero Zero» dovevo solo aspettare i suoi  carcerieri sarebbero arrivati. E infatti sentii la nave spaziale che si avvicinava. Estrassi il mio cacciavite sonico dalla tasca e continuai imperterrito «Quella nave sta perlustrando il pianeta alla ricerca di tecnologia non terrestre.  E non c’è niente, e dico niente di meno terrestre di un bel cacciavite sonico!» così dicendo alzai il cacciavite al  cielo e feci esplodere una cabina telefonica, spaccai i vetri di due lampioni, feci andare a sbattere una vecchietta su un triciclo contro un palo e infine accesi tutti gli anti furti delle auto creando un baccano infernale.

« Io credo che  qualcuno se ne accorgerà. Non credi?» domandai soddisfatto.  Ma proprio allora il mio cacciavite si ruppe e la nave si allontanò.

«Ora cosa facciamo?» chiese Amelia spaventata.

«Beh si nasconde sotto forma umana. Dobbiamo portarlo allo scoperto. Niente TARDIS,niente cacciavite e17 minuti. Andiamo,pensa, Dottore pensa!»

« Così quella cosa si è nascosta in casa mai per 12 anni» disse Amy interrompendo il flusso delle mie parole e pensieri.

«I multiforma vivono millenni per lui è stato solo un pipstop»

«Quando sei tornato sono tornati anche loro. Nello stesso istante.»

« Cercando lui hanno seguito me. Mi hanno visto. Ho aperto la crepa.  Sono in ritardo soltanto perché lo sono anch’io. Dammi il tuo telefono» dissi protendendo una mano verso Rory  o come lo cimava lo spirito Piton reincarnato.

«Telefono! Ora! Dammelo!» ordinai. Lui me lo porse. Consultai  il telefonino. Le foto ritraevano diverse persone. 

«Questi sono i pazienti in coma?»lui annui

Non deve avere molto cervello” commentò lo spirito

«No, sono i pazienti del multiforma. 8 coma. 8 trasformazioni per il prigioniero zero» spiegai con un tono di superiorità

«Ma ha un cane. C’è un cane in coma?» obbiettò Amy.

Però intelligente la ragazza!

“ te l’ho detto che ne valeva la pena no?”

« Se il paziente ha un cane. Allora, anche il prigioniero zero ha un cane» spiegai

Poi ebbi un altro colpo di genio

«Portatile! Come si chiama il tuo amico? Non lui quello bello» chiesi a Amy. Ignorando le proteste di Rory Tory o come diavolo si chiamava.

«Jeff» mi rispose subito lei.

« Mi ricordo che aveva una grossa borsa, grossa borsa, grosso portatile! Mi serve il portatile di Jeff. Amy vai al ospedale, fai uscire tutti da quel reparto, evacua tutto il piano chiamami quando  hai fatto» detto ciò corsi via.

 Corsi alla casa di Jeff. Amy ce l’avrebbe fatta. Era intelligente ed era un ottima attrice

“ certo che ce la farà è la reincarnazione di mia moglie cavolo!”

 scusa ma non stai dipingendo tua moglie un po’ troppo...

Calmati era solo una costatazione

 Corsi in camera di Jeff e gli presi il portatile di mano .

«no aspetta!» protestò lui

«Mio dio Jeff trovati una ragazza» gli dissi prima di cercare quello che mi interessava. Proprio allora, entrò la vecchietta che mi aveva riconosciuto grazie ai “pupazzetti” di Amelia.

«Cosa fate?» chiese

« Il sole si è offuscato. Perciò da qualche parte ci sarà un interessante video conferenza in atto. Tutti gli esperti del mondo nel panico. E di cosa hanno bisogno? Di me naturalmente!» dissi avendo criptato il sito che cercavo aggiunsi:« Ed eccoli tutti i grandi capi: NASA Banca Jordel, il Centro Spaziale di Tokyo..»

« Non puoi inserirti così tra di loro» disse Jeff stupito.

« Ah no? » ero riuscito ad accedere

«So che dovreste oscurarmi ma prima che lo facciate date un occhiata» Digitai sulla tastiera Poi continuasi a battere velocemente e a parlare

« Il teorema di Fermat, la prova, quella vera, mai vista prima. Povero Fermat ucciso in un duello prima che potesse annotarsela. Colpa mia, stavo dormendo. Oh ecco un classico! Perché gli elettroni hanno una massa. È uno dei miei preferiti.. il viaggio super luce con due diagrammi è una barzelletta. Guardate i vostri schermi. Chiunque io sia, modestamente sono un genio. Mi servirà tutto l’aiuto possibile. Ragazzi prestate attenzione.» Presi il cellulare di Rory o Tory e programmai quello che mi serviva.

«Signore, che sta facendo?» chiese il rappresentante della NASA

« Non mi chiami signore! Mi fa sentire vecchio! Sto scrivendo un virus per computer. Molto piccolo, super veloce e molto vivo. Ma tenetelo per voi. Perché lo sto scrivendo su un telefono? Non importa lo scoprirete. Okay , lo sto inoltrando a tutti i vostri computer. Chiedete a tutti i vostri collaboratori d’inoltrarlo ovunque E-mail,SMS, Facebook, Twitter,le parabole.. qualunque cosa »

«cosa fa questo virus?»

«é un ordine di resetto tutto qua. Azzera i contatori, accede alla rete Wi-Fi e azzera tutto ciò che trova. Tutto ciò che a un cip verrà azzerato  nello stesso momento.  Ma, perché dovreste fidarvi?Potrei mentire. Ve lo dirà il mio uomo migliore. Jeff, sei tu il migliore.»

« Che cosa?» chiese stupito

«Ascolta Jeff . Tra 10minuti sarai una leggenda. Ognuno si quello schermo ti offrira qualunque cosa tu vorrai. Ma prima, devi dimostrare di essere magnifico Devi fare in modo di farli lavorare. Ci siamo, Jeff, qui e ora, è oggi che volerai. Oggi tu salverai il mondo.»

«Perché io?» quante domande questi umani!

Prima di andarmene alzai le spalle e dissi

«La stanza è la tua»

POV Amy Ospedale di

Ero irrequieta. Rory era sparito e non si poteva accedere al reparto comatosi. « é successo qualcosa. Non si passa» disse ad un certo punto la voce di Rory dietro di me. Certo che è proprio patetico a volte

«Questo l’ho capito Ma cos’è successo»

«Ah, io non lo so. Nessuno lo sa» balbettò lui. Mi voltai irritata avevamo ancora 10 minuti. Il dottore saprebbe cosa fare lui sa sempre tutto lo chiamo

 Presi il cellulare dalla tasca e composi il numero di Rory. Il dottore rispose al primo squillo «Dottore siamo al ospedale ma non ci fanno passare..»

«Guarda uno specchio» disse. Guardai nello specchio. Sembravo proprio un agente di polizia. Perché non ci ho pensato prima?

«Stai arrivando?»

«Si»

«Bene ci servirà un auto»

«Non ti preoccupare ho requisito il camion dei pompieri» rispose lui. Mi finsi una poliziotta e il primario mi fece passare. Il Dottore aveva ragione ero davvero un ottima attrice. In mezzo al corridoio c’era una donna con dei bambini.

«Agente, c’era un uomo con un cane e credo che la dottoressa sia morta» estrassi il cellulare e lo chiamai

«Sei entrata?»

«Si,ma il Prigioniero Zero..»

«Devi uscire da li»

E poi mi accorsi che  la donna che stava davanti a noi era il prigioniero zero. Me ne accorsi Perché era la bambina a parlare e non la madre. E Parlava con voce adulta. Si accorse di aver sbagliato e si preparò per attaccare. quando mi accorsi di avere ancora il telefonino con la comunicazione con il Dottore ancora aperta. Ma in quel momento lui non poteva fare niente. Era lontano. Dovevo agire da sola. Presi Rory per un braccio e lo trascinai dentro il reparto.

«Amy!Amy! che  succede?» mi urlò il Dottore al telefono.

Sbarrai la porta anche se sapevo che sarebbe entrato lo stesso.

«Amy Parlami!» Mi urlò dal telefono il Dottore.

«Siamo chiusi nel reparto.»

«A quale finestra?»

«Come scusa?» chiesi. Ma li sembrava il momento di fare delle domande così sceme?

«A quale finestra?» ripeté lui. E capii che non stava scherzando.

«Ah l’ultima in fondo a destra» risposi. lui riagganciò.

E poi il Prigioniero Zero entrò nella stanza.

«Oh Cara!Piccola Amelia Pond! Ti ho vista crescere sai? 12 anni e non ti sei mai accorta di me. La piccola Amelia Pond, che aspettava il ritorno del suo Dottore Magico! Ma non questa volta Amelia.» Il tono del Prigioniero Zero era canzonatorio. Voleva prendermi in giro. Voleva ferirmi.. ma non gliel’avrei permesso. Mi arrivò un SMS  dal Dottore c’era scritto solo Abbassati.  Mi abbassai e una pioggia di vetri infranti invase la stanza. Poi vidi il Dottore. Era li, e mi avrebbe salvata. Il mio Dottore magico. Era tornato. Lui saltò giù dalla finestra che aveva appena scavalcato.  

« Sono in ritardo? No, mancano ancora tre minuti. C’è ancora tempo» disse guardando l’orologio del reparto

«Tempo per cosa Signore del tempo?» domandò  beffardo il prigioniero Zero. Io Dottore sorrise. Ma invece di ucciderlo  disse:

«Togliti il travestimento. Non muore nessuno» era mellifluo e calmo. Era il Dottore.

«Ti sbagli. Questa volta mi uccideranno» disse il Prigioniero Zero

« Sei venuto qui aprendo una crepa nello spazio tempo. Fallo di nuovo e vattene» il Prigioniero ero rise.

«Non ho aperto io la crepa»

«Qualcuno l’ha fatto però» disse il Dottore con un velato stato d’accusa.

«La crepa è nel tessuto del universo non sai da dove sono venuti? Ammettilo tu non lo sai vero?» chiese beffardamente il Prigioniero zero. E poi continuò con la voce delle bambine della donna.

«Il Dottore nel TARDIS non lo sa. Non lo sa» lo canzonò

 Il Dottore rimase impassibile e in silenzio. Anche quando il Prigioniero Zero fece una profezia

«l’universo è pieno di crepe, la Pandorica si aprirà e il silenzio calerà» Lo guardai in attesa. Passarono 2 secondi. Due lunghissimi secondi. Poi lui esclamò

«E ci siamo! Guarda là» disse il Dottore indicando l’orologio del reparto. Lo notai anch’io. Al posto delle cifre c’erano tanti zeri.

«Si lo so è solo un orologio. Ma, in una stanza la mia squadra lavora e sai cosa fanno?  Spargono la parola. In tutto il mondo,rapidamente. E sai quall’è questa aprola? É Zero. Se io stessi monitorando tutta la Tera dalla mia nave lasù lo prenderei come un indizio. E Se avessi un intera flotta da guerra intorno al pianeta sarei in grado di rintracciare un semplice virus per computer diciamo in.. 30 secondi?» chiee il Dottore estrasse il cellulare di Rory lo fece vedere al prigioniero zero e continuò

«La fonte, a proposito è proprio qui» indicò il cellulare che teneva in mano Si vide una luce bianca. Il Dottore esclamò:

«Oh ci hanno appena trovati!»

« Ma i miei carcerieri sono limitato. Finché ho questo aspetto non possono trovarmi. Hanno tracciato un telefono non me.»  il Dottore non fu minimamente scalfito da questa rivelazione , anzi sorrise e continuò

« Qui viene il Bello! Voglio dire la mia parte preferita. Tu, lo sai di che cos’è pieno questo telefono? No? Nemmeno un Idea? Bene, ti rispondo io: e pieno di tue foto di tutte le forme che hai imparato ad assumere. Oh e dimenticavo.. le sto inviando più o meno adesso! E il risultato finale è: Ne TARDIS ne Cacciavite e 2 minuti in anticipo Chi é il migliore?» chiese aspettandosi  una risposta come tu.  Ma non avvenne Il Prigioniero Zeri restò impassibile e gli disse

«Assumerò una nuova forma»

«Oh sai che non puoi. Ci vogliono mesi per creare quel genere di collegamento mentale»

«Io avuto anni»

Poi sentii il terreno cedere e divenne tutto nero.

POV Dottore

Sentii un tonfo era Amy. Era svenuta. Oh no! Ricordai le parole dello spirito.. Devi proteggerla. Avevo  fallito anche in quello ero un buono a nella. M’inginocchiai vicino a lei. Le presi il volto tra le mani e supplicai.« Amy non Dormire! Resisti ti prego!» Ma il prigioniero zero si era già trasformato.

Vidi un giovane di 24 anni con dei pantaloni da schifo. Logori e laceri. Una camicia azzurra spiegazzata e  una cravatta  disordinata

«Che scifo chi dovrebbe essere?» chiesi a Tory  che era vicino  a me

«Tu»

« Assomiglio a quello?Io?» Mi alzai. E andai versi il Me- Prigioniero Zero.

«Non è Così» disse una vocina di bimba e  una riproduzione di  Amelia da bambina. Venne fuori. Dietro al me stesso Prigionieri Zero.

«Povera Amy Pond!  Che aspetta il ritorno del suo Dottore Magico dal futuro per salvarla. Sei stato una delusione mi spiace» continuò l’Amelia Prigioniero Zero. Mi voleva solo impressionare. Voleva giocare con i miei sentimenti. Con l’amore che iniziavo a provare Per Amy Pond. Ma non gliel’avrei  permesso. L’avrei salvata. Non l’avrei lasciata morire come Rose. No, non l’avrei più lasciato accadere. L’avrei salvata . il prigioniero Zero si sbagliava. Non sarei stato una delusione per Amy perché l’avrei salvata. M’inginocchiai e le presi di nuovo il viso tra le mani.  Avevo capito il suo trucco. Amy proiettava me  nella stanza perché mi sentiva così le parlai.

«Amy, non pensarmi. Ascolta. Ricordi la stanza che non potevo vedere? Ricordi? Ho cercato di fermarti ma ci sei entrata. Sei entrata? Sogna quello che hai visto»  Immediatamente, il Prigioniero Zero, prese le sue vere sembianze e fu immobilizzato e catturato

Ma prima di andarsene mi disse:

«Il Silenzio Dottore. Il Silenzio Calerà» Poi fu preso e portato via

  
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