Buongiorno
a tutti!
Inizio
dicendovi che questa è la mia prima- e per adesso, unica^^- fic Neville/Luna.
Quindi…ditemi
voi come è venuta, cioè lasciatemi un commentino^^
Vorrei
ringraziare tanto tanto Juliette Saito, che mi
ha betato la storia… graziee!
Ringrazio
anche tutti quelli che hanno recensito la mia fic
“Sogni”, e quelli che commenteranno questa!
Saluti
Feux
Sotto la pioggia autunnale
“Che
c’è di meglio da fare, in un piovoso giorno d’autunno, se
non guardare fuori dalla finestra, immersi nei propri
pensieri?”
Era
questo ciò che pensavo, quel martedì di ottobre.
Pioveva ed
io rimiravo il paesaggio dalla finestra della mia sala comune.
Mi stavo
veramente rilassando, e speravo anche di riuscire a vedere dei Plimpi Ghiottoni.
Ero certa che con la pioggia sarebbero
usciti dai loro nascondigli.
Ma quello che vidi in mezzo al parco
non era esattamente una creatura magica.
Era una persona e stava immobile sotto
la pioggia battente.
“Non credo che abbia con se una Radigorda, per proteggersi dai Plimpi.
Ma non lo sa che possono diventare pericolosi?”
Pensai che, forse, era
meglio avvertire il ragazzo -o la ragazza- del pericolo che stava correndo.
Andai a recuperare la mia Radigorda e mi avviai.
-Ehi! Ehi!-
Inutile, non mi sentiva, il rumore
della pioggia sovrastava la mia voce.
Voleva dire che mi sarei avventurata
sotto la pioggia, sempre tenendo ben stretta a me la cipolla verde per
scacciare i Plimpi.
-Ehi, scusa, ma hai visto come piove?
È pericoloso, torniamo subito dentro! Sai, potresti ammalarti e poi i Plimpi escono allo scoperto, in ottobre.-
-Luna?-
Neville? Era Neville Paciock, con i vestiti tutti appiccicati
addosso e bagnato fradicio.
- Neville, entriamo! Sei tutto bagnato…-
Lo presi per un braccio e cercai di
trascinamelo dietro, ma lui non si muoveva.
Stava guardando qualcosa, giù
nel prato.
“Chissà, forse ha visto un Ricciocorno
Schiattoso. Ma dovrebbe muoversi, se non vuole prendere un bel raffreddore!”
- L’ho uccisa!-
Non capii di cosa stava parlando
Neville, ma sembrava fosse sconvolto, così decisi di rimanere con lui,
finché non si sarebbe calmato.
-Capisci, Luna? È morta! Ed
è solo colpa mia!-
Non riuscivo a seguire il suo discorso,
ma iniziai a spaventarmi.
Neville… Neville aveva ucciso
qualcuno?
-Chi è morto, Neville? Chi?-
Il giovane Grifondoro
si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.
Vidi che alcune lacrime –o forse solo pioggia- cadevano dai suoi occhi.
-Lei-
Si voltò di nuovo verso il prato,
guardando l’orizzonte. Guardai anche io, ma non vidi nessuno.
Solo la nebbia.
“Povero Neville,
qualcuno deve avergli confuso le idee! Forse un folletto della
Cornovaglia…”
Poi, attraverso la nebbia, scorsi
qualcosa.
Ma… non era una persona!
“Che cosa… un Cactus?”
-Un… un cactus, Neville?-
Quando parlò, sembrava veramente
disperato.
- La mia Mimbulus mimbletonia! Guardala! É… é… defunta!-
In effetti, guardando meglio, potei
notare che la pianta non aveva un bell’aspetto.
Non che di solito fosse bella, era un
cactus grigio coperto di bolle!
Ma adesso sembrava che si fosse
sgonfiato, e le bolle erano tutte scoppiate.
-Oh… mi… mi dispiace,
Neville. Davvero!-
-È colpa mia, sai? L’avevo
lasciata fuori, a prendere un po’ di aria! E poi… sono andato nella
serra, con la Sprite.
Quando sono tornato a prenderla era
ormai troppo tardi!
Sono stato un
stupido, non avrei dovuto trascurarla!-
“È davvero disperato! Si
vede che ci teneva tanto, a quella pianta, come se fosse una persona. Dev’essere davvero addolorato. È così
triste…”
Decisi allora di consolarlo.
-Su, Neville. Non è colpa tua!
Come avresti potuto sapere che avrebbe piovuto? Dai, potrai prenderne
un’altra. Ora entriamo, sì?-
Neville mi guardò un’altra
volta, sconsolato.
-Potrò averne un’altra?
Sì! Ma non come lei, Luna! Era come un’amica, oramai. Come se fosse
la mia ragazza, sai?-
Allora era proprio come pensavo. Povero Neville, lui non ne voleva un’altra.
Ma cosa ci potevo fare, io?
-Va bene, Neville Paciock.
Ma ora, per favore, devi entrare!-
Il ragazzo però non fece una
piega.
“Forse è meglio aspettare,
finché non si sente pronto per entrare… forse riesco anche a
vedere un Plimpo, sì.”
Rimanemmo allora sotto la pioggia
autunnale, in silenzio.
Lui era triste, e lo ero anche io. Mi
faceva così tenerezza, quel ragazzo.
Già la prima volta che lo vidi, con quel suo rospo e la passione per le piante, mi era
piaciuto. Ma io, sarei mai piaciuta a lui?
Sarei mai piaciuta a Neville Paciock come ai Nargilli piace il vischio?
Forse. Ma c’era solo un modo per
scoprirlo.
Presi il coraggio a due mani e…
-Neville?-
-Sì, Luna?-
-Posso essere la tua Mimbulus mimbletonia?-